FRANCESCA COSTANTINO

Francesca Costantino si è da poco imposta nel panorama letterario fantasy italiano con il romanzo “I figli di Baal – La guida rossa” pubblicato da Armando Curcio Editore, catturando l’attenzione del pubblico e della critica. Abbiamo avuto il piacere di incontrarla per voi: ecco cosa ci ha raccontato.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È FRANCESCA COSTANTINO?

Sono una giovane donna ambiziosa, con l’obiettivo di diventare “luce” per attirare più persone possibili verso l’evoluzione dell’umanità. In sostanza, lavoro, scrivo, faccio kung fu, pratico la PNL e mi prendo cura della mia famiglia con un unico obiettivo: diventare maestro di vita e di evoluzione.

COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

Sin da piccola, era una mia abilità innata. Credo anzi di aver già fatto la scrittrice in epoche precedenti a questa, ma poco importa. Appena ho saputo tenere la penna in mano, ho cominciato a scrivere. Tant’è che le prime parole de “I figli di Baal” le ho scritte quando avevo 9 anni!

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI?

Ho lavorato come giornalista per dei quotidiani locali di Roma, occupandomi di cronaca e politica, quindi come editor in riviste di moda e di politica. Adesso faccio la responsabile libreria per la casa editrice che mi pubblica, la Curcio. Prima de “I figli di Baal” non ho produzioni letterarie, anche se ho in mente non solo la fine della saga di 3 libri, ma almeno uno spin off e un saggio su “Baldur’s Gate”, il videogioco D&D che più mi ha ispirato.

RECENTEMENTE HAI PUBBLICATO, COME DICEVAMO, “I FIGLI DI BAAL – LA GUIDA ROSSA”. CE NE VUOI PARLARE?

Ne avrei da dire! È il mio libro d’esordio, quindi, è decisamente da migliorare e, allo stesso tempo, sono soddisfatta e felice di come è venuto. Raccoglie la mia esperienza di vita e lavorativa, oltre che i miei interessi. È un cammino interiore di crescita dei 3 protagonisti, che passano anche per fasi negative quali droga, omicidio, gelosie, rivalità… per poi uscirne attraverso il ritrovarsi attraverso le ere e perseguire un unico obiettivo: distruggere Mephisto e regnare su Aurigard, riportando la pace sul pianeta Terra. Vorrei che i miei personaggi fossero da esempio: perché nella vita si può riuscire, sì, tu ce la puoi fare se lo vuoi. Basta solo capire come fare a farlo. Un buon inizio è cominciare a pensare “verso”, ovvero non a ciò che non si vuole o di cui si ha paura, MA verso ciò che si vuole ottenere, attraverso un obiettivo chiaro in mente e l’impegno costante e quotidiano. Come dice Victoria, la protagonista femminile: «La mia paura è la mia più grande forza!», perché è proprio in essa che si nascondono le tue risorse vincenti.

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?

Dare coerenza a tutti i livelli e piani di ambientazione. Lo spazio-tempo del libro, infatti, si disloca su 3 epoche e 3 dimensioni occupate singolarmente dai 3 protagonisti. Ognuno dei livelli di narrazione si interseca anche attraverso le epoche del genere umano e del pianeta Terra. Vuoi sapere, poi, qual è stata la cosa più facile per me? Metterci tutto il mio amore e la mia passione.

DAL MOMENTO CHE IL LIBRO E’ SOLO IL PRIMO DI UNA TRILOGIA, COSA CI RISERVA IL FUTURO PER “II FIGLI DI BAAL”?

Ah, tanto divertimento, combattimenti, scontri con demoni e semi-dei… intreccio a go go in un mondo come il nostro che è costantemente in evoluzione. E dal quale, volenti o nolenti, non possiamo scendere!

OLTRE CHE SCRITTRICE SEI ANCHE GIORNALISTA E BLOGGER. VUOI PARLARCI DI QUESTA SECONDA FACCIA DELLA MEDAGLIA DELLA TUA ATTIVITA’?

Sì, al momento ho rallentato la mia attività giornalistica per dedicarmi più attivamente alla narrativa. In ogni caso, è stato per me costruttivo passare prima da quel tipo di scrittura più tecnica a quella di più ampio respiro come la narrativa fantasy. Per quanto riguarda il mio blog, lo sto aggiornando pian piano con idee e contenuti che mi vengono in mente, basandomi sull’attualità: in questo caso giornalismo e scrittura fantasy si fondono.

