DAVID MOODY

Scrittore horror britannico della nuova generazione, David Moody ha cominciato la sua carriera pubblicando i suoi romanzi online, ottenendo immediatamente un successo da più di mezzo milione di download. Autore delle saghe “Autumn” e “Hater”, che hanno interessato presto il mondo del cinema e perfino Guillermo Del Toro, dopo una fugace apparizione in Italia lo scorso anno nella collana “Urania”, David approderà in pompa magna nel nostro paese il prossimo anno grazie a Delos Books. Abbiamo avuto modo di contattarlo e di farci raccontare la sua esperienza: ecco cosa ci ha detto.

PENSO SI POSSA COMINCIARE DAL PRINCIPIO: CHI E’ DAVID MOODY?

Innanzitutto, grazie per questa intervista! Ho davvero apprezzato le tue domande. Sono uno scrittore di libri horror e di fantascienza del Regno Unito. Vivo a Birmingham con mia moglie e le mie figlie e ho la fortuna di poter scrivere a tempo pieno. Pubblicavo i miei libri in proprio, ma quando Guillermo del Toro ha comprato i diritti cinematografici di “Hater”, il mio mondo è diventato un po’ pazzo. I diritti dei miei libri sono stati acquistati dalla Thomas Dunne Books di New York e sono stato pubblicato in tutto il mondo e tradotto in quattordici lingue.

COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

Quando ho finito le scuole, volevo diventare un regista cinematografico. Ma è stato tanto tempo fa, e non ero in grado di entrare nel mondo del cinema. Sono finito a lavorare in una banca (un lavoro orrendo, lo so). Avevo un sacco di storie che volevo trasformare in film, ma nessun modo per farlo, così ho cominciato a scrivere romanzi. Il mio primo libro (STRAIGHT TO YOU) fu pubblicato nel 1996. Ne sono molto orgoglioso, ma non ebbe molto successo allora. Così quando scrissi il mio romanzo successivo – AUTUMN – decisi di metterlo a disposizione gratis online. Era il 2001 e nessun altro lo stava facendo realmente all’epoca. E’ stato prima dei giorni dei Kindle e degli iPad, e il mercato degli e-book era molto piccolo. Il libro è stato un successo sorprendente, però, e ben presto erano state scaricate oltre mezzo milione di copie. Ho creato la mia casa editrice – Infected Books – e ho scritto una serie di altri romanzi che ho pubblicato per conto mio. E questo è quello che stavo facendo quando ho pubblicato HATER…

VUOI PARLARCI DEI TUOI PRECEDENTI LAVORI?

Come ho detto nella mia risposta precedente, il mio primo romanzo si intitolava STRAIGHT TO YOU. Era una storia romantica apocalittica riguardante un uomo e una donna che si innamorano poco prima della fine del mondo. Sto realmente sperando di riscrivere e ripubblicare il romanzo il prossimo anno – amo ancora molto la storia, ma adesso sono uno scrittore migliore. Parlerò di AUTUMN nella mia prossima risposta, così ti parlerò in primo luogo un po’ dei libri di HATER (HATER è stato nientedimeno che pubblicato in Italia l’anno scorso da Urania con il titolo di IL VIRUS DELL’ODIO). L’idea iniziale per “Hater” proviene dalla mia frustrazione per il modo in cui noi esseri umani siamo pre-programmati per cercare le differenze reciproche e sfruttarle. Qualunque siano queste differenze – età, sesso, convinzioni, colore dei capelli, intelligenza, ricchezza, ecc. – sembra che vogliamo sempre dividere noi stessi da tutti gli altri. Mi sono chiesto cosa succederebbe se arrivasse una nuova divisione che spazzasse via tutte queste vecchie differenze e disegnasse una nuova “linea di battaglia”. Ho pensato che sarebbe stato interessante vedere come la gente avrebbe affrontato se si trovasse costretta ad allontanarsi dalle persone che aveva precedentemente amato o con cui aveva lavorato, ecc. Nel luglio 2005, Londra è stata colpita dai kamikaze. A seguito di quel giorno terribile, è emerso che uno degli attentatori aveva lavorato in una scuola come assistente in aula. Ho pensato quanto fosse terrificante che qualcuno potesse dedicarsi ad aiutare i bambini un giorno, poi il seguente andasse nel cuore della città più affollata nel Regno Unito con la sola intenzione di uccidere persone innocenti il più possibile. Questa idea è diventata la divisione che ho usato in “Hater” – un terzo della popolazione non può coesistere con gli altri due terzi, e scoppia una brutale guerra civile. Si tratta di una serie di libri sulla prospettiva e l’intolleranza. Entrambe le parti in guerra sono, in sostanza, la stessa cosa, solo con una diversa visione del mondo. Penso che la storia abbia colpito un nervo, e alcune parti sono spaventosamente accurate. Il nostro modo di reagire a una minaccia a volte, è quello di creare una minaccia più grande di noi. Quando qualcuno ha una pistola grande e sanguinosa, la nostra reazione è spesso di trovare noi stessi un’arma più grande. E’ una pericolosa spirale verso il basso… Ho un altro romanzo disponibile ora intitolato TRUST. E’ una storia di contatto alieno raccontata dal punto di vista di un uomo che ha guardato troppi film di fantascienza. Lui non si fida degli alieni, ma tutti gli altri sì. È lui nel torto, o lo sono tutti gli altri? È possibile leggere TRUST online su www.trustdavidmoody.com.

