Titolo originale: Red Krokodil
Anno: 2013
Regia: Domiziano Christopharo
Soggetto: Francesco Scardone
Sceneggiatura: Francesco Scardone
Direttore della fotografia: Domiziano Christopharo
Montaggio: Alessandro Redaelli
Musica: Alexander Cimini e Gabriele Verdinelli
Effetti speciali: Roberto Vignati e Gerardo Bosso
Produzione: Domiziano Cristopharo e Brock Madson
Origine: Italia/Usa
Durata: 1h e 22’
CAST
Brock Madson, Valerio Cassa, Simone Destrero, Viktor Karam
TRAMA
Il film è la storia di un uomo dipendente dal Krokodil (una delle droghe sintetiche più pericolose e distruttive in commercio) che si ritrova improvvisamente solo, in una città post nucleare simile a Chernobyl, il cui disfacimento fisico provocato dalla massiccia assunzione di droga si sviluppa parallelamente a quello interiore, così come la realtà si mescola prepotentemente alle sue allucinazioni. Il risultato è un film che utilizza il Krokodil come vera e propria metafora di distruzione.
NOTE
La pellicola di Domiziano Cristopharo, presentata da DISTRIBUZIONE INDIPENDENTE, è uno dei primi film a indagare il dramma del Krokodil, droga tra le più devastanti e fisicamente distruttive in circolazione. In merito, Rudy Salvagnini ha avuto modo di dire: «Un’altra testimonianza della sensibilità di Cristopharo – che si conferma uno dei più interessanti autori del cinema indipendente – e della sua inquieta autorialità, rivolta all’esplorazione di recessi lasciati dai più nell’oscurità».
Il film ha preso parte alla Samain du cinéma fantastique e si è aggiudicato il premio per la miglior sceneggiatura al Samobor Film Music Festival (2013).
Domiziano Cristopharo, performer e regista, si forma come artista visivo e si specializza in decoro ecclesiastico, approfondendo il percorso all’Accademia delle Belle Arti di Roma: qui sviluppa la sua vena dadaista realizzando collage, poesie “merz” e ready-made con una concettualità che si rivelerà preponderante nel suo approccio con il linguaggio cinematografico (tutto è nuovo e tutto ridiventa nuovo). È autore dei pluripremiati “House of flesh mannequins” e “The Museum of Wonders”. Al riguardo di “Red Krokodil” ha detto: “in tutti i film che ho girato dopo la mia opera prima House of flesh mannequins, mi sono sentito un semplice regista. Con Red Krokodil, invece, sono tornato a sentirmi un creativo: ho curato tutto, dalle luci al make-up. Non mi sono fatto spaventare dalle nuove regole di bon ton cinematografico che impongono ritmi e censure. Ogni situazione è stata vissuta liberamente, sofferta e amata per quello che era. Il pessimismo cosmico che avvolge tutto il film è la manifestazione di quella voglia distruttiva che sentivo necessaria per potermi azzerare, per annullare certi legami col passato (filmico e non) e poter ricominciare da capo. La storia della droga Krokodil, la più fisicamente distruttiva e letale fra tutte, era un’ottima metafora per narrare in realtà un marcire interiore. Il messaggio è semplice: spesso le cose non sono come sembrano e non sempre la forza e il coraggio di cambiare vengono premiati… quello accade solo nei film”.
L’attore protagonista Brock Madson ha invece precisato che “attraverso questo film potrete vedere e “sentire” l’agonia interiore di un uomo diviso tra il dubbio di restare vivo e la non speranza imposta dalla tossicodipendenza. Limitando i personaggi a un solo uomo (e altre poche figure che appaiono nelle sue allucinazioni), lo spettatore potrà gettare uno sguardo nel dolore e nei tormenti di una tortura autoinflitta, che coincide con la quotidianità del protagonista. “Red Krokodil” è una storia che fa appello a un profondo senso di umanità. Se da una parte proverete disgusto, dall’altra vi sentirete fortunati e sollevati per la vostra condizione. Perché per qualcuno, la società, è solo un indottrinamento per sentirsi più in basso del basso, e totalmente inutili”.
Lo sceneggiatore Francesco Scardone ricorda: “Tutto ha avuto inizio quando Domiziano Cristopharo ha avuto modo di leggere alcuni dei miei lavori inediti. Nel materiale che gli mandai c’era questo racconto (attualmente ancora inedito) che a lui piacque molto. Così ha preso corpo la nostra collaborazione. Apprezzò le atmosfere pregne di solitudine e abbandono e il senso onnipresente di angoscia… siamo partiti proprio da questo. Abbiamo unito le atmosfere e gli stati d’animo del racconto alla voglia di girare un film sul mondo di questa sostanza così assurda. Quello che ne è venuto fuori è “Red Krokodil”.
Il distributore Giovanni Costantino ha infine tenuto ad aggiungere che “Red Krokodil” è “un’opera fortemente legata al problema della droga. Un documento crudo e realistico che dovrebbe essere mostrato nelle scuole, come monito. Lo stile straordinario di Cristopharo ne fa un film, per quanto duro, alto e fuori dall’ordinario. Probabilmente siamo di fronte al regista italiano emergente stilisticamente più interessante”.