Abbiamo avuto il piacere di conoscere Flavio Moretti tempo fa, in occasione della riedizione del suo lungometraggio “Il magico Natale di Rupert”, anche se in realtà di lui avevamo già sentito parlare più volte e in più occasioni nel corso degli anni: regista di corti e mediometraggi, ha sempre avuto un debole per il fantastico, ma in ogni occasione ha saputo farcelo vedere attraverso il suo “occhio speciale”, la sua telecamera, farcendolo di tematiche oniriche, vintage, retrò, grottesche, surreali, gotiche, dark e fondendo il tutto con un personale punto di vista, a metà strada tra Walt Disney e Zio Tibia.
Di stoffa ne ha davvero da vendere e ce ne siamo resi conto soprattutto dopo aver visto i suoi lavori: i suoi esordi risalgono addirittura agli anni Ottanta e percorrono più di 30 anni della nostra storia. Moretti ha partecipato a innumerevoli festival sia in Italia sia nel mondo e ha vinto tantissimi premi con le sue opere: grazie all’amicizia che si è instaurata con Flavio, abbiamo il piacere e l’onore di presentarvi tutti i suoi film… anche voi non potrete che darci ragione!
Vista la mole di materiale, abbiamo deciso di dividere la sua trentennale produzione in tre puntate, ripercorrendo così gli anni Ottanta, Novanta e infine gli anni Duemila… ma prima di dare il via allo spettacolo, vediamo di inquadrare un po’ il personaggio.
Flavio Moretti nasce nel 1962 a Porto Tolle (RO) e, dopo la scuola grafica, collabora con diverse case di produzione pubblicitarie come disegnatore e realizzatore di cartoni animati, partecipando alla realizzazione di documentari e spot pubblicitari a diffusione nazionale. Dal 1985 ha cominciato a realizzare e produrre una serie di cortometraggi che hanno partecipato ai festival nazionali e internazionali (tra cui Torino Giovani, Fantafestival, Giffoni, Fantasporto, Mostra del Cinema di Venezia), vincendo numerosi premi. Vediamoli nel dettaglio.
1986 IL DISOGNATORE Cortometraggio
(1° Premio Circolo Saturnio Moncalieri, Torino 1988 – Targa Kodak Castrocaro Terme, Forlì 1988 – Targa Argento Round, Rimini 1989)
1987 A VOLTE RITORNANO Cortometraggio
(1° Premio Circolo Saturnio Moncalieri, Torino 1988 – Targa Kodak Castrocaro Terme, Forlì 1988 – Targa Argento Round, Rimini 1989)
1988 WILBUR E LA TV Cortometraggio
(Targa Kodak Castrocaro Terme, Forlì 1988 – Targa Argento Round, Rimini 1989 – Bronze Award allo Houston International Film Festival, USA 1989 – Finalist Award International Film and TV Festival di New York, USA 1990 Merit Award al XIV° Video Festival di Tokyo)
1989 FANTASMI DI LUCE Cortometraggio
(Finalist Award all’International Film and TV Festival di New York, USA 1990 – Bronze Award allo Houston International Film Festival, USA 1991 – 1° Premio al Trofeo Udine Video “VideoKids” 1991)
1989 LA FUGA Cortometraggio
(Premio per la migliore regia al Carpineto Film Festival 1992)
1991 TROPPI GUAI PER WILBUR Mediometraggio
(Finalist Award all’International Film and TV Festival di New York, USA 1992 – 1° premio al Cinema Giovani di Torino 1991)
1993 IL CERCHIO Cortometraggio
(Finalist Award al 36° New York Festival – Bronze Award allo Houston International Film Festival 1995 – Presentato alla 50° Mostra del Cinema di Venezia -Premio per la miglior fotografia al 2° Festival dei Corti Viventi di Roma – Scelto dal N.I.C.E. per essere presentato negli Stati Uniti come uno dei sette migliori Cortometraggi realizzati in Italia).
1998 LA CALMA Cortometraggio
(1° Premio Festival Loco Movies, Borgo Maggiore – Repubblica di San Marino 2000)
2004 “IL MAGICO NATALE DI RUPERT” Lungometraggio
(Premio da parte de “IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” 58° Festival Internazionale del Cinema di Salerno 21 -26 novembre 2005 – Premio miglior film per ragazzi Christmas Film Festival 2010).
E adesso è giunto il momento di sedersi in poltrona, spegnere le luci e dare inizio allo spettacolo. Cominceremo, come detto, con gli anni Ottanta!
La prima opera in assoluto di Flavio è il corto VECCHIE COSE… COSE DIMENTICATE (1979): diviso in due parti, il film è stato girato in super8 e dura circa 16 minuti. Flavio si occupa di regia, riprese, fotografia ed effetti, mentre il soggetto e la sceneggiatura vengono scritto insieme a Guglielmo Galfredo. Tra gli interpreti troviamo: gli stessi Guglielmo Galfredo e Flavio Moretti, affiancati da Stefano Moretti.
