“Final Fantasy” è una popolare serie di videogiochi di ruolo alla giapponese (chiamati in gergo J-RPG), giunta al tredicesimo capitolo, di grande rilevanza storica per il mondo del divertimento interattivo. Tra i tanti, soprattutto il settimo ha rappresentato una svolta per la serie, dato il passaggio dal 2D al 3D che lo ha reso il più venduto della storia della serie.
La trama di “Final Fantasy” è diversa da capitolo a capitolo, ma l’universo del gioco è sempre familiare grazie a degli elementi ricorrenti. Anzitutto la magia, che ha quasi sempre un ruolo di primo piano anche nella storia: gli incantesimi infatti portano gli stessi nomi, così come i suffissi -ra e -ga che ne determinano l’intensità, anche se questa è una caratteristica dei capitoli più recenti, in quanto all’inizio venivano rappresentati con I, II, III (un esempio: Fire II). E poi le evocazioni: in particolare Shiva, spirito di ghiaccio con le sembianze di donna; Ifrit, demone di fuoco, e Bahamut, re dei draghi. Anche il vestiario rimane invariato, perfino negli spin-off, diverso solo nello stile grafico a seconda del tono del gioco. In ogni capitolo inoltre c’è un personaggio di nome Cid, estroverso e al comando di una nave volante o astronave. Tutte le sue incarnazioni sono comunque slegate temporalmente. Altro elemento comune a tutti gli episodi è il Chocobo, un grande uccello giallo simile a uno struzzo che può essere cavalcato per percorrere lunghe distanze: in alcuni capitoli si differenzia per colori in base alle sue abilità speciali (volare, camminare sull’acqua, ecc…). E poi ancora i Moguri, piccoli esseri simili a gatti con alucce da pipistrello e un pon pon in testa di cui vanno fieri, che si rendono utili recapitando la posta e salvando la partita. Tra gli elementi in comune non possiamo non citare alcuni temi musicali come la fanfara di fine battaglia e il preludio. Perfino le armi, i cui nomi si possono ritrovare durante la serie, sono un tema ricorrente: alcune volte perfino si trasformano o tornano in vesti diverse, come per esempio la Lagunarock che in “Final Fantasy VIII” è un’aeronave e nel capitolo IX è una delle armi più potenti per Steiner, oppure la katana Masamune o infine l’ultimaweapon che in alcuni capitoli rappresenta l’arma più forte del gioco.
Si dice che il nome della serie derivi dal fatto che, nel 1986, il signor Sakaguchi (creatore e game designer) espose al signor Miyamoto un’idea per un nuovo videogioco, che sarebbe stato chiamato “Final Fantasy” perché se il progetto fosse stato un fallimento quella sarebbe stata la sua ultima fantasia. Accadde però tutto il contrario: si vendettero milioni di copie e il nome, che sembrava portare fortuna, non venne più cambiato.
Sono stati pubblicati, come dicevamo, tredici capitoli della saga principale più varie espansioni, ognuno dei quali ha trama, personaggi e ambientazioni del tutto differenti; uniche eccezioni, nell’ambito videoludico, sono “Final Fantasy X-2” che è il sequel di “Final Fantasy X” e “Before Crisis: Final Fantasy VII”, “Crisis Core: Final Fantasy VII” e “Dirge of Cerberus: Final Fantasy VII”, rispettivamente primo prequel, secondo prequel e sequel di “Final Fantasy VII”.
Ma entriamo ora nel dettaglio della saga e scopriamo insieme l’immenso mondo affrescato da questo videogioco, cominciando proprio con “Final Fantasy I”.
Prima che il mondo entrasse nell’Età Oscura, quattro sfere di potere controllavano e regolavano i quattro elementi (Terra, Vento, Acqua e Fuoco) e diffondevano con la loro luce, pace e armonia ovunque. Un triste giorno però la luce dei cristalli si esaurì e l’ordine naturale del pianeta fu irrimediabilmente alterato. Il male, l’oscurità e lo sfacelo cominciarono a diffondersi sulla Terra, creature spaventose iniziarono ad apparire dappertutto e le città caddero in preda alla confusione andando verso la rovina. Prima di partire per Crescent Lake e unirsi ai più grandi Saggi dell’umanità, Lukhan il Profeta annunciò ai cittadini di Coneria l’arrivo di quattro grandi eroi che avrebbero lottato contro il male e ripristinato la pace e l’armonia. i Guerrieri della Luce.
La profezia si avvera quando un gruppo di ragazzi entra a Coneria e viene a sapere che la Principessa Sara è stata rapita dal malvagio Garland, e che il Re, suo padre, sta cercando disperatamente i leggendari Guerrieri della Luce per riaverla sana e salva. Garland si è nascosto invece nell’antico Tempio dei Demoni, ormai abbandonato e popolato da creature selvagge. Dopo una lotta ardua i ragazzi salvano Sara e la conducono al Castello di Coneria dove suo padre attende ansiosamente. Egli è loro riconoscente, come del resto ogni abitante di Coneria, per il coraggio dimostrato, mentre Sara decide di ricompensare i suoi salvatori con un liuto che le donne della famiglia reale si tramandano di generazione in generazione da 2000 anni e che Garland aveva tentato di rubare.
I Guerrieri della Luce si imbattono poi nella città di Pravoka e mettono in fuga i pirati che la stanno saccheggiando, impossessandosi della loro nave che usano per raggiungere le Terre Elfiche, che si trovano in grossi guai. Gli eroi vengono a sapere infatti che il sovrano di quelle terre, il Principe, è caduto vittima di un sortilegio del perfido Astos, un elfo oscuro devoto alle forze maligne, che lo ha condannato a un lungo sonno. L’unico modo per spezzare il maleficio è utilizzare particolari erbe che desteranno il sovrano. L’unica che è in grado però di maneggiare queste sostanze è la Strega Matoya, che confessa ai giovani che Astos l’ha derubata del suo prezioso occhio di cristallo che deve assolutamente riavere. I ragazzi scoprono che la dimora dell’elfo oscuro si trova in un antico castello nel nord. Qui, anziché però trovare Astos, i Guerrieri della Luce incontrano un povero sovrano trasformato in un pipistrello proprio dall’elfo. L’unica maniera per tornare alla sua vera forma è recuperare una corona che si trova nelle Caverne Paludose. Gli eroi certo non si tirano indietro e aiutano il monarca, per poi scoprire che altri non è che lo stesso Astos! L’elfo cattivo viene però sconfitto e i guerrieri recuperano l’occhio di cristallo che riconsegnano alla strega che come promesso gli dona le erbe per guarire il principe. L’elfo sovrano si risveglia e con estrema gratitudine ringrazia i suoi coraggiosi amici. Ma nuove notizie infauste arrivano al gruppo: le terre di Melmond sono in piena decadenza e tormentate da oscure creature. Infatti un vampiro che vive nei pressi della Caverna della Terra, ha attaccato Melmond, e pian piano sta risucchiando l’energia vitale che rende rigoglioso il suolo, lasciandolo decomporre senza nutrimento e gli abitanti della cittadina con esso. I Guerrieri della Luce liquidano l’oscura creatura in un baleno, ma la terra non accenna a guarire dal suo terribile morbo demoniaco. Gli eroi pensano a questo punto che deve esserci ancora una fonte del male attiva nella zona. Su suggerimento degli abitanti di Melmond chiedono aiuto a Sarda il Saggio. L’anziano rivela che per sanare Melmond occorre riattivare la luce del “Cristallo della Terra” ed eliminare per sempre la causa del morbo. I Guerrieri della Luce affrontano così Lich, il Demone della Terra; con la sua disfatta gli eroi possono finalmente rivitalizzare il cristallo e salvare la cittadina. Sarda, riconosce in quei giovani gli eroi della leggenda e consiglia loro di recarsi presso il Consiglio dei Saggi di Crescent Lake.
