IL FANTASTICO AL TEATRO CABOTO

Ci saranno anche due classici della letteratura fantastica assolutamente da non perdere tra le rappresentazioni in programma per la nuova stagione 2009/2010 del Teatro Caboto di Milano: stiamo parlando di “Lo strano caso del dottor Jekyll e di mister Hyde” di Robert Louis Stevenson e di “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde.
Il Teatro Caboto, in collaborazione con l’Associazione Teatro Europa (A.T.E), ha presentato proprio in questi giorni il nuovo cartellone. Giunto con grande successo ormai alla sua IV^ stagione di prosa, il Caboto può considerarsi una realtà all’interno del variegato panorama teatrale della città di Milano. Classificato dallo stesso Comune tra “i piccoli teatri”, si vanta di non godere di alcuna forma di finanziamento né pubblico né privato e di andare avanti solo grazie agli incassi (ingresso €10-8). Il gradimento del pubblico, quindi, risulta essere il vitale criterio di scelta artistica. Grazie alle stagioni passate, infatti, registrando un costante aumento di spettatori e di interesse, unito a frequenti manifestazioni di apprezzamento, la direzione artistica di Gianluca Frigerio e di Anna Battaglia ha maturato una propria linea di “intrattenimento-culturale” nella programmazione del cartellone. Da una parte il teatro come veicolo di diffusione della cultura e dall’altra lo spettacolo come occasione d’intrattenimento. Cultura e intrattenimento non si escludono, ma si compensano, valorizzandosi reciprocamente, grazie al genere degli spettacoli in cartellone.
E a questo proposito, la programmazione del teatro Caboto continua a promuovere l’adattamento per il teatro dei grandi romanzi, conosciuti al grande pubblico, romanzi che appartengono all’immaginario di tutti, letti spesso ai tempi della scuola, fornendo, così, la preziosa occasione di vederne i personaggi in carne e ossa, seguire la vicenda dal vivo, ricordare il romanzo diversamente e in fondo conoscerlo meglio. Attenzione però: l’adattamento per il palcoscenico è stato concepito per lo spettatore moderno, con i ritmi di oggi, privilegiando quindi i temi del romanzo più vicini a noi, scegliendo e valorizzando i meccanismi della teatralità per metterla in sintonia con la letteratura e a servizio dell’autore.
Poi il Caboto propone spettacoli di autori classici, comici e drammatici, che hanno fatto la storia della letteratura teatrale, da sempre rappresentati perché da sempre hanno parlato dell’uomo e di cosa l’uomo universalmente è fatto. I classici rappresentati acquistano il valore di una realtà a sé: elementi di scenografia essenziali, rappresentativi, creativi all’interno di uno spazio scenico dove la luce racconta, evoca, snoda il filo narrativo, personaggi affidati unicamente alla presenza e alla capacità degli attori, che da soli “fanno lo spettacolo”, creano l’illusione, per un teatro vivo, reattivo, non di regia e di forma, che in ogni replica deve essere diverso, per essere e accadere lì e adesso.
E infine ecco apparire tra gli spettacoli anche generi di più marcato intrattenimento come il giallo e le commedie in lingua milanese. Per ciò che attiene al giallo, non c’è divertimento senza passione e la passione nasce da qualcosa che ci intriga, ci strega e ci cattura. Cosa risponde meglio a questi requisiti se non un giallo a teatro? Dove, al contrario della realtà di tutti i giorni, alla fine tutti i pezzi tornano a posto, e noi restiamo con l’appagante e rara sensazione che, per una volta, ogni cosa si sia risolta nel migliore dei modi. Il genere è quello del dramma, anche se del dramma non ne ha la pesantezza, un po’ perché la vicenda stessa intriga il pubblico a seguire con occhio e orecchio da ispettore e un po’ perché il ritmo generale dello spettacolo deve sempre essere sostenuto. Una precisazione infine sulla scelta di ospitare commedie in lingua milanese: si tratta di lingua, appunto, non di dialetto e di commedie scritte, non di canovacci popolari. Sono testi di straordinaria potenza realistica e di credibilità immediata, non a caso o fanno molto ridere o commuovono. Questi i “generi” su cui la programmazione vuole specializzarsi e allo stesso tempo caratterizzarsi.
Durante tutta la durata della stagione otto saranno le compagnie ospiti e cinque le produzioni della compagnia stabile.
Come dicevamo, c’è spazio per tutto e per tutti: da “Il pasticcio delle pellicce” di Maurice Hennequin. a “L’ispettore Macqueen e l’enigma della donna scomparsa” di Edgar Wallace; da “Molto rumore per nulla”di William Shakespeare a “Il trovatore” di Antonio Garcia Gutierréz; passando attraverso “Cecè” di Luigi Pirandello, “I due carbonai” di Eugène Labiche, “Il cappotto” di Nikolaj Gogol, “I duellanti” di Joseph Conrad, il “Dizionario di malavita lombarda” e “Pronta cassa” (in lingua milanese) di Guido Bertini.
Ma soprattutto sarà possibile vedere tre spettacoli di genere fantastico, a cominciare da “L’anima travasada” (in lingua milanese) di Giorgio Bertini per la regia di Felice Forcella. Dall’11 al 13 dicembre la compagnia “Politeatro” interpreterà il capolavoro del Bertini (1873-1938) che cita, divertendosi, il mondo spiritista del primo novecento. La vicenda, assurda di per sé, racconta di una Marchesa che, vedova da decenni per il suicidio del marito, vuol risolvere il suo complesso di colpa nei confronti del morto.
La seconda rappresentazione fantastica della stagione sarà dal 3 al 28 marzo 2010 con “Lo strano caso del dottor Jekyll e di mister Hyde” di Robert Louis Stevenson, per la regia di Gianluca Frigerio, con la compagnia stabile.  Lo spettacolo mette fedelmente in scena il celebre romanzo di Stevenson (1850-1894) a differenza di quanto fatto dalle varie trasposizioni cinematografiche che dal romanzo hanno preso solo lo spunto e il mito.
Dal 5 al 30 maggio 2010 infine sarà la volta della terza e ultima pièce a sfondo fantastico: stiamo parlando de “Il ritratto di Dorian Gray”di Oscar Wilde, per la regia di Anna Battaglia, sempre con la compagnia stabile.
Per qualunque informazione su spettacoli, prezzi e abbonamenti vi rimandiamo al sito del Teatro Caboto oppure potete inviare una e-mail a mail@teatrocaboto.com.
Buona visione!
21/09/2009, Davide Longoni