ALESSANDRO MANZETTI

Direttore generale e fondatore di una delle case editrici più interessanti del panorama fantastico italiano, la Mezzotints Ebooks che si occupa prettamente di narrativa digitale, a sua volta scrittore nonché curatore di un blog tra i più seguiti del genere, il Posto Nero. Insomma, Alessandro Manzetti è un personaggio tutto da scoprire e che ha tanto da raccontare… e noi, ovviamente, ci siamo fatti raccontare tutto, proprio per scoprirlo meglio.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È ALESSANDRO MANZETTI?

Un lettore appassionato, prima di tutto. Sono tra i fortunati che sono riusciti a trasformare la propria passione in un lavoro, nel mio caso quello di editore, responsabile di collana e  autore. Non avrei potuto chiedere di meglio. Un tris d’assi che si materializza durante una mano di poker. Naturalmente ho rilanciato, il piatto scintillava.

PARTIAMO DALLA TUA ATTIVITA’ DI DIRETTORE GENERALE DI MEZZOTINTS EBOOKS. COME HAI COMINCIATO A “PRODURRE” LIBRI E COME E’ NATA LA CASA EDITRICE?

Mezzotints è un progetto che ho ideato in un momento di follia, mentre tutti mi parlavano di una impresa impossibile, della crisi del mercato, del digitale che faticava, qui in Italia, a trovare spazio. La casa editrice che immaginavo doveva ribaltare i luoghi comuni, lavorare sulla qualità, senza compromessi, innovare, proiettarsi con anima talebana verso il futuro. La mia follia è risultata virale, ha velocemente compromesso molto professionisti e grandi autori di genere, che ci hanno subito dato fiducia, concretizzando l’impresa impossibile. Creare un brand editoriale digitale con importanti prospettive, dotato di un team editoriale ai massimi livelli, di strategie e di un piano industriale a lungo termine. Il duro lavoro del primo anno ha portato grandi risultati, rendendo possibile il salto di qualità. Oggi Mezzotints eBooks, grazie all’ingresso di nuovi investitori e la creazione di una nuova, solida compagine imprenditoriale, è diventata un’azienda a tutto tondo. L’obiettivo che ci siamo posti è il più ambizioso: esportare le nostre eccellenze autoriali sui mercati internazionali e competere per la leadership del mercato digitale europeo. Stiamo lavorando, sfiancandoci, per concretizzare tutto questo. La passione, a volte, può ispirare anche i grandi progetti, non solo quelli destinati a sopravvivere nel sottobosco del mercato, o a spegnersi lentamente. Mezzotints ne è la dimostrazione, in netta controtendenza rispetto a tutto quello che ci circonda. In una situazione economica così complessa, stiamo investendo molto sulla qualità, sulle idee, sulle professionalità. I polsi ancora non ci tremano. Crediamo in quello che facciamo, e i lettori lo hanno capito.

IN QUALITA’ DI DIRETTORE GENERALE, E RESPONSABILE DELLA COLLANA “BUIO”, DEDICATA ALLA NARRATIVA HORROR, TI TROVERAI SPESSO A DOVER SCEGLIERE FRA TANTE PROPOSTE DI AUTORI SIA ESORDIENTI CHE AFFERMATI: QUALE CRITERIO SEGUI PER SELEZIONARE LE OPERE CHE RITIENI ESSERE LE MIGLIORI DA PUBBLICARE?