Il film si divide in due episodi: un ragazzino prende un fumetto horror, “Il Corriere della Paura” e comincia a leggere alcune storie che prendono vita, per così dire. Il primo episodio, “L’impronta della morte”, è una vecchia leggenda di paese, in cui si racconta di un ragazzo che la notte dei morti infrange la maledizione secondo la quale non si può uscire di casa al calar delle tenebre… pagherà con la vita. Nella seconda parte, “Tutto accadde una notte”, un giovane cuoco decide di comprarsi un libro di cucina e ne trova uno di seconda mano. Quando arriva a casa però il libro comincia a manifestare strani fenomeni: a farne per primo le spese sarà il povero fratello più giovane… con un finale nel finale!
Realizzato nell’inverno del 1979, il primo episodio è girato dentro un cascinale della zia del protagonista, il secondo episodio è invece ambientato nella casa del protagonista (“sempre il mio amico Guglielmo”, commenta Flavio). Il corto è stato “filmato in super8, ci racconta il regista: era molto costoso girare in pellicola, consideriamo che un caricatore di bobina durava soli 3 minuti e costava all’epoca 15mila lire, quindi si doveva risparmiare e allora si girava in ordine cronologico. Si montava in macchina, ogni ripresa un solo ciak, ovvero buona la prima! Questo corto, a parte qualche amico che l’ha visto, non è stato mai trasmesso in nessun festival (anche perché non avevo il coraggio!). Ritrovato nel cassettone dei miei ricordi, nel 2009 ho deciso finalmente di copiarlo in dvd: praticamente un vero inedito, dopo più di 30 anni!”.
Dell’anno successivo è il corto di 3 minuti intitolato MAGIC MOMENTS girato anch’esso in super8: “realizzato quando avevo 18 anni con il mio solito amico Guglielmo, ci racconta Moretti, lui faceva da controfigura alle mie braccia: infatti io dovevo animare a passo uno-stop motion il pupazzetto di Paperino, che grazie al filo di ferro interno riuscivo a muovere un po’ alla volta. Realizzato in due giorni, tutto filmato con una sola bobina, sempre della serie… buona la prima! Praticamente è un inedito: francamente mi sono sempre vergognato dei miei filmini, non li ho mai fatti vedere in giro: ora ho preso coraggio (non so se è bene) in questa mia “operazione vintage”!
Nel 1986 Flavio dirige IL DISOGNATORE, un VHS in super8 di 14 minuti, che lo vede impegnato alla regia, alla fotografia e al montaggio, oltre che alla stesura di soggetto e sceneggiatura. Interpretato da Giorgio Lusso, il corto si avvale di musica sinfonica orchestrale.
La storia si concentra su un unico personaggio in carne ed ossa: “Il Disognatore” per l’appunto, (nel finale tale appellativo risulterà chiaro) che un bel giorno si trova a dover affrontare in situazioni tragicomiche i propri personaggi di carta improvvisamente vivi e pericolosi, i quali costringeranno il protagonista a una sfida all’ultima “gag”.
Il film fu realizzato quasi per scherzo fra amici in due giornate di lavoro, girato in vhs, montato con vecchie prove di animazione che l’autore Flavio Moretti aveva realizzato in super8 qualche anno prima per un cortometraggio animato, mai concluso.
L’anno seguente è la volta di A VOLTE RITORNANO, realizzato sempre in VHS per una durata di 19 minuti: questa volta la cerchia dei collaboratori di Flavio si allarga e troviamo, oltre a Guglielmo Galfredo nel ruolo di co-sceneggiatore, anche Alberto Sarti al suono e Giancarlo Morini che firma la musica del tema iniziale e finale, mentre al resto ci pensa come sempre il regista. Tra gli interpreti figurano: Vincenzo Battiato, Guglielmo Galfredo, Giorgio Lusso, Vincenzo Torelli e Michele Vergnano.
Siamo alla fine anni ’50 nella notte di Hallowen: i ragazzi di una università americana costringono un loro coetaneo, da poco giunto in paese, al rito dell’iniziazione, cha consiste nell’attraversare un vecchio cimitero. Ma un incidente, causato da un cattivo soggetto, allievo della stessa scuola, ne provoca la morte. Un anno dopo, nella stessa notte, le forze dell’aldilà lo vendicheranno.
“Questo film, aveva dichiarato all’epoca Moretti, non ha assolutamente la pretesa di essere un horror movie, è infatti stato concepito come un cartone animato, cercando mediante luci e situazioni ben precise di ricordarne la struttura sia formale che narrativa. Il soggetto è volutamente ispirato alla famosa serie di comics americani degli anni ‘50 – ‘60 (i vari “Creepy”, “Weird Science”, “Ghosts”, ecc.). Come i miei precedenti cortometraggi anche questo video è caratterizzato dall’utilizzo di materie povere come il polistirolo, e da mezzi tecnici non professionali”. “La voce narrante mostruosa, ci ha detto Flavio scavando nella memoria, è interpretata dal mio amico disegnatore e illustratore Giorgio Lusso, che ha curato varie locandine dei miei corti fino a Rupert. Oltre alle locandine mi ha sempre aiutato negli storyboard e nell’ultimo Rupert oltre al poster, mi ha realizzato tutti i magnifici sfondi a china nelle scene quando gli occhiali rendono le immagini in 3-D, che facevano da sfondo ai miei disegni animati. Giorgio Lusso, tra l’altro, aveva interpretato anche una parte nel film ed era il protagonista de IL DISOGNATORE.