I giovani seguono le istruzioni del Saggio e si recano lì, ma scoprono, grazie ai 12 anziani, che i Cristalli hanno perso il loro splendente potere originario a causa dell’azione negativa di quattro demoni dall’origine misteriosa dotati del potere degli elementi fondamentali (Terra, Aria, Fuoco, Acqua). I ragazzi vengono inoltre a sapere che due secoli fa il Demone del Vento e il Demone dell’Acqua si erano alleati distruggendo insieme la prosperosa e avanzatissima civiltà che regnava pacifica. I vecchi eruditi svelano, infine, la residenza del Demone del Fuoco: il fiammeggiante Vulcano Gurgu. Nel Deserto di Ryukhan, tappa obbligatoria per coloro che vogliono raggiungere il vulcano, i Guerrieri della Luce ritrovano un’antica nave volante che decidono di sistemare e riutilizzare; grazie a essa raggiungono rapidamente il nascondiglio di Kari, il Demone del Fuoco, che soccombe sotto i colpi degli eroi. I saggi consigliano a questo punto al gruppo di potenziare i loro poteri in previsione delle lotte sempre più gravose che dovranno affrontare. Così, i Guerrieri della Luce conoscono in un remoto arcipelago il Re dei Draghi in persona, il sommo Bahamut, che li onora come meritano dei veri guerrieri se però riusciranno a dimostrargli il loro coraggio. I giovani superano la prova e il Re dei Draghi li ricompensa conferendogli parte del suo potere. Il prossimo obiettivo dei Guerrieri della Luce è Kraken, il Demone dell’acqua. Nella città di Onrac essi vengono a sapere che un tempo la città godeva della protezione delle Sirene, che avevano sempre vissuto in un Santuario. Ma 200 anni fa il malvagio demone aveva affondato il santuario e con esso le Sirene cha da allora non hanno più protetto Onrac. Un uomo mette a disposizione il suo sottomarino per permettere ai giovani di sbarazzarsi del demone che ancora si trova nel santuario inabissato. Il natante necessita però di una pietra per funzionare, che gli eroi recuperano dopo una lunga ricerca nella città di Gaia. Raggiunte le rovine sottomarine, la creatura demoniaca viene distrutta e il terzo cristallo riprende potere. Grazie al Dottor Unne a Melmond, i giovani imparano poi la lingua perduta del Lefeinish . Con il bagaglio culturale così arricchito, raggiungono la lontana città del deserto: Lefein. Purtroppo però, la città una volta prosperosa, è ora in rovina, poiché Tiamat, il Demone del Vento, ha preso possesso del Castello Volante, che è il luogo dove gli antenati di Lefeinish hanno vissuto. L’entrata del Castello Volante è la Torre dei Miraggi: gli abitanti di Lefeinish , 400 anni fa, mandarono i loro cinque Guerrieri del Cielo, i più prodi, a combattere Tiamat, ma essi non hanno mai più fatto ritorno. Vengono così a sapere che la nave volante che ora gli eroi posseggono apparteneva proprio a loro. Inoltre i Guerrieri della Luce cominciano ad avere il sospetto che i quattro Demoni siano controllati da un’entità ancora più potente e questo loro comportamento ne sarebbe la diretta conseguenza. Raggiunto il Castello Volante, i guerrieri affrontano il demone e con la sua sconfitta anche l’ultimo cristallo riprende vigore.
Raggiungendo gli Anziani a Crescent Lake i Guerrieri della Luce vengono a conoscenza della sconvolgente verità. La fonte malefica per eccellenza, di cui avevano già qualche sospetto, esiste davvero e si tratta di una creatura che ha viaggiato 2000 anni indietro nel passato e che ha inviato nel tempo presente i quattro demoni per distruggere il mondo. Così facendo ha creato un ciclo temporale destinato a ripetersi all’infinito. Per spezzare l’incantesimo temporale i guerrieri devono raggiungere questa persona nel passato, sconfiggerla e assicurare così un futuro migliore all’intero pianeta, relegando, dietro le Porte del Tempo, i mostri inviati da questa misteriosa figura malefica. I saggi spiegano ai Guerrieri della Luce che per compiere il salto temporale dovranno disporre i cristalli di luce, tornati al loro antico splendore, intorno alla Sfera Nera nascosta nelle cripte del Tempio dei Demoni. Gli eroi non perdono tempo e immediatamente si dirigono a quell’antico santuario, nella Cripta della Sfera. Il Tempio dei Demoni di 2000 anni fa era un luogo infestato da mostri che i guerrieri eliminano senza indugio. In uno dei piani più bassi del santuario, trovano un’antica porta che gli sbarra la strada. Uno dei guerrieri pensa che è il momento di usare un oggetto dai magici poteri che è vecchio di ben duemila anni, proprio come quel luogo: crede che sia ora di utilizzare il dono della Principessa Sara: il liuto! Nelle profondità del tempio, i Guerrieri della Luce incontrano di nuovo Garland. I ragazzi scoprono che a permettergli di essere qui sono stati proprio i quattro demoni, che gli hanno salvato la vita dall’attacco decisivo, tempo fa. In cambio lui ha permesso loro di invadere il mondo futuro, creando un ciclo temporale che vedrà Garland diventare immortale e il mondo destinato alla distruzione. E proprio Chaos si chiama la forma demoniaca di Garland che non esita ad attaccare il gruppo che però lo sconfigge definitivamente riportando la pace e l’armonia nel mondo.
