A metà strada tra la tradizione celtica, il canto gregoriano, la world music e le colonne sonore fantasy, lo stile musicale di Enya è pressoché unico grazie alle numerose sperimentazioni effettuate sulla sua voce: fu il produttore Nicky Ryan ad avere la geniale intuizione sulle cosiddette multivocals ed individuò nel timbro lieve ma allo stesso tempo potente di Enya il mezzo più adatto per creare questi giganteschi muri sonori corali che l’avrebbero portata al successo in tutto il mondo. L’altra grande innovazione da riconoscere a Enya e al suo team sono senz’altro gli arrangiamenti: tutti gli strumenti sono suonati da Enya, con una maestria tale che le permette di fondere in maniera unica la musica tradizionale irlandese con la musica classica o addirittura la musica pop.
Alcune canzoni di Enya sono cantate interamente in irlandese o latino, mentre l’inglese è spesso mescolato in queste canzoni e altre volte è invece l’unica lingua. Roma Ryan ha scritto i testi in gallese, irlandese, latino, spagnolo e anche nelle lingue create da J.R.R. Tolkien.
Enya ha perfino composto tre brani ispirati al libro “Il signore degli anelli” di J.R.R. Tolkien: “Lothlórien” (strumentale) nel 1991, “May It Be” nel 2001 (cantata in inglese e in Quenya) e “Aníron” (in Sindarin); queste ultime due fanno parte della colonna sonora del primo film di Peter Jackson “Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello”. “May It Be” ha ricevuto tra l’altro una nomination all’Oscar nel 2002 come miglior canzone, mentre molte sue canzoni, grazie alla orecchiabilità, sono usatissime per film e pubblicità d’ogni sorta.
Enya, nome d’arte di Eithne Patricia Ní Bhraonáin (nata a Gweedore il 17 maggio 1961), deriva il proprio nome da una approssimazione fonetica derivata dalla pronuncia in lingua gaelica irlandese del vero nome della cantante, Eithne: il nome completo in gaelico, Eithne Patricia Ní Bhraonáin, corrisponde all’inglese Enya O’ Brennan, ovvero Figlia di Brennan.
Nel corso della sua carriera, Enya ha venduto più di 75 milioni di album e risulta essere la cantante solista irlandese ad aver riscosso più successo nel mondo e il fenomeno musicale più importante del suo paese dopo gli U2. Tra i numerosi premi e riconoscimenti ricevuti spiccano 4 Grammy Awards, 6 World Music Awards, due lauree honoris causa e la già citata nomination al Premio Oscar.
Eithne è cresciuta a Gweedore, un piccolo villaggio di pescatori nella contea di Donegal, nel nord dell’Irlanda. La sua famiglia è composta da musicisti: i nonni erano componenti di una band che suonava in giro per l’Irlanda, suo padre era il capo della Slieve Foy Band prima di aprire un pub, sua madre suonava in un gruppo di ballo e più tardi ha insegnato musica alla Gweedore Comprehensive School. Eithne ha quattro fratelli e quattro sorelle e alcuni di loro nel 1968 formarono la band An Clann As Dobhair, rinominata Clannad negli anni Settanta.
Nel 1979 Eithne termina gli studi e l’anno dopo si unisce ai Clannad insieme ai fratelli Máire, Pól e Ciarán e agli zii Noel e Padraig Duggan. La giovane musicista partecipa alla realizzazione degli album “Crann Ull” e “Fuaim” suonando le tastiere e partecipando ai cori e nel 1982 lascia il gruppo insieme al produttore e manager Nicky Ryan per intraprendere la sua carriera da solista.
Eithne, collaborando con Nicky e sua moglie Roma, registra due canzoni da solista: “An Ghaoth Ón Ghrian” (“The Solar Wind”) e “Miss Clare Remembers” che vengono pubblicate nell’album “Touch Travel” del 1984. Nello stesso anno collabora alla realizzazione della colonna sonora del film “The Frog Prince” (“Il principe ranocchio”), componendo gran parte delle musiche e utilizzando per la prima volta il nome Enya.
