Dopo le scampate catastrofi maya e le pioggia di asteroidi, arrivano altre notizie sulla fine del mondo, ma questa volta ci si sposta in là nel tempo… molto in là!
Partiamo dal presupposto che il Sole ha circa 5 miliardi di anni e che un giorno si spegnerà. La sua agonia, e quindi la nostra, comincerà tra poco più di un miliardo di anni. Le scorte di idrogeno termineranno. Aumenteranno la luminosità e la temperatura e la nostra stella diventerà un enorme astro rossastro, 166 volte più grande di quanto è adesso: occuperà più di un terzo di cielo. Per poi spegnersi del tutto. Le conseguenze per il nostro pianeta e l’intero sistema solare saranno naturalmente drammatiche. Bisognerà preoccuparsi però già molto prima: i cambiamenti climatici saranno infatti devastanti. Al momento di massima espansione dell’astro ci sarà l’apocalisse. La Terra verrà raggiunta dal fuoco e sarà bruciata, cancellata. Il Sole diventerà poi una nana nera, un oggetto scuro che non evolve più, alla deriva nel cosmo e così il nostro sistema solare rimarrà al buio.
L’evolversi della questione non è delle più confortanti. Dapprima aumenteranno la luminosità e la temperatura della fotosfera solare, da 6000 a 6500 °C circa: sulla Terra ci sarà conseguentemente un aumento di temperatura di 4-5 °C, con lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari, e l’evaporazione degli oceani. Probabilmente, a tali cambiamenti climatici seguirà un lento adattamento biologico e tecnologico. Poi, quando il sole esaurirà il combustibile nucleare, la fornace interna tenderà a spegnersi e i gas sovrastanti crolleranno verso il centro, facendo aumentare enormemente la pressione. Ciò porterà la temperatura da 10 milioni a 100 milioni di gradi. A questo punto il Sole userà come combustibile l’elio, precedentemente prodotto dal bruciamento dell’idrogeno; il nuovo prodotto della combustione sarà il carbonio. Queste reazioni interne faranno espandere enormemente il Sole, che diventerà una stella gigante rossa e arriverà a inghiottire le orbite di Mercurio e di Venere. Dalla Terra, il Sole apparirà un enorme astro rossastro che occuperà più di un terzo di cielo.
L’espansione della nostra stella proseguirà sempre più: anche la Terra sarà raggiunta dal fuoco solare e il nostro pianeta sarà bruciato, cancellato. Successivamente, quando anche l’elio sarà esaurito, si verificherà un nuovo crollo degli strati esterni del Sole verso il centro: la temperatura centrale aumenterà da 100 a 600 milioni di gradi e ci saranno quindi le condizioni per bruciare il carbonio producendo ossigeno. Le reazioni termonucleari produrranno ogni volta una gigantesca esplosione, con conseguente lancio verso lo spazio degli strati esterni. Il Sole è però troppo piccolo per raggiungere al suo interno valori di pressione e di temperatura tali da far proseguire ulteriormente le reazioni nucleari fino agli elementi più pesanti e a diventare conseguentemente, una volta esaurite tutte le reazioni, una supernova. Dopo il bruciamento del carbonio, il Sole, ormai non più sede di reazioni nucleari interne, diventerà probabilmente una nana bianca, ossia una piccola stella estremamente compatta e luminosa, molto densa, che continuerà a brillare per milioni di anni, affievolendosi sempre più. Il Sole si trasformerà poi in una nana nera, un oggetto scuro che non evolve più, alla deriva nel cosmo e il sistema solare rimarrà totalmente al buio.