Autrice del recente “La polvere”, una fiaba fantasy per tutti, adulti e piccini, Elisa Barindelli si presente come un’artista completa, che ama fare dell’arte il proprio scopo di vita, arte intesa in molti sensi: scrittura, fotografia, musica. All’attivo ha parecchio materiale, del quale in passato ci siamo già occupati. E’ giunto il momento di conoscerla meglio.
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È ELISA BARINDELLI?
Elisa Barindelli è il mio alter-ego. La tengo nell’armadio, appesa alla gruccia accanto alla tuta di Batman, a portata di mano per le emergenze. Elisa la indosso quando si tratta di andare in ufficio, fare cene di cortesia e dissuadere i venditori porta a porta che un nuovo aspirapolvere con turbina da 70mila giri al secondo non mi interessa. Elisa è una persona calma e cortese, che veste senza eccessi e parla poco: una ragazza un po’ anonima magari, ma perfetta per non farsi notare troppo quando non occorre.
Ma dietro Elisa, ci sono io naturalmente, a te lo posso anche dire. Io che sono invece una personalità un po’ meno “anonima” e molto, molto meno presentabile. Io davanti al venditore di aspirapolveri prenderei il volo attaccandomi al filo di un palloncino, alle cene formali scapperei attraverso una porta disegnata nel muro e la strada per l’ufficio non saprei neppure riconoscerla! Io non mi occupo di queste cose, non mi interessano: io mi diverto a scrivere, suonare, fotografare… Non ho mica tempo per il resto!
VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI?
Certo che sì, ADORO parlare delle mie produzioni precedenti, future e correnti! La mia carriera di scrittrice comincia a 5 anni, quando capisco che con i pastelli posso anche scriverci delle storie e non solo disegnarci fiorellini che tutti scambiano per bicchieri. Da allora scrivo quasi costantemente: diari pre-adolescenziali, poesie da liceale, racconti surreali, addirittura a volte anche qualche brevissimo testo per il teatro. Naturalmente tutte cose private mai apparse da nessuna parte, che acquisteranno valore immenso dopo la mia compianta dipartita, ma che ora non sono altro che un monticello di quaderni e foglietti coperti di polveri decennali negli anfratti di qualche armadio.
Ciò che invece è già ora disponibile lo elenco rapidamente. Per quel che riguarda la carta stampata, ho pubblicato un libro composto di brevissimi racconti intitolato “La corte dei miracoli” e una raccolta di storie scritte a più mani sul web chiamata “Villenoire, storie dalla città nera”. Parlando invece di musica, ho pubblicato con la band black metal “LustNotes” l’album “Graveyard ballades”, mentre con il mio progetto da solista “The Spectral Eye” ho rilasciato i mini-cd “Ghosts of the city”, “Solitaire Souls”, “Sweet dreams of darkness” (in collaborazione a distanza con “A.J. Mountain) e “A midnight dreary”. Per finire, passando invece al web, ho messo on-line un numero troppo elevato di siti per contarli tutti, tra cui i pochi superstiti sono la già menzionata community “Villenoire” (vedi nella sezione link, ndr) , il portale per la musica “Italia Estrema” e la net-label “Ekleipsi”.
DA QUALCHE TEMPO HAI PUBBLICATO PER IL CIRCUITO DI LULU.COM IL LIBRO “LA POLVERE”. CE NE VUOI PARLARE?
“La polvere” è un caso un po’ atipico nello spettro delle mie produzioni. Tutte infatti si attestano di solito su stili piuttosto cupi o aggressivi, comunque estremi nell’espressione di qualsivoglia sentimento, enfatizzando gli aspetti più crudi o più stridenti degli argomenti trattati. “La polvere” invece, è un libro per ragazzi. No, no, non scherzo: è proprio un fiaba scritta in modo semplice e lineare, con paesaggi tratteggiati a matita e modulazioni dolci della vicenda.
Il libro racconta la storia di un bambino di sette anni e del suo papà, che un giorno svegliandosi trovano la loro città coperta da un bianchissimo strato di polvere. Decidono di avventurarsi fino in cima alla torre del castello per chiedere alle nuvole di far piovere e lavare il mondo, iniziando così un viaggio che si trasformerà in un’avventura inaspettata.
COME MAI LA SCELTA DI AUTOPRODURTI E QUALI DIFFICOLTÀ HAI INCONTRATI PRIMA DI SCEGLIERE QUESTA STRADA?