In realtà, tornando alla mia follia “virale”, fin dall’inizio ci hanno seguito moltissimi autori affermati, e il passaparola sulla qualità del nostro lavoro, sul nostro approccio editoriale, sulle competenze del team che abbiamo costruito, sulle prospettive del digitale, ha convinto molti altri protagonisti della narrativa di genere a far parte del nostro progetto. Non è difficile, potendo contare sulla disponibilità di tante firme prestigiose, selezionare opere e progetti, condividere scelte e direzioni con veri professionisti. Il criterio della selezione è sempre quello della qualità, in generale, e della capacità di un testo di trasmettere davvero contenuti, riflessioni, contemporaneità, senza dimenticare che l’esperienza di lettura deve essere anche piacevole e divertente. La narrativa di genere, nella quale siamo specializzati, rappresenta la migliore alchimia per riuscire a cucire insieme i tanti mestieri della letteratura. Pur pubblicando moltissimi grandi autori, non ci accontentiamo del loro nome in copertina, lavoriamo su ogni titolo con cura maniacale, dal concept iniziale fino all’editing e alle revisioni, stimolando gli autori a fare “squadra” con le nostre risorse per continuare a migliorare e valorizzare un lavoro, una idea. Quando si crea la giusta empatia, e accade molto spesso, riescono cose straordinarie. Oltre alle firme conosciute, cerchiamo di proporre anche nuovi talenti, autori emergenti che hanno scelto la strada della qualità, senza lasciarsi attrarre dalle facili logiche di mercato, che a lungo andare non portano da nessuna parte. Per gli esordienti, abbiamo offerto a tutti l’opportunità di presentarci le loro idee attraverso un concorso annuale di narrativa (gratuito) il premio Henry Miller, che prevede la pubblicazione dell’opera vincitrice nelle nostre collane. Tutto il nostro team editoriale si occupa di queste selezioni, concentrando il lavoro di scouting sui nuovi talenti in un certo lasso di tempo. Ma, senza nulla togliere a esordienti ed emergenti, leggendo il nostro catalogo traspare con chiarezza una proposta editoriale caratterizzata dai grandi protagonisti della narrativa di genere italiana, ai quali affiancheremo presto anche grandi maestri internazionali. Questo giusto per far brillare l’ennesimo luogo comune che una nuova realtà editoriale, oltretutto col “peccato originale” di aver scelto la via del digitale, debba necessariamente iniziare proponendo solo sconosciuti. Non è il nostro caso, e non lo è stato fin dall’inizio, dal primo libro pubblicato.

UNA VOLTA SCELTA UN’OPERA, COME VI MUOVETE E QUALE ITER SEGUITE FINO AL PRODOTTO FINITO?

Si tratta di un processo lungo e complesso, che coinvolge diverse risorse. A seconda della lunghezze e delle caratteristiche dell’opera il processo di produzione richiede mediamente da 4 a 8 settimane. Il testo viene assegnato a uno dei nostri editor, a seconda del genere, che si occupa di leggere e analizzare l’opera, sia dal punto di vista strutturale che stilistico. Viene poi organizzato un briefing tra editor, responsabile di collana, editor-in-chief e responsabile editoriale, per completare l’analisi con ulteriori spunti e riflessioni, che l’editor dovrà poi trasferire all’autore. Terminata questa fase, l’editor entra in contatto diretto con l’autore per condividere i vari interventi sul testo e sulla struttura, ove necessario. Autore ed editor lavorano direttamente online, scambiandosi documenti, proposte e correzioni, varie revisioni e parziali, fino ad arrivare al testo definitivo, condiviso dall’autore. I vari scambi tra editor e autore vengono supervisionati dal responsabile di collana, che se necessario interviene segnalando all’editor ulteriori miglioramenti da proporre all’autore. Una volta che il testo è stato editato, viene riletto dal direttore di collana, se ritiene i lavori conclusi manda l’opera in impaginazione e-book. Se invece emerge la necessità di ulteriori revisioni, il responsabile di collana rimanda l’opera all’editor, completa delle sue note, e si riprende il processo di editing. Il testo definitivo viene impaginato in formato e-book, in bozza, viene passato all’editor per l’ultima verifica, per gli ultimi correttivi, poi viene impaginato definitivamente nei formati epub e mobi/kindle. L’editor, terminato il lavoro di editing, si occupa della stesura della sinossi dell’opera, che viene mandata in visione all’autore. Il processo di produzione (che è sempre lo stesso per noi, sia per opere edite che inedite sia per opere di narrativa che saggistica) viene completato dalla realizzazione della illustrazione di copertina. L’opera viene assegnata, a seconda del genere, a uno dei nostri illustratori, al quale viene trasmessa una sinossi dell’opera e un soggetto base condiviso con l’autore. L’illustratore consegna uno sketch, la redazione verifica l’aderenza del bozzetto presentato alle esigenze e autorizza la prosecuzione dei lavori, chiedendo alcune modifiche al soggetto, se necessario. L’illustratore infine consegna l’artwork definitiva, in alta risoluzione, che viene passata in redazione per il lettering, per completare la cover. A volte utilizziamo illustrazioni a stock, avendo visibilità sull’intero portafoglio di opere dei nostri illustratori, quando riscontriamo un soggetto già realizzato aderente all’opera e del quale possiamo acquistare il copyright. Cover (più eventuali illustrazioni interne) e testo impaginato in e-book vengono caricati sul nostro store e sulla nostra distribuzione, il prodotto finito va così in vendita.