In “Final Fantasy II” il mondo è dominato dall’Impero di Paramekia, controllato da un imperatore che riesce a sottomettere i mostri e si dice che abbia fatto addirittura un patto con il diavolo per ottenere tutti i suoi poteri. Ma tutti i paesi del globo sono in lotta contro di lui. La storia comincia con la fuga di quattro ragazzi ribelli: Firion, Maria, Gus e Leon che tentano di scappare dalla città di Finn, ormai occupata dalle truppe imperiali. I ragazzi riescono a fuggire, ma in un bosco vengono catturati e uccisi dai soldati Paramekiani.
A questo punto ci si trasferisce ad Altea dove la principessa di Finn, Hilda, e il suo mago Minriu riescono a far resuscitare i ragazzi grazie alla magia. Quando i giovani si rincontrano, all’appello manca però Leon, sicuramente catturato dai soldati. I tre ragazzi rimasti allora vanno da Hilda, la quale spiega loro la situazione allo stato attuale e li manda a Finn per cercare aiuto e risolvere la questione.
In “Final Fantasy III” forze oscure stanno influenzando il mondo pacifico e saranno quattro guerrieri inaspettati, di nuovo i Guerrieri della Luce, a riportare la luce di quattro cristalli nel mondo e a restaurare la pace. Solo verso la fine del gioco, si scoprirà che la causa del male è Xande, uno dei tre discepoli del Grande Saggio il quale gli ha donato in eredità una vita mortale come quella degli umani. Irato per il dono del maestro, dal quale si aspettava invece immortalità e potere, Xande permette la discesa del male sulla Terra, invocando la “nube dell’oscurità”. I quattro guerrieri, sconfitto Xande, dovranno poi vedersela con il nuovo terribile nemico, raffigurato come una donna protetta da due serpenti.
E arriviamo a “Final Fantasy IV” in cui il regno di Baron attacca e distrugge tutte le città del pianeta per recuperare i quattro cristalli elementali, grandi fonti di potere. Cecil, un cavaliere oscuro del regno di Baron, sempre ubbidiente, combatte contro i propri avversari che, la maggior parte delle volte, altro non sono che vecchi anziani alla difesa dei cristalli. Resosi conto però di queste barbarie, di ritorno da una missione importante, Cecil chiede al re il perché di tutto ciò ma questi, evidentemente insospettito dalle domande di Cecil, non gli risponde e gli affida un incarico piuttosto semplice: portare un anello magico nella città degli evocatori, Mist. Cecil controbatte, ma viene cacciato via dalle guardie del re, insieme al suo migliore amico, il cavaliere drago Cain. I due discutono di come mai il re sia così cambiato, diventando bramoso di potere e malvagio. Senza porsi altre domande Cecil, stanco, va a dormire, ma incontra Rosa, la sua ragazza. Rosa gli chiede il motivo delle sue azioni e se lui le reputi giuste oppure no. Cecil non sa risponderle e le chiede così di andarsene perché stanco. Durante il sonno, Cecil viene svegliato da Rosa che non riesce a dormire perché preoccupata per lui. Cecil le risponde che tutto andrà per il meglio, ma Rosa non riesce a esserne sicura. La mattina seguente, Cecil e Cain partono per la loro missione: inizia l’avventura.
In “Final Fantasy V” ci troviamo nel regno di Tycoon: il re è allarmato dal vento che spira in quei giorni e per questo si reca al Santuario del Vento con il suo drago personale, lasciando però la figlia Lenna con il timore che le accada qualcosa. La principessa dunque si dirige a piedi verso il santuario quando poco lontano da lei cade un meteorite, che in realtà è cavo e contiene al suo interno Galuf, un vecchio che proviene da un altro mondo ed è venuto per avvisare tutti di un pericolo imminente: purtroppo per tutti però nell’impatto perde la memoria. Lenna e Galuf vengono soccorsi da Bartz, un viaggiatore giramondo e il suo chocobo, Choco. I due uomini decidono di seguire la principessa: arrivati a un covo di pirati, sperano di rubarne la nave, ma vengono imprigionati e subito dopo liberati dal capitano Faris (che in realtà è una donna), la quale segue il terzetto fino ad arrivare al Santuario del Vento. Qui avviene la tragedia. Il Cristallo del Vento lì custodito esplode uccidendo il padre di Lenna, ma consacrando i quattro al loro destino: diventare i nuovi Guerrieri della Luce (uno dei temi comuni dei vecchi “Final Fantasy”). Ricevono così, dai frammenti del cristallo, il potere degli antichi guerrieri. Il quartetto viaggia in cerca degli altri tre cristalli per fare in modo che non esplodano (sono tutti collegati a macchine che ne amplificano il potere, distruggendoli). Nel Regno del Fuoco salgono sulla “nave del fuoco” e incontrano il costruttore di tali macchine, Cid, mentre nel Regno dell’Acqua salgono sulla torre di Walz e si recano sulla “città volante” per raggiungere il Cristallo della Terra, ma in tutti e tre i casi non avranno successo, condannando il pianeta alla morte. Inoltre vicino a ogni cristallo avviene sempre la caduta di un meteorite, infittendo così sempre più il mistero. Dopo ciò Galuf finalmente recupera la memoria, ricordandosi di essere il re di un altro mondo: riuscirà alla fine a tornare a casa sfruttando il potere dei meteoriti, mentre i suoi tre amici lo seguono e scoprono come stanno realmente le cose. I quattro cristalli servivano, oltre che per fornire ai quattro elementi l’esistenza, come sigillo a uno stregone malvagio, Exdeath, che aveva ordito un piano per distruggere i cristalli e liberarsi. Inizia così una guerra tra l’esercito del malvagio stregone e il mondo di Galuf, che si concluderà, grazie al sacrificio di alcuni Guerrieri dell’Alba (gli antichi guerrieri che sigillarono Exdeath e di cui fa parte anche Galuf, che morendo lascerà il suo posto alla nipotina Crile), con l’intrusione nella base nemica e la sconfitta di Exdeath, che distruggerà anche i cristalli dell’altro mondo, facendo così in modo che i due pianeti si riuniscano nella loro forma originale. A questo punto lo stregone ottiene il potere del Nulla, minacciando di distruggere l’esistenza stessa. Ma i quattro Guerrieri della Luce porranno fine ai suoi piani grazie a incantesimi e armi antiche ottenute durante un difficoltoso viaggio.
In “Final Fantasy VI” ci troviamo mille anni dopo la “Guerra della Magia”, una battaglia che portò alla totale distruzione del potere conosciuto appunto come magia.
La storia parla di Tina, una ragazza sotto il controllo dell’Impero di Gastra. Lei e due altri soldati imperiali, Wedge e Biggs, vengono incaricati di setacciare la città delle miniere di carbone Narche per trovare la “Bestia Fantasma congelata”, una creatura misteriosa dai poteri magici, necessaria all’Impero per i propri piani di conquista del mondo. Una volta trovata accade però un fatto misterioso: la ragazza, come in trance, entra in contatto con la creatura per poi svenire e perdere la memoria, mentre i due soldati rimangono uccisi per cause sconosciute. Dopo questi eventi entra in scena l’avventuriero Lock per salvare Tina, ritenuta oramai una ribelle agli occhi dell’Impero e braccata dalle guardie della città di Narche. Da lì in poi avrà inizio la corsa contro il tempo per fermare i piani imperiali e impedire che la terribile forza della magia si scateni in tutta la propria potenza distruttiva.
