HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE – PARTE I

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Harry Potter and the Deathly Hallows – Part 1

Anno: 2010

Regia: David Yates

Soggetto: dal romanzo omonimo di Joanne Kathleen Rowling

Sceneggiatura: Steve Kloves

Direttore della fotografia: Eduardo Serra

Montaggio: Mark Day

Musica: Alexandre Desplat (tema musicale: John Williams)

Effetti speciali: Tim Burke, John Richardson, Christian Manz, Nicolas Aithadi, Industrial Light and Magic, Baseblack, Cinesite, Double Negative, Foreign Office, Framestore, Fugitive Studios, Gradient Effects, Lidar Services, Mova, Moving Picture Company, Peanut FX, Pixel Magic, Plowman Craven & Associates, RISE Visual Effects Studios, ReelEye Company, Rising Sun Pictures, The Base Studio, Vine Post Production, The Visual Effects Company

Produzione: David Heyman, David Barron e J. K. Rowling

Origine: Gran Bretagna

Durata: 2h e 26’

CAST

Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Tom Felton, Jason Isaacs, Helen McCrory, Rhys Ifans, Evanna Lynch, James e Oliver Phelps, Mark Williams, Julie Walters, Bonnie Wright, Robbie Coltrane, Domhnall Gleeson, Clémence Poésy, Brendan Gleeson, Michael Gambon, David Thewlis, Natalia Tena, George Harris, Andy Linden, Alan Rickman, Jim Broadbent, Peter Mullan, Bill Nighy, Guy Henry, Imelda Staunton, Timothy Spall, John Hurt, Matthew Lewis, Warwick Davis, Miranda Richardson, Nick Moran, David O’Hara, Steffan Rhodri, Sophie Thompson, Arben Bajraktaraj, Rod Hunt, Hazel Douglas, Michael Byrne, Jamie Campbell Bower, Carolyn Pickles, Frances de la Tour, Devon Murray, Rade Serbedzija, David Ryall, Freddie Stroma, Dave Legeno, Richard Griffiths, Fiona Shaw, Harry Melling, Toby Jones, Simon McBurney

TRAMA

Harry Potter è ormai il simbolo della speranza del mondo magico di fronte all’avanzata di Lord Voldemort e dei suoi Mangiamorte. Voldemort e i suoi accoliti si trovano a Villa Malfoy e qui il Signore Oscuro informa i presenti che avrebbe avuto bisogno di una bacchetta diversa dalla sua per poter uccidere Harry, questo perché le bacchette del ragazzo e di Voldemort hanno lo stesso nucleo e per questo motivo, in quanto bacchette legate tra loro, non possono colpire mortalmente i proprietari della bacchetta gemella. Così le bacchette, invece di portare a termine le rispettive maledizioni, rievocano le vittime più recenti che aveva mietuto Voldemort. Il Signore Oscuro decide dunque di prendere la bacchetta di Lucius Malfoy e, davanti agli occhi di tutti, uccide Charity Burbage, l’ex insegnante di Babbanologia a Hogwarts, la quale predicava tolleranza verso i Babbani.

Intanto i membri dell’Ordine della Fenice organizzano il trasporto di Harry dalla casa dei Dursley verso un luogo sicuro, la Tana, ossia la casa della famiglia Weasley, ma il gruppo viene attaccato, con la perdita di Edvige, uccisa per fare da scudo a Harry, e di Malocchio Moody, il quale cade dalla scopa dopo l’attacco di Voldemort. Durante l’inseguimento, Voldemort raggiunge Harry, ma anche la bacchetta di Lucius Malfoy non funziona correttamente, venendo distrutta dal controincantesimo che Harry, guidato dalla bacchetta che aveva riconosciuto il proprietario della propria gemella, esegue inconsciamente. Il nuovo Ministro della Magia, Rufus Scrimgeour, rivela a Harry, Ron ed Hermione l’eredità di Albus Silente: al primo il mago lascia il boccino d’oro (quello che Harry aveva quasi inghiottito nella sua prima partita di Quidditch) e la spada di Grifondoro, al momento però scomparsa; al secondo il Deluminatore inventato da Silente stesso e alla ragazza il libro “Le fiabe di Beda il Bardo”.