DOPO “HATER”, UN’ALTRA TUA SAGA FAMOSA E’ LA SERIE DI “AUTUMN”. COSA PUOI RACCONTARCI IN MERITO?

Ho sempre amato i film sui morti viventi di George Romero, ma c’erano cose riguardanti gli zombi tradizionali che non mi piacevano. Non capivo perché dovessero mangiare carne, per esempio. I libri di “Autumn” mi hanno dato la possibilità di scrivere una serie zombi alle mie condizioni. Il primo libro era iniziato come una storia a sé stante, ma mentre lo scrivevo, fu chiaro che avevo la possibilità di scrivere una saga. La maggior parte delle storie di zombi iniziano con il focolaio iniziale, quindi coprono solo pochi giorni o settimane. Io volevo raccontare una storia più lunga – una che sarebbe andata più in là e avesse guardato a come i sopravvissuti andassero avanti settimane, mesi e anche anni dopo che il pianeta era stato devastato da una malattia mortale.

COME HAI INVENTATO LA STORIA E COME SI E’ SVILUPPATA LA SERIE?

Quando ho iniziato a scrivere il secondo libro (AUTUMN: THE CITY) ho visto il potenziale per una storia molto più grande. Avevo ucciso il 99% della popolazione del pianeta alla fine del primo capitolo del primo libro, così mi sono reso conto che c’erano molte più storie lasciate in sospeso da raccontare. Ho cominciato a pensare a dove i gruppi di sopravvissuti sarebbero andati, e a come i morti avrebbero reagito nei loro confronti. Così dall’isolamento di una fattoria in campagna nel primo libro, andiamo nel mezzo di una grande città nel libro due, e poi in una base militare. Dal terzo libro, PURIFICATION, ho iniziato a pensare di più a come la gente avrebbe potuto cominciare a ricostruire la propria vita, così ho introdotto un’isola dove i morti viventi possono essere eliminati e le cose possono cominciare a tornare a un qualche tipo di normalità. Così come puoi vedere, è una serie molto variegata. Il quarto libro – DISINTEGRATION – è ancora differente, con due gruppi di sopravvissuti che lavorano in maniera molto differente tra loro, ma che devono provare a cooperare insieme per restare vivi, e il romanzo finale – AFTERMATH – conclude tutte le cose lasciate in sospeso e guarda cosa succede quando i morti non sono più il pericolo che erano una volta. Oltre ai cinque libri, ci sono più di 120 mila parole di narrativa di AUTUMN gratis su www.lastoftheliving.net – il sito ufficiale di AUTUMN.

QUALI SONO STATE LE DIFFICOLTA’ CHE HAI INCONTRATO NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELLE AMBIENTAZIONI?

Una cosa che amo fare nei miei libri è provare a farli sentire reali. Per farlo uso personaggi che sono molto familiari e normali, e li inserisco in un tipo di posti dove normalmente non li troveresti. Per esempio, Danny McCoyne – il personaggio principale dei libri di HATER – è un tipo normale con un lavoro di merda, una piccola casa e molti bambini – non certo il vostro abituale tipo di eroe! Io penso che renda l’horror più efficace se è possibile identificarsi con le persone di cui si sta leggendo. Quindi, se siete alla ricerca di supereroi, ed eroi dalle buone maniere che salvano sempre la situazione, non lo troverete in una delle mie storie! Scrivo di persone comuni che si trovano intrappolate in situazioni straordinarie.

