Il mistero è risolto… il dado è tratto… giù la maschera… insomma, ormai è cosa nota e Caleb Battiago, uno degli scrittori più promettenti dell’ultimo periodo, ci ha rivelato chi sia in realtà: come anche noi vi abbiamo annunciato, dietro il suo nome si nasconde quello di Alessandro Manzetti. E siccome siamo amici di entrambi, per la prima volta ve li presentiamo insieme, faccia a faccia in una doppia intervista che in realtà è singola… oppure no?
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI SONO ALESSANDRO MANZETTI E CALEB BATTIAGO: LA STESSA PERSONA O DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA?
Due facce della stessa medaglia, credo. Anzi, volendo definire meglio, della stessa moneta. Sceglierei il dirham, se posso, quei pezzi d’argento arabi che i crociati si sono intascati con abbondanti saccheggi e tributi. La moneta saracena, insomma. Ma non so dirti cosa ci sia scritto sopra, non conosco l’alfabeto arabo. Ci vorrebbe troppo tempo per imparare, iniziando dal Kitab al-Aghani, il Libro dei Canti, dall’origine. Tornando alla “nostra” moneta, posso dirti che da una parte sono incise professioni di fede islamica, dall’altra si dovrebbero leggere, su più righe, antiche leggende. Questo per dire che siamo tutti, più o meno, grandi buchi neri di noi stessi. Quel poco di esplicito è questione di spessori, di millimetri, non certo di facce intere, di visioni dirette. O no?
COME MAI LA SCELTA DI “INVENTARE” L’ALTER EGO DI CALEB BATTIAGO?
Tutta colpa di una mia strana idiosincrasia, non mi piace scrivere, come autore, usando il mio nome. Per questo ho scelto qualcosa di diverso, lo pseudonimo di Caleb Battiago. Inizialmente non ho svelato il “mistero” perché volevo che fosse protagonista il testo, non l’autore. La luce doveva essere diretta sul contenuto, come dovrebbe sempre accadere. Molti nell’ambiente mi conoscono o hanno collaborato con me per varie attività editoriali, volevo ricevere dei feedback non “dirottati” da amicizie e opportunità. Così è stato. Oggi dopo diverse pubblicazioni, accompagnate da varie voci di corridoio e divertenti leggende metropolitane, che hanno chiamato più volte in causa importanti autori di genere, ho pensato fosse arrivato il momento di rivelare la vera natura di Battiago. Ma l’idiosincrasia non cede, non cambia nulla, su nove pubblicazioni solo due riportano il mio nome. Sto già lavorando a un nuovo progetto di narrativa, Vessel, continuando a indossare l’eretica maschera di Caleb, nonostante il caldo infernale di questi giorni. Fa eccezione la poesia, o meglio, i racconti in versi liberi. Solo in quel caso riesco a mettere Caleb fuori gioco, ma parliamo di opere scritte direttamente in lingua inglese. Il primo di questi progetti, che condividerò con una splendida coautrice, vincitrice dello “Stoker Award”, vedrà la luce, presto, per Kipple Officina Libraria.
IN COSA VI SOMIGLIATE E IN COSA VI DIFFERITE VOI DUE?
Ti sembrerà strano, ma non è per niente la stessa cosa lasciar scrivere Alessandro o dare la precedenza a Caleb. Dipende da chi è sulla tastiera in quel momento. Basta confrontare i testi: lo stile e gli intenti sono diversi, anche se si evidenziano delle somiglianze delle connessioni di impostazione. Quando “guida” Caleb, dunque la maggior parte delle volte, si materializzano i mondi distopici, l’orrore del quotidiano che si spinge verso il futuro, grattando le pareti con unghie affilate. I personaggi narakiani, ormai apparsi in diverse opere, hanno una “voce” distintiva, sono indipendenti e rivoluzionari. Non sai che casino mi combinano, calpestando faticose scalette. Penso sia chiaro: oltre a me e Caleb dietro lo schermo siedono altre presenze, come Kiki e tanti altri pericolosi piloti di idee. Guastatori, pandemie di sabotaggi, improvvisi calci nelle palle. Amico mio, qui si muove un’orgia, non un banale rapporto a due. E c’è ancora parecchio spazio.
PARLIAMO DI MEZZOTINTS EBOOK: L’HAI CREATA, L’HAI AMPLIATA, L’HAI LANCIATA SUL MERCATO… E ADESSO NE SEI USCITO. COSA E’ SUCCESSO?
