Autrice del romanzo di fantascienza “A.L.I. – Allenza Libera Intergalattica”, Raffaela Assisi si propone come uno delle poche nuove scrittrici di sci-fi nel vasto panorama letterario italiano femminile, di solito più propenso verso il fantasy o l’horror.
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È RAFFAELA ASSISI?
Raffaela è una persona strana, egomaniaca e irascibile, ma profondamente schietta e sincera. La sincerità è una di quelle cose che mi ha insegnato mia mamma e credo che questo insegnamento sia stato come un faro in questi anni. Poi l’essere così egocentrica mi ha aiutato nel tempo a trovare persone accanto a me, che sotto la dura corteccia hanno saputo trovare qualcosa di buono per cui valesse la pena essermi amica. Amo molto gli animali e continuo a coltivare l’eterna bambina che vive dentro di me continuando a giocare. I giochi di ruolo penso abbiano avuto una parte importante in questi ultimi anni, sono forse quel lato di me che mi aiuta a mantenere la mente aperta e sempre in movimento.
Mi piace ridere, scherzare e avere dei punti di riferimento ai quali non rinuncio, tipo l’aperitivo alla domenica sera con gli amici e la calda coperta in pile sul divano mentre lavoricchio con il portatile.
VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI?
Non ho precedenti produzioni per la verità, a parte piccole pubblicazioni per associazioni e para editori in stampa digitale. Forse quella che mi piace di più rientra in una raccolta per un forum, l’antologia di chiama “Sex a porter”. E’ stato un progetto divertente, non avevo mai scritto qualcosa del genere e devo dire che mi sono divertita molto, ma so con assoluta certezza che non è il mio genere.
RECENTEMENTE È USCITO IL TUO PRIMO ROMANZO INTITOLATO “A.L.I. – ALLEANZA LIBERA INTERGALATTICA”. VUOI PARLARCENE?
“A.L.I.” è nato da un sogno per la verità. Uno di quei sogni nel cassetto, che hanno tutti quanti. Volevo scrivere per Urania e il concorso che era stato indetto era particolarmente interessante, quindi in quaranta giorni il romanzo ha visto la luce. Ero determinata, volevo farcela e quindi ci ho messo anima e corpo, ma nonostante i miei sforzi non è andata come speravo. Quindi ci ho nuovamente messo mano, colorando qua e la qualche parte che poteva sembrare forse troppo buia, mettendoci dentro anche un po’ di buoni sentimenti e dopo due anni siamo riusciti a trovare un editore. Ne vado molto fiera anche se non è un grosso editore è però un passo importante. È la mia opera prima, quella dalla quale imparerò dagli errori commessi e quella che comunque in quanto prima opera mi resterà sempre nel cuore.
COME È NATA L’IDEA DI QUESTO TEMA: LA DISTRUZIONE TOTALE DELLA TERRA E IL SUO CONSEGUENTE ABBANDONO ALLA RICERCA DI NUOVI PIANETI?
Beh si parla spesso di quello che accadrà nel 2012, io ci credo poco, ma visto che sembra essere terreno fertile ho deciso di inventarmi qualcosa che magari in un futuro possibile potrebbe anche accadere, ma non si sa mai. Non saremo sicuramente qua per appurarlo nel caso in cui dovesse verificarsi. Mi piaceva molto poi l’idea di ricominciare da capo, cercare di sistemare le cose imparando dagli errori commessi nella storia dell’umanità e con la tecnologia dalla propria parte, magari molti problemi potevano essere evitati.
COME SEI RIUSCITA A GESTIRE TUTTA LA PARTE FANTA-POLITICA DELLA VICENDA?
Non è stato molto difficile per la verità, ho cercato di limitare il più possibile di entrare nel vivo della questione politica proprio per non suscitare questioni etiche che negli ultimi tempi sono all’ordine del giorno. Ho cercato di basare il racconto più che altro sulla ricerca dell’ideale di libertà, proprio perché è un desiderio bene o male comune a tutti.
QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI?
La parte più difficile è stata cercare di renderli tutti diversi uno dall’altro. Ogni personaggio ha qualcosa di mio, un lato del mio carattere, un mio pregio, un mio difetto, ma questo alcune volte mi ha portato a renderli quasi tutti uguali. Quindi il lavoro è stato fatto a tavolino. Ogni personaggio aveva un cartoncino a sé sul quale segnavo le caratteristiche, un po’ come si fa creando un personaggio nei giochi di ruolo da tavolo.
IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?
Sì, amo la fantascienza, forse perché uno dei miei primi romanzi letti è stato il ciclo della Fondazione di Asimov. Ma credo che anche se non lo avessi letto ci sarei comunque arrivata più in là. Amo stare con il naso verso il cielo a guardare le stelle, mi piace osservare l’infinito e la prima volta che ho visto il mare della tranquillità mi sono commossa. Non mi dispiace però neanche il fantasy, sono molto attratta dall’eterna lotta tra vampiri e licantropi e chissà magari un giorno…
VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?
Dalla mia follia. Davvero, credo che dipenda anche da quello. Quel pizzico di follia che colora le nostre giornate, ma anche da ciò che mi circonda. Spesso vedo i miei gatti saltellare e immagino chissà quali cose, mi basta poco per trovare lo spunto per qualcosa, poi magari manca il tempo di metterlo su carta o con il tempo prende forme diverse. Credo comunque che non serva tanto l’ispirazione, più che altro la volontà di lasciarsi andare e usare la mente per spaziare, attraversare i confini della realtà. Quello credo che sia l’ispirazione più grande.
QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?
Sicuramente Asimov. Ma ce ne sono tanti altri, adoro i vecchi libri di Stephen King, Scott Card, ma credo che quelli che mi hanno spinto a mettere su carta i miei pensieri sono stati Oscar Wilde e Charles Baudelaire.
E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, CHE CI DICI?
Ah beh, per i film fantascienza, film catastrofici e fantastici, ma non disdegno i film di guerra. Fare un elenco di tutti i film che adoro sarebbe troppo lunga quindi ti cito quelli che ho rivisto ultimamente: “The day after tomorrow”, “Wolverine” e “Full Metal Jacket”. Uno per tipo così non offendiamo nessuno ( spero).
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?
Progetto per il futuro beh, sicuramente il seguito di “A.L.I.”, quasi pronto ormai.
Ci sarebbe una cosetta che sto scrivendo per un cortometraggio, ma è ancora in via di evoluzione.
E poi vorrei vivere per scrivere o scrivere per vivere penso che sia il sogno che si trova proprio lì in fondo al cassetto.
IN BOCCA AL LUPO ALLORA!
03/01/2010, Davide Longoni