Durante le nozze di Bill Weasley, fratello di Ron, e Fleur Delacour, Harry nota al collo di Xenophilius Lovegood, il padre di Luna, uno strano simbolo triangolare simile a un occhio. Quella sera stessa, Kingsley Shacklebolt riesce con il suo Patronus ad avvertire gli invitati appena in tempo che il Ministero della Magia è caduto nelle mani di Voldemort, che Scrimgeour è morto e che i seguaci del Signore Oscuro sono diretti alla Tana. Poco dopo i Mangiamorte attaccano la casa, mentre i tre ragazzi si smaterializzano a Londra, iniziando le ricerche degli Horcrux, oggetti nei quali il Signore Oscuro ha racchiuso pezzi della sua stessa anima per rendersi immortale. A Grimmauld Place, casa ereditata da Harry tramite Sirius Black, i tre apprendono dall’elfo domestico Kreacher che il vero medaglione è stato sottratto a Voldemort da Regulus Black, ex Mangiamorte e fratello di Sirius, ovvero il misterioso R.A.B che aveva lasciato il messaggio all’interno del falso Horcrux. Scoprono poi da Mundungus Fletcher (membro dell’Ordine della Fenice e colui che ha abbandonato Malocchio dopo la comparsa di Voldemort) che lui l’aveva portato via tempo prima ma che Dolores Umbridge glielo aveva sottratto con la minaccia di arrestarlo a causa del suo commercio senza licenza.

Travestiti da impiegati ministeriali, i tre ragazzi penetrano allora all’interno del Ministero della Magia e riescono a rubarlo alla donna, ma sono costretti a una fuga precipitosa durante la quale Yaxley, Mangiamorte di Voldemort, riesce a seguirli sino a Grimmauld Place. Capendo che non sarebbero più potuti tornare lì ora che i Mangiamorte sono a conoscenza del loro nascondiglio, Hermione conduce il trio in una foresta lontana dai centri abitati. Qui si trovano davanti a un nuovo problema: ogni maledizione o incantesimo eseguito sull’Horcrux non dà alcun segno nemmeno di scalfirlo, e per questo i ragazzi decidono di indossarlo a turno fino al momento in cui non troveranno il modo di distruggerlo. L’oggetto corrode l’animo di chi lo indossa e provoca così un litigio fra i tre, con Ron che decide di abbandonare il gruppo, geloso del presunto rapporto tra Harry ed Hermione amplificato a sua volta a ogni turno in cui tocca a lui portare il medaglione.

Nonostante tutto Harry ed Hermione proseguono le ricerche a Godric’s Hollow, luogo di nascita di Harry e dimora di Bathilda Bath e della famiglia Silente. I ragazzi si recano alle tombe dei Potter, ma nel cimitero Hermione trova sulla lapide di un certo Ignotus Peverell lo stesso simbolo triangolare inciso nel volume “Le fiabe di Beda il Bardo” che Silente le aveva lasciato e che Xenophilius Lovegood portava al collo. Bathilda Bath raggiunge i due: la donna è forse a conoscenza di informazioni sugli Horcrux grazie all’amicizia avuta con Silente e così li porta a casa sua. La donna però si rivela essere Nagini, fidato serpente di Voldemort, che tenta di ucciderli: i due si salvano, smaterializzandosi appena in tempo. Nella furia della lotta con Nagini, però, la bacchetta di Harry rimane distrutta, eliminando così la protezione che gli garantiva la bacchetta gemella a quella di Voldemort.