E DOPO?

Una volta che l’e-book è in vendita sul nostro store, e sui circa 30 stores della nostra distribuzione, viene portato avanti il programma di presentazione, promozione e marketing, secondo standard e step già prefissati. L’ufficio stampa trasmette il comunicato stampa e vari materiali (scheda libro scaricabile dal nostro sito web, copie dell’opera o suoi estratti/parziali, in vari formati, video, ecc.) ai vari media interessati. L’ufficio stampa supporta l’autore e coordina le varie richieste di interviste o di intervento diretto dell’autore, per varie tipologie di contributi. Vengono realizzati booktrailer dell’opera, registrazioni di alcuni brani in formato MP4, immagini e display promozionali, vari materiali di marketing necessari per la campagna di promozione. L’ufficio marketing, a seconda del budget pubblicitario assegnato dalla direzione, definisce la campagna di comunicazione, che coinvolge i social network, i motori di ricerca, alcuni media, magazines, portali e riviste specializzate. Come sempre la nostra comunicazione è orientata al web, quindi si tratta di investimenti in progetti di web marketing, di adversiting, con segmentazione dell’utente finale in base ai propri interessi. Il sito nostro web viene aggiornato sia per la pagina news che con una nuova pagina dedicata all’opera, che contiene tutte le informazioni e links. Recensioni, interviste e articoli dedicati all’opera vengono diffusi tramite la nostra fan page su Facebook. Senza entrare ancora più in dettaglio (ci sono molti altri aspetti e attività collaterali), “dopo” la pubblicazione succede tutto questo.

VUOI PARLARCI DEI LIBRI CHE AVETE PUBBLICATO A CUI SEI PIU’ LEGATO? E PER QUALE MOTIVO?

Personalmente sono legato a tutti i libri pubblicati da Mezzotints, li sento come se fossero miei, dal primo all’ultimo. Certo, il primo libro pubblicato, come il primo amore, non si dimentica mai: “WAR – Weapons. Androids. Robots.” di Dario Tonani, che oggi è diventata una saga, e che presto sarà disponibile anche in lingua inglese. Ringrazio Dario per essere stato il primo a darci fiducia. Un altro libro di forte significato è senz’altro il primo libro pubblicato in lingua inglese: “Black Tea and other tales” di Samuel Marolla, che ha raggiunto i Preliminary Ballots dell’ultima edizione del Bram Stoker Award (unica opera italiana ad essere entrata in certi ambiti internazionali) e ha recentemente ricevuto da Ellen Datlow, la più celebre editor di genere al mondo, la Honorable Mention 2013. Ma tutti i libri che abbiamo finora pubblicato, e siamo arrivati a 22, mi sono molto cari.

LA MEZZOTINTS EBOOKS SI OCCUPA DI SVARIATI GENERI LETTERARI, DAL NOIR AL THRILLER, DALLA FANTASCIENZA ALL’EROTICO ALL’HORROR: A COSA SI DEVE QUESTA ETEROGENEITA’?