Questo è il primo “Final Fantasy” in cui si ha una trama più complessa e delicata che riguarda universalmente tutti i protagonisti con dei veri e propri drammi esistenziali.
Seguendo la linea cronologica del gioco, ma non l’ordine di uscita, troviamo “Before Crisis: Final Fantasy VII”, un videogioco di ruolo sviluppato e prodotto esclusivamente per i cellulari. È un prequel di “Final Fantasy VII” e gli eventi hanno luogo sei anni prima della storia di Cloud e soci. Parla delle avventure dei Turks e comprende un totale di 25 episodi. La storia inizia poco dopo la fine della guerra fra la ShinRa Electric Power Company e il popolo di Wutai, un conflitto menzionato in “Final Fantasy VII”. Sconfitta Wutai e ottenuto il monopolio sull’energia del pianeta, la ShinRa diventa un colosso mondiale e detiene il primato del potere economico, militare e politico. Ma a seguito a ciò sorge un movimento di rivolta, che si oppone allo strapotere della multinazionale, noto come “Avalanche”. “Before Crisis” incentra la sua trama sul conflitto fra ShinRa e Avalanche, che termina proprio immediatamente prima degli eventi del settimo capitolo della saga. Al contrario del gioco principale, che era incentrato sulle azioni dell’Avalanche, “Before Crisis” ha il suo punto di riferimento nei Turks della ShinRa, che ha come antagonista proprio l’Avalanche.
Anche “Crisis Core: Final Fantasy VII”, un action Rpg, è ambientato prima di “Final Fantasy VII” ed è il quarto titolo della serie “Compilation of Final Fantasy VII”, che include i giochi “Befor Crisis” e “Dirge of Cerberus: Final Fantasy VII”, ma anche il film in computer grafica “Final Fantasy VII: advent children” e il cartone animato “Last order: Final Fantasy VII”. Il gioco è ambientato nel già noto mondo di “Final Fantasy VII”, mentre il protagonista principale è Zack Fair, personaggio che riveste un ruolo chiave anche nel gioco originale pur apparendo solo all’interno dei flashback di Cloud. Zack è un soldier, ovvero un membro dell’organizzazione militare elitaria della ShinRa; il suo sogno è quello di essere un eroe, proprio come Sephiroth e superarlo, ma per diventarlo e per non rinunciare alla sua amata libertà, oltre che salvare il proprio compagno e amico Cloud Strife, Zack andrà incontro al proprio destino.
E arriviamo così a “Final Fantasy VII”, il più famoso e giocato capitolo dell’intera serie.
Nel mondo di “Final Fantasy VII” domina suprema la ShinRa Electric Power Company, politicamente, economicamente e militarmente. La compagnia, che inizialmente vendeva armi, sfrutta l’energia mako (una forma di energia ricavata dall’interno del pianeta) per ottenere e rivendere energia elettrica. Possiede un esercito privato (i Soldier) e un gruppo di “agenti speciali” (i Turks). È una potenza economica, bellica e politica, grazie anche all’influenza che esercita sul sindaco di Midgar, ormai ridotto a un mero segretario del Presidente. La ShinRa è praticamente proprietaria della città.
I Cetra, chiamati anche Antichi, millenni prima del periodo storico in cui è ambientato il gioco, si occupavano di “produrre” flusso vitale, coltivando e riempiendo di sapienza ogni luogo in cui vagavano, essendo popolo nomade. Quando il pianeta fu ferito e rischiò d’essere annientato, i Cetra si sacrificarono in gran parte, salvandolo ma senza riuscire a curarlo del tutto. Jenova era una creatura aliena giunta sul pianeta grazie alla caduta di un meteorite: tale essere, al pari di un parassita, si “nutriva” dell’energia vitale del pianeta (il Lifestream). I Cetra combatterono fino alla morte riuscendo a fermare Jenova, ma non a distruggerla del tutto. Oltre 2000 anni dopo, ossia al momento in cui si svolge la storia, gli scienziati della Shin-Ra, nella ricerca di nuove fonti energetiche, scoprirono in uno strato geologico ciò che era rimasto di Jenova. Grazie a essa il complesso industriale attivò un gran numero di esperimenti, “trattando” con le cellule aliene alcuni membri dell’esercito d’elitè (i Soldiers), al fine di “produrre” un super soldato. Per accrescere il suo potere, la ShinRa non si fece scrupolo di condurre esperimenti di vario tipi su cavie umane: lo scienziato a capo dei progetti era Hojo, il quale sarà causa della creazione di Sephiroth, della morte dei genitori di Aeris (o Aerith nella versione originale giapponese), della cattura di Red XIII (Nanaki) e dell’introduzione delle cellule di Jenova nel corpo di Cloud, il protagonista del gioco. Solo più tardi la ShinRa verrà a scoprire dell’esistenza di un ultimo Cetra superstite, Aeris Gainsborough, la quale costituisce uno dei personaggi fondamentali nella prima parte del gioco. Un gruppo di ribelli, denominati Avalanche (di cui faranno parte Cloud, Tifa, Barret Wallace, Jessie, Biggs e Wedge) decide a questo punto di affrontare la ShinRa, per salvare il pianeta dal tumore provocato dai reattori mako. Infatti, questi ultimi, prelevando quale forma di energia il flusso vitale stesso del pianeta (il cosiddetto Lifestream) per convertirla in energia, ne consumano l’essenza, portandolo inesorabilmente verso la morte.
Benché il presidente della ShinRa e la stessa multinazionale siano guidati dall’indifferenza, provvedono subito a bloccare il gruppo di ribelli, gettando in seguito calunnie sul loro conto in modo tale da impedire alla popolazione rivolte o disordini vari. Il colpo di scena arriva quando nella storia ritorna Sephiroth, un leggendario guerriero creduto morto due anni prima.
Proseguendo in ordine strettamente cronologico di eventi, arriviamo a “Dirge of Cerberus: Final Fantasy VII”, un altro action Rpg la cui storia si svolge dopo gli eventi narrati nel film in computer grafica “Final Fantasy VII: advent children”.