IL PROSSIMO ANNO “THE AUTUMN SERIES” SARA’ TRADOTTA IN ITALIA. COSA PENSI DEL NOSTRO PAESE?

L’Italia è un paese che amerei moltissimo visitare. Mai moglie e io abbiamo parlato di venirci in vacanza, e sono parecchio intenzionato a farlo. Come nazione, penso che stiate attraversando al momento un periodo di grande difficoltà, come molto altri paese naturalmente. Sembra che stiamo tutti pagando il prezzo per gli eccessi di politici corrotti e avidi banchieri. E’ tutto molto spaventoso. Rende alcuni degli scenari distopici di cui scrivo come se fossero sgradevolmente reali. Sono molto contento che i libri di AUTUMN stiano per essere pubblicati in Italia.

IN QUESTI ANNI HAI SEMPRE AVUTO UN PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

In primo luogo, mi piacere scrivere delle persone – come agiscono e interagiscono le une con le altre, e cosa faranno sotto pressione quando dovranno prendere decisioni difficili per restare vivi. Scrivere della fine del mondo mi permette di mettere le persone in situazioni estreme quando ogni cosa che fanno è letteralmente una questione di vita o di morte. Penso che se ci trovassimo mai in una tale posizione, tutti i livelli di protezione che offre la civiltà ci verrebbero strappati via. Penso anche che scrivere di questi scenari mi permetta di guardare al futuro e di tentare di predire il futuro in una certa misura. Riesco a scrivere cose che stanno succedendo nel mondo in questo momento, e immaginare cosa potrebbe accadere se le situazioni continuassero a peggiorare.

ORA UNA DOMANDA GENERALE. DOVE TROVI L’ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Come potrai aver indovinato, prendo molta ispirazione dall’osservare la gente e dal mantenermi aggiornato sull’attualità. Ma di solito quando scrivo una nuova storia, parto dalla fine per prima cosa. Questi finali possono venirmi in ogni momento – quando sogno, quando corro, quando sono in bagno o quando porto a passeggio il cane! Una volta che ho un’idea dedico il tempo necessario a capire tutta la storia, il che può essere qualsiasi cosa, da un paio di giorni a qualche anno. Il libro su cui sto lavorando in questo momento era in realtà ispirato da un’idea del 1995! Penso che sia molto importante prendere nota ogni volta che si trova l’ispirazione.

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Penso di poter nominare pochi scrittori che hanno avuto ognuno un enorme effetto su di me. Il primo è John Wyndham, l’autore di “Il giorno di trifidi”. Ho scoperto quel libro la prima volta quand’ero molto giovane e mi affascinò totalmente. L’ho letto molte volte da allora e non ho mai smesso di stupirmi di come Wyndham abbia potuto prendere un argomento così bizzarro – la maggior parte del mondo diventa cieco e viene attaccato da enormi, deambulanti, piante carnivore – e renderlo così spaventoso e credibile. Il secondo autore che vorrei menzionare è H.G. Wells. Anche “La guerra dei mondi” ha avuto un potente impatto su di me quand’ero giovane. E’ stato uno dei primi romanzi post-apocalittici e posso solo immaginare come la gente nel tardo diciannovesimo secolo abbia reagito a questa storia di alieni provenienti dallo spazio profondo. Immagino che fossero terrorizzati. L’ultimo autore che voglio elencare è James Herbert. Non sono sicuro di quanto bene sia conosciuto in Italia, ma credo che si potrebbe descriverlo come la risposta della Gran Bretagna a Stephen King. Ha venduto la bellezza di 56 milioni libri, e ho letto un sacco dei suoi lavori quando ho cominciato a scrivere io. In particolare il suo libro “Domain” (inedito in Italia, ndr) ha cambiato il mio modo di pensare l’horror. Ho avuto il piacere di incontrarlo e intervistarlo due volte il mese scorso, ed è stato un vero onore. E’ un personaggio di ispirazione. Un vero professionista.

E I TUOI FILM PREFERITI?