Come ti dicevo in precedenza, abbiamo scelto di specializzarci nella narrativa di genere, che riteniamo, nonostante molti affermino il contrario, una delle ricchezze, delle tipicità della narrativa italiana, in tutte le sue sfumature e sottogeneri. Certo, dipende sempre da come e cosa si propone, ma le potenzialità sono elevate. Horror, noir, fantastico, weird, fantasy, fantascienza, hard-thriller, eros, abbiamo e avremo in catalogo tutte le migliori frecce della narrativa di genere. Queste eccellenze italiche vogliamo proporle anche e soprattutto sul mercato internazionale, investendoci con determinazione.

COME MAI AVETE SCELTO DI OCCUPARVI SOLO DI EDITORIA DIGITALE?

Un nuovo progetto editoriale deve necessariamente proiettarsi verso il futuro, se vuole avere un futuro. Il digitale, nonostante debba ancora crescere molto come mercato, soprattutto in Italia, rappresenta il futuro, abbastanza prossimo, dell’editoria. Se vogliamo competere per la leadership di questo mercato, se abbiamo deciso di investire molto su questo progetto, non potevamo che pensare ai nuovi scenari che si stanno materializzando, che si vedono chiaramente all’orizzonte, basta alzare gli occhi verso altri mercati internazionali. Arrivarci dopo, a cose fatte, quando questo mercato rappresenterà gran parte dell’editoria, in termini di fatturato e di produzione, sarebbe troppo tardi. Ci dovremmo mettere in fila dietro a tanti altri che sono partiti e si sono organizzati prima di noi. Investire significa cercare di guardare oltre. Non ci accontentiamo di raccogliere le briciole sotto il tavolo dei grandi attori dell’editoria, rivolgerci al cartaceo avrebbe significato questo. E queste briciole, come i primi e secondi piatti dell’editoria tradizionale, sono sempre meno ricchi. Ti dirò di più, guardiamo talmente al futuro che siamo tra le poche case editrici (forse l’unica?) che sta costruendo una divisione dedicata al libro “esteso”, alla multimedialità dell’esperienza della lettura. Parliamo dei famigerati ehanced books. Ne parleremo presto più in concreto.

CREDI CHE QUESTO TIPO DI LETTURA SIA IL FUTURO DELL’EDITORIA OPPURE PENSI CHE IL “VECCHIO” CARTACEO E IL “NUOVO” E-BOOK POTRANNO CONTINUARE A CONVIVERE? E IN CHE TERMINI SECONDO TE?

Le previsioni, che si basano non su filosofie o predizioni, ma sui dati di altri mercati che sono partiti prima di noi, penso agli USA ma anche ad alcuni paesi europei, dicono che entro tre anni il mercato digitale, qui da noi, rappresenterà una quota superiore al 40% di tutto il mercato editoriale. Quota che è destinata poi a crescere ancora, come è naturale che sia, seguendo le nuove tecnologie e abitudini, la diffusione massiva di tablet e dispositivi di lettura di seconda generazione. Certo, il “vecchio” cartaceo continuerà ad avere una sua quota di mercato, probabilmente di tipologia molto commerciale, ma sicuramente di secondo piano rispetto al digitale. La crescita è tutta a favore del digitale, per questo siamo qui.

E’ VERO, SECONDO TE, CHE IN ITALIA CI SONO PIU’ SCRITTORI CHE LETTORI?

