Scrittore, sceneggiatore, soggettista, saggista e molto altro ancora… Antonio Tentori è tutto questo e molto di più: è indubbiamente una delle figure più importanti del cinema “di genere” in Italia, sotto molti aspetti. Vediamo quali, visto che siamo riusciti a contattarlo e a intervistarlo in esclusiva per La Zona Morta.
IN QUESTI ULTIMI ANNI, LA TUA ATTIVITÀ DI SCENEGGIATORE È RIPRESA A PIENO REGIME. SU TUTTI, GLI ULTIMI FILM SCRITTI PER BRUNO MATTEI (EROTICI, WOMAN IN PRISON E DI ZOMBI!!!), FINO AL “DRACULA 3D” DI ARGENTO. CI PUOI DIRE QUALCOSA SU QUEST’ULTIMO LAVORO? QUAL È STATO IL TUO PERSONALE APPORTO DI SCRITTURA E COM’È STATO LAVORARE CON UN AUTORE, A CUI SEI MOLTO LEGATO, COME ARGENTO?
Conosco Dario Argento da molti anni, ma “Dracula” è stato il mio primo film con lui. Ho scritto la sceneggiatura insieme a Stefano Piani e a Dario: è stato un lavoro lungo e impegnativo e una bellissima, gratificante esperienza. Non era facile scrivere una nuova versione di un classico dell’orrore gotico come “Dracula”, ma credo che ci siamo riusciti, dando alla sceneggiatura una chiave onirica e fantastica, che Dario ha poi reso con il suo stile unico.
HAI COMINCIATO COME SOGGETTISTA E SCENEGGIATORE CON PIERO REGNOLI. IL FILM ERA “DEMONIA”. POI HAI SCRITTO “UN GATTO NEL CERVELLO” SEMPRE DI LUCIO FULCI. COME SEI RIUSCITO A ENTRARE IN CONTATTO CON QUELL’AMBIENTE CINEMATOGRAFICO?
Ho conosciuto Lucio Fulci verso la metà degli anni Ottanta, per un’intervista. Abbiamo cominciato a frequentarci ed è nata una sintonia, poi un’amicizia. Solo qualche anno dopo ho lavorato con lui, quando mi ha offerto la possibilità di scrivere il soggetto di “Demonia” e poi la sceneggiatura di “Un gatto nel cervello”. Gli devo molto, è stato il mio maestro e il primo regista che ha creduto in me, nelle mie potenzialità. Regnoli l’ho conosciuto, era un signore molto distinto e gentile, ma non abbiamo lavorato insieme. Ha scritto la sceneggiatura con Fulci, ma io mi sono limitato più che altro al soggetto (che tra l’altro non mi è accreditato).
PRIMA DI INIZIARE A SCRIVERE PER FULCI COSA FACEVI? VOGLIO DIRE, HAI AVUTO PRECEDENTI ESPERIENZE LAVORATIVE, ANCHE IN ALTRI AMBIENTI CHE NON CENTRANO NULLA COL MONDO DELLO SPETTACOLO?
In quel periodo, parliamo degli anni Ottanta, scrivevo soggetti per conto mio e avevo cominciato anche a scrivere quello che sarebbe diventato il mio primo libro, “Lo schermo insanguinato” (con l’amico Maurizio Colombo). Come lavoro vero e proprio collaboravo con Radiorai e sono stato assistente alla regia di Antonio Bido (il regista di “Il gatto dagli occhi di giada” e “Solamente nero”) in numerosi documentari e in un suo film, la commedia “Barcamenandoci”. Qualche anno dopo sono stato assistente anche di Tonino Valerii nel poliziesco “Sicilian Connection”.
OLTRE ALLA TUA ATTIVITÀ CINEMATOGRAFICA, HAI MILITATO A LUNGO NELL’EDITORIA. RICORDIAMO CON PIACERE I TUOI LIBRI SUL THRILLING E LE ANTOLOGIE CURATE PER LA STAMPA ALTERNATIVA, IN PARTICOLARE “CUORE DI PULP” DEL 1997 (CURATA CON FABIO GIOVANNINI). ALLORA, A PARTE L’ANTOLOGIA MAINSTREAM “GIOVENTÙ CANNIBALE” DELL’EINAUDI, SI PUBBLICAVA POCA LETTERATURA DI GENERE IN ITALIA. CREDI CHE OGGI LE COSE SIANO UN POCHINO CAMBIATE?
Per fortuna le cose sono cambiate! Ormai il genere è ampiamente sdoganato e tutte le case editrici, dal Giallo Mondadori a Newton Compton, pubblicano romanzi e racconti di autori italiani. Forse però si è perso quello spirito trasgressivo e cattivo degli anni Novanta, ma ciò nonostante esistono ancora editori che credono nella narrativa di genere (anche in e-book, penso alla nuovissima Mezzotints) e scrittori innovativi.