Dovrebbe essere più facile elencare i miei registi preferiti… George Romero sta in cima, naturalmente, e guardare “La notte dei morti viventi” per la prima volta è stato un momento decisivo per me. Adoro i suoi tre film originali sugli zombi, ma non mi interessano tanto i tre seguiti (“La terra”, “Le cronache” e “Survival of the Dead”). David Cronenberg è un altro favorito, in particolare “Rabid” e il suo remake di “La mosca”, e adoro i primi film di John Carpenter. Ho anche un debole per i primi film di Peter Jackson (prima de “Il Signore degli Anelli”). Hai visto “Brain Dead”? E’ uno dei più grandi film di zombi mai realizzato! Ma credo che il mio film di zombi preferito fra tutti sia “L’alba dei morti dementi”.

PARLANDO DI CINEMA, COSA PUOI DIRCI DEL RAPPORTO CHE C’E’ TRA I TUOI LIBRI E I FILM?

Ho detto all’inizio che volevo dirigere film, e lo faccio ancora. E’ una cosa cui sto lavorando, e ho appena scritto un cortometraggio sugli zombi che mi auguro sarà filmato e realizzato nel 2013. Come forse saprai, dall primo libro di AUTUMN è stato tratto un film interpretato da Dexter Fletcher e David Carradine. E’ stata una grande esperienza esserne coinvolti, anche se il film non è stato un successo come avremmo tutti sperato. I diritti cinematografici di HATER sono stati venduti a Guillermo Del Toro, e spero che un film verrà girato un giorno. Sono un grande fan di Del Toro, e questo farebbe di me un uomo molto felice!

L’ULTIMA DOMANDA. CHE PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUALI SONO I TUOI SOGNI?

Beh, tutti i miei libri sono stati pubblicati, così sono impegnato a lavorare su nuovi romanzi, compreso 17 DAYS e una serie horror/fantascientifica di cinque libri che si intitolerà THE SPACES BETWEEN. Tutto quello che voglio per loro è che vengano pubblicati e che abbiano tanto successo per me quanto ne hanno avuto i libri di HATER e AUTUMN.

E CE LO AUGURIAMO TUTTI… E SOPRATTUTTO SPERIAMO DI POTER LEGGERE PRESTO IN ITALIANO TUTTI I TUOI ROMANZI, PERCHE’ SAPPIAMO CHE NE VARRA’ LA PENA.

 

Di seguito, come di consueto, pubblichiamo il testo integrale originale dell’intervista con David, chiedendovi scusa anticipatamente se dovessimo aver commesso qualche piccolo errore di traduzione.

 

I THINK WE CAN START FROM THE BEGINNING: WHO’S DAVID MOODY?

Firstly, thank you for this interview! I really appreciate your questions. I’m a writer of horror and science-fiction books from the UK. I live in Birmingham with my wife and daughters and I’m fortunate to be able to write full-time. I used to publish my books myself, but when Guillermo del Toro bought the film rights to HATER, my world went a little crazy! The rights to my books were acquired by Thomas Dunne Books in New York and have since been published worldwide and translated into fourteen languages.

HOW DID YOU BEGIN TO WRITE?

When I left school, I wanted to be a film director. But that was a long time ago, and I wasn’t able to break into the movie business. I ended up working in a bank (a horrible job, I know!). I had a lot of stories I wanted to make into films, but no way of making them, so I started writing novels. My first book (STRAIGHT TO YOU) was published in 1996. I’m very proud of it, but it wasn’t very successful at the time. So when I’d written my next novel – AUTUMN – I decided to give it away for free online. That was in 2001, and no one else was really doing that at the time. It was before the days of Kindles and iPads, and the market for eBooks was very small. The book was a surprising success though, and very soon over half a million copies had been downloaded. I set up my own publishing house – Infected Books – and wrote a number of other novels which I published myself. And that’s what I was doing when I released HATER…

DO YOU WANT TO SPEAK US ABOUT YOUR PREVIOUS WORKS?