La storia narrata nel lungometraggio, uscito solo in dvd, è ambientata due anni dopo le vicende del gioco e molte cose sono cambiate: ora Cloud gestisce un bar e un’agenzia di consegne (la Strife Delivery Service) insieme a Tifa, ma non riesce a perdonarsi di non essere riuscito a salvare Aerith. La sua vita a Edge (così viene chiamata la città di sopravvissuti creata attorno a Midgar) trascorre relativamente tranquilla finché, insieme a molti altri, non si ammala di geostigma (una reazione violenta del sistema immunitario alle cellule di Jenova).
Compare a questo punto uno strano trio, i Silver Haired Men, capeggiato da un violento di nome Kadaj che bracca Cloud e i restanti membri della ShinRa per ottenere la testa della Madre (Jenova). Mentre la ShinRa tenta di negare di possederla, questi attaccano violentemente ciò che resta di Midgar seminando il panico e rendendo propri succubi i bambini affetti da geostigma. Cloud, combattuto se intervenire da solo fino a immolarsi per la causa o chiedere aiuto ai suoi vecchi amici, dovrà decidere del proprio destino e di quello del pianeta.
A questo punto il film prende due direzioni: da una parte la ricerca di una cura per il geostigma e dall’altra la ricerca della testa di Jenova da parte di Kadaj, per poter resuscitare Sephiroth in una nuova Reunion.
In termini di collegamenti con il videogioco, tutto il cast originale di “Final Fantasy VII” è stato incluso in questo film. Abbiamo quindi, oltre ai già citati Cloud, Tifa e Sephirot, anche Cid, Barret, Yuffie, Red XIII, Cait Sith, Vincent Valentine, Marlene, Aerith e Zack (questi ultimi ovviamente come spiriti o nei ricordi di Cloud).
Nella storia di “Dirge of Cerberus: Final Fantasy VII” invece vengono narrate le avventure di Vincent Valentine, che tenta di salvare Midgar da nuovi nemici, i Deep Ground, ex soldati della ShinRa rimasti sepolti sotto le macerie di Midgar, in seguito allo schianto della meteora evocata da Sephiroth. Nella storia, un ruolo chiave avrà il passato di Vincent. Dopo essere stato ucciso da Hojo viene sottoposto ad alcuni “esperimenti” da Lucrecia nel tentativo di riportarlo in vita. Lucrecia è profondamente scossa dalla morte di Vincent perché una situazione simile le era già capitata: Grimoire Valentine, il padre di Vincent, rimase ucciso durante un esperimento su Chaos. Per riportare in vita Vincent, la donna utilizza il gene Chaos introducendolo nel corpo di Vincent e sostituisce il suo cuore con la Protomateria, capace di tenere a bada lo stesso Chaos, il vassallo di Omega. Secondo alcune antiche scritture dei Cetra infatti, quando il pianeta è prossimo alla distruzione, creerà Omega che con l’aiuto di Chaos (che ha il compito di radunare tutte le anime del pianeta) porterà tutte le anime del Lifestream in viaggio per le stelle. I Deep Ground, capeggiati da un losco individuo chiamato Weiss, sterminano migliaia di persone per far credere al pianeta che la distruzione è vicina in modo che venga risvegliato il leggendario Omega.
Dopo il settimo capitolo e tutte le sue espansioni, è il turno di “Final Fantasy VIII”. Siamo a Galbadia, terra di soldati assetata di potere, che da più di 20 anni combatte contro il mondo intero per diventarne la padrona. Associato al nome di Galbadia c’è quello della Strega, una figura malefica che uccide gli uomini, arde i campi, disintegra i sogni, seminando morte e distruzione ovunque. Dalla fine della prima guerra della Strega, avvenuta 17 anni prima, si decise di creare dei gruppi di soldati scelti, i SeeD, che, oltre a compiere le missioni più disparate, hanno il compito finale ma anche segreto di distruggere la Strega e cercare di porre fine alla guerra di Galbadia. I SeeD si trovano nei “Garden”, specie di accademie, e al mondo ne esistono tre: il principale è quello di Balamb, segue quello di Galbadia e infine quello di Trabia. Il protagonista principale della storia è Squall Leonhart, SeeD del Garden di Balamb. Ragazzo chiuso e introverso, non gli piace mostrare troppo di sé agli altri, ma in compenso è tra i primi della scuola, sia nello studio, sia nel combattimento. La sua arma è il “gunblade”, un incrocio fra una spada e un revolver. Il suo acerrimo rivale è Seifer, ragazzo superbo e sicuro di sé, che cerca di intimorire i suoi stessi superiori. I SeeD nel combattimento utilizzano armi, magie e oggetti e si servono inoltre dell’aiuto di misteriose entità, i Guardian Force. Durante l’esame finale per diventare SeeD a tutti gli effetti, Squall conosce nuovi personaggi: Selphie, una ragazza estremamente allegra e divertente che anche nelle battaglie più ardue dà un enorme sostegno, e Zell, un ragazzo molto impulsivo, che parla prima di pensare, ma un amico fidato e un forte combattente. Alla festa per gli alunni diventati SeeD, Squall incontra una ragazza misteriosa e qua comincia l’avventura.
“Final Fantasy IX” invece è ambientato principalmente in un mondo di nome Gaia, popolato da razze umane e umanoidi. Ci sono quattro continenti sul pianeta, di cui tre quasi inesplorati, meno evoluti ma pacifici. I nomi dei continenti sono: Continente della Nebbia, Continente Esterno, Continente Dimenticato e Continente Isolato. La maggior parte della popolazione vive nel Continente della Nebbia, diviso a sua volta in tre reami separati da catene montuose: Alexandria, che è il luogo dove si svolge la maggior parte delle vicende; Lindblum, la città degli idrovolanti; e Burmesia, il regno della pioggia perenne, abitata da topi antropomorfi e patria del personaggio Freija Crescent. Molte scene ci permettono comunque di conoscere anche una città indipendente di nome Toleno dove si raduna l’aristocrazia continentale, nel reame di Cleyra, città delle Sabbie Eterne che si separò dal resto del mondo nel secolo precedente e abitata da topi antropomorfi che simboleggiano la parentela con il regno di Burmesia, tra l’altro vicino geograficamente, e un pianeta parallelo di nome Tera (Terra, nella versione originale) e in due dimensioni collegate tra di loro chiamate Luogo dei Ricordi e Mondo di Cristallo, ai quali si accede dal continente esterno. Altri luoghi presenti e visitabili nel gioco sono: il Villaggio di Dali con la sua torre di vedetta, dove si scopre che Alexandria ha a che fare con la costruzione dei Maghi Neri; Madain Sari, un antico villaggio degli Sciamani dove si incontreranno Eiko e Daga e si scoprirà un po’ di più del suo passato; Conde Petit, un villaggio popolato da nanetti; il Villaggio dei Maghi Neri, dove abitano quelli buoni; Esto Gaza, porta di accesso al Vulcano Gulgu; Oeilvert, luogo che si rivelerà utile per capire qualcosa su Gidan; il Castello di Ipsen, dove sono custoditi i sigilli; Daguerreo, un’altura che si trova a sud ovest; la Reggia del Deserto, in cui si verrà catturati da Kuja che chiederà ai giocatori un favore; l’Albero di Lifa, importantissimo luogo che si incontrerà più volte; la Foresta del Male, pietrificata dopo aver ucciso il Signore della Foresta; la Caverna di Quan, dove abitava Vivi con suo nonno; la Grotta di Ghiaccio, vicino alla Foresta del Male, dove si incontrerà il primo Walzer; la Grotta di Ghizamaluk, il passaggio per arrivare a Burmesia, dove abita Ghizamaluk, un mostro che è stato incattivito da qualcuno; Pinnacle Rocks, dove Daga riacquisterà uno spirito invocativo, Lamù; Fossil Roo, un posto dove ci muoveremo grazie ai gargant e che porterà al Continente senza Nebbia; la Palude dei Qu, dove vive Quina, alla quale bisognerà far prendere tutte le rane attraverso un mini-gioco; i tre luoghi del chocobo (il Chocobosco, primo luogo in cui si potrà affrontare la sub-quest del chocobo; il Chocogolfo, al quale si può arrivare solo se il chocobo è di colore blu e saprà, quindi, nuotare; il Chocoaeroparco, al quale si può accedere solo se il chocobo è di colore oro e saprà, quindi, volare); la Centrale Mogu-Net, posto di lavoro dei moguri; l’Isola Splendente, che consentirà di andare a Tera e per giungervi sarà necessario sconfiggere quattro mostri simultaneamente che si trovano nei quattro Templi del Vento, del Fuoco, dell’Acqua e della Terra.