IL TUO UNICO LIBRO DI PROSA NARRATIVA, A PARTE I NUMEROSI RACCONTI DISSEMINATI IN ANTOLOGIE VARIE, È “NERO PROFONDO”, USCITO PER I TIPI DELLA CUT-UP DI LA SPEZIA. SONO DEI RACCONTINI SPESSO BREVISSIMI, FULMINANTI, CHE GIOCANO COI GENERI. SONO NATI APPUNTO COME RACCONTI, O SI TRATTAVA DI SOGGETTINI CINEMATOGRAFICI SCARTATI?
I racconti che fanno parte di “Nero Profondo” sono stati raccolti nell’arco di una dozzina di anni: alcuni provengono da precedenti antologie collettive, altri sono soggetti per fumetti che ho riadattato, altri ancora sono completamente inediti.
HAI SCRITTO SUL NOIR, SULL’HORROR, SUL WESTERN, SUL PORNO. MA CHI È VERAMENTE ANTONIO TENTORI?
Questo me lo dovreste dire voi! Scherzi a parte, sono un cultore dei generi, con una inclinazione particolare per il cinema italiano: ho scritto sul cinema e poi ho avuto la fortuna e la costanza di scrivere per il cinema. Scrivo cose che mi appassionano da sempre e mi piace poter continuare a farlo, ad entusiasmarmi ancora per un nuovo progetto, sia esso un film o un libro.
“COME UNA CRISALIDE” DI LUIGI PASTORE. UN FILM DA TE SCRITTO, PRODOTTO E ANCHE INTERPRETATO. DI RECENTE È USCITO IN DVD IN GERMANIA ED È POSSIBILE ACQUISTARLO DI IMPORTAZIONE. IL FILM È UN SENTITO E VISCERALE OMAGGIO AL CINEMA THRILLER DI ARGENTO. UN FILM MOLTO CRUDO E VIOLENTO, CON SQUARCI POETICI E SURREALI. UN FILM CHE CI È PARSO PROFONDAMENTE ANARCHICO. CE NE PUOI PARLARE?
Ne parlo molto volentieri, perché ho creduto molto in Luigi e nel film che a suo tempo mi aveva proposto. E’ vero, “Come una crisalide” è un atto d’amore nei confronti di Argento e del suo cinema thriller, ma è anche un film fortemente personale, senz’altro anarchico perché in realtà sfugge alle regole stesse del thriller. Il modo stesso che Luigi ha utilizzato per raccontare la sua storia, questa specie di videodiario del serial killer è una chiave di lettura. L’altra chiave è la dimensione surreale, onirica, che avvolge il film dall’inizio alla fine. Una vita, quella dell’assassino, vissuta come un incubo.
MANETTI BROS, LUIGI PASTORE, IVAN ZUCCON, RAFFAELE PICCHIO, SONO SOLO ALCUNI TRA I NUOVI REGISTI ITALIANI A DEDICARSI AL GENERE. VEDI UNA RINASCITA SIMILE ANCHE IN LETTERATURA? PUOI FARE QUALCHE NOME?
Tra i registi inserirei senz’altro anche Gabriele Albanesi, Edo Tagliavini, Luca Boni e Marco Ristori, Federico Zampaglione, Gionata Zarantonello. Per quanto riguarda la letteratura esistono scrittori molto interessanti come, tra i” veterani”, Alda Teodorani, Ivo Scanner, Luca Di Fulvio, Nicola Lombardi e Paolo Di Orazio; tra i nuovi Stefano Fantelli, Davide Rosso e Daniele Vacchino.
NOI AVREMMO MOLTO NOMI DA FARTI DI SCRITTORI CHE RITENIAMO INTERESSANTI. GRAZIANO DIANA. CHIARA PALAZZOLO. GIONA NAZZARO. GIUSTINA GNASSO. GORDIANO LUPI. GIOVANNI BUZI. MAURIZIO COMETTO. TU LI CONOSCI?
Graziano Diana lo conosco come sceneggiatore, a meno che non sia un omonimo. Chiara Palazzolo non l’ho ancora letta. Giovanni Buzi è bravo. Nazzaro lo conosco soprattutto come critico e saggista, così come Lupi.
GRAZIE ANTONIO PER IL TEMPO CHE CI HAI CONCESSO E LA GENTILEZZA CHE TI È CONSUETA. UN’ULTIMA COSA: PROSSIMI PROGETTI?
Un horror di Sergio Stivaletti e il prossimo thriller di Luigi Pastore.