Elena Romanello, collaboratrice da diverso tempo di Zona Morta Magazine, ha pubblicato con Teke Edizioni il suo secondo romanzo, un fantasy come il primo Le eredi di Bastet, intitolato L’immortalità della sirena.
UN SECONDO ROMANZO E DI NUOVO UN FANTASY. TI PIACE PROPRIO IL GENERE!
Certo che sì, anche se i due libri sono molto diversi. Le eredi di Bastet è un urban fantasy, cioè un romanzo di ambientazione realistica in cui entrano elementi magici e fantastici, L’immortalità della sirena è più uno storico con forti elementi fantastici.
COME È NATA L’IDEA DI L’IMMORTALITÀ DELLA SIRENA?
Dal mio amore per i manga, in particolare per la Saga delle Sirene di Rumiko Takahashi, autrice in Italia conosciuta soprattutto per Lamù e Ranma ½ ma che per conto mio ha avuto il suo capolavoro con questa storia, in cui si parla di immortalità ottenuta mangiando carne di sirena. Io ho riadattato la sua idea ad un’ambientazione occidentale, in alcuni posti che amo molto, come Genova, Londra e l’Irlanda.
LE SIRENE, CREATURE FANTASTICHE, MA VISTE IN UN’OTTICA DECISAMENTE MACABRA. COME MAI QUESTA SCELTA?
Mi piaceva l’idea di parlare di immortalità, ma non volevo tirare in ballo gli ultrainflazionati vampiri. E mi è piaciuta molto la visione dark della Takahashi delle sirene, del resto non lontana dalla cultura occidentale: ricordiamoci cosa sono le sirene nell’Odissea, o cosa sono le sirene in tante leggende, dal Mediterraneo al Nord Europa, se escludiamo la malinconica Sirenetta di Andersen.
NEL TUO ROMANZO SI PARLA ANCHE, TRA LE RIGHE, DI OMOSESSUALITÀ. È UN ARGOMENTO CHE TI INTERESSA?
Certo, e non sono comunque la prima ad inserirlo nella letteratura fantastica, basti pensare a Marion Zimmer Bradley. Ritengo vergognoso che l’Italia sia l’unico Paese europeo, insieme alla Grecia, dove due persone dello stesso sesso possono vivere una vita insieme senza che abbiano nessun riconoscimento, e che non ci sia l’aggravante dell’odio per le aggressioni omofobiche come c’è, giustamente, per quelle contro le persone di colore o di religioni minoritarie. Il mondo del fantastico e dell’immaginario possono far cambiare il mondo, sono metafore della nostra realtà, e le minoranze, tutte, di solito diventano gli eroi della storia. Questo è uno dei motivi che mi fa amare questo genere.
COME HAI TROVATO LA TEKE?
Li ho conosciuti a Torino Comics, la fiera del fumetto che si svolge nella mia città tutte le primavere: la Teke stampa fumetti e romanzi a tematica omosessuale, di autrici italiane. E tra l’altro all’interno del mio libro c’è un capitolo disegnato a fumetti, dall’autrice Mrs. Storm, che ha fatto un ottimo lavoro. I libri della Teke sono distribuiti dalla casa editrice stessa, www.tekeditori.com, e sono presenti in diverse librerie e fumetterie italiane, oltre che alle fiere del fumetto di Torino, Roma, Milano, Lucca.
QUALI SONO I TUOI MUST COME AUTRICE DI FANTASTICO?
Tantissimi, impossibile elencarli tutti, anche perché se ne aggiungono spesso di nuovi, come il bel romanzo di una mia concittadina, Elena Cabiati, La viaggiatrice di O. Per fare alcuni nomi, Marion Zimmer Bradley, Libba Bray, Neil Gaiman, ovviamente Tolkien e la Rowling, mentre segnalo due serie televisive recenti molto belle, Once upon a time e soprattutto Il trono di spade.
PROSSIMI PROGETTI?
Tanti, e non solo legati alla scrittura di libri, visto che mi occupo di cultura e di giornalismo. Comunque ho in progetto una rilettura fantasy delle fiabe raccontate dal punto di vista di streghe e fate e un fantastorico tra ieri e oggi che ha come punto focale la bellissima reggia di Venaria qui alle porte di Torino.
UN CONSIGLIO PER GLI ESORDIENTI?
Leggete molto, guardate molti film, fatevi raccontare tante storie, accettate i consigli e soprattutto non pagate mai per farvi pubblicare.