Nel 1986 i produttori del documentario “The Celts” mettono Enya sotto contratto per la realizzazione della parte musicale dei sei episodi della serie. I pezzi prodotti vengono inclusi nel primo album da solista del 1987, Enya, anticipato dal singolo “I Want Tomorrow”, che raggiunge la seconda posizione nella classifica irlandese ma mantiene la musica di Enya in una realtà ristretta e nazionale. Alcuni anni più tardi, nel 1996, la canzone di questo album “Boadicea” viene perfino ripresa dai The Fugees, mentre la versione di Mario Winans del brano, intitolata “I Don’t Wanna Know”, in cui canta anche il rapper P. Diddy e che è attribuita a tutti e tre gli artisti, sarà il singolo di Enya a raggiungere la posizione più alta nelle classifiche, raggiungendo il secondo posto nella Hot 100 americana nel 2004.
La carriera di Enya ha una svolta nel 1988, quando il manager della Warner Music Rob Dickins mette sotto contratto lei e i suoi collaboratori, che si dedicano dunque alla registrazione del secondo album in studio, “Watermark”, anticipato dal singolo “Orinoco Flow”. Quest’ultimo diventa inaspettatamente una hit internazionale, raggiungendo ottimi piazzamenti nelle classifiche mondiali tra cui il primo posto in Inghilterra, Irlanda, Paesi Bassi e Svizzera. Grazie al successo di questo primo singolo e dei due successivi, “Evening Falls…” e “Storms in Africa”, l’album ottiene un notevole successo e supera gli 11 milioni di copie vendute, diventando un classico della musica contemporanea, nonché un esempio di musica New Age.
Nel 1991 viene pubblicato “Shepherd Moons”, il suo terzo album di inediti, che bissa il successo del precedente lavoro confermando la fama internazionale della cantante, spinto dal successo dei singoli “Caribbean Blue”, “How Can I Keep from Singing?” e “Book of Days”. Questo lavoro discografico arriva a vendere 12 milioni di copie e porta ad Enya il suo primo Grammy nella categoria “Best New Age Album”.
Contemporaneamente, vari film cominciano ad utilizzare canzoni di Enya nelle loro colonne sonore: tra cui “Toys – Giocattoli” e “I Sonnambuli”.
Nel 1992 viene pubblicato “The Celts”, riedizione dell’album di esordio della cantante, Enya, che porta alla ribalta i brani meno conosciuti dell’artista vendendo diversi milioni di copie.
Dopo qualche anno di pausa nel 1995 viene pubblicato “The Memory of Trees”, il quarto album della cantante, che raggiunge la vetta della classifica in Australia, Spagna, Olanda, Svezia e Svizzera e per la prima volta la Top 10 Americana. Enya torna nuovamente al successo con i singoli “Anywhere Is” e “On My Way Home” e il disco supera le 10 milioni di copie vendute, facendo guadagnare ad Enya anche il suo secondo Grammy nella stessa categoria.
Nel 1997, in celebrazione ai 10 anni di carriera, viene realizzato il primo Greatest Hits di Enya, “Paint the Sky with Stars: The Best of Enya”, lanciato dal singolo “Only If…”, che fa riscuotere all’artista l’ennesimo grande successo mondiale, con più di 12 milioni di copie vendute e notevoli risultati in Italia e in Giappone.
Nello stesso anno Enya rifiuta di comporre la colonna sonora di “Titanic”: il regista James Cameron si rivolge allora a James Horner chiedendogli di adottare uno stile alla Enya. Il risultato sarà tale da indurre molte fonti ad attribuire a lei la musica.
Al termine degli anni Novanta, in 12 anni di carriera, Enya ha già venduto 44 milioni di album e si conferma come una degli artisti di maggior successo del decennio.
A fine 2000 viene pubblicato il quinto album in studio della cantante, “A Day Without Rain”, anticipato dal singolo “Only Time”, che, dopo l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001, viene utilizzato come sottofondo in molti servizi radio e televisivi diventando la colonna sonora dei tristi giorni dell’attentato. Enya e i fan sono dapprima contrariati da questa relazione alla guerra, in seguito però la cantante accetta di pubblicare una versione speciale della canzone per raccogliere fondi per le famiglie delle vittime. Il singolo riscuote un grande successo: fa raggiungere per la prima volta a Enya la Top 10 della Billboard Hot 100, nonché la vetta della classifica in Canada, Svizzera e Germania, dove ottiene anche l’importante riconoscimento dell’Echo Award. In seguito viene pubblicata anche una versione remixata del brano, che è tuttora il più famoso dell’artista. Spinto da questo successo, “A Day Without Rain” ottiene grandi risultati di vendite, raggiungendo la vetta della classifica in Germania, Svizzera e Polonia e il secondo posto nella classifica Billboard. Con più di 15 milioni di copie vendute in pochi anni, è oggi l’album di Enya che ha avuto più successo, nonché il quinto album più venduto del 2001 e il sedicesimo dell’intero decennio. Ha inoltre fatto aggiudicare all’artista irlandese il terzo Grammy ancora nella medesima categoria.