Questo è un mezzo luogo comune. Nel senso che è vero che i lettori italiani non si distinguono molto in una virtuale classifica internazionale, ma è inutile continuare a parlarne, è diventata una facile scusa per gli insuccessi degli editori. Più che continuare a parlare, bisognerebbe fare qualcosa per interessare questi “pigri” lettori italiani. Perché vista la proposta editoriale attuale, così standardizzata e di scarsa qualità, in tutti i sensi, banale e ripetitiva, bisognerebbe spezzare una lancia a favore della pigrizia dei lettori. Insomma, qualche ragione di comprare pochi libri italiani c’è, e non è solo colpa dei lettori. Il digitale è una grande opportunità per risvegliare l’interesse dei nostri lettori, i punti a favore sono evidenti: costi ridottissimi (a parte gli editori che tuttora frenano questo vantaggio essenziale), di gestione, condivisione. Avere la propria biblioteca a portata di mano, in qualche centinaio di grammi, non è cosa da poco. Acquistare sette e-book al prezzo di un libro cartaceo, non è cosa da nulla. Quanti nuovi autori e proposte potremmo far conoscere? Quanti potenziali lettori avranno un tablet tra qualche tempo? Ma al digitale bisogna affiancare una proposta nuova, intelligente, dinamica, che riesca anche ad attrarre i lettori giovani. Se non si lavora bene anche sui giovani, il mercato non uscirà mai dalla crisi. Il digitale è amico della tecnologia, e la tecnologia ci consente di arrivare per la via più diretta verso i giovani. Rivoltiamo la frittata: viva i lettori e abbasso gli editori, i veri grandi “pigri”.

CAMBIAMO ORA ARGOMENTO E PARLIAMO DI TE IN QUALITA’ DI SCRITTORE. HAI DA POCO PUBBLICATO L’ANTOLOGIA “MALANIMA – STORIE DI LAME E PRESENZE”: COSA PUOI DIRCI IN MERITO?

Mi sono divertito a uscire da dietro le quinte, e proporre qualcosa di mio a un editore, Kipple Officina Libraria, che ringrazio per aver voluto pubblicare, con entusiasmo, questa raccolta di racconti. “Malanima” contiene storie che sfiorano i generi horror, noir e weird, non c’è una caratterizzazione univoca. Dopo aver letto molto, e lavorato su testi di tanti autori, ho cercato di proporre la mia, di narrativa. Non volendo somigliare a nient’altro che a me stesso, nel bene e nel male, come dovrebbero fare tutti gli autori. Non ho cercato il riscontro facile, il mio ego è abbastanza sotto controllo ormai e non cerco consensi a tutti i costi. Cerco lettori che hanno voglia di leggere qualcosa di diverso. “Malanima” rappresenta, in piccolo, la mia visione delle potenzialità della narrativa di genere, che non dovrebbe ridursi a puro intrattenimento. Deve dire la sua, con le sue armi.

COME NASCE UN’OPERA DI QUESTO GENERE E QUALI CRITERI HAI SEGUITO PER SELEZIONARE IL MATERIALE DA PUBBLICARE?

Ogni progetto nasce da una idea di comunicazione, di messaggio. L’autore dovrebbe sempre porsi la domanda, prima di iniziare a scrivere, di cosa voler dire, attraverso la sua narrativa, tramite suoi mondi fantastici o meno. Cosa lasciare ai lettori, una volta chiuso il libro o spento l’eReader? “Malanima” nasce in questo modo, è uno spaccato della vita quotidiana vista attraverso gli occhi della morte, i sensi “metaforici” della mia Mietitrice, protagonista dei racconti, direttamente o indirettamente. Un ribaltamento di visioni, una diversa ottica attraverso la quale osservare e raccontare la nostra realtà sociale. Le deviazioni, la solitudine, la violenza, l’alienazione, sono questi alcuni dei temi che cerco di presentare, attraverso le lenti deformanti del genere.  Ho selezionato alcuni racconti scritti in passato, ampiamente rivisti, integrandoli con nuove storie scritte per assemblare al meglio il progetto narrativo. Pensando, appunto, al messaggio complessivo che questo libro voleva lasciare. Un messaggio fatto non solo di parole, ma anche di forti immagini evocative. Lo stile che ho adottato, non propriamente tradizionale, ha questo fine.

DA DOVE ARRIVA L’ISPIRAZIONE PER CIO’ CHE SCRIVI?

