Vittoria Sacco è una giornalista e ricercatrice universitaria, ma è anche un’autrice fantasy, visto che sta scrivendo e pubblicando la trilogia L’ombra del mondo. Sentendo quello che racconta, si capirà come non segue una mera moda ma considera il genere fantasy un qualcosa di veramente importante.
COME MAI HA SCELTO DI CIMENTARSI IN UNA STORIA FANTASY?
Non credo di averlo veramente scelto. La storia esisteva già da molto tempo in me. Infatti, sebbene il primo capitolo della saga risalga a quando avevo 17 anni, già molto prima ne parlavo a casa. Quindi direi che la scelta del genere fantasy è stato qualcosa che si è formato in modo naturale.
Se dovessi dare una motivazione più concreta penso che prima di tutto volevo dare un omaggio a questo genere che in Italia non era sviluppato tanto quanto in Francia, per me punto di riferimento in materia letteraria, dato il mio percorso scolastico. E’ il genere che mi ha fatto avvicinare alla lettura per cui speravo che, alimentandolo, altre persone dopo di me avrebbero potuto ottenere lo stesso risultato. Un’altra ragione risiede sicuramente nelle specificità proprie a questo genere. Il fantasy ci permette prima di tutto di sognare; abbiamo tutti bisogno di evadere dal nostro quotidiano. In questo genere letterario è racchiusa la chiave per far sviluppare la nostra fantasia che per me è alla base di ogni crescita equilibrata per un bambino e adolescente. Inoltre è dalla fantasia che traiamo l’ispirazione che permette anche l’evolversi della nostra società. Proponendo e scambiando idee, ci sviluppiamo e teoricamente dovremo progredire. Infine, il fantasy dà la possibilità allo scrittore di giocare molto con le metafore. Per cui dietro un racconto dall’apparenza innocente si possono affrontare tematiche più serie o a carattere educativo, basti guardare le fiabe ad esempio. Per me era anche un buon compromesso per mantenere una certa trasparenza e allo stesso tempo essere un pelo provocatrice. Cosicché dietro un mondo surreale ho potuto affrontare tematiche di attualità come: l’isolamento, l’integrazione, l’unicità, la diversità, la manipolazione, le costrizioni storico-sociale…
COSA NE PENSA DELL’AFFERMAZIONE, OPINABILE MA MOLTO DIFFUSA, CHE IL FANTASY SIA UNA MERA EVASIONE DA UNA REALTÀ CHE NON PIACE?
Come ho già detto sopra penso che una parte del genere fantastico sia appunto l’evasione in mondi diversi dal nostro e dove le creature possono compiere cosa da noi inimmaginabili. Questo lo trovo di grande stimolo e non del tutto stravagante poiché usiamo solo un’infima parte del nostro cervello quindi magari noi stessi potremo essere capaci di tali gesti soprannaturali. Siccome il nostro universo è talmente vasto perché se nella nostra galassia esiste la vita non potrebbe esistervi in un’altra? Magari sotto un’altra forma e con altre dinamiche di comunicazione e relazione tra esseri. Oppure, ci si può benissimo immaginare che con solo una piccolissima modifica dei corsi della nostra Storia oggi il mondo assomiglierebbe a tutt’altro (gli scrittori giapponesi, soprattutto i mangaka, sono bravissimi nel creare storie a partire da quest’ultimo concetto).
Chiaramente, per me il fantasy non è solo questo. E’ raro incontrare un autore che scrive solo per fare sognare o per vendere copie. Vorrei rimanere ottimista e sbilanciarmi nel dire che la maggior parte degli autori è mossa da sentimenti più nobili. Dietro si può nascondere un vero malessere che può essere puramente personale o della società in cui l’autore vive e cresce. Alcuni vorranno trasmettere uno o più messaggi ai loro lettori. In alcuni libri verrà fatto in maniere diretta in altri sarà piuttosto sotto forma di un enigma. Il fantasy, come tutti gli altri generi, fa parte dell’universo letterario per cui dietro ogni opera si nasconderà qualcosa di più profondo che un mondo incantato e dove il bene sembra generalmente vincere sul male (anche se questo può essere più o meno criticato). Ripeto quello che forse ho già detto in altre interviste, i libri fantasy vanno riletti in età diverse e vi si scopriranno sempre nuove sfumature e verità. Un romanzo fantasy può benissimo far parte di quei romanzi educativi e di formazione come diventare un vero libello attivista per proteggere la libertà d’espressione!