Sempre nel 2001 Enya pubblica un altro grande successo, il brano “May It Be”, che incide per la colonna sonora del primo film di Peter Jackson dedicato alla trilogia de “Il signore degli anelli” di Tolkien. Il singolo raggiunge nuovamente il successo in tutta Europa e, tra i vari premi, riceve una prestigiosa nomination all’Oscar, ma non ottiene la vittoria. È questo un periodo d’oro per la cantante, che ai World Music Awards del 2001 a Monaco viene nominata Artista irlandese di maggiori vendite, Artista New Age di maggiori vendite e Artista Femminile di Maggiori Vendite del 2001
Nel 2004 si rumoreggia su un’imminente pubblicazione di un nuovo album di inediti, soprattutto in seguito all’apparizione della canzone “Sumiregusa” in Giappone, all’interno di una campagna pubblicitaria della Panasonic, subito dopo la Warner Music giapponese annuncia la pubblicazione dell’album per metà novembre. Ma la stessa Enya comunica sulla sua pagina web ufficiale che si tratta di un errore, e che nessun nuovo album verrà pubblicato nell’immediato.
Il sesto album in studio è invece “Amarantine”, pubblicato nel 2005 e trainato dall’omonimo singolo. Questo lavoro rappresenta un’importante fase sperimentativa della musica della cantante, tanto da contenere canzoni in lingua Loxian, un fonema inventato dalla paroliera Roma Ryan. Nonostante costituisca una grande novità, “Amarantine” ripete il successo degli album precedenti vendendo più di sei milioni di copie e fa aggiudicare ad Enya il suo quarto Grammy nella ormai consueta categoria.
Nel 2006 vengono rilasciati 4 nuovi brani di tema natalizio registrati a nome di Enya, Nicky Ryan e Roma Ryan, tra cui due canti tradizionali (“Adeste Fideles” e “We Wish You A Merry Christmas”) e due inediti (“Christmas Secret” e “The Magic of the Night”). Essi vengono dapprima pubblicati nell’ottobre 2006 esclusivamente per il mercato americano nell’EP “Sounds of the Season: The Enya Holiday Collection”; in seguito vengono a far parte della ri-edizione natalizia dell’album dell’anno precedente, “Amarantine: Special Christmas Edition”.
Nel 2008 le vendite dei precedenti lavori discografici della cantante hanno superato le 70 milioni di copie e viene pubblicato in tutto il mondo l’album “And Winter Came…”, incentrato sul tema invernale e natalizio e anticipato dal singolo “Trains and Winter Rains”. Pur trattandosi di un album stagionale, il nuovo lavoro di Enya ottiene nuovamente grandi consensi, raggiungendo i primi posti nelle classifiche di tutto il mondo e superando in poco tempo 3 milioni di copie vendute.
Esattamente un anno dopo, su iniziativa della Warner Music, viene pubblicato il secondo Greatest Hits di Enya dal titolo “The Very Best of Enya”, pubblicato in due versioni: una standard, contenente 18 brani già editi nei precedenti lavori, e una deluxe, con una diversa tracklist di 22 brani, di cui alcuni rimasterizzati, e un DVD. I brani della raccolta sono stati scelti tra i preferiti della stessa cantante e dai suoi inseparabili collaboratori, Nicky Ryan e Roma Ryan. Alla fine del 2009 la cantante è stata nominata Artista New Age del decennio dalla Billboard.
A maggio 2011, nel periodo del suo 50º compleanno, Enya ha venduto più di 75 milioni di album e possiede una fortuna di 94 milioni di euro. Viene reso noto inoltre che l’artista si sta dedicando alla registrazione del suo ottavo album in studio presso gli Abbey Road Studios, quelli dei Beatles per intenderci, con la cui pubblicazione coinciderà una vera e propria esperienza live, la prima della sua carriera…
Siamo ancora in attesa!