Ho guidato con entusiasmo Mezzotints eBooks per quattordici mesi, creando un catalogo editoriale di livello, con oltre venti pubblicazioni e-books, assemblando una squadra editoriale davvero incredibile, della quale sono orgoglioso di aver fatto parte. Il subentro di finanziatori e la creazione di una nuova società avevano l’obiettivo di far crescere ulteriormente il brand editoriale e investire fortemente su un mercato dalle grandi potenzialità, ancora inespresse. Purtroppo le premesse non si sono concretizzare nei fatti, differenze di visioni, di strategie e impostazioni, emerse in un secondo momento, mi hanno impedito di continuare a guidare Mezzotints. Ho lasciato il timone perché credo che un “capitano” debba continuare a seguire i suoi binari immaginari, le sue rotte, con convinzione e determinazione. Questo non era più possibile. Il mare però è grande, ci sono tanti capitani e tantissimi equipaggi. Ora mi sto dedicando all’attività autoriale, dopo essermi occupato a lungo di tantissimi autori, usando ridottissimi ritagli di tempo per scrivere, sto prendendomi maggiore cura delle mie eretiche cose. Suona minaccioso vero?
QUALI SARANNO LE TUE PROSSIME MOSSE COME EDITORE, SE PENSI DI INTRAPRENDERE ANCORA QUESTA STRADA?
Dopo la mia esperienza in Mezzotints, chiusa recentemente, credo di aver bisogno di un periodo di riflessione, per valutare se e quando avrò voglia di rimettermi in gioco come editore. Mi sono già stati proposti un paio di progetti da portare avanti, ma non è questo il momento di pensarci. Il mercato editoriale, specie quello digitale, è in continua trasformazione, sono necessarie profonde valutazioni prima di mettere in piedi, sviluppare o guidare un nuovo progetto. In questo momento, sinceramente, sono piuttosto scettico. Per ora mi dedico con piacere alla mia attività autoriale e ad altre cose che esulano dall’editoria. Non è male, dopo aver lavorato per diversi mesi dodici/quindici ore al giorno, avere tempo da dedicare ad altre cose importanti.
VENIAMO ORA A TE COME SCRITTORE. CON IL NOME DI ALESSANDRO MANZETTI HAI DI RECENTE PUBBLICATO “MONSTER MASTERS – 27 INTERVISTE AI GRANDI MAESTRI DELL’HORROR INTERNAZIONALE”: CE NE VUOI PARLARE?
Monster Masters raccoglie una parte del lavoro che ho svolto in un periodo di circa tre anni, durante i quali sono stato in stretto contatto con i grandi maestri dell’horror anglosassone, grazie alla “Horror Writers Association” e a mie personali relazioni e amicizie, che ancora oggi sono ben vive e vegete. Tra appassionati ci si intende. Ho selezionato le interviste più interessanti che avevo realizzato, editando e traducendo di nuovo tutti i contenuti. Ne è venuto fuori qualcosa di davvero particolare, interessante e appetibile per lettori, editori, operatori del settore. Una collection unica nel suo genere, almeno credo. Molte grandi icone dell’horror come Campbell, Lansdale, Straub, Keene, Ketchum, Masterton, raccontano aneddoti esclusivi, il processo creativo, le esperienze e i modelli, ma spesso si esce dal “territorio pubblico” e autoriale per lasciar spazio all’uomo, o alla donna, che è dietro al grande romanziere. Una vera chicca per i golosi dell’horror. Spero in futuro di poter proporre quest’opera anche in lingua inglese, mi è già stato manifestato interesse.
QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE DI QUEST’OPERA?
La parte più faticosa è la preparazione delle interviste, che per come sono pensate (leggere per credere) richiedono un grande lavoro di lettura e documentazione, visto che si propone una esplorazione ad ampio raggio dell’intera produzione dell’autore. In quasi tutti i casi è richiesta la lettura in inglese, sia per la documentazione (recensioni, approfondimenti, interviste) che per le opere stesse. Di ogni autore ho dovuto leggere un minimo di due romanzi, in alcuni casi molti di più, visti i grandi autori coinvolti. Per fortuna avevo già letto molta roba, tra la quale i pochi titoli tradotti in italiano. Ma ne è valsa la pena, si è concretizzata un’opera a mio avviso di grande interesse e ho potuto arricchire il mio bagaglio di esperienza del genere horror, qualcosa di davvero prezioso. Sarà una banalità, ma leggere tanto (e continuare a farlo) prima di proporsi come autori è fondamentale. Naturalmente senza mai lasciarsi catturare da un solo genere. Mai castrarsi da soli.
