Stefano Balestra è un ragazzo umile e positivo, intelligente e appassionato di fantastico quanto noi, pieno di energie e di idee, di quelle che riescono a coinvolgerti fino in fondo… ed è il regista del film di fantascienza “Run-Time”, realizzato a budget zero in quel di Ferrara, una pellicola nella quale crediamo molto e che ci è piaciuta moltissimo. Per questo motivo abbiamo deciso di approfondire la nostra conoscenza di Stefano e lo abbiamo intervistato per voi. Sentite cosa ci ha raccontato.
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È STEFANO BALESTRA?
Un saluto a tutti i lettori, tanto per cominciare! Sono un ferrarese da sempre appassionato di cinema, arte, pittura, fotografia, diplomato all’Istituto d’Arte della mia città, e laureato in Storia dell’arte contemporanea. Ho lavorato come giornalista, insegnante, fotografo, grafico, regista televisivo… e mi piacerebbe continuare, nonostante la crisi che attraversa questi settori.
COME HAI COMINCIATO A DIRIGERE FILM?
A differenza di altri registi, non ho cominciato realizzando una valanga di corti… nonostante le perplessità e le difficoltà iniziali, ho deciso che sarebbe stato più interessante e stimolante pensare a un progetto più ampio, anche per mettermi alla prova. Inizialmente avevo concepito “Run-Time” come un web-serial, poi, di fronte alla necessità di proiettarlo, l’ho montato come lungometraggio vero e proprio, della durata di 1h e 48 minuti!
VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI?
Come dicevo, non ho alle spalle la realizzazione di cortometraggi, a parte alcune animazioni 2D sperimentali, videoclip musicali, spot pubblicitari e altri video professionali. Parallelamente a “Run-Time” comunque, ho realizzato un corto di 17 minuti, “Nameless War”, un piccolo war movie le cui riprese sono state utilizzate anche per il film. Se volete vederlo, eccolo qua.
COME DICEVAMO, RECENTEMENTE HAI MESSO IN RETE IL LUNGOMETRAGGIO DI FANTASCIENZA (NATO PERO’ COME WEB-SERIES) “RUN-TIME”. CE NE VUOI PARLARE?
La caratteristica principale di “Run-Time” è il budget no-coast (zero assoluto). Volevo dimostrare che anche senza attori professionisti, senza scenografie, senza apparati di illuminazione, effetti speciali e carrelli sia possibile realizzare un film, basandosi su nozioni base di regia, montaggio, fotografia che ovviamente ho studiato, e contando naturalmente sulla passione e la serietà del gruppo di persone che sono riuscito a coinvolgere in questa impresa. Devo anche ringraziare alcuni Enti pubblici e privati (Università di Ferrara, C E R Consorzio per il canale emiliano romagnolo, Ordine Frati Francescani Ferrara, AMSEFC-Certosa di Ferrara, ecc. che appaiono nei crediti finali) i quali mi hanno concesso l’autorizzazione a girare all’interno di spazi di solito non filmabili o visitabili.
QUALI SONO STATE LE PERIPEZIE CUI SIETE ANDATI INCONTRO PER GIRARE IL FILM?
La peripezia più grande è stata, purtroppo, il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna. Ferrara e soprattutto le province circostanti hanno subito gravi danni, e per motivi di sicurezza ho interrotto le riprese in esterni, anche perché la presenza di transenne, nastri e tralicci non sarebbero state immagini adatte per il film. Neppure mi è mai passato per la testa di approfittare di simili immagini di distruzione e tristezza per “abbellire” la trama del film… sarebbe stato veramente vergognoso e bieco, come invece ho visto fare a qualche fotografo, per realizzare immagini d’effetto! Al di là del terremoto, le difficoltà sono state spesso di ordine logistico: andare incontro alle esigenze lavorative e personali degli attori era la prima necessità, come pure sfruttare al massimo il poco tempo a disposizione per realizzare riprese in luoghi pubblici, previa autorizzazione! Non dimentichiamo, soprattutto, le peripezie legate alla mancanza di un budget e di scenografie, che, in un certo senso, rende ancora più difficile girare: i rumori ambiente, il traffico, le persone che passano… tutti elementi che in un set costruito sono sotto controllo, ma che nel mio caso hanno richiesto tanta attenzione e tanto lavoro di post-produzione! Anche gli attori, in primis Michele Spettoli, il protagonista, hanno condiviso con me queste peripezie, prestandosi a correre, saltare, cadere in terra, sporcarsi, ecc., a volte in condizioni climatiche di caldo torrido (ricordo un pomeriggio d’agosto in cui il protagonista ha dovuto girare una scena indossando un maglione, per esigenze di copione!).
E QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?
La parte più difficile nella creazione dei personaggi e, di conseguenza, della storia, è cercare di aggirare i luoghi comuni, il già visto, gli elementi tipici del cinema fantascientifico… Scrivendo la sceneggiatura, poi, mi sono accorto che alle volte è più facile giocare con i luoghi comuni, piuttosto che evitarli… così, sul modello del cinema orientale, mi sono divertito a sperimentare la commistione dei generi (fantascienza, horror, road movie, drammatico, war movie), alternando serietà e ironia, per cercare di divertire ma anche fare riflettere su tematiche importanti, come in tutti i b-movie che si rispettino. Anche la suggestiva colonna sonora, realizzata da Mario Tinnirello, compositore e strumentista, è stata pensata per cercare di evitare o reinterpretare certi modelli di soundtrack hollywoodiano.
QUANTO E’ DIFFICILE OGGIGIORNO PRODURRE E GIRARE UN FILM INDIPENDENTE E SOPRATTUTTO FARLO CONOSCERE AL GRANDE PUBBLICO?
Innanzitutto bisogna sfatare il mito dei cosiddetti “film indipendenti” o film “low-budget” esteri… si parla comunque, a conti fatti, di film prodotti con un budget intorno ai… 10/20 milioni di dollari, come “l’indipendente” Pitch Black! Somme enormi per un film italiano professionale… l’ultimo di Tornatore, è costato 12 milioni di euro! Sono rari i casi, per esempio Duel di Spielberg, The Cube di Natali o El Mariachi di Rodriguez, di film costati appena 10/20.000 dollari! E’ in questi casi che mi chiedo: “Perchè in Italia non li facciamo anche noi?!”. Fare conoscere al pubblico un film come il mio non è stato facile, ma sto ottenendo dei risultati soddisfacenti; grazie a internet, con i suoi blog, forum, Youtube, social e altri siti, è possibile riuscire a fare girare il proprio film, almeno per farsi conoscere e vedere nel mondo! Nel mio caso, poi, ho inserito sottotitoli in inglese (ringrazio la traduttrice Elena Rugina) per aumentarne la visibilità oltre i nostri confini.
IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?
Credo che la fantascienza, e il fantastico in generale, siano uno specchio della realtà, uno strumento di analisi del nostro tempo, un cannocchiale puntato sul futuro.
VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?
Come puoi immaginare, sono un appassionato cinefilo, oltre che lettore, di fantascienza e non. Il mondo dell’arte e della cultura sono una fonte inesauribile, per questo non capisco come Hollywood produca solo remake, sequel, prequel, ecc.! In “Run-Time” c’è anche del mio: l’amore per la natura, il rapporto fra uomo e intelligenza artificiale, la condanna della Storia…
QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?
Potrei fare una lista! Limitandomi al genere: Ballard, Asimov, Dick, Clarke, Bradbury e tanti altri!
E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?
Il mio film preferito è Blade Runner, un raro esempio di cinema impegnato e spettacolare allo stesso tempo, denso di riflessioni filosofiche e scene d’azione, emozioni sottili e immagini esteticamente superbe. Al giorno d’oggi sarebbe irrealizzabile, dal punto di vista del botteghino: troppo lento, niente supereroi, niente bellezze stupide, niente sparatorie devastanti… Prometheus, dello stesso regista Ridley Scott, la dice lunga su come sono cambiati gusti, produttori e estetica cinematografica. Ma io preferisco Blade Runner…
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO
Uno dei miei sogni nel cassetto l’ho realizzato l’anno scorso, ed è “Run-Time”! Di progetti ne avrei: sto cercando di ottenere qualche finanziamento per avere qualche mezzo o attrezzatura in più a disposizione, anche se tutto sommato devo dire che mi piacerebbe l’idea di specializzarmi in film low-budget, magari sull’esempio di Duel di Spielberg. Quello sì che sarebbe un sogno da realizzare!
Grazie a tutti e buon proseguimento!
GRAZIE A TE E IN BOCCA AL LUPO!