QUALI SONO I SUOI MAESTRI E MAESTRE DEL GENERE, A LIVELLO INTERNAZIONALE E ITALIANO?
Per quanto riguardo il fantasy sicuramente da Tolkien a Pullman, Huxley e Jordan per citarne alcuni. Con le loro differenze, mi hanno tutti regalato momenti meravigliosi, insegnato qualcosa e colmato un vuoto che potevo provare in un periodo specifico della mia vita. Negli ultimi anni ho sviluppato una vera dipendenza da tutto quello che porta la firma di Murakami. Amo come riesca a rappresentare il sottile divario che dal reale fa passare i suoi romanzi a appartenere al genere fantastico. I suoi personaggi sono altrettanto complessi che la storia che viene narrata. Spesso vivono degli amori impossibili e un certo malessere nell’integrarsi nella società o una vera e propria crisi d’identità. Nei classici ho una vera passione per Maupassant; è in assoluto il mio scrittore preferito. Mi piacciono i personaggi eccentrici o singolari come può essere J. P. Sartre o Amélie Nothomb. Forse sono un po’ femminista ma le scrittrici contemporanee francesi, da Simone de Beauvoir a Annie Ernaux o Nathalie Sarraute, mi lasciano una più dell’altra senza fiato.
OLTRE AL FANTASY, QUALI SONO LE SUE ALTRE PASSIONI?
In materia di genere letterari amo molto leggere i classici e il teatro. Amo ogni forma d’arte quindi appena ho un po’ di tempo libero vado a teatro, al cinema, a concerti o nei musei. Sono una vera patita di sport poiché mi aiuta a mantenere un equilibrio psico-fisico. Finché ho abitato in Italia insegnavo e praticavo karate, ciò che spiega perché le arti marziali sono uno dei temi dominanti nella trilogia. Da quando sono in Svizzera prediligo la corsa, il pilates, lo yoga e la zumba e in inverno lo sci. Non mi vergogno di dire che spendo tutti i miei soldi in viaggi. Per me è fondamentale conoscere nuove culture e relazionarmi con nuove persone. Negli ultimi anni per lavoro ho potuto viaggiare ancora di più! Il mio dottorato è sicuramente il progetto più stancante ma gratificante che occupa buona parte delle mie giornate insieme all’insegnamento all’Università. E’ incredibile e paradossale pensare quanto gli studenti ti possano insegnare! Altrimenti sono una persona come tante altre. Trascorrere una serata con gli amici o in famiglia e fare una bella mangiata sono le cose che mi rendono più felice!
QUALI SARANNO I SUOI PROSSIMI PROGETTI LETTERARI?
Continuerò a essere presente alle fiere di settore per promuovere la trilogia. E’ previsto per ottobre 2014 l’uscita di “L’Ombra del Mondo: la Terza Forza”, capitolo conclusivo della trilogia. Attualmente sto invece lavorando su un nuovo romanzo che sarà una duologia dal possibile titolo di “Il Diamante Nero”. La vicenda è narrata attraverso gli occhi di una donna che, ripercorrendo gli amore della sua vita, piomba il lettore in un’epoca futura che segue il primo “Armageddon”. Questa giovane donna ci mostrerà un mondo dove l’evoluzione ha portato l’uomo a dimenticare la sua parte umana. Inoltre, questa società futura sembra aver dimenticato la Storia passata e la cultura.
Il sito ufficiale di Vittoria Sacco è http://lombradelmondo.wordpress.com/.