«Se l’Italia fosse un paese serio ed aperto ai talenti il racconto “Pari Opportunità” sarebbe già da tempo diventato un film. La odio per averlo scritto lei e non io». Così il “Premio Urania” Massimo Mongai aveva sintetizzato il proprio giudizio sul racconto con il quale nel 2005 Francesca Garello vinse il “Trofeo RiLL”.
Nel frattempo sono passati otto anni, molti racconti e alcuni premi più tardi, tra cui anche la prima edizione del nostro “Trofeo La Centuria e la Zona Morta” nel 2008: così l’editore Homo Scrivens ha raccolto 17 racconti della Garello ne “L’uomo che volle farsi strega”, un’antologia che attraverso il duplice canale del fantastico e dell’umorismo sfata tre luoghi comuni in un sol colpo.
Il primo: che la letteratura fantastica rappresenti una fuga dalla realtà. Il secondo: che temi “seri” debbano per forza essere trattati con toni dark e opprimenti. Il terzo: che le donne non siano portate per il fantastico.
Con queste chiavi di lettura l’autrice invita a riflettere su domande esistenziali: si può prendere un virus dal proprio computer? Chiedere di essere ammesso a una congrega di streghe essendo un uomo? Usare la macchina del tempo per fare le ricerche di scuola senza stravolgere i libri di storia? Essere una fata senza avere un fisico da ballerina?
Per le risposte l’appuntamento è con l’antologia “L’uomo che volle farsi strega” di Francesca Garello, diciotto racconti in tutto, molti dei quali hanno preso parte a numerose edizioni del “Trofeo RiLL”, più volte segnalati da noi: ecco quindi il giovane di Salem che vuole diventare strega e quindi si reca a Benevento per partecipare a un sabba (“Pari Opportunità”, vincitore del “Trofeo RiLL” nel 2005), il bravo medico alle prese con un informatico con dei sintomi stranissimi (“Case History”, terzo tre anni dopo) e la bibliotecaria del futuro così presa dal proprio lavoro da farne una missione dagli esiti imprevedibili (“Sistema Bibliografico Planetario”, premiato nel 2009).
Ma non finisce qui… perché sette racconti fra quelli pubblicati sono inediti.
Nel complesso il libro è una carrellata di storie ben scritte, umoristiche o “serie”, fantasy, di fantascienza o “semplicemente” fantastiche, ambientate in dimensioni altre o ai giorni nostri o nel futuro. “L’uomo che volle farsi strega” è una summa dell’arte di Francesca Garello, che con piacere vi suggeriamo di inserire sugli scaffali della vostra biblioteca personale del fantastico.
Buona lettura.