COME SI CONCILIA UN MODO DI NARRARE ISTINTIVO E PIU’ LEGATO AL CUORE, COME QUELLO DELLA NARRATIVA, CON UNA MANIERA DI SCRIVERE PIU’ RAGIONATA E PIU’ LEGATA ALLA MENTE, COME QUELLA DEL GIORNALISMO?

Basta che, mentre scrivo, mi do un obiettivo: cosa voglio comunicare? Dando anche estrema importanza al target: un lettore di quotidiano vuole la “notizia”, il fatto e il “cosa è successo oggi”. Un lettore di narrativa – fantasy in particolare – vuole divertirsi e gioire di quanto legge, appassionandosi. È un bell’esercizio di scrittura, cimentarsi in entrambe le attività. In ogni caso, pur avendo il giornalismo dei canoni tecnici definiti, ogni professionista scrive a modo suo, in base al suo background culturale e alla sua sensibilità: uno stesso fatto di cronaca descritto da più giornalisti presenti alla scena sarà presentato in modo diverso. Quindi, anche nell’oggettività c’è molta soggettività – e tanta tanta passione per la scrittura, rispetto per il lettore e per quello che si fa.

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Per me vuol dire sognare, tanto che la dedica ai miei lettori è: “Sogna, perché è da ciò che sogni e desideri che crei e plasmi la tua realtà”. Quindi più sogni, più hai idea di quello che vuoi. E poi, quando riesci a portare quella materia astrale del sogno sul piano fisico, la soddisfazione è massima! Non è difficile, significa porsi un obiettivo, sognarlo, desiderarlo, sentirlo, odorarlo, ascoltarlo, toccarlo, vederlo e persino assaggiarlo nella propria mente. Quindi darsi una scadenza, un ritmo, una scaletta da fare giorno per giorno (il modo per arrivarci) e perseguirla. Così il sogno diventa realtà!

HAI SCRITTO SIA RACCONTI CHE ROMANZI: IN QUALE FORMA DI ESPRESSIONE TI TROVI PIU’ A TUO AGIO?

Sì, un mio racconto breve è scaricabile in formato e-book gratis, sul mio blog Fantasylandia. Si chiama “Il giocatore di scacchi”. Preferisco di gran lunga il romanzo, dove posso sbizzarrirmi soprattutto con l’intreccio e la lunghezza. Riesco bene anche nel racconto breve, da buona giornalista abituata alle lunghezze prestabilite!

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Non si è ancora capito? Dai miei sogni e desideri! Poi dalla mia vita in generale, da ciò che amo fare, dai miei affetti più sentiti. Mi piace poi ascoltare le persone che conosco e incontro, mi piace conoscerle e sono sinceramente attratta e attenta a quanto dicono e raccontano di loro. Non hai idea di quanto ogni persona sia un mondo meraviglioso e, in potenza, un maestro di vita! Ognuno sa fare bene qualcosa, anche piccola, e in quell’ambito essere un perfetto insegnante. Poi mi tengo costantemente informata su quanto avviene nel mondo in termini di scoperte scientifiche che possano migliorare la vita e il pensiero dell’uomo. Insomma, il fatto che si possa sopravvivere – essendo allenati ed equipaggiati – anche lanciandosi da 39km di altezza come Baumgartner è assolutamente stupefacente! E possibile, come qualsiasi altra cosa ti frulli per la testa e che desideri veramente…

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Tolkien e Asimov e anche Stendhal. I primi due, in particolare, per me sono stati anche maestri di vita, oltre che geni incandescenti!

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?

Apprezzo i cartoni animati Pixar e Disney, li trovo molto costruttivi. “Kung fu Panda” poi, ha raggiunto un alto livello anche per il messaggio che veicola. Uno dei miei film preferiti è poi “L’ultima tentazione di Cristo” di Scorsese. Mostra un Gesù molto umano, d’altronde un vero maestro può essere solo un essere umano!

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Ormai tutti miei sogni sono fuori dal cassetto! E invito anche te e chi legge a fare altrettanto. Tutto è possibile, basta volerlo e imparare come fare a farlo, magari da qualcuno che l’ha già fatto prima, e che ci piace. Punta al meglio, sapendo che potrai arricchirlo e migliorarlo ulteriormente. Il mio prossimo impegno è insegnare Programmazione Neurolinguistica attraverso l’associazione di cui faccio parte, Hypromaster, nonché guidare un gruppo di scrittori e giornalisti che vogliano imparare non tanto la tecnica o la grammatica, quando un modo efficace per comunicare e divulgare un messaggio di amore e speranza, oltre che di conoscenza.

A presto e grazie!

A PRESTO E GRAZIE A TE!

Davide Longoni