Complessivamente l’ambientazione di questo capitolo di “Final Fantasy” è più orientata al fantasy medievale rispetto ai precedenti della serie, che hanno invece spesso atmosfere più fantascientifiche.
E arriviamo a “Final Fantasy X”. Ci troviamo stavolta nella florida metropoli di Zanarkand, dove un giovane campione di blitzball, di nome Tidus, entra in contatto con Sin, un’entità malvagia, e si ritrova mille anni nel futuro, nell’apparentemente quieto mondo di Spira. Qui, dopo lo spaesamento iniziale, fa la conoscenza di nuovi amici: Wakka, capo di una fallita squadra di blitzball (lo sport nazionale); Lulu, zelante maga nera; Kimahri, membro della razza Ronso e ripudiato dai propri simili; Rikku, di razza Albhed e cugina di Yuna, e Auron’ sua vecchia conoscenza in quanto amico del padre, scomparso molti anni prima. I cinque sono i guardiani dell’invocatrice del posto. Spira è infatti condannata alla sofferenza eterna da un’entità malvagia, denominata Sin, che compare periodicamente per seminare morte e distruzione; solo l’Invocazione Suprema può placare la sua ira ed è richiamabile dagli invocatori al termine di un lungo e faticoso pellegrinaggio durante il quale vengono supportati e aiutati dai guardiani e dalle invocazioni minori. L’Invocazione Suprema prevede il sacrificio dell’invocatore che la esegue. La sconfitta di Sin dà inizio a un periodo di calma e felicità denominato “Bonacciale” che dura 10 anni, nei quali Sin non comparirà.
Yuna come invocatrice di Besaid, la località in cui si ritrova Tidus, ha appunto il compito di portare a termine il pellegrinaggio e liberare Spira dal male.
Secondo la religione Yevonita (unica religione di Spira), Sin è la punizione che il Dio Yu Yevon ha inflitto all’umanità per aver creato le macchine, apparecchiature in grado di svolgere il lavoro degli umani dando loro il tempo per oziare. La razza Albhed è l’unica a usare macchine su Spira ed è infatti malvista da tutte le altre popolazioni.
Tidus si unirà quindi al gruppo composto da invocatrice e guardiani col duplice compito di aiutare Spira a liberarsi da Sin e di scoprire un modo per tornare al proprio tempo.
Il viaggio fa nascere l’amore fra Tidus e Yuna, ma entrambi sanno che è un amore destinato a finire col sacrificio di Yuna. Tidus non si dà per vinto e cerca in tutti i modi di sconfiggere Sin senza l’aiuto dell’Invocazione Suprema.
Secondo la religione Yevonita (unica religione di Spira), Sin è la punizione che il Dio Yu Yevon ha inflitto all’umanità per aver creato le macchine, apparecchiature in grado di svolgere il lavoro degli umani dando loro il tempo per oziare. La razza Albhed è l’unica a usare macchine su Spira ed è infatti malvista da tutte le altre popolazioni.
Tidus si unirà quindi al gruppo composto da invocatrice e guardiani col duplice compito di aiutare Spira a liberarsi da Sin e di scoprire un modo per tornare al proprio tempo.
Il viaggio fa nascere l’amore fra Tidus e Yuna, ma entrambi sanno che è un amore destinato a finire col sacrificio di Yuna. Tidus non si dà per vinto e cerca in tutti i modi di sconfiggere Sin senza l’aiuto dell’Invocazione Suprema.
Esiste di questo capitolo anche un’espansione intitolata “Final Fantasy X-2”, in cui la storia è ambientata 2 anni dopo gli avvenimenti del capitolo principale. Yuna conduce una vita tranquilla a Besaid fino a quando Rikku le mostra una Sfera contenente immagini che sembrano raffigurare “Lui”: così Yuna decide immediatamente di unirsi ai Gabbiani (gruppo di Cacciasfere cui appartiene Rikku) alla ricerca di altre sfere che riconducano a “Lui”. Infatti Yuna non ha ancora accettato emotivamente la scomparsa del suo amore e nel suo viaggio incontrerà tante vecchie conoscenza del decimo capitolo. La nuova Spira vede tre grandi nuove organizzazioni: la Youth League (Lega della Gioventù ) capeggiata da Nooj, ex membro della Milizia; il NewYevon (NuovoYevon) capeggiato dal pretore Baralai, il cui passato è avvolto dal mistero; e gli Automisti capeggiati da Gippal, Albhed che partecipò all’Operazione Mihen.
La Lega e NewYevon sono perennemente in conflitto in quanto la prima vuole rendere nota la verità sul passato contenuto nelle Sfere mentre la seconda vuole nasconderla giustificandosi dicendo che ciò è per il bene della gente. La Lega è sostenuta principalmente dai diffidenti verso Yevon mentre NewYevon è sostenuta dai vecchi sostenitori dell’ordine. Questo “conflitto” influenzerà anche radicalmente alcuni tratti del gioco. Procedendo si verrà a conoscenza di una nuova minaccia per Spira, Vegnagun, arma creata per la guerra di Bevelle contro Zanarkand ma mai utilizzata perché potenzialmente troppo pericolosa. Infine riscontriamo la storia Lenne-Shuyin, analoga a quella Yuna-Tidus, solo ambientata molti anni prima. Alla fine del gioco, Yuna, Rikku e Paine riusciranno a trovare il giovane Tidus, che era intento a nuotare nelle acque di Besaid (luogo dove fu cresciuta Yuna). Quindi i due gioiscono per il ritrovamento e vengono assistiti dalla gente di Besaid, tra i quali ci sono anche Wakka e Lulu con il loro figlioletto.