As I mentioned in my previous answer, my first novel was called STRAIGHT TO YOU. It’s an apocalyptic romance about a man and a woman who fall in love just before the end of the world. I’m actually hoping to rewrite and republish the novel next year – I still love the story very much, but I’m a better writer now! I’ll talk about AUTUMN in my next answer, so I’ll tell you a little about the HATER books first (HATER was actually published in Italy last year by Urania as IL VIRUS DELL’ODIO). The initial idea for “Hater” came from my frustration at the way we human beings are pre-programmed to look for differences with each other and exploit them. Whatever those differences are – age, sex, beliefs, hair color, intelligence, wealth etc. – we seem to always want to divide ourselves from everyone else. I wondered what would happen if a new division came along which wiped away all those old differences and drew a whole new “battle-line”. I thought it would be interesting to see how people coped when they were forced to turn away from people they’d previously loved or worked with etc. In July 2005, London was hit by suicide bombers. In the aftermath of that horrific day, it transpired that one of the bombers worked in a school as a classroom assistant. I thought it terrifying that someone could devote themselves to helping kids one day, then go into the heart of the busiest city in the UK the next with the sole intention of killing as many innocent people as possible. This idea became the divide I used in “Hater” – one third of the population simply cannot coexist with the other two thirds, and a brutal civil war breaks out. It’s a series of books about perspective and intolerance. Both sides in the war are, essentially, the same, just with a different view of the world. I think the story hit a nerve, and parts of it are frighteningly accurate. The way we react to a threat sometimes, is to create a bigger threat ourselves. When someone’s got a bloody big gun, our reaction is often to find ourselves a bigger weapon. It’s a dangerous downward spiral… I have another novel available now called TRUST. It’s an alien contact story told from the point of view of a man who’s watched too many science-fiction films. He doesn’t trust the aliens, but everyone else does. Is he wrong, or is everyone else? You can read TRUST online at www.trustdavidmoody.com.

AFTER “HATER”, ANOTHER YOUR FAMOUS SAGA IS “THE AUTUMN SERIES”. WHAT CAN YOU TELL US ABOUT IT?

I always loved George Romero’s living dead films, but there were things about traditional zombies that I didn’t like. I didn’t understand why they had to eat flesh, for example. The “Autumn” books gave me a chance to write a zombie series on my own terms. The first book started out as a self-contained story, but as I wrote it, it became clear that I had chance to write a saga. Most zombie stories start with the initial outbreak, then cover only a few days or weeks. I wanted to tell a longer story – one that would go further and look at how the survivors get on weeks, months and even years after the planet has been devastated by a deadly disease.

HOW DID YOU INVENTED THE STORY AND HOW IT HAS DEVELOPED THE SERIES?

When I started writing the second book (AUTUMN: THE CITY) I saw the potential for a much bigger story. I’d killed 99% of the people on the planet by the end of the first chapter of the first book, so I realized there were many more stories left to tell! I started thinking about where groups of survivors would go, and how the dead would react to them. So from the isolation of a farmhouse in the country in book one, we go into the middle of a major city in book two, and then to a military base. By the third book, PURIFICATION, I was thinking more about how people would start to rebuild their lives, so I introduced an island where the dead can be eliminated and things can start to return to some kind of normality. So you see, it’s a very varied series! The fourth book – DISINTEGRATION – is different again, with two groups of survivors who work very differently to each other, having to try and cooperate with each other to stay alive, and the final novel – AFTERMATH – ties up all the loose ends and looks at what happens when the dead are no longer the danger they once were. As well as the five books, there’s more than 120,000 words of free AUTUMN fiction available at www.lastoftheliving.net – the official AUTUMN website.

WHICH WERE THE DIFFICULTIES YOU MET WITH THE CREATION OF THE CHARACTERS AND OF THE SETS?

One thing I love to do in my books is to try and make them feel real. To do that I use characters who are very familiar and normal, and put them in the kind of places you’d normally find them. For example, Danny McCoyne – the lead character from the HATER books – is a regular guy with a crappy job, a small house and many kids – not your usual kind of hero! I think it makes the horror more effective if you can identify with the people you’re reading about. So if you’re looking for superheroes, and good looking heroes who always save the day, you’re not going to find them in any of my stories! I write about ordinary people who find themselves trapped in extraordinary situations.

NEXT YEAR “THE AUTUMN SERIES” WILL BE TRANSLATED IN ITALY. WHAT DO YOU THINK ABOUT OUR COUNTRY?

Italy is a country I’d very much love to visit. My wife and I have talked about holidaying there, and I’m very much looking forward to doing so. As a nation, I think you’re going through an incredibly difficult time at the moment, as are many other countries of course. It seems we’re all paying the price for the excesses of corrupt politicians and greedy bankers. It’s all very frightening. It makes some of the dystopian scenarios I write about feel uncomfortably real. I’m very pleased that the AUTUMN books are going to be released in Italy.