COME CALEB BATTIAGO INVECE HAI DATO UN SEGUITO AL TUO PERSONALE MONDO DEL FUTURO CON LA “NARAKA WORLD SERIE”, CHE COMPRENDE LE ANTOLOGIE “PARIGI SUD V” (PUBBLICATO DA KIPPLE), “LIMBUS” E “MICTLAN”, EDITE QUESTE ULTIME COME PRODUZIONI INDIPENDENTI SU AMAZON: DA UN PUNTO DI VISTA STRETTAMENTE NARRATIVO COSA PUOI DIRCI IN MERITO?
Il mondo distopico che ho immaginato in Naraka – L’Inferno delle Scimmie Bianche, il mio primo romanzo, poi fatto crescere in Shanti – La Città Santa, il secondo romanzo della serie, ha lasciato grandi spazi di manovra a livello narrativo. La serie “Naraka World” approfondisce le varie tematiche e le diverse location del mondo di Naraka, da Parigi Sud 5, il quartiere apocalittico per eccellenza, fino alla Repubblica Mesoamericana, protagonista degli scenari desertici di Shanti. A differenza dei romanzi i protagonisti sono sempre diversi, non sono presenti i personaggi principali, se non marginalmente. Questo mi consente di poter raccontare attraverso tanti occhi diversi, offrendo una maggiore ricchezza di emozioni e di situazioni. Ogni titolo della serie “Naraka World” (sono tutte raccolte di racconti o racconti singoli) è inoltre caratterizzato dallo sviluppo di un particolare sottotema. Sempre restando fedeli al genere SF/horror, i vari titoli hanno una loro particolare natura: Parigi Sud 5 – Il Quartiere dell’Apocalisse, oltre a descrivere in dettaglio una delle location principali del mondo narakiano, il mio meta-luogo, ha una forte connotazione dark eros ed è molto legata al teatro, con libere interpretazioni di opere sadiane e beckettiane, Limbus – Trilogia di Scarafaggi rispetto agli altri racconti ha una forte impronta weird, mentre Mictlan – Doppio Inferno, è caratterizzato, in parte, da una ambientazione particolare, come quella dell’impero Azteco ai tempi di Cortes, e si propone come una originale zombie story dall’impronta epic. A livello stilistico ci sono delle variazioni nei vari racconti; il sottotema da sviluppare implica scelte narrative mai uniformi, ma sempre dedicate.
QUALI, E QUANTE, SARANNO LE PROSSIME MOSSE DELLA SAGA DI “NARAKA”, SE GIA’ HAI IN MENTE UN PIANO BEN PRECISO?
La serie “Naraka World” (la serie di racconti) andrà avanti con diversi altri titoli, dettagliando in modo più profondo il mondo narakiano, allargando sempre più i confini, sfiorando L’Europa Orientale e l’Oriente, mentre la saga principale “Naraka”, (la trilogia di romanzi), si concluderà con l’ultimo romanzo, dal titolo Samsara. Per questo ci vorrà del tempo, probabilmente vedrà la luce agli inizi del 2015. Samsara sarà il vero sequel di Naraka – L’inferno delle Scimmie Bianche, visto che Shanti – La città santa, è un prequel, pur essendo il secondo titolo della serie. Per chi è curioso di come andrà a finire tutta la vicenda, l’ambientazione Mexico City 2277 del racconto Mictlan – Doppio inferno, è un piccolo tassello del grande sequel finale, l’opera che si dirige più avanti, a livello temporale, rispetto a tutte le altre, ma contemporaneamente anche più indietro, visto che una parte della storia si svolge nel 1520. Insomma, dopo questa risposta così complessa cederà anche il lettore più attento ed entusiasta. Désolé.
E COME MAI INVECE, DA UN PUNTO DI VISTA EDITORIALE, LA SCELTA DELLA PRODUZIONE INDIPENDENTE?
