GIANFRANCO NEROZZI… E LA MEMORIA DEL SANGUE

Scrittore tra i più poliedrici nel campo del fantastico e non solo, Gianfranco Nerozzi è diventato nel tempo uno dei nostri più cari amici ed è sempre un piacere, oltre che un onore, poterlo ospitare sulle nostre pagine… per raccontarsi, per raccontarci.

CIAO GIANFRANCO E BEN RITROVATO SULLA ZONA MORTA: E’ LA TERZA VOLTA… NUMERO PERFETTO! L’ULTIMA VOLTA E’ STATO POCO PIU’ DI UN ANNO FA E SI PARLAVA DELLA TUA SERIE “CONTINUUM”… COSA E’ SUCCESSO NEL FRATTEMPO?

Ho continuuato a scrivere come un ossesso. E chi mi ferma più! Tanti progetti nel carnet che spero troveranno la maniera di uscire allo scoperto. In questo periodo assurdo, dove tutto sembra fermo, in attesa. Le case editrici procedono con i piedi di piombo, quelle che di piedi ne hanno ancora.

RECENTEMENTE E’ USCITO IN VERSIONE DIGITALE PER MEZZOTINTS EBOOK IL TUO ROMANZO “MEMORIA DEL SANGUE”. CE NE VUOI PARLARE?

È la storia di Alessio, un bambino di undici anni, malato di emofilia, unico figlio di un commissario della squadra omicidi e segnato profondamente dalla perdita della madre, morta in un brutto incidente d’auto risalente a un anno prima, che comincia ad avere delle crisi emorragiche inspiegabili accomunate alla visione di alcuni omicidi apparentemente rituali. Le vittime dissanguate in modo atroce. Alessio vede letteralmente con gli occhi dell’assassino. Un serial killer spietato che presto si metterà sulle sue tracce per fermargli lo sguardo. Si tratta di un thriller poliziesco con qualche goccia (plink plink) di horror. Agitato, non mescolato, of course.

I RIMANDI ALLE ICONE DEL GENERE HORROR SONO MOLTI, MA SONO SPESSO CELATI TRA LE RIGHE E COMUNQUE RIVISITATI A MODO TUO: QUAL E’ IL TUO RAPPORTO CON IL GENERE?

In fondo tutta la letteratura si basa sulla rivisitazione e sulla reinterpretazione. Anzi per dirla meglio: sulla condivisione di sintonie. Ci nutriamo di immaginario collettivo. Assorbiamo le sfumature del mondo. Le facciamo passare attraverso i nostri filtri interiori. I prodotti di risulta, che sono in definitiva le nostre ossessioni, nel bene e nel male, ci rendono parte di un insieme creativo si potrebbe dire: universale. Io voglio tenermi bene questa cosa addosso, consapevolmente, come se fosse una coperta. Per questo che in ogni mio romanzo ci sono sempre pezzi musicali che concorrono alla narrazione stessa e visiontrack di film. Impulsi relativi e assoluti nello stesso tempo, simili a scintille, che accendono i miei fuochi di artista. In Memoria del sangue mi sono spinto ancor più in là, in quanto rendo un sentito omaggio a Shining, (il film di Kubrick, più che il libro di King) usando gli stessi miei personaggi, che ne citano il ricordo facendo in modo che entri nella detection della trama. Alla fine, più che una citazione, si tratta di una partecipazione straordinaria.

IL LIBRO E’ LA RIEDIZIONE DI UN TUO PRECEDENTE LAVORO USCITO IN TIRATURA LIMITATA E PER UNA BUONA CAUSA. COSA PUOI DIRCI IN MERITO?

Si trattava di un’edizione in tiratura limitata che veniva data in omaggio agli illustri ematologi italiani, un gadget offerto dalla casa farmaceutica Baxter, e pubblicato da Carrocci.

VISTO CHE STIAMO PARLANDO DI EDITORIA DIGITALE, COME PENSI SARA’ IL FUTURO? AVREMO ANCORA I LIBRI SUGLI SCAFFALI OPPURE PRESTO LA LETTURA SARA’ SOLO VIRTUALE?