Quella dell’auto-produzione è una strada che conosco bene: tutti i miei lavori, sia libri che CD sono auto-prodotti (a parte il CD registrato con i “LustNotes”, dove la scelta non spettava solo a me). Fortunatamente, per vivere non mi baso sulle mie produzioni artistiche, così non mi importa assolutamente nulla di guadagnarci sopra vendendole al pubblico: desidero semplicemente che il maggior numero di persone possibile possa fruire di ciò che creo, gratis. Offro il download in formato digitale di tutte le mie creazioni senza far pagare nulla e questo, come puoi ben capire, a un editore o a una label non può piacere, visto che sulla commercializzazione del prodotto ci basano proprio la loro attività. Dunque, auto-produzione. Però attenzione: questo non vuol dire che le mie opere non si possano invece avere anche su supporti fisici standard come carta stampata o cd: accanto al download free digitale c’e’ sempre l’opzione di ordinare una copia stampata del libro o dell’album, ma naturalmente, questa ha invece un costo.
IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL GENERE FANTASY. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?
Onestamente, le prime volte che ho scritto qualcosa non pensavo affatto al fantasy. Ignorando quasi completamente l’esistenza del genere, avevo puntato a esprimermi attraverso immagini surreali, atmosfere non riconducibili all’immediatezza pratica della vita di ogni giorno, rievocando luoghi differenti da quelli conosciuti nell’immaginario collettivo. Nel corso della mia “carriera artistica” ho sempre voluto trasporre in mondi metaforici, in ambientazioni più libere e intriganti, le vicende che andavo costruendo, al fine di richiamare temi reali e concreti, ma in modo non palese, quasi sottovoce, mentre li rivestivo di un colore nuovo, così da dare al pubblico la sensazione di scoprire qualcosa di inatteso e al contempo rispolverare una vecchia conoscenza mai sopita. Qualcuno mi ha detto che anche questo è parte del vasto panorama del “fantasy”… ok!
VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?
Come ho accennato poco fa, le mie storie hanno sempre radici che le collegano al mondo reale: fatti che mi hanno colpito, persone le cui caratteristiche hanno catturato la mia attenzione… partendo da questi elementi semplici e piuttosto comuni, mi capita in modo del tutto autonomo e indipendente dalla mia volontà che la mente inizia ad agitarvisi intorno, a creare, tessere, cucire spezzoni di storie, modificare la realtà che osservo fino a renderla differente, quasi parallela. Le storie che scrivo non mi costano alcuno sforzo immaginativo: si tratta semplicemente di mettere su carta il racconto di ciò che ho “sognato ad occhi aperti”, di come ho visto io, attraverso un velo di fantasia e il mondo in quei momenti.
QUALI SCRITTORI HANNO INFLUITO MAGGIORMENTE SUL TUO MODO DI SCRIVERE?
La lista di tutti gli scrittori che ho apprezzato non la saprei fare. Per “La polvere” in particolare però, posso affermare con certezza che due opere, che amo particolarmente, più di ogni altra hanno influito sullo stile del libro: “L’alchimista” di Paulo Coelho e “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Dal primo ho la consapevolezza di aver cercato di carpire e riprodurre la commistione, l’intreccio inscindibile di realtà e magia che permea l’opera; del secondo noto invece l’influenza soprattutto nello stile narrativo, nell’attenzione posta nell’avvicinare il mondo visto con gli occhi di un ragazzino a quello dei lettori di tutte le età.
E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, QUALI SONO I TUOI PREFERITI?
Apprezzo molto i lavori di Tim Burton, a partire da “mani di forbice” fino al “diabolico barbiere”. Amo gli horror, di cui ho un ricca raccolta, ma non disprezzo neppure il genere fantascientifico.
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?
Sogni nel cassetto a dire il vero ne ho lasciati (dal punto di vista artistico) davvero pochi! Ho dedicato diverso tempo alle produzioni di ogni genere e non mi sono mai posta limiti sul genere, sullo stile o sull’argomento, arrivando così a soddisfare praticamente tutte le mie curiosità via via che si sono presentate.
Fino a ora non me ne sono mai pentita, dunque per il futuro mi propongo di mantenere lo stesso principio… del resto, le nuove curiosità non smettono mai di nascere e sono sempre imprevedibili, quindi chissà, ogni cosa è possibile!
E A NOI NON RESTA CHE AUGURARTI TUTTO IL BENE POSSIBILE!
13/04/2009, Davide Longoni