Continua con grande successo l’appuntamento con “Cronaca nera del passato”, la prima rassegna letteraria sulla cronaca nera e sui “mostri” del passato, ideata e diretta dallo scrittore Davide Busato e organizzata dall’associazione “Centro Studi Riviera del Brenta”.
Dopo i casi Ludwig e Tarnowska, sabato 11 maggio alle ore 18.00 sarà la volta di Fabio Sanvitale che parlerà del caso Girolimoni, presso la Villa dei Leoni a Mira.
L’autore è nato nel 1966: giornalista investigativo e scrittore, è esperto di casi storici della cronaca nera italiana e internazionale. Ha studiato criminologia all’Università “La Sapienza” di Roma con Franco Ferracuti e Francesco Bruno. Ha scritto per “Il Tempo”, “Il Messaggero” e “Detective”. Ha collaborato con “La storia siamo noi”, è consulente del Cepic e scrive su www.cronaca-nera.it. Ha pubblicato, con Vincenzo Mastronardi, “Leonarda Cianciulli. La Saponificatrice”, nel 2010, e con Armando Palmegiani “Un mostro chiamato Girolimoni” nel 2011. E’ attualmente in libreria con il suo nuovo libro, scritto con Armando Palmegiani, “Morte a Via Veneto” ed è presente nell’antologia di racconti “Vento Noir”.
Vediamo la sinossi del suo volume dedicato al caso Girolimoni. Gino Girolimoni: un nome che a Roma vuol dire infame. Il nome di chi avvicina le bambine, le cerca, le vuole, le prende. Ma chi era davvero Gino Girolimoni? Un uomo benestante, coinvolto nella Roma degli anni Venti in una storia molto più grande di lui, così, dall’oggi al domani. Arrestato, accusato di ben sette stupri e omicidi a danno di bambine. Peccato che Girolimoni fosse completamente innocente, peccato che ogni prova fosse inventata di sana pianta per placare l’isteria, la follia che ormai si era impossessata dei quartieri della città, della gente. Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani, con l’aiuto di esperti di primo piano, ricostruiscono la vicenda dandone il quadro storico e criminologico completo. Rifacendo le indagini, passo passo, strada per strada, sospetto per sospetto, con le tecniche investigative di oggi.
Da non perdere per chi ama le tinte forti.