Non credo che il libro cartaceo verrà sostituito completamente da quello digitale. Non lo credo e non lo spero. Adoro entrare nelle librerie, sentire l’odore della carta. Mi piace essere circondato da volumi nel mio studio, nel mio soggiorno, dappertutto. Ma nello stesso tempo mi affascina anche questo nuovo modo di (pro)porre il libro. Il digitale dovrà prendere strade differenti, davvero alternative, ampliandosi a contenuti speciali e a collegamenti virtuali. Alla fine però, stringi stringi, alla fine, sotto sotto, la scrittura e la lettura sono le due cose fondamentali e importanti. Una storia è fatta di parole e di immagini, di suoni e di idee, di emozioni condivise. La cosa importante è il transfert che si viene a creare fra la visione dello scrittore e quella del lettore. Questa è la magia che ci deve essere. Al di là del supporto che fa in modo che tutto ciò avvenga.

HAI SCRITTO ROMANZI DI GENERI DIVERSI, SPAZIANDO DALL’HORROR AL THRILLER, DAL FANTASTICO PURO AL NOIR ALL’ACTION: FRA TUTTI, IN QUALE TI TROVI PIU’ A TUO AGIO?

Con tutti quanti. Perché se ci pensi bene, tutti quanti, li porto avanti mescolandoli nei miei diversi romanzi. Tanti generi assieme per creare una sorta di non genere. Anzi, tanto per fare una battuta che ho già fatto mille volte: per creare un genere degenere!

DA SEMPRE IL TUO NOME E LA TUA “PENNA” VENGONO UTILIZZATI ANCHE PER SCRIVERE INTRODUZIONI E PRESENTAZIONI DI ALTRI AUTORI E ALTRI LIBRI: CHE RAPPORTO HAI DI SOLITO CON QUESTO TIPO DI INIZIATIVE?

Di solito lo faccio per autori che stimo e per libri che mi sono piaciuti. Prodotti che ritengo validi. Quindi ho un rapporto positivo, e molto partecipato. E quasi sempre mi diverto molto a farle.

NELLA TUA CARRIERA NON TI SEI OCCUPATO SOLO DI NARRATIVA, MA HAI SVOLTO ANCHE LAVORI PER LO SCHERMO: QUAL E’ STATO, QUAL E’ OGGI E QUALE SARA’ IN FUTURO IL TUO RAPPORTO CON LA TV E IL CINEMA?

Mi piacerebbe proseguirlo e non solo per il fatto che in quel campo si guadagna infinitamente di più rispetto all’editoria. Sono appassionato di cinema da sempre e adoro le serie televisive: di un certo livello, naturalmente. Sto lavorando ad alcuni progetti. A dir la verità: su molti progetti. E spero che qualcuno di questi troverà la strada buona per essere accettato da qualche casa di produzione.

ULTIMA DOMANDA E TI LASCIAMO FINO ALLA PROSSIMA VOLTA: COSA BOLLE IN PENTOLA PER GIANFRANCO NEROZZI?

Roba da leccarsi i baffi, naturalmente… Oltre ai progetti cinematografici e televisivi di cui sopra. Tante trame di romanzi pronte per essere scritte. In questo momento sto finendo il prossimo Segretissimo con la firma di Jo Lancaster Reno, che dovrebbe uscire alle soglie dell’estate o giù di lì. Nel quarto capitolo di Hydra Crisis Marc Ange è stato eliminato (?). E così adesso ci sarà un nuovo personaggio. Una nouvelle eroine, molto letale e affascinante, che riserverà tante sorprese. Poi c’è un progetto in cui credo molto. Una rivoluzionaria accademia di scrittura. Nome in codice: Wright Club, un neologismo che nasce dall’unione di write e fight. Sottotitolo: scrittura da combattimento. L’arte dello scrivere, insegnata come se fosse un’arte marziale. Un progetto di rivoluzione culturale, si potrebbe dire. Per addestrare il cuore e la mente a reagire al vuoto e alle cose che non ci piacciano. Per imparare a (R)esistere. Basta dare un occhiata al sito e alla pagina Facebook per rendersi conto meglio di cosa sto parlando.

E tanto per chiudere con un saluto da Wright Club: pace e pugni, fratelli!

ECCO PERCHE’ GIANFRANCO NEROZZI CI PIACE: PERCHE’ NON SMETTE MAI DI STUPIRCI… E RIESCE A FARLO DAVVERO BENE! ALLA PROSSIMA, AMIGO!

Davide Longoni