STARCHILD, IL BAMBINO DELLE STELLE

Starchild (“il Bambino delle Stelle”) è il nome che è stato assegnato a un teschio molto particolare, trovato da un’adolescente di circa 13-15 anni in una miniera abbandonata a circa 160 km a sud-ovest di Chihuahua in Messico: era sepolto accanto a un normale scheletro umano che si trovava coricato di schiena, supino, all’interno di un tunnel, e appartenente a una donna amerinda. Metà del teschio era deforme, aveva le cavità degli occhi troppo poco profonde, la testa era grande un quarto del corpo, le mani molto grandi e palmate, i piedi erano quasi invisibili come anche la bocca.
Test scientifici, eseguiti negli anni seguenti, hanno dimostrato che il teschio è quello di un bambino maschio che morì circa 900 anni fa. Il test del DNA ha mostrato che entrambi i genitori erano umani.
Il teschio di Starchild iniziò però a diventare famoso quando venne in possesso di Ray e Melanie Young di El Paso (Texas), che, ritenendolo anomalo, lo affidarono allo scienziato e scrittore Lloyd Pye.
Vediamo nel dettaglio quali sono le anomalie del teschio di Starchild che fanno sicuramente riflettere: l’area parietale sporge da entrambi i lati delle orbite senza alcuna traccia di tempie normali; le cavità oculari sono troppo poco profonde rispetto alla norma; le orbite sono ovali e i canali del nervo ottico sono deviati in basso e verso l’interno in modo da rendere molto inverosimile la mobilità del normale bulbo oculare; in base alle analisi effettuate sulla mascella da un dentista, si è determinato che il teschio fosse appartenuto a un bambino di 4,5-5 anni, tuttavia il volume cerebrale ammonta a 1600 cm³, ovvero a 200 cm³ in più rispetto alla media di un cervello adulto e 400 cm³ in più di un adulto con un cranio della stessa grandezza; l’attaccatura del collo è in posizioni assolutamente anomale per essere appartenuto ad un bambino umano; non è presente alcun incavo al di sopra del naso (la superficie è regolare dalle arcate sopraccigliari fino all’inizio del setto nasale); nel teschio ci sono fibre e residui ignoti.
L’opinione più accreditata oggi è che si tratti di un cranio di bambino con sindrome di Apert “curato” all’epoca con il cosiddetto bendaggio cranico. In quel periodo (stiamo parlando dell’anno 1100 circa) il bendaggio cranico con assi e funi era molto utilizzato anche su soggetti sani.
Alcuni però pensano che lo Starchild possa essere invece un alieno e un uomo allo stesso tempo, una sorta di ibrido, un incrocio tra la nostra razza e una extraterrestre: infatti viene chiamato per questo motivo “il Bambino delle Stelle”. Esso fa parte ancora della cerchia dei misteri irrisolti.
Ovviamente, come succede in tutti questi casi, c’è chi sostiene che sia un falso, altri invece ritengono che sia vero, cioè un autentico alieno, come Ray e Melanie Young, ovvero i proprietari del teschio, nonché fondatori nel 1999 di un’associazione non a scopo di lucro: “The Starchild Project”. Per altri ancora il teschio sarebbe invece, come dicevamo, quello di un ibrido tra un essere umano e un extraterrestre, come sostiene lo studioso Lloyd Pye, secondo il quale però tale ibrido non è il frutto di un rapporto sessuale bensì di un esperimento fatto in laboratorio dagli extraterrestri su donne umane, rapite allo scopo di creare esseri adatti alla colonizzazione di altri pianeti.
Prove a sostegno dell’autenticità dello Starchild sono state emanate dallo Lloyd Pye, confermando le anomalie del teschio ritrovato e confermando che si tratta “di un ritrovamento mai avvenuto sulla Terra”. Il teschio, tra le altre cose, è stato sottoposto alla datazione con il Carbonio-14 (che ne ha indicato l’età in 900 anni), analisi a raggi x, scannerizzazioni al microscopio atomico e TAC e tutte queste analisi effettuate dichiarano che non ci sono segni di manomissione o di artificialità: le ossa sono reali e non un agglomerato di calcio solidificato in uno stampo.

Il mistero dunque, per il momento, continua!

15/12/2009, Davide Longoni