SILVIO SOSIO… E L’ASSOCIAZIONE DELOS BOOKS

Se il genere del fantastico in Italia viene sostenuto e divulgato anche è per merito di sodalizi portati avanti da instancabili appassionati che danno il meglio di sé per la crescita di tale genere letterario. Tra questi si distingue l’Associazione Delos Books di Milano, che da oltre dieci anni opera pubblicando libri, testate giornalistiche cartacee e on line, organizzando eventi e premi letterari, dando spazio a nuovi talenti nella narrativa e nell’informazione di settore.

Dinamico presidente della Delos Books è Silvio Sosio, giornalista, saggista e autore di narrativa fantastica. Egli, da solerte attivista del mondo del fandom italiano una trentina di anni fa, è divenuto oggi, uno dei massimi esponenti – sotto l’aspetto operativo – della narrativa fantastica, non senza esserne anche molto critico. Lo abbiamo intervistato nel corso dei DelosDays 2013, stimolante e seguita manifestazione che si è tenuta a Milano dal 13 al 15 settembre per festeggiare i dieci anni dell’Associazione. Ecco quello che ci ha detto.

CI PUOI TRACCIARE UN BILANCIO DELL’ ATTIVITA’ REALIZZATA DALL’ASSOCIAZIONE DELOS BOOKS IN QUESTI DIECI ANNI?

Sono stati anni molto intensi. Abbiamo fatto tante cose e devo dire è il bilancio è straordinario se si guarda nel suo complesso, se si guarda alle tante attività che abbiamo: dai libri, alle riviste, ai siti internet, agli eventi e ai corsi che organizziamo. Ma, forse, l’aspetto più gratificante è che attorno alla Delos si è riunita una comunità di appassionati che si interessano di letteratura dei vari generi di cui ci occupiamo e penso che ci sia anche un certo grado di affetto, che è la cosa che ci dà più soddisfazione.

QUALI SONO I TRAGUARDI CHE SIETE RIUSCITI COMPIUTAMENTE A RAGGIUNGERE E QUALI INVECE NON SIETE RIUSCITI A CONCRETIZZARE?

Abbiamo risorse abbastanza limitate. Siamo persone che operano soprattutto a livello amatoriale, dunque la nostra attività è fatta per passione e non per lavoro. Guardando dietro avremmo potuto fare di più, ma credo che non possiamo lamentarci: abbiamo pubblicato centinaia di libri e soprattutto sono molto fiero, come giornalista, delle nostre testate on line. Abbiamo Fantascienza.com, Sherlock Magazine, ThrillerMagazine, FantasyMagazine, HorrorMagazine, WritersMagazine e RomanceMagazine. Per quanto mi riguarda sono orgoglioso di curare Fantascienza.com che credo abbia veramente centrato l’obiettivo di creare una testata giornalistica seria, attrezzata e aggiornata. Sono anche molto contento di come va la rivista Robot (la nuova edizione è nata nel 2003), anche questa da me curata, e ogni volta che esce un numero mi stupisco per la quantità di apprezzamenti che giungono dai lettori.

NEI TUOI EDITORIALI SU ROBOT, SI NOTA, ALCUNE VOLTE, UN CERTO PESSIMISMO RELATIVO ALLA FANTASCIENZA…

Beh, certo io sono molto critico. In generale non è un momento in cui si può essere particolarmente ottimisti. Poi per la fantascienza va sottolineato che è un genere che negli ultimi anni è molto sceso negli interessi dei lettori. E’ divenuto sempre più di nicchia. Ovviamente mi riferisco alla fantascienza letteraria, perché se si guarda al cinema è un genere che ha ancora un grandissimo pubblico.

CHE IDEA AVRESTI PER RILANCIARE LA SCIENCE FICTION LETTERARIA?

Siamo in una fase storica in cui c’è meno interesse per il futuro e più pessimismo e rilanciare la fantascienza ritengo sia un po’ un’impresa disperata. Penso che prima ancora di rilanciare la fantascienza letteraria bisognerebbe rilanciare il libro e la lettura. Da recenti statistiche risulta che in Italia la lettura è ai minimi termini rispetto al resto del mondo occidentale. Comunque, credo che ci siano aspetti del mondo in cui viviamo che andrebbero guardati sotto un’ottica diversa. Per esempio, se pensiamo alle possibilità che oggi hanno tutte le persone di accedere a una conoscenza totale su internet. Dobbiamo guardare a queste cose, questo è il futuro in cui percorreremo ancora tantissima strada e la fantascienza deve essere un genere capace di interpretare il nuovo. Deve farci riscoprire l’entusiasmo per quello che ci aspetta in quest’ottica. Secondo me la fantascienza potrebbe aiutare a vedere il mondo negli aspetti positivi e pertanto diventare un genere popolarissimo.

QUINDI STAI PARLANDO DI UNA FANTASCIENZA POSITIVA CHE SI INTERESSA DELLE COSE CHE ACCADONO SULLA TERRA…

Io penso che in generale le cose positive tendono a essere più popolari delle cose negative.

QUALI SONO I PROGRAMMI FUTURI PER LA DELOS BOOKS?

Credo che il futuro dell’editoria sia tutto nel digitale perché l’editoria libraria è arrivata a un punto di fase critica che non le permette di sopravvivere. L’editoria libraria deve avere dei numeri minimi per sopravvivere, altrimenti non si possono pagare i costi fissi. In quest’ultimo anno con la crisi che c’è stata l’editoria ha avuto dei colpi spaventosi: gli editori importanti hanno avuto perdite enormi e hanno licenziato tanti lavoratori, gli editori piccoli e medi chiudono e sarà sempre peggio al di là che ci sia una ripresa economica, l’editoria libraria è in discesa e lo sarà ancora. Per quanto riguarda l’e-book nonostante la crescita che si è verificata non ha raggiunto quei volumi che consentono di sostituirsi all’editoria cartacea. Noi cercheremo di sopravvivere e pensiamo che il digitale sicuramente sia il futuro. Ecco perché abbiamo dato vita alla Delos Digital, una nuova società che si occupa di collane di e-book dedicate ai racconti, genere che nell’editoria cartacea ha sempre vissuto abbastanza male ma che nella fantascienza è stato il formato principe sino agli Anni Cinquanta. Adesso, con l’editoria digitale, secondo me il racconto avrà una nuova primavera e su questo ci stiamo indirizzando.

…SOGNI PER LA DELOS?

La cosa più difficile è operare con continuità e noi ce la metteremo tutta come sempre, in questo senso il sogno del momento si chiama Delos Digital.

CONCRETI PROPOSITI, QUINDI, CHE CON L’INTRAPRENDENZA DEL PRESIDENTE DELLA DELOS BOOKS, E DI QUANTI VI OPERANO, SIAMO CERTI CHE DIVENTERANNO RADICATE REALTA’ NELL’EDITORIA ITALIANA DEL FANTASTICO.

Filippo Radogna