SCHEDA TECNICA
Titolo originale: Escape from L.A.
Anno: 1996
Regia: John Carpenter
Soggetto: John Carpenter, Debra Hill e Kurt Russell
Sceneggiatura: John Carpenter, Debra Hill e Kurt Russell
Direttore della fotografia: Gary B. Kibbe
Montaggio: Edward A. Warschilka
Musica: John Carpenter e Shirley Walker
Effetti speciali: Dale Ettema, Bryan Sides, Mark Yuricich e Roy Goode
Produzione: Debra Hill e Kurt Russell
Origine: Usa
Durata: 1h e 40’
CAST
Kurt Russell, A.J. Langer, Steve Buscemi, Georges Corraface, Stacy Keach, Pam Grier, Valeria Golino, Cliff Robertson, Bruce Campbell, Breckin Meyer
TRAMA
2013. A causa di un terremoto, Los Angeles si è staccata dal resto del continente, diventando così un’isola in cui si rifugiano tutti gli emarginati e gli anarchici. Utopia, figlia del presidente degli Stati Uniti, unitasi con la banda del ribelle Cuervo Jones, possiede un telecomando che è in grado di riposizionare i satelliti intorno alla Terra. Il detenuto Jena Plissken viene incaricato dal Governo di recuperare l’oggetto…
NOTE
La pellicola in questione può essere considerata a tutti gli effetti un remake (e non un sequel) del più geniale e spassoso “1997: Fuga da New York”. Il plot è sostanzialmente identico: l’eroe che è incaricato dal Governo di recuperare un oggetto (non una persona) e riportarlo indietro entro 8 ore (non più 24, come nel film precedente) in cambio della libertà (stesso compenso). Anche lo scenario è lo stesso del film predecessore, con una Los Angeles cupa e malsana, diventata un’isola (come Manatthan) in cui vige l’anarchia più totale e “governata” (non è proprio il verbo appropriato in questo caso) dal ribelle Cuervo Jones che sostituisce il più carismatico “Duca”. Anche i personaggi di contorno non sono all’altezza di “1997: Fuga da New York”: il personaggio di Valeria Golino (che comunque se la cava egregiamente) non rimane impresso come quello di Season Hubley, così come l’ex traditore/aiutante di Jena Plissken (Pam Grier nel ruolo di un transessuale) non è all’altezza di Harry Dean Stanton nel ruolo di “Mente”. Neanche Steve Buscemi regge il paragone con Ernest Borgnine.
Oltre a ciò, lo stesso Kurt Russell è meno in forma e più invecchiato (ovvio) e macchinoso. La regia di Carpenter non raggiunge i livelli eccelsi di “1997: Fuga da New York” (e non solo di questo film!), anzi, è molto più piatta e meno fluida. Anche il montaggio e la fotografia non raggiungono le vette del predecessore.
Sicuramente migliori, invece, gli effetti speciali e le scenografie (grazie anche ad un budget più elevato), ma non bastano per rendere il film un capolavoro.
Nonostante tutto ciò, “Fuga da Los Angeles” è un onesto prodotto d’intrattenimento che vi farà passare una buona oretta e mezza. Se però cercate il miglior Carpenter, allora andate altrove…
Da segnalare il cameo di Bruce Campbell nel ruolo di una sorta di “chirurgo”.
Una curiosità. La sostanza che scorre nelle vene di Plissken in realtà non causa alcuna morte, procurando solo un semplice mal di testa: Jena non aveva tutta questa urgenza di portare a termine la missione entro le 8 ore. Quest’idea inizialmente doveva essere usata per “1997: Fuga da New York”, ma Carpenter poi preferì “conservarsela”.
28/03/2009, Stefano Simone