PANDEMIC

“Pandemic” è un gioco da tavolo di ambientazione futuristico – fantascientifica (sul genere del film “Virus Letale” per intenderci…) ideato da Matt Leacock e prodotto nell’anno 2008 dalla Z-Man Games.
Si tratta di un boardgame cooperativo (c.d. party-game), nel senso che tutti i partecipanti devono unirsi per forza per raggiungere l’obiettivo prefissato – pena la sconfitta, ovvero il pericoloso diffondersi delle malattie nel mondo – ed è pensato per un minimo di due giocatori e un massimo di quattro.
L’antefatto è il seguente: quattro terribili malattie si stanno velocemente diffondendo per tutti i continenti e un gruppo di specialisti deve impegnarsi per porvi un freno al più presto prima che annientino interamente l’umanità. Questa premessa a qualcuno potrebbe ricordare facilmente lo scenario di qualche famoso lungometraggio come “L’Esercito delle 12 scimmie”, anche se in realtà non vi ha nulla a che vedere…
Ognuno dei membri del gruppo è identificato mediante un segnalino di colore diverso e riceve una carta speciale che indica quale sia esattamente il suo ruolo, oltre alle abilità particolari che possiede (ad esempio, il Dispatcher può spostare il segnalino di un altro giocatore nella stessa città ove si trova, mentre lo Scientist necessita di solo 4 carte dello stesso colore – invece delle 5 comunemente indispensabili – per debellare definitivamente un’infezione in un luogo, l’Operation Specialist può costruire altri laboratori di ricerca e così via…).
E’ importante ricordare che ogni cura può essere scoperta solo in uno dei centri di ricerca – massimo 6 – che verranno posizionati sul tabellone, ciascuno rappresentato da una casetta.
I giocatori, come già detto, devono cooperare per il buon esito della loro azione, e per far ciò potranno dunque scambiarsi fra loro le carte – massimo 7 – che hanno in mano (però ciò può verificarsi solo quando si trovano nella medesima città, salvo abilità particolari).
Durante ciascun turno ognuno riceve due carte (che possono rappresentare una città e sono segnate con un certo colore oppure dispongono di certe funzioni speciali) e provvede a pescare dal mazzo principale una o più carte Epidemia che indicano in quali città si sta ulteriormente diffondendo una malattia, il cui livello di gravità è rappresentato da vari cubi di legno colorati.
E’ da tenere bene a mente che una volta che in una città i cubi di un dato colore aumentano fino a 5, l’epidemia risulterà ormai ineliminabile: un punto a sfavore dei giocatori, nonché il primo grave elemento che può portare alla sconfitta definitiva dell’intero gruppo in questo gioco.
E’ possibile spostarsi attraverso le numerose città rappresentate sul tavolo durante lo svolgimento delle proprie azioni (massimo 5) tramite le linee di comunicazione che indicano quelle immediatamente confinanti, oppure utilizzando le carte di diverso colore che si possiedono (ad esempio, la carta Hong Kong permette di giungere subito in quel luogo, da qualunque punto il giocatore si trovi in quel momento), però in tale ultima evenienza si è poi costretti a scartare le carte utilizzate per il trasferimento del giocatore senza poterle riutilizzare per eliminare un’epidemia (ad esempio, la carta Taipei è rossa e se si sceglie di servirsene per giungere fin là, non si potrà poi adoperarla per raggiungere il numero di 5 – o 4 – carte da avere necessariamente in mano per debellare definitivamente la malattia indicata con i cubi di legno dello stesso colore rosso).
Durante le proprie azioni, i partecipanti possono anche rimuovere uno o più cubi di un dato colore già posizionati sul tavolo, tuttavia solo quelli che si trovano nella stessa città in cui sono presenti anch’essi in quel momento.
Inoltre, da un certo punto in poi, le carte Malattia che vengono pescate a ogni turno (e che indicano l’incrementarsi della loro diffusione) salgono da 2 a 3, rendendo così assai più difficile contenerne l’espansione incessante nel globo.
PREGI: Il gioco è davvero molto veloce, ottimamente concepito e risulta possibile concludere una sessione mediamente in circa un’oretta e mezza, forse un poco di più di quanto indicato nella confezione (45- 60 minuti), però con il tempo le reazioni dei giocatori si “automatizzano”, si stimola la cooperazione e tutto diventa più facile. Molto avvincente e ottimo come boardgame per scaldarsi in attesa che arrivino gli altri giocatori per dedicarsi magari al “pezzo forte” della serata…
DIFETTI: Mentre sono moltissime le città indicate nel Settore Orientale, risultano invece troppo poche nel Nord America, rendendo il tutto un po’ sproporzionato. Sarebbe stato interessante prevedere qualche limitazione alle possibilità di spostamento dei partecipanti man mano che le epidemie si diffondono sempre più in certe località. Inoltre, dopo solo qualche partita appare decisamente troppo ridotto il numero massimo di 4 giocatori, francamente un’espansione che permetta di estenderlo fino a 6 sarebbe la benvenuta senz’altro.
20/05/2009, Sergio Palumbo