“La fede del cittadino nei poteri che lui stesso ha scelto
deve essere distrutta e quando ciò lo sarà
ricostruiremo il regno del crimine”
(“Il testamento del Dottor Mabuse” di Fritz Lang)
Anche le origini di Mabuse (come quelle di Fu Manchu, ndr) sono letterarie e derivano da Norbert Jacques, un giornalista con la passione di personaggi come Rocambole e Fantomas. Il suo hobby preferito era la pesca alla quale si dedicava, quando era libero da impegni, sul Lago di Costanza che diventerà poi il luogo dal quale il suo personaggio dirigerà i suoi diabolici piani di conquista del mondo. Più che un mostro Mabuse deve considerarsi uno dei primi supercriminali della storia, una mente geniale anch’essa al servizio del male, il quale sia dal punto di vista letterario che cinematografico, è, e resterà sempre, la forza più interessante e commerciale da rendere attraverso romanzi e film. A questa regola non sfugge nemmeno il Dottor Mabuse le cui avventure apparvero inizialmente a puntate sul “Berliner Illustrierte Zeitung” edito dai fratelli Ullestein i quali, per colmo di fortuna, erano anche proprietari di una società di produzione cinematografica. La famosa società cinematografica tedesca UFA (Metropolis – Una Donna sulla Luna) s’interessò al progetto e si affiancò ai fratelli Ullestein per produrre il film.
Il regista preposto si dimostrò entusiasta dell’idea e abbandonò il progetto sul quale stava lavorando “I Nibelunghi” per dedicarsi totalmente alla regia del film su Mabuse. Fu così che Fritz Lang, assieme alla moglie Thea Von Harbou, sceneggiatrice di successo presso l’UFA, si recarono a Monaco per convincere lo scrittore sulla bontà della collaborazione tra i fratelli Ullstein e l’UFA.
La pellicola fu divisa in due parti e il ruolo principale fu sostenuto dal Dottor Mabuse, personaggio che fu rivestito in maniera mirabile dall’attore tedesco Rudolf Klein-Rogge il quale collaborerà spesso con Lang. Oltre ad aver girato con lui il delizioso e imponente film “Destino” o “Le tre luci” (Der Mude Tod) nel 1921, e dopo aver interpretato par suo il personaggio di Mabuse, lo ricordiamo in “I Nibelunghi” del 1924 e nel ruolo del Dottor Rotwang, in “Metropolis” del 1927.
Dopo il Mabuse del 1922, intitolato semplicemente “IL DOTTOR MABUSE” (Dr.Mabuse, der Spieler), Rudolf Klein-Rogge tornerà a interpretare il diabolico personaggio in un altro film di Fritz Lang: “IL TESTAMENTO DEL DR. MABUSE” (Das Testament du Dr. Mabuse – 1932).
Rogge era nato a Colonia il 24 Novembre del 1898 ed è morto a Graz nel 1955. Fu il marito di Thea Von Harbou che la donna lasciò per Fritz Lang. Il film di Lang incontrò molte difficoltà per la sua diffusione tanto è vero che fu assolutamente vietato in Danimarca per il fatto che la pellicola parlava apertamente della politica di quei tempi e anche perché Mabuse usava a suo vantaggio la tecnica dell’ipnotismo, considerata all’epoca quasi una forma di stregoneria. Anche in Germania il film incontrò serie difficoltà e ne fu proiettata spesso una versione epurata (il film aveva una durata complessiva di cinque ore) e la censura v’intervenne lo stesso sempre pesantemente. La critica maggiore che veniva posta al film era quella di vedere un criminale dominare, con la sua malvagità e perversione, la società di allora la quale, al contrario, si vantava di essere in grado di dominare la criminalità là dove questa parola assumeva anche il più sottile e angosciante significato di “pensiero diverso”.
