Renzo Barbieri ha avuto molti meriti, lo abbiamo già detto.
Verso la metà degli anni Settanta, l’editore affianca alle sue numerosissime collane a fumetti porno horror una serie di romanzi del terrore, anch’essi destinati al circuito secondario delle edicole.
L’idea è mutuata pari pari dalla serie “I Racconti di Dracula” o dall’ormai estinta “I KKK dell’orrore”. Barbieri, però, decide di lanciarsi nell’avventurosa produzione di pulp nostrani quando ormai il fenomeno (I Dracula appunto) comincia a esaurirsi. La nuova avventura durerà infatti pochissimo, ovvero meno di un anno e produrrà appena dieci volumi. La serie sarà curata da Giuseppe Pederiali e vedrà coinvolti, dietro i soliti nomi anglofoni, vari scrittori: Cesare Solini, Franco Tamagni, Inisero Cremaschi, Giò Signori, Ivana Conti. Le splendide copertine (i formati dei vari volumi risulteranno più grandi e maneggevoli rispetto ai Dracula o ai KKK) sono firmate da Giovanni Romanini, Karel Thole, Alessandro Biffignandi. Alcune tavole verranno riciclate per altre testate dello stesso editore: quella del primo numero e del nono, ad esempio, ritornano nella serie de Il vampiro presenta e I sanguinari. Bene.
Vediamo ora, brevemente, volume per volume, da cosa è composta questa serie di novelle di cui mai ho letto in sede critica.
Novembre 1975, lire 500, esce la prima mensilità: IL BACIO DEL VAMPIRO di Solini, storia atmosferica che ha il pregio di presentare il contagio dei succhia sangue in un contesto rurale, povero e folkloristico, lontanissimo dai frac e bombetta dei Dracula cinematografici. Un altro pregio del romanzo è la prosa di Solini, per nulla preda di ansiogene esigenze di plot: avviene poco e quel poco è distribuito con mostosa eleganza e lentezza per tutte le 144 pagine del libro. Sul fondo la lettera dell’editore per presentare la collana ai lettori e vantare, tra i collaboratori editoriali, un gruppo di esperti cartomanti, studiosi di magia ed ectoplasmi! Segue la rubrica a puntate “Varietà” curata da Ivana Conti e trattante il tema dei vampiri. Siccome avanza dello spazio, e Barbieri non butta via niente, a pagina 149 parte, a puntate, un fumetto dell’orrore, “La pergamena maledetta”, ovvero la riduzione a fumetti del film baviano “Gli orrori del castello di Norimberga”.
Dicembre 1975, BAMBOLE DI SANGUE di Tamagni con la copertina immensa di Biffignandi. Il libro purtroppo è una schifezza: l’idea di base ricicla il film di Browning “La bambola del diavolo”, poi però deraglia verso una specie di fantasy splatter che distrugge la tensione e l’atmosfera accumulata. Peccato, con un titolo così mi aspettavo il solito minorato mentale nerd che collezionava bambole e ammazzava belle ragazze perché impotente!
Gennaio 1976, n.3, SCHIAVA DEI MORTI di Cremaschi e copertina potentissima di Thole. La trama mescola intrecci vampirici con morti viventi e rivolte nei cimiteri. Il sesso colora pesantemente le atmosfere, saturando lo spazio narrativo. La prosa è meno sfumata, o evocativa, rispetto ai Dracula (e soprattutto ai KKK); il lavoro di Cremaschi, così come quello dei suoi colleghi, è più violento e d’effetto, segno che i tempi stanno cambiando e così i bisogni di chi legge.
Febbraio 1976, LA MALEDIZIONE DEGLI SPETTRI di Signori è una noiosa storia di reincarnazioni e mummificazioni.
Marzo 1976, LADRI DI CADAVERI di Ivana Conti. E’ un romanzo curioso che mescola, fuori tempo massimo, lo spaghetti western con la fantascienza degli invasori alieni. La copertina di Thole è, giustamente, celeberrima.
Aprile 1976, IL MOSTRO DI LOCH NESS di Solini è, contrariamente al titolo, uno psycho thriller con un mostro umano nascosto sotto sembianze innocue. Il finale è bello e il colpo di scena rende alla grande. Per il resto il racconto non lesina situazioni splatter di gusto già molto anni Ottanta. La copertina ancora di Thole è mozzafiato e bellissima.
Maggio 1976, MACABRA RESURREZIONE di Tamagni. Il libro non lo ricordo, nei miei appunti gli ho dato solo un 4, non saprei dirvi altro. Forse non l’ho nemmeno finito. Anche il successivo UN FANTASMA ALL’OBITORIO di Signori non ha lasciato tracce nella mia memoria. Intanto, in coda al volume, è cominciato un nuovo fumetto a puntate, “La maledizione di Boemondo”.
Agosto 1976, sempre lire 500, esce IL RANTOLO DELLA MEDIUM di Cremaschi. La copertina di Thole andrebbe studiata a scuola. La storia è originalissima, ambientata a Volterra, in terra etrusca e ricorda molto le atmosfere suggestive del film di Crispino. Anche qui siamo dalle parti di un thriller all’italiana mescolato con venature fantastiche, reincarnazioni e incauti turisti americani. Uno dei più belli della serie.
Settembre 1976, ultimo libro della collana, L’IMMONDO, libro ancora di Cremaschi che ricicla la storia di Frankenstein, giocando a destrutturare il mito della Shelley alla stessa maniera di un Morrissey o di un Mario Mancini. Il volume si chiude con un lungo fumetto umoristico, Draculino e caroselli varie.
Chapeau!