“Final Fantasy XI” è solo un gioco di ruolo online, ambientato in un mondo chiamato Vana’dielm, mentre dobbiamo aspettare l’arrivo del dodicesimo capitolo per proseguire con la saga vera e propria.
“Final Fantasy XII” ha inizio nella capitale del regno di Dalmasca, la città di Rabanastre, dove si celebra con gioia il matrimonio della principessa Ashe di Dalmasca con il Principe Rasler di Nabradia. La felicità dura però solo pochi giorni in quanto l’Impero di Archadia invade Nabradia. Durante la guerra, Nabradia e Dalmasca sono soggiogati dalle forze dell’impero e lo stesso principe Rasler perde la vita durante la battaglia di Nalbina. Il re di Dalmasca, Raminas, è costretto a firmare un trattato di resa, ma i capitani del piccolo regno fiutano la trappola: Archadia vuole assassinare il monarca e destabilizzare il regno. Un gruppo di cavalieri di Dalmasca intraprende così un eroico tentativo di salvataggio quando Basch, il capo della missione, uccide Raminas e Reks, un giovane volontario, testimone del tradimento del cavaliere. Basch viene catturato e giustiziato e la principessa Ashe si suicida per non consegnarsi nelle mani del nemico. Il Marchese Ondore IV comunica queste notizie al popolo di Dalmasca mentre l’impero prende il totale controllo del regno.
Due anni più tardi, Vaan, il fratello minore di Reks, si infiltra nel palazzo reale di Rabanastre durante i festeggiamenti per la nomina di Vayne Solidor come console della città, nonostante le obiezioni di Penelo. La Resistenza attacca il palazzo ma i loro sforzi vengono vanificati dall’intervento del Bombardiere “Ifrit” della flotta di Archadia che massacra i ribelli. Durante la fuga, Vaan incontra Balthier e Fran, che come lui si erano introdotti nel palazzo per rubare la mitica Magilite della Dea. La fuga prosegue frenetica nelle fogne della città dove trovano Amalia, il capo della Resistenza, che si unisce ai fuggiaschi. Tuttavia, Vaan, Balthier e Fran vengono catturati dai soldati imperiali e incarcerati nelle segrete di Nalbina. Il trio tenta immediatamente l’evasione e con loro sorpresa trovano nell’ala di massima sicurezza un detenuto speciale: il capitano Basch. Dopo aver appreso l’esistenza del suo fratello gemello, il giudice Magister Gabranth, Basch racconta a Vaan che Vayne Solidor aveva usato la sua prigionia per ricattare perennemente il marchese Ondore, impedendogli di agire contro l’impero e tenendolo così sotto il suo controllo. Anche se all’inizio è molto scettico, Vaan impara a fidarsi dell’ex-capitano e decide di accompagnarlo a Bhujerba con l’aiuto di Balthier e Fran. Essi liberano Penelo dalle grinfie del cacciatore di taglie Ba’Gamnan, che voleva utilizzarla per attirare Balthier in una diabolica trappola. Nella città celeste il gruppo incontrerà un curioso ragazzo di nome Lamont che sin da subito si prodiga per aiutarli: presto si rivelerà essere il fratello minore di Vayne, ovvero Larsa Solidor. Basch riesce a incontrare il marchese ma egli si dimostra irragionevole e cattura il gruppo per poi consegnarlo direttamente al Giudice Magister Ghis che è a capo dell’VIII Flotta Aereonavale della Marina Imperiale di Archadia. Ghis prende la Magilite della Dea trafugata da Vaan e con entusiasmo la riconosce come il Frammento del Crepuscolo.
Sull’ammiraglia della flotta, la corazzata “Leviathan”, il gruppo è riunito con Amalia, che si rivela essere la principessa Ashe, e con Penelo, entrambe salvate da Larsa. Fuggiti per miracolo dalla flotta imperiale, il gruppo si reca nuovamente dal marchese per convincerlo che il regno di Dalmasca ha ancora un’erede al trono in vita. Ondore riconosce Ashe ma a malincuore ammette di avere le mani legate: Ashe non potrà salire al trono finché non dimostrerà di appartenere alla stirpe reale. La principessa, spinta dalle visioni di Rasler, si cimenta nella raccolta delle reliquie di Raithwall, il Re Dinasta, per dimostrare il suo sangue reale. Il Frammento d’Aurora, una forma di magilite chiamata Negalite, viene recuperato nella tomba dell’antico re, ma immediatamente esso viene sequestrato al gruppo dal giudice Ghis che lo consegna a Vayne Solidor. Ghis per accertarsi dell’autenticità della pietra e dei suoi mitici poteri conduce un piccolo esperimento che si rivela fatale: la Negalite distrugge il Leviathan, Ghis e la sua flotta. Ora in grado di dimostrare la sua stirpe reale grazie alla reliquia del Re Dinasta, Ashe viene convinta da Larsa a cercare il Gran Kiltias Anastasis, che dimora nel tempio del monte sacro Bur-Omisace. Il capo della religione kiltiana riconoscerà Ashe come unica e vera regina di Dalmasca. Lungo la strada, il gruppo della principessa Ashe salva la sorella di Fran, Mjrn, impazzita a causa di un frammento di Negalite artificiale.
