Se amate i thriller fantascientifici, conditi di biotecnologia, ingegneria genetica e bioterrorismo, allora “Vernice fresca” (492 pagine; 17 euro) di Antonio Grassi, pubblicato da Libreria Dornetti Editore, è sicuramente il libro che fa per voi.
Un fantasma aleggia sulla Terra: lo spettro della contaminazione biologica. La responsabilità della scienza è chiamata in causa in questo quarto romanzo di Antonio Grassi che propone nuovi inquietanti scenari per il nostro futuro. Se infatti la scienza promette di regalarci utili e strepitose scoperte, è dai potenti della politica e dell’economia che deriva la scelta di una ricerca indirizzata al benessere di tutti, oppure alla catastrofe.
Nel libro di Grassi la scienza in questione è la biotecnologia, promossa dall’immaginaria LgB (Life is good Bioresearch), “moloch padano” di proprietà dei fratelli Tito, Lucio ed Elsa Zanica. A scatenare una sequela di eventi drammatici è la notizia di un presunto incidente di laboratorio occorso alla LgB con conseguente dispersione nell’aria di un virus altamente patogeno. La notizia viene diffusa dal gruppo ambientalista Gst (Gruppo salvaguardia territorio) e dal periodico La Tribuna, quotidiano del borgo a cinquanta chilometri da Milano, fotocopia di Crema, dove risiede il protagonista Duilio Cattaneo, uomo delle operazioni più delicate della LgB.
L’intreccio della vicenda, ambientata nell’oggi, presto si rivela più intricato di un dedalo e più pericoloso del salto da un aereo senza paracadute: la trama si dipana grazie all’intervento di attori le cui vite si scontrano e si minacciano vicendevolmente. I personaggi del romanzo aggrediscono il lettore con l’ambiguità del loro essere reali, con tutte le ambizioni di potere, sesso, denaro, forse amore, e con gli scheletri nell’armadio caratteristici di un’umanità corrotta da più di un peccato originale e ansiosa di non essere risucchiata nell’oblio. Il tradimento arriva da chi ci sta molto vicino e l’omicidio è decretato da chi sta molto in alto.
Co-protagonisti del romanzo sono gli ideali (tutti?) traditi del ’68 e il mondo della provincia, all’interno del quale l’autore si muove agilmente, smascherandone intrighi, contraddizioni, ipocriti formalismi e supponenza intellettuale. Niente di scontato, niente di rassicurante, come Grassi ci ha abituato a pensare anche nella sua precedente produzione letteraria.
Il carattere scattante, nervoso, rapido del linguaggio “ricco di ossimori e metafore che spesso riportano i concetti dalle altezze del pensiero alla concretezza della nostra animalesca fragilità” rende la lettura onnivora, ansiosa di conoscere l’esito conclusivo, anche se, come nella vita reale, il passato non è mai definitivamente chiuso alle nostre spalle.
Antonio Grassi, giornalista e scrittore, è stato responsabile della redazione cremasca del quotidiano “La Provincia di Cremona”. Ha pubblicato la trilogia “Macramè”, “L’erba del diavolo” e “Il cuore batte ancora”, romanzi gialli a sfondo sociale e due pamphlet su questioni ambientali: “Golflandia e altre storie” e “Forte Apache”.
Date un’occhiata al bellissimo book-trailer e poi immergetevi immediatamente nella lettura di “Vernice fresca”: non ve ne pentirete!