Quando, nel 1923, allo scopo di poter distribuire il film nell’Unione Sovietica, l’UFA incaricò Esther Coub e Serghej M. Eisestein di effettuare un rimontaggio della pellicola, il risultato fu esattamente lo stesso di prima perché il montaggio fu riconosciuto perfetto e intoccabile.
Il film uscì in due parti, la prima “IL GRANDE GIOCATORE” (Der grosse Spieler – En bild der Ziet) e la seconda “INFERNO” (Ein Spiel von Menschen unserer Zeit) ed entrambi uscirono a pochi mesi l’uno dall’altro. Il successo della seconda parte fu anche superiore alla prima e grosse file di spettatori attendevano con placida rassegnazione il loro turno per entrare nella sala dove veniva proiettata la pellicola di Lang. Il male ora veniva sconfitto in un allucinante finale quando tutte le vittime delle perversità di Mabuse apparivano davanti a lui accusandolo della loro morte. Il malvagio perdeva la ragione e i poliziotti portavano via un povero, balbettante demente.
Quando, nel 1932, Fritz Lang riprese in mano le vicende di Mabuse, molte cose erano cambiate: sua moglie era diventata una fervente filonazista e Lang aveva una relazione con un’altra donna in più era terrorizzato all’idea che scoprissero le sue origini ebree ma il passo era troppo interessante e importante per Lang.
Attraverso il suo film egli poteva denunciare la dittatura. Della pellicola fu girata anche una versione con attori francesi per il mercato d’oltralpe. Poco prima dell’uscita ufficiale del film il braccio destro di Adolf Hitler, Goebbels, fece convocare Lang dicendogli molto chiaramente che l’uscita della pellicola sarebbe stata proibita perché tendeva a dimostrare che con la violenza qualunque Stato poteva uscire sconfitto. Così, mentre con una mano toglieva, con l’altra Goebbels diede a Lang la possibilità di diventare l’assoluto e totale responsabile della Cinematografia Tedesca. Lang finse di accettare ma la notte stessa partì per Parigi.
Il film fu quindi proibito in Germania ma poté ugualmente uscire prima in Ungheria e poi in Spagna l’anno successivo. Negli Usa riuscì a circolare solo undici anni dopo.
Passano così quasi trent’anni prima che Lang, spinto anche dal produttore Arthur Brauner, decidesse di riprendere in mano il personaggio di Mabuse e lo fece, nel 1961 con “IL DIABOLICO DOTTOR MABUSE” (Die Tausend Augen des Dr.Mabuse) che narra in realtà le gesta del figlio del criminale. Fu purtroppo il suo ultimo film e non certo il migliore. Stanco e malato abbandonò la carriera di regista e morì nel 1976. Da questo momento in poi le altre pellicole incentrate sul diabolico personaggio quali, per esempio “F.B.I CONTRO DOTTOR MABUSE” (Im stahlmetz des Dr.Mabuse), “GLI ARTIGLI INVISIBILI DEL DOTTOR MABUSE” (Die usnsichtbaren Krallen des Dr.Mabuse), il primo del 1961 e il secondo dell’anno successivo, entrambi firmati da Harold Reinl, o nuovamente “IL TESTAMENTO DEL DOTTOR MABUSE” (Das Testament des Dr.Mabuse – 1962) di Werner Klinger, “SCOTLAND YARD CONTRO IL DOTTOR MABUSE” (Scotland Yard jagt Dr.Mabuse -1964), di Paul May e “I RAGGI MORTALI DEL DR.MABUSE” (1964) di Hugo Fregonese, non diedero niente di più a questo personaggio. Il prolifico regista Jess o Jesus mise mano anche lui al protagonista creato da Jacques girando, nel 1971, “LA VENDETTA DEL DOTTOR MABUSE” (Dr. Mabuse Schlast zu).
Da allora in poi, ma per la precisione anche prima, un poco di Mabuse lo troviamo in tutti quei film dove si parla di supercriminali che vogliono conquistare il mondo, primi fa tutti la “S.P.E.C.T.R.E.” dei James Bond e tutti i suoi degni o indegni imitatori.