LE CASE STREGATE IN LETTERATURA

Parliamo di case stregate nella letteratura e cominciamo con LA CASA VUOTA (The empty house) di Blackwood. L’anziana signora Julia, seguace dello Spiritismo, si fa accompagnare dal nipote dentro una casa abbandonata, di notte. Un fatto grave è accaduto in quella casa, tanti anni prima. La casa al Numero 13, nella piazza deserta, nel plenilunio invernale, appare maligna e poco rassicurante. Zia e nipote entrano e iniziano l’esplorazione alla luce di una candela. Attraversano stanze vuote, corridoi sinistri, scale scricchiolanti dalla cantina fino ai solai. È un viaggio nei meandri della casa e nella psiche dei protagonisti, alla ricerca di un segreto orribile e pericoloso.

LA CASA SFUGGITA (The shunned house) di Lovecraft è situata in Benefit Street. Strani funghi infestano il giardinetto e odori mefitici provengono dall’abitazione abbandonata e derelitta. Il dottor Whipple e suo nipote decidono di risolvere il mistero. Compiono ricerche storiche negli archivi, esplorano di giorno l’edificio. Alla fine decidono di trascorrere una notte dentro la malsana e umida cantina della casa. La veglia, durante una notte piovosa, è carica di tensione e di terrori inespressi. Qualcuno o qualcosa sta in agguato dentro alla casa. Ma quando e in quale forma si manifesterà?

Ancora Blackwood con LA CASA NEL PASSATO (The house in the past). Racconto breve ma inquietante che racchiude in sé tutti gli interrogativi più profondi dell’esistenza, tutto il mistero irrisolto della Vita. Scritto con delicata poesia, il racconto vibra di nostalgia e malinconia, in bilico tra la veglia e il sonno. La casa è strapiena di ricordi e le sue stanze simboleggiano forse le nostre vite passate?

Joseph Payne Brennan in UN EPISODIO IN CAIN STREET (Episode on Cain Street) si aggira in un villaggio abbandonato, fra case decrepite in attesa di venir demolite. Il racconto è struggente e contiene tutta la sofferenza per il tempo che scorre, per le cose perdute, gli amori passati, la giovinezza finita. Gli oggetti vecchi, i luoghi della memoria aiutano a ricostruire un passato ormai lontano e perduto. Ma fino a che punto? Qualcuno riesce forse a trattenere questo mondo fragile fatto di resti e di ricordi, ma a quale prezzo?

Brennan ritorna sul tema con altri stupendi racconti. LA CASA IN HAZEL STREET (The house in Hazel Street) è abitata da un vecchietto ultranovantenne che espone la sua bizzarra teoria per spiegare il tempo, mentre in DENTRO LE PIETRE (In the very stones) intere vite sono trascorse dentro una casa e forse non tutto è completamente svanito. Le emozioni forti restano impregnate nei muri di una abitazione. Anche dopo che sono trascorsi gli anni, un sensitivo o qualcuno in uno stato mentale particolare, è in grado di percepirle. Ancora J. P. Brennan in LA CASA AL NUMERO 1248 (The house at 1248). A quel numero di State Street in New Haven si trova una casa a due piani, di mattoni rossi. La storia racconta il ritorno del protagonista nella casa dell’infanzia, dopo tanti anni, in un pomeriggio di ottobre. La casa è abbandonata e sta per essere demolita. Nei dintorni sorgono case nuove abitate da famiglie nuove, da persone sconosciute. Tutto è cambiato, tutto è mutato, eppure….

L’elenco dei racconti che trattano case inospitali non finisce certo qui. Ricordiamo ancora: LA CASA SULL’ABISSO di Hodgson, LA CASA DI INFERNO di Matheson e il mio racconto LA CASA STREGATA, che è il resoconto di un fatto autentico. Questo racconto si trova in LA RAGAZZA DEL PAESE STREGATO E ALTRI RACCONTI pubblicato dall’Editore Hypnos.

Sergio Bissoli