A Bur-Omisace, Vaan e i suoi compagni di viaggio scoprono che non tutti sono desiderosi dell’imminente guerra. Larsa infatti, aveva preso contatti con Al-Cid Margrace, un membro della famiglia imperiale di Rozaria, per convincere i due imperi a cercare le vie della pace e della diplomazia. Il loro piano consiste nell’annunciare Ashe nuova Regina di Dalmasca e persuadere l’Imperatore Gramis a una soluzione pacifica, ma il principe di Rozaria mette al corrente il gruppo della morte di Gramis Solidor. Pare che il presidente del Senato, Gregoroth, abbia tentato un colpo di stato con l’aiuto di molti senatori: il golpe è stato sventato dai giudici magister che hanno proclamato, in nome del ministero della giustizia, Vayne Solidor nuovo imperatore. Con l’aiuto di Anastasis, Ashe recupera la Spada dei Re in grado di distruggere la Negalite. Mentre il gruppo ottiene nel Tempio di Miriam la spada, Bur-Osimace viene attaccata dalle truppe imperiali. Larsa è costretto a tornare ad Archadia mentre Anastasis viene ucciso dal giudice Bergan. Dopo aver sconfitto il sanguinario giudice, Ashe e il gruppo viaggiano alla volta dei Laboratori Draklor, dove il dottor Cid sintetizza e sperimenta la Negalite artificiale: è qui che si imbattono in Reddas. Il dottor Cid riesce a fuggire dalla struttura di ricerca e invita il gruppo a regolare i conti con lui nella misteriosa Giruvegan. Ashe e i suoi compagni entrano nell’antica città e incontrano i realizzatori della Crisalide Solare, fonte della Negalite: gli Occuria. Gli immortali incaricano Ashe di distruggere completamente l’Impero di Archadia usando la forza della Negalite; alla principessa viene rivelata la posizione della Crisalide e le viene donata la Spada del Patto con cui colpire la crisalide e ottenere nuova Negalite. Vayne Solidor mira a diventare il nuovo Re Dinasta e conquistare Ivalice utilizzando la Negalite artificiale; la ricerca sul minerale sintetico è stata per lungo tempo l’ossessione del dottor Cid, il padre di Balthier, dopo la sua visita a Giruvegan e l’incontro con Venat, l’Occuria traditore. L’unione delle loro ambizioni avviò il progetto di ricreare in laboratorio la Negalite degli Occuria, che culminò nella distruzione di Nabudis e nell’occupazione di Dalmasca che servirono solo per ottenere e studiare le reliquie di Raithwall.
Vayne incarica Gabranth di accertarsi delle intenzioni di Ashe per la guerra, che ignara del suo pedinatore segue gli indizi degli Occuria sulla Crisalide Solare che la conducono al Faro di Ridorana. Con l’aiuto di Reddas la principessa riesce a trovare la fonte della Negalite in cima alla torre, ma prima di riuscire a tentare qualcosa irrompe sulla scena Gabranth, che ammette di aver ucciso suo padre, nel tentativo di istigarla alla lotta. Sconfitto il giudice, il gruppo osserva l’arrivo del dottor Cid che liquida Gabranth ed evoca la piena potenza della Crisalide con i frammenti di Negalite. Lo scienziato muore negli scontri che seguono. Reddas intanto, con l’intenzione di non consentire che la storia si ripeti come a Nabudis, sacrifica se stesso per distruggere la Crisalide Solare utilizzando la Spada dei Re.
Ashe apprende da Al-Cid che un’imminente battaglia sta per svolgersi a Rabanastre tra le forze di Archadia e la Resistenza, il gruppo armato guidato dal Marchese Ondore che ha sfidato l’impero dopo l’incidente del Leviathan. Il gruppo vola così verso Dalmasca dove trovano già le prime schermaglie di scontro tra le due flotte; tuttavia le forze di Archadia possono contare sulla Bahamut, la Fortezza dei Cieli, un’enorme nave, alimentata dal Mystes riversato dalla crisalide dotato di una potenza di fuoco senza eguali. Ashe e i suoi amici si infiltrano nella fortezza e affrontano Gabranth. Il gruppo incontra in una sala Vayne Solidor e suo fratello Larsa che coglie l’occasione per opporsi ai piani di Vayne. Dopo una dura lotta che vede coinvolti gli stessi Larsa e Gabranth, Vayne viene distrutto nonostante Venat gli avesse infuso il suo potere. La battaglia si conclude con un annuncio di Ashe e Larsa che proclamano la fine delle ostilità fra Dalmasca e Archadia. Il gruppo fugge dalla Bahamut, ormai senza combustibile a causa della battaglia finale, insieme a Larsa e al moribondo Gabranth. Balthier e Fran rimangono a bordo della fortezza, per evitare che si schianti su Rabanastre causando un genocidio. Nonostante riescano nell’impresa, ogni contatto con loro viene perso.
Un anno dopo, Ashe è diventata regina di Dalmasca e la sua incoronazione si svolgerà entro un mese, mentre Basch ha sostituito Gabranth come Giudice Magister a causa della promessa fatta a quest’ultimo nei suoi ultimi istanti di vita: dovrà proteggere a ogni costo Larsa, il nuovo imperatore di Archadia. La storia si conclude con Vaan e Penelo che scoprono che la Strahl è stata rubata da Balthier e Fran che lasciano ai due ragazzi un messaggio, che comprende una nota alla Regina Ashe e anche il suo anello, preso da Balthier nella storia. In seguito a questo, Vaan e Penelo a bordo di un’aereonave vanno a visitare Balthier e Fran a Bervenia.
“Final Fantasy XIII” è l’ultimo capitolo della saga, ancora in lavorazione, e uscirà in Italia probabilmente nel 2010.
Per quanto riguarda l’ambientazione, dalle notizie finora trapelate, si evince che lo scenario presenterà una massiccia componente di tecnologia fantascientifica (in puro stile “Final Fantasy VIII”), coniugata a scenari più tipicamente fantasy che però, presumibilmente, faranno di tutto per distinguersi dagli stereotipi del genere. La tematica del cristallo dall’immenso potere magico (nata con il primo episodio e rielaborata nei successivi capitoli) sarà, a sorpresa, il fulcro anche di questo nuovo episodio della serie, nonché di tutti i titoli appartenenti a questo nuovo progetto denominato “Fabula Nova Crystallis”.
La peculiarità di “Final Fantasy XIII” sarà lo sviluppo contemporaneo di altri videogiochi a esso paralleli, che avranno personaggi, ambientazioni e storie diverse ma si svilupperanno sempre nello stesso universo. Il nome dell’intero progetto è, come già abbiamo detto, “Fabula Nova Crystallis”, ovvero “La Nuova Favola del Cristallo”. I titoli finora annunciati sono “Final Fantasy XIII”, “Final Fantasy Versus XIII” e “Final Fantasy Agito XIII”.
Per chiudere questa lunghissima carrellata dedicata al mondo di “Final Fantasy”, non possiamo non menzionare il film omonimo, sottotitolato “The spirits within”, che però si discosta dalla saga originale. La trama segue le vicende della dottoressa Aki Ross, perseguitata da un incubo ricorrente, che è impegnata nella ricerca di una possibile arma di difesa contro l’invasione della Terra da parte di una pericolosissima specie di alieni molto simili a dei fantasmi, chiamati infatti Phantoms, il cui contatto è letale. Contagiata anche lei da questi alieni, si unisce a una squadra militare, capitanata da Gray Edwards e chiamata “Deep Eyes”, e si vedrà costretta ad andare contro la volontà del generale Hein, quando questi opta per una soluzione drastica che potrebbe distruggere completamente il pianeta. La pellicola rielabora la teoria di Gaia quale pianeta vivente, vista anche misura minore in “Final Fantasy IX”.
E la saga continua!
30/11/2009, Davide Longoni