Abbiamo già avuto modo tempo fa di parlare, e di apprezzare, le sonorità acustiche/ambient di Ishtar, unica componente di questo progetto che ama utilizzare anche accenni, e accenti, di genere celtico, fantasy e di world music.
Ishtar è una persona creativa e curiosa: le piace sperimentare in molti campi, è affascinata dagli elementi visuali e dalle armonie in musica e in poesia ed è lei che compone, registra e produce gli album e gli artwork.
Dopo il bellissimo EP intitolato “Ombre”, arriva dopo più di un anno il nuovo originale lavoro “Aqua”, undici tracce dedicate all’elemento più diffuso sul nostro pianeta, simbolo stesso di vita.
Come scrive la stessa Ishtar nel booklet allegato: “Le musiche si uniscono e risuonano, scivolano, evolvono e ritornano, vibrano.
E’ un’ansa minuta in un eterno, universale flusso – è il balenio di qualcosa di noi, l’Uno di cui – muti – noi tutti siamo parte.
Questo album è per i miei figli.
Noi siamo Aqua.
Nessun titolo, nessuna forma, nessuna definizione.
Una musica priva di schemi artificiali, disposta con naturalezza in armonie semplici e logiche.
Fatta di suggerimenti e note singole, la voce di questo E.P. è un suono minimale di melodie accennate e percorsi fluidi, mutevoli ad ogni ascolto. “Aqua” non vuole spiegare, è una decorazione di impulsi su un tappeto di silenzio. Una musica eterea, che si anima combinandosi alle emozioni profonde dell’ascoltatore, alla sua eredità ancestrale, al ricordo inconscio.
Il pianoforte classico è l’unico strumento. Viene utilizzato con misura per evocare una sensazione primordiale e sotterranea, lo stato di completezza e comprensione di un’anima nuova. Il ricordo dell’origine, un ridursi ad onde – vibrazioni.
Prima di ogni esperienza.
Prima di qualsiasi simbolo e parola.
Prima della percezione del tempo e dell’ego.
Ritorno ad Aqua”.
Nata nel gennaio 1982, il vero nome di Ishtar è Elisa Barindelli. E’ mamma di due bimbi e di un gattino nero e vive e lavora a Milano. A Elisa piacciono la tecnologia, le foto e il cioccolato… e ovviamente la musica.
Il primo amore musicale di Ishtar è stato il metal: in gioventù si è innamorata di Iron Maiden, Metallica, Black Sabbath. Le piacevano anche le ali più estreme e oscure, ad esempio black, symphonic, viking e death metal. Tastierista delle band Adveniat Hiems e LustNotes, Ishtar è stata parte della scena metal italiana per più di una decade.
La passione per i suoni distorti ha originato nel 2006 il suo primo progetto solista: The Spectral Eye (http://goo.gl/HSE61a). Col passare del tempo poi, nuovi side-projects dal sapore ambient hanno condotto Ishtar verso uno stile più classico, facendole scoprire una vera e propria passione per i suoni delicati e minimal. Si è anche immersa nel mondo delle netlabel, gestendone una propria per alcuni anni: Ekleipsi (http://goo.gl/oHWMOQ).
Il moniker Ishtar nasce nel 2012 per la pubblicazione di E.P. acustici, orientati alle sonorità ambient e connotati da una forte caratterizzazione come “concept”. In essi convivono musica ed elementi grafici / poetici a creare un’atmosfera unica e palpabile. Ishtar ha pubblicato come dicevamo l’E.P. Ombre nel luglio del 2012.
Ishtar inoltre ama scrivere e pubblica brevi racconti di natura fantasy / surreale in lingua italiana. Finora ha reso pubblico: La polvere (http://goo.gl/yZ6sCp), racconto breve fantasy; Come fosse niente (http://goo.gl/Lg5g5A), un altro racconto breve fantasy; La corte dei miracoli (http://goo.gl/eml9iq), raccolta di brevi racconti e Oltre la guerra (http://goo.gl/sYVQQF), raccolta di poesie.
E a conferma del fatto che Ishtar è un personaggio eclettico, è anche autrice di fotografie artistiche: dettagli, ritratti, paesaggi urbani. Ishtar fotografa la luce, i materiali, gli elementi naturali.
Per saperne di più su tutti quelli che sono i progetti di Ishtar, date un’occhiata al suo profilo Facebook… intanto noi vi lasciamo all’ascolto di “Aqua”: restate in silenzio perché vi lascerà senza parole, ma prima ricordatevi di mettere in OFF la colonna sonora della Zona Morta.
Buon ascolto.