Era il lontano 1989. I computer ancora erano ai primi prototipi e si chiamavano Vic20, Commodore64, PcProdest e promettevano grandi prestazioni… e per quell’epoca le davano anche. Beh, almeno un po’ di più della macchina da scrivere! Internet era ancora solo un’idea allo studio delle forze militari americane, ma già tante erano le attese e le promesse per il decennio che doveva venire. C’erano ad esempio i nomi di una certa Apple e di una certa Microsoft che stavano piazzando computer un po’ qua e un po’ là, anche se ancora molto costosi e soprattutto ancora un po’ limitati. Qualcuno si ricorda la versione 3.1 di Windows? Beh, erano i tempi di QUELLA versione! Ma io non ce l’avevo!
Mi piacerebbe dire che era una notte buia e tempestosa, ma non me lo ricordo proprio più… in ogni caso era sicuramente notte perchè è sempre in questa parte della giornata che mi vengono in mente le idee migliori, quando decisi di ideare la fanzine LA ZONA MORTA. L’idea (che per me era una delle migliori, almeno allora) era quella di inserire in una rivista, fatta ovviamente in casa, con pochi mezzi (la famosa macchina da scrivere, cui seguì qualche tempo dopo il mio primo computer) e tanta passione, tutto ciò che c’era di FANTASTICO (prendendo il termine nel senso più lato possibile), visto sotto ogni suo aspetto: i libri, il cinema, il fumetto, i giochi, la musica… quindi, sotto ogni forma di espressione.
Dopo la nascita dell’idea, venne tutto il resto.
Era il mese di gennaio del 1990: il primo numero era pronto, il resto, almeno per noi, sarebbe stato STORIA! La gabbia grafica, gli articoli, le foto, i collaboratori, la struttura, le riunioni, la stampa, la distribuzione, le pubbliche relazioni, le migliorie continue… Non voglio essere prolisso e raccontarvi per filo e per segno ogni mese di quel periodo (ma chi c’era si ricorderà tutto), però alla fine, in circa due anni di attività, uscirono in tutto sette numeri e due speciali, che ci ritagliarono un piccolo spazio nel mondo del fantastico, ci permisero di conoscere molta gente e ci lanciarono nel mondo del lavoro (primo fra tutti i lavori fu PROFONDO ROSSO, che vide il sottoscritto cimentarsi per la prima volta con la sceneggiatura a fumetti professionale, affiancato da un grande nome quale quello di Luigi Cozzi).
Era il mese di settembre del 1991 quando usciva l’ultimo numero de LA ZONA MORTA (trimestrale come sempre, per cui la data di scadenza era il mese di dicembre e il nuovo numero sarebbe dovuto uscire all’inizio del 1992).
Era sempre il mese di settembre dello stesso anno quando uscì il primo numero (in edicola) di uno dei tanti progetti sviluppati all’interno della nostra attivissima redazione: FULL MOON PROJECT, un mensile in bianco e nero sul modello bonelliano che anche lui, a suo modo, si sarebbe ritagliato un piccolo spazio nel cuore degli appassionati dell’horror fumettistico. Insomma, sembrava che, chiuso un capitolo, se ne fosse aperto un altro ancora più bello. Ma la vita ci riserva spesso sorprese e “tutto scorre”, come si diceva nell’antichità.
Il gruppo a poco a poco si sciolse, si riformò in altro modo, alcuni continuarono, altri si persero per strada.
Io scelsi la mia.
E non aveva più niente a che fare con quel mondo.
So che ancora oggi molti chiedono ai miei ex-colleghi (quelli che almeno sono andati avanti per quella strada) durante le fiere del fumetto sparse in giro per il nostro paese (o semplicemente si chiedono nel loro piccolo) che fine io abbia fatto. Ora è il momento di raccontarvelo.
Dopo aver lavorato come collaboratore per alcune testate sempre horror (tra cui “Demonhunter” e “Gordon Link”), visto che quel mondo ormai non mi sapeva più dare gli stimoli necessari per proseguire su quella strada, mi dedicai alle altre mie passioni. In ordine sparso: giornalista, speaker radiofonico, presentatore di spettacoli, voce per una serie di cd-rom, animatore, cantante di pianobar e altro ancora che con i mass-media non c’entra per niente e che quindi non vale la pena di citare.
Dal 1998 dirigo un ristorante di una nota catena di fast-food (una certa “M” che sforna ogni giorno hamburger e patatine, per intenderci) e anche questo lo faccio con la passione che sempre ho messo in ogni cosa che ho fatto.
Ma, restando in tema di passioni, la mia PASSIONE, quella con la “P” maiuscola, ha continuato a manifestarsi a più riprese. Ho creato alcune serie a fumetti, alcune sono anche state pubblicate a livello locale, altre sono rimaste nel cassetto. Ho scritto un romanzo e già sono al lavoro sul seguito. Ho continuato a raccogliere materiale di ogni genere che riguardasse il FANTASTICO.
Ed ora, a distanza di 15 anni esatti dalla morte de LA ZONA MORTA (permettetemi il gioco di parole), LA ZONA MORTA risorge, questa volta per il web per stare al passo con i tempi e per raggiungere più gente possibile… pensate che allora ci sembrò un record raggiungere le 100 copie vendute! Ma, statene certi, al suo interno troverete tutta la passione di sempre… e anche molti collaboratori di allora (quelli che almeno hanno voluto aderire al nuovo progetto).
Le rubriche voglio lasciarvele scoprire una ad una, man mano che si riempiono.
Saranno più o meno le stesse di allora, con l‘aggiunta di tutto quel materiale che ho prodotto in questi lunghi quindici anni di assenza: articoli, fumetti, racconti, schede e il mio primo romanzo. Ritroverete più o meno tutti gli articoli dell’edizione cartacea della fanzine (quelli che almeno hanno ancora una certa validità oggi e quelli per i quali ho avuto il permesso di pubblicazione dagli autori), più tanto materiale nuovo. Inoltre, vi anticipo che alcuni articoli, proprio per stare al passo con i tempi, sono stati aggiornati e corretti, in modo tale che uno scritto pubblicato nei lontani primi anni Novanta sia fruibile anche a metà del primo decennio del nuovo Millennio.
La mia promessa sarà di darvi ogni giorno qualcosa di nuovo, qualcosa che vi porti ogni giorno a tornare a trovarci.
Voglio darvi anche la possibilità di scrivermi, sia per commentare il sito e i suoi contenuti, sia per inviarmi il vostro materiale che, se ritenuto valido dal sottoscritto, verrà pubblicato.
E con questo credo sia tutto. BENTORNATI NELL’ALDILA’!
18/02/2007, Davide Longoni