Nel frattempo, Hermione identifica alcune delle visioni di Harry: Voldemort è alla ricerca disperata di un oggetto rubato dal mago oscuro Gellert Grindelwald (ora rinchiuso alla prigione dei maghi di Nurmengard) al fabbricante di bacchette Gregorovich. Inoltre, ricordando che Harry durante il secondo anno a Hogwarts ha distrutto il diario di Tom Riddle grazie a una zanna di Basilisco e che lo stesso Basilisco era stato ucciso poi dalla spada di Godric Grifondoro, spiega che la spada assorbe solo ciò che la fortifica: la spada è dunque impregnata di veleno di Basilisco, cosa che la rende un’arma in grado di distruggere gli Horcrux. Poco dopo, Harry risolve anche una parte del mistero relativo al Boccino donatogli da Silente: i Boccini hanno una memoria tattile, ovvero ricordano coloro che per primi lo hanno catturato; toccando il Boccino con le labbra, sulla pallina dorata vengono incise le parole “Mi apro alla chiusura”.

Durante la notte, Harry si imbatte in un Patronus a forma di cerva che lo guida al ritrovamento della spada di Grifondoro in un laghetto ghiacciato. Qui Harry tenta di prenderla, ma durante l’immersione viene quasi strangolato dal medaglione che riconosce l’arma che l’avrebbe distrutto, causando l’arrivo di Ron che salva l’amico appena in tempo e recupera la spada. Harry ordina al medaglione di aprirsi in Serpentese e l’Horcrux cerca di difendersi mostrando a Ron la sue paura più recondite, ovvero che Hermione preferisse Harry a lui. Accecato dalla rabbia, Ron trafigge il medaglione con la spada, distruggendolo definitivamente. Ron spiega che era riuscito a ritrovare i due amici grazie al Deluminatore di Silente, che era stato abilmente incantato affinché il ragazzo evocasse una sfera di luce che, una volta smaterializzato, l’avrebbe condotto esattamente al punto in cui loro si erano rifugiati.

Riappacificati, i tre si recano da Xenophilius Lovegood per avere informazioni sul misterioso simbolo triangolare presente sulla tomba di Godric’s Hollow. Il signor Lovegood rivela ai tre ragazzi la storia dei Doni della Morte, ossia della potente Bacchetta di Sambuco, della Pietra della Resurrezione e del Mantello dell’Invisibilità, i cui primi possessori sono stati proprio i tre fratelli Peverell. Si rendono ben presto conto però che Xenophlius ha teso loro una trappola, in quanto vuole trattenerli fino all’arrivo dei Mangiamorte, nella speranza che così facendo i seguaci di Voldemort gli restutuiscano Luna, rapita a causa delle sue pubblicazioni in favore di Harry sulla rivista “Il Cavillo”. In quel momento, i Mangiamorte attaccano casa Lovegood ma i tre riescono a scappare ancora, per venire però poi catturati dai Ghermidori, una banda di scagnozzi al soldo del Ministero a caccia ai Babbani. Il trio viene condotto nei sotterranei di Villa Malfoy, dove ritrovano Luna, il fabbricante di bacchette Olivander e il folletto della Gringott Unci-Unci. Intanto, Voldemort si reca nella cella di Grindewald, il quale gli rivela che ciò che cerca è sepolto insieme al suo ultimo proprietario, Albus Silente.

Bellatrix Lestrange inizia a torturare Hermione per sapere come sono entrati in possesso della spada, che la Mangiamorte riteneva si trovasse nella sua camera blindata alla Gringott, e chiedendole infuriata che cos’altro avessero rubato dalla camera, ma in quel momento interviene in aiuto l’elfo domestico Dobby, che riesce a portare al sicuro tutti i prigionieri a Villa Conchiglia (casa del fratello di Ron, Bill). L’elfo, però, viene ferito a morte durante la fuga da Bellatrix che lo pugnala al petto. Mentre Harry, Ron ed Hermione seppelliscono l’amico, Voldemort profana la tomba di Silente, entrando finalmento in possesso della Bacchetta di Sambuco, la bacchetta più potente al mondo che Silente aveva vinto in duello a Grindewald, l’unica bacchetta in grado di aggirare l’ostacolo dei nuclei gemelli con la bacchetta di Harry.