IN THESE YEARS YOU ALWAYS HAD A PREDILECTION FOR THE AMAZING. WHAT’S THE MEANING FOR YOU OF THIS TOPIC?

First and foremost, I like to write about people – how they act and interact with each other, and what they’ll do under pressure when they have to make difficult decisions just to stay alive. Writing about the end of the world allows me to put people in extreme situations when everything they do is literally a matter of life or death. I think if we ever found ourselves in such a position, all the layers of protection which civilization offers to us would be stripped away. I also think that writing about these scenarios allows me to look ahead and to try and predict the future to an extent. I can write about things which are happening in the world right now, and imagine what might happen if situations continue to deteriorate.

NOW, A GENERAL QUESTION. WHERE DO YOU FIND THE ISPIRATION FOR ALL YOUR STORIES?

As you might have guessed, I get a lot of inspiration from people-watching and from keeping up to date with current affairs. But usually when I’m writing a new story, I start with the end first. These endings can come to me at any time – when I’m dreaming, when I’m running, when I’m in the bath or walking the dog! Once I have an idea I’ll spend as long as it takes to work out the whole story, and that can be anything from a couple of days to a few years. The book I’m working on at the moment was actually inspired by an idea from 1995! I think it’s really important to keep a note whenever inspiration strikes.

WHICH ARE YOUR FAVORITE WRITERS?

I think I can name a few writers who each had a huge effect on me. The first is John Wyndham, the author of “Day of the Triffids”. I first discovered that book when I was very young, and it totally captivated me. I’ve read it many times since, and I never cease to be amazed how Wyndham can take such a bizarre subject – most of the world becoming blind and being attacked by huge, walking, meat-eating plants – and make it so frightening and believable. The second author I’d like to mention is H.G. Wells. “War of the Worlds” also had a massive impact on me when I was young. It was one of the first post-apocalyptic novels, and I can only imagine how people in the late nineteenth century would react to this story about invaders from outer space. I imagine they would have been terrified. The final author I want to list is James Herbert. I’m not sure how well known he is in Italy, but I guess you could describe him as Britain’s answer to Stephen King. He’s sold an amazing fifty-six million books, and I read a lot of his work when I was starting to write myself. In particular his book “Domain” changed the way I thought about horror. I had the pleasure of meeting and interviewing him twice last month, and it was a real honor. He’s an inspirational character. A true professional.

AND YOUR FAVORITE FILMS?

It might be easier to list my favourite directors… George Romero is up there, of course, and watching “Night of the Living Dead” for the first time was a defining moment for me. I love his original three zombie movies, but don’t care so much for the three which followed (“Land”, “Diary”, and “Survival of the Dead”). David Cronenberg is another favourite, particularly “Rabid” and his remake of “The Fly”, and I love the early films of John Carpenter. I also have a soft spot for Peter Jackson’s early films (before “Lord of the Rings”). Have you seen “Brain Dead”? It’s one of the greatest zombie movies ever made! But I think my favourite zombie movie of all must be “Shaun of the Dead”.

SPEAKING ABOUT CINEMA, WHAT CAN YOU TELL US ABOUT THE RELATIONSHIP BETWEEN YOUR BOOKS AND MOTION PICTURES?

I mentioned at the beginning that I wanted to direct films, and I still do. It’s something I’m working towards, and I’ve just written a zombie short movie which I hope will be filmed and released in 2013. As you may know, the first AUTUMN book was made into a movie starring Dexter Fletcher and David Carradine. It was a great experience being involved in that, even if the movie wasn’t as successful as we’d all hoped. The film rights to HATER were sold to Guillermo del Toro, and I hope a movie will be made one day. I’m a big fan of del Toro, so that would make me a very happy man!

THE LAST REQUEST. WHICH PLANS DO YOU HAVE FOR THE FUTURE AND WHICH ARE YOUR DREAMS?

Well all my books have been released, so I’m busy working on new novels, including 17 DAYS and a five book horror/science-fiction series which will be called THE SPACES BETWEEN. All I want is for them to be released and to be as successful for me as the HATER and AUTUMN books have been!

AND IT’S ALL THAT WE WISH… WE HOPE TO BE ABLE TO READ SOON IN ITALIAN ALL YOUR NOVELS, BECAUSE WE KNOW IT WILL BE WORTH!

Davide Longoni