Dalla osservazione della realtà, che ne ha di cose da dire, ogni giorno. Non serve una vera “ispirazione”, per scrivere, è un luogo comune, deviante, che non ha molto di concreto. L’autore è un narratore, deve solo avere storie da raccontare e qualcosa da dire. Se si esce da se stessi, e si osserva il mondo, il “fuori”, è facile trovare idee e spunti da reinterpretare, denunciare o approfondire, qualcosa che anche tutti gli altri possono condividere, identificandosi, o identificando la realtà che li circonda. Anche se tutto viene trasposto in un lontano pianeta, tra i denti di una creatura ancestrale, sotto la veste nera della Mietitrice. Se il legame con la realtà esiste, la narrativa di genere può raccontare il davanti e il dietro di ogni cosa. Dialogare col “dentro” di ogni lettore.

CI SEMBRA DI CAPIRE CHE IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Il fantastico mi affascina molto ma, come ti dicevo poco fa, deve necessariamente possedere una connessione con la realtà, deve comunicare contemporaneità, farsi grande metafora e fuggire dalla trappola del puro intrattenimento. Il fantastico posticcio, estraneo a quello che conosciamo, che viviamo, mi affascina ben poco. Il fantastico deve trasformarsi in un grande attore, parlare di noi anche vestito da orribili squame verdi, anche se puzza di zolfo.

RESTIAMO SUL GENERALE. QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Sono talmente tanti che dovrei propinarti un rispostone lungo cinquanta righe. Facciamo in questo modo, cito soltanto pochi nomi, in ordine casuale: Richard Laymon, Jorge Luis Borges, Knut Hamsun, Charlee Jacob, Chuck Palahniuk, James Lee Burke, Ramsey Campbell, Henry Miller, Ambrose Bierce, China Miéville, William S. Burroughs, Richard Matheson, Alan D. Altieri, Truman Capote, Peter Straub, Ernest Hemingway, Richard Brautigan, Jack Ketchum, John Fante, Thomas Ligotti, Joseph Conrad, Cailtin R. Kiernan… meglio fermarsi qui. Sono fortunato a conoscerne personalmente alcuni, di questi grandi autori.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?

Prendo qualsiasi pellicola di Kubrick, di Wenders e di Woody Allen, molte cose di Herzog, Bergman, Bunuel e Sergio Leone, alcune di Joel ed Ethan Coen, Truffaut, Cronenberg, Kurosawa, Tarantino, Pasolini, Scorsese, le follie di Man Ray e Cocteau (ma qui cadiamo sui cortometraggi). Un film su tutti: “Arancia Meccanica”, ma non posso dimenticare “Blade Runner” e “Taxi driver”. Tra le cose più recenti: “Venere nera” di Abdellatif Kechiche e “La Sposa Turca” di Fatih Akın, due film da non perdere.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Come autore è in uscita a giugno, per Mezzotints, una mia raccolta di poesie dark, “Venus Intervention” in lingua inglese, insieme a Corrine De Winter, autrice vincitrice del Bram Stoker Award, mentre tra settembre e ottobre è in uscita per Kipple Officina Libraria “Pandora’s Flames”, insieme a Danilo Arona, anche questo in lingua inglese, che conterrà due racconti e alcune mie poesie dark. Poi, se il tempo me lo permetterà, ho altri progetti da concretizzare, ancora in forma embrionale, di narrativa di genere. Per Mezzotints eBooks i progetti che portiamo avanti sono moltissimi, quelli più stimolanti riguardano la pubblicazione in lingua inglese di opere di grandi autori italiani di genere, e la traduzione di alcuni grandi classici del fantastico, opere di Lovecraft, Ambrose Bierce e altri. I sogni ancora nel cassetto sono ancora diversi, te ne confido un paio, uno possibile e l’altro impossibile: come editore pubblicare un’opera di Luigi Bernardi, per vari motivi che vanno anche oltre la sfera artistica, e di Thomas Ligotti, mentre come autore scrivere un romanzo a quattro mani con Richard Laymon.

NOI TI AUGURIAMO DI RIUSCIRE A COMPIERE TUTTO, ANCHE L’IMPOSSIBILE… IN OGNI CASO CI TROVERAI SEMPRE QUA, PRONTI A SEGUIRE OGNI TUA “MISSIONE”.

Davide Longoni