NOTE

Il film è il settimo tratto dalla fortunata serie di libri della Rowling ed è basato solo sulla prima parte dell’omonimo romanzo di J. K. Rowling, trasposto in due pellicole separate. Le riprese del film si svolsero nel corso del 2009 in concomitanza con quelle dell’ottavo e ultimo capitolo. Alla regia del film venne confermato David Yates, già autore dei precedenti episodi “L’Ordine della Fenice” (2007) e “Il Principe Mezzosangue” (2009), con lo sceneggiatore Steve Kloves, presente in tutti i film tranne il quinto, mentre nelle vesti di produttore figura, oltre ai soliti David Heyman e David Barron, per la prima volta anche la stessa Rowling.

Alla ricerca di un regista di grande calibro, i produttori inizialmente contattarono diversi autori e furono in molti a interessarsi alla regia di questo film. Alfonso Cuaròn, già regista del terzo capitolo, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”, si propose dopo la lettura dell’ultimo romanzo della serie. Guillermo Del Toro, già presentatosi ai colloqui per il terzo capitolo, manifestò interesse soprattutto per i risvolti dark assunti dalla saga, ma declinò per i troppi impegni lavorativi. Chris Columbus, produttore esecutivo dei primi tre episodi e regista dei primi due, si interessò ma declinò dopo la forte presa di posizione di Yates nel proseguire la regia. M. Night Shyamalan, sebbene interessato, affermò che trattare materiale di una serie cinematografica pienamente evoluta e sviluppata sul suo percorso avrebbe fuorviato dal suo campo. E così la regia di entrambi i film venne affidata nuovamente a David Yates.

E ora alcune curiosità sul trucco e sugli effetti speciali di questo settimo capitolo della saga cinematografica di Harry Potter. Rupert Grint (che interpreta Ron) si è dovuto sottoporre a un lungo processo di trattamento per il viso con trucco prostetico necessario alla sua metamorfosi con trucco in Reg Cattermole senza l’impiego degli effetti speciali. Il mascheramento è stato così realistico che terminata l’ultima fase di trucco l’attore è completamente irriconoscibile. Per la scena dei “sette Potter” invece, nella quale non era prevista la comparsa di Radcliffe e Coltrane, sono state impiegate varie controfigure per sostituire i due. Per assomigliare il più possibile agli attori assenti, i figuranti si sono sottoposti a pesanti sedute di trucco per la modifica del volto. Sono stati anche riprodotti in scala alcuni modellini del volto di Radcliffe basandosi su foto dell’attore per la creazione del volto deformato da usare nella sequenza in cui il personaggio cerca di non farsi riconoscere dai Ghermidori. Oliver Phelps dal canto suo si è sottoposto a una scansione facciale con tecnologia VFX MOVA per catturare la forma del viso da riformare in post-produzione quando viene sfigurato e di conseguenza “bucato” in più parti. La stessa tecnica è stata adottata su tutti gli attori per avere stampini della loro faccia per rendere realistiche scene come le trasformazioni con la Polisucco, sosia di Radcliffe nella scena dei “sette Potter” e molte altre. Anche per la scena che vede Bathilda Bath trasformarsi nel serpente Nagini è stato necessario prendere un calco del corpo dell’attrice da utilizzare successivamente come base per la metamorfosi. Per movimentare la testa di maiale posta all’entrata della locanda Testa di Porco, invece, si è scelto di non realizzare il tutto con effetti digitali, riproducendo la testa con un corpo animatronico. Infine, durante le riprese in esterni alla foresta di Swinley, il tempo è stato estremamente soleggiato al contrario di quanto richiesto per la scena (che nel libro si svolge in pieno inverno): per questo motivo durante la post-produzione è stato utilizzato un procedimento abbastanza difficoltoso per trasformare l’intero pezzo di girato della durata di 5-6 minuti dal clima estivo a quello invernale, aggiungendo tratti temporali e ambientali mancanti (neve, foschia, nebbia).

Davide Longoni