Il 1988 è l’anno di WILBUR E LA TV, VHS di 20 minuti, in cui compare per la prima volta uno dei personaggi chiave di Moretti, Wilbur appunto, che sarà protagonista negli anni successivi di un altro film e che fungerà un po’ da prototipo per Rupert. Visto il successo del precedente film, la squadra non cambia, per cui ritroviamo ancora Guglielmo Galfredo e Alberto Sarti ad affiancare Flavio. Tra gli interpreti troviamo: Vincenzo Torelli, Luigina Moretto, Guglielmo Galfredo, Maurizio Galia, Daniela Caramma, Luisa Ziliotto e Fabiola Battiato.
Il film è la storia di un ragazzo che alla compagnia degli amici preferisce quella della televisione. Appassionato di fumetti e cartoni animati, passa ore e ore davanti allo schermo consumando chili e chili di popcorn. Un giorno il televisore si rompe e Wilbur lo sostituisce con un altro trovato nel ripostiglio. Da quel momento inizieranno le sue disavventure…
“Come tutti i miei cortometraggi, ci ha detto il regista, anche questo è caratterizzato dall’uso di materiale ed espedienti artigianali”. Del film esiste anche un “Making of” della durata di 5 minuti filmato da Flavio Moretti che racconta il dietro le quinte della realizzazione: “nel novembre del 1987 avevo voglia di realizzare un altro cortometraggio fantasy, ricorda l’autore, ma come al solito ero senza soldi. A VOLTE RITORNANO aveva avuto nei vari festival un certo riscontro e qualche premio, ma continuavo a faticare a trovare veramente qualcuno che volesse finanziarmi. Ho provato a coinvolgere qualche piccolo teatro di posa per riuscire a realizzarlo dentro uno spazio idoneo, ma niente da fare, alla fine mi chiedevano solo di pagare. Quindi con gli ultimi risparmi, mi sono comprato qualche pannello di polistirolo: visto che la storia di Wilbur era tutta ambientata in una camera, ho pensato di trasformare la mia in un piccolo set (come si vedrà dal filmato). A fine dicembre dopo 10 giorni ho terminato di costruire e trasformare la mia stanza e a gennaio ho dato il via alle prime riprese, che sono durate 20 giorni. Nel frattempo ho dovuto convivere con le mie scenografie: a volte rismontavo tutto il set per poter dormire, ma il più delle volte lasciavo tutto montato. Nel set eravamo solo in due, io e il protagonista. Una gran fatica, ma comunque ho dei ricordi belli di quell’esperienza”.
Nel 1989 arriva il primo vero film di animazione di Flavio: si intitola FANTASMI DI LUCE, dura 3 minuti ed è stato girato in 16mm. Fotografia, montaggio, animazioni, scenografie, soggetto e regia sono opera di Flavio Moretti, cui si aggiungono Vincenzo Torelli alle musiche, Giuseppe Azzara come assistente operatore e l’aiuto scenografo Giuseppe Garau, “figura fondamentale per i miei lavori”, come ci ha detto il regista.
Il soggetto è di ispirazione orwelliana e il corto non è altro che un monito contro l’inquinamento, l’alienazione e il declino dell’ambiente.
Il film è stato realizzato in due mesi in animazione, con la tecnica del rotoscope: in pratica prima è stato filmato l’attore per poi essere ridisegnato e animato. Girato in 16mm. con tecnica di animazione classica, con disegni disegnati e dipinti a mano su celluloide, il corto ha ottenuto vari premi nei festival nazionali e internazionali.
Dello stesso anno è LA FUGA, un super8 di 4 minuti, in cui Flavio si è occupato della regia, della fotografia, del montaggio, del soggetto e della scenografia, mentre la musica è opera di Erik Satie. Unico interprete del cortometraggio è Maurizio Costa.
Ci troviamo in una desolata cittadina di provincia: nel triste silenzio dell’inverno, un uomo assiste alla propria morte.
Girato in due giorni nel dicembre del 1988, il film è ambientato nella nuova casa dell’amico Guglielmo: per l’unica volta non vengono costruite scenografie, ma con l’uso accurato della luce si crea l’atmosfera straniante e fantastica della storia. Le riprese sono state effettuate in super8 a colori, poi in post produzione è stato eliminato il colore. LA FUGA si è aggiudicato il “Premio miglior regia” al “Carpineto Film Festival 1992”.
E qua chiudiamo la prima parte di questa carrellata dedicata alle opere e al genio di Flavio Moretti: la prossima volta ci catapulteremo negli anni Novanta.
(1.continua)