DARIO TONANI… E LE SUE NUOVE STORIE

E’ un autore di punta della narrativa fantascientifica nel nostro Paese, innovativo sia per lo stile sia per le storie che propone. Stiamo parlando dello scrittore e giornalista milanese Dario Tonani. Dopo il successo della originale saga steampunk di “Mondo9” (Edizioni Delos Books – 2012), con la quale ha vinto il “Premio Cassiopea” 2013 e il “Premio Italia” 2013 come miglior romanzo italiano di fantascienza (tradotto anche all’estero), Tonani torna alla ribalta con una nuova serie di storie che si svolgono nello stesso mondo e che stanno appassionando i lettori non meno delle precedenti.

DARIO, VORREI COMINCIARE QUESTA INTERVISTA PROPRIO DA “MONDO9”. COSA HA RAPPRESENTATO PER TE? E’ STATO UN PUNTO DI SVOLTA IMPORTANTE NELLA TUA CARRIERA DI SCRITTORE?

Sì, certo, mi ha dato moltissimo: premi, visibilità internazionale, inviti a presentarlo un po’ ovunque, il Giappone. Ma soprattutto molto calore dai lettori, con i quali credo di avere instaurato un rapporto particolarissimo anche grazie alle immagini di Franco Brambilla e all’idea di dare vita con Delos a un progetto seriale.

IL RACCONTO LUNGO “MECHARDIONICA “, DI RECENTE PUBBLICAZIONE IN DIGITALE E’ LA PROSECUZIONE DI “MONDO9”. E ANCORA, E’ APPENA USCITO L’ALTRO RACCONTO “ABRADABAD”, CE NE VUOI PARLARE? HAI IL PROPOSITO DI COSTRUIRE UN ROMANZO?

La nuova tranche di storie, di cui “Mechardionica” e “Abradabad” sono i primi capitoli, segnano un giro di boa piuttosto significativo rispetto a “Mondo9”. E questo a cominciare dal fatto che l’intenzione di costruire un fix-up (che poi uscirà in volume cartaceo il prossimo anno con Delos Books) è chiara fin dall’inizio, contrariamente a quanto era accaduto per il primo libro. In “Mondo9” le storie erano essenzialmente incentrate sulla Robredo o comunque sulle navi, nel sequel invece ho raccolto volentieri il suggerimento di molti lettori che mi hanno chiesto di dare spessore ai personaggi umani e di aprire una visuale prospettica sull’ecologia, la cultura, le tradizioni del pianeta dei grandi vascelli a ruote. E poi, non secondario, c’è la conquista del cielo. “Abradabad”? Direi che è un capitolo “interlocutorio”, un episodio-ponte, però molto importante: non voglio spoilerare, ma sono convinto che getti le basi per successivi accadimenti di grande rilevanza per l’intera storia. E poi entra con più dettaglio nel merito dei Mechardionici, autentici co-protagonisti del nuovo libro.

…E STAI GIA’ PREPARANDO UN ALTRO EPISODIO…

In realtà l’ho già consegnato, uscirà il 3 dicembre. E posso dire che sarà un episodio a cui sono molto legato per un sacco di ragioni personalissime. Il titolo? È una primizia: “Coriolano”.

COME RITIENI STIA CAMBIANDO, CON QUESTE ULTIME STORIE, LA TUA SCRITTURA?

Domanda da due milioni di dollari. Non starebbe a me dirlo, però. Credo comunque che si stia facendo un po’ più… passionale. Prendiamo, per esempio, le nuove storie di “Mondo9”: ci sono dei momenti di struggente umanità, che non c’erano nel primo libro…

QUALI IMPRESSIONI TI SEI FATTO DI DELOS DIGITAL, LA NUOVA COLLANA DIGITALE DELLA DELOS BOOKS INAUGURATA PROPRIO DA TE? QUALI PROSPETTIVE PENSI CHE ABBIA?

Il progetto della collana “Bus Stop” di Delos è straordinariamente intrigante e coglie al nocciolo le potenzialità del formato digitale: storie brevi che si sviluppino in modo seriale come una fiction televisiva e fidelizzino il lettore. Come mi trovo? Per certi versi è il mio pane. Non per tornare al solito esempio, ma anche “Mondo9” era nato così.

IL SODALIZIO CON FRANCO BRAMBILLA SI FA SEMPRE PIU’ SOLIDO…

Un’amicizia sincera, con profonda stima reciproca. E, da poco, anche con degli “affari” in comune, dato che abbiamo deciso di autoprodurci un libro illustrato con tutte le sue immagini per “Mondo9”: “The Art of Mondo9”, in vendita su Delos Store e durante le presentazioni dei suoi come dei miei lavori. Brambilla ha lavorato con il mio romanzo come un vero e proprio concept artist con il progetto di un film.

IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2013 ALICE MUNRO E’ SCRITTRICE DI RACCONTI. SI TRATTA DI UN GENERE CHE NON VA TANTO TRA I LETTORI. PENSI CHE, ANCHE A SEGUITO DEL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO ALLA MUNRO, POTREBBERO APRIRSI NUOVE OPPORTUNITA’ VERSO LE STORIE BREVI?  E TU COME TI TROVI NELLA DIMENSIONE DEL RACCONTO?

La Munro ha dato visibilità planetaria a un genere che di norma il pubblico legge quasi sottobanco e gli editori snobbano alla grande. E gli ha dato una dignità che senza un’affermazione davvero importante come il Nobel avrebbe dovuto ritagliarsi dal mercato digitale, palmo a palmo, con estrema fatica. Ho davvero gioito per il suo Nobel, non so da quanto non mi capitava (di solito i miei candidati preferiti si fermano alle nomination). Quanto alla forma del racconto, credo che gli ebook ne sanciranno lo sdoganamento definitivo. Con buona pace degli editori, a cui toccherà inventarsi collane digitali ad hoc per non perdere il treno. Come mi trovo con la dimensione del racconto? Male, malissimo, non ne ho mai scritti e mai ne scriverò!

…PROSSIMI PROGETTI?

Il primo: chiedervi di non pigliare sul serio la mia ultima affermazione (…infatti, ricordiamo che Dario Tonani quest’anno si è imposto al Premio Robot con l’avvincente racconto “Schiuma Rossa”, ambientato in un Mare Adriatico desertificato e inquinato, ndr). E poi naturalmente tanti racconti, un romanzo, un fix-up, un paio di progetti seriali… Grazie della chiacchierata, Filippo. Stay tuned!

GRAZIE A TE DARIO, E STAI TRANQUILLO CHE LA NOSTRA WEBZINE CONTINUERA’ A RIMANERE SINTONIZZATA SULLE FREQUENZE DELLE TUE SUGGESTIVE STORIE!

Filippo Radogna