La mia esperienza del digitale, come editore e operatore, specie per il versante statunitense, mi ha consentito di entrare sempre più nei meccanismi nelle dinamiche e nelle tempistiche del grande “tsunami” che coinvolgerà l’editoria. Questa rivoluzione, che qui in Italia è ancora una piccola rissa da bar, cambierà le carte in tavola, gli autori non potranno non tener giusto conto delle opportunità e dei vantaggi offerte dalla produzione definita “indie”, indipendente. Negli Stati Uniti da qualche anno i grandi autori si propongono al mercato con vettori diversi, sia attraverso editori che producendo serie e contenuti indipendenti, vendute principalmente attraverso Amazon. Solo qui in Italia la produzione indipendente, definita self-publishing, viene ancora vista con sospetto e poco supportata, sia dai media che dai lettori. Un atteggiamento che riguarda in particolare l’editoria, mentre le produzioni “indie” cinematografiche e musicali hanno ben altra attenzione, spesso rappresentano la qualità a differenza dei canali super-commerciali. Facile comprendere, pensando al futuro e al digitale (il mercato cartaceo tradizionale è altra cosa, e non può certo essere affrontato in modo indipendente) i vantaggi offerti dalla produzione indie: controllo diretto sui diritti d’autore, pagamenti delle royalties sulle vendite rapide e certi (penso a Amazon, principale interlocutore, ma anche ad alcuni distributori), gestione diretta di prezzi e scontistiche, in funzione di periodi ed esigenze, logica produttiva pianificabile, libera dalle lunghe attese e dai ritardi, misurazione in tempo reale dei risultati, libertà artistica. Per poter mettere in piedi una produzione “indie” come si deve l’autore deve trasformarsi in imprenditore, avvalersi di collaboratori e consulenti (editing, illustratori, impaginatori), gestire dei media web per poter comunicare e creare una linea diretta con i lettori, oppure affidarsi a specialisti di marketing. Fatte queste riflessioni, ho dunque deciso di pubblicare in modo indipendente alcuni titoli, ed affidarmi ad alcuni editori per altri. Vista l’esperienza come editore, non mi mancano certo i professionisti per supportare le mie opere (alcuni sono gli stessi con cui collaboravo in Mezzotints, tra illustratori ed editor) e le competenze per creare e gestire direttamente dei media e fare social-marketing, visto che nasco come blogger e come admin.
La filosofia indie non significa semplicemente scarsa qualità, sicuramente c’è molta roba non all’altezza, ma chi propone con professionalità le proprie opere in modo indipendente va seguito e comunicato (amici comunicatori e recensori, cambiate mentalità velocemente), se si vuole evadere dal grande carrozzone delle proposte commerciali che continuano a proporre titoli mediocri, proposte editoriali una simile all’altra, con logica da grande consumo, da supermercato. La produzione indipendente diventerà, per i lettori esigenti, una delle risorse preferite per cercare titoli digitali originali e di qualità, anche se la selezione sarà altissima. Ma parliamo di digitale, due euro di rischio si possono spendere, sempre meglio che accontentarsi della solita minestra riscaldata offerta da gran parte dell’editoria italiana, tradizionale e digitale. Insomma, io ci sono anche in questo campo, molto convinto della mia produzione indie, che mi sta dando ottime soddisfazioni, affiancata alla collaborazione con editori seri e preparati che continuano a supportarmi. Provate un titolo indie, vedrete che non è sempre roba di serie B, tutt’altro. Non fate scegliere per voi i soliti gruppi editoriali che filtrano tutto, ribellatevi.
OLTRE CHE SCRITTORE TI SCOPRIAMO ANCHE SAGGISTA. VUOI PARLARCI DI QUESTA SECONDA FACCIA DELLA MEDAGLIA DELLA TUA ATTIVITA’?
Non mi definirei come saggista, Monster Masters è una collection di interviste, io stimolo i protagonisti a scrivere, cerco solo di tracciare delle coordinate per riuscire a estrarre all’autore tutti i denti che mi servono. Il saggista è ben altra cosa, un lavoro che richiede tantissima documentazione, preparazione, specializzazione, pazienza. Ammiro molto chi fa questo di mestiere, una scelta dura. Non escludo che in futuro proporrò qualcosa di simile a un saggio, ma oggi non posso meritarmi questa bellissima etichetta.
ULTIMA DOMANDA: COSA CI RISERVANO I FUTURI DI ALESSANDRO MANZETTI E DI CALEB BATTIAGO?
Come avrai letto dalle risposte che ho sfornato, c’è parecchia carne al fuoco. Servono gli estintori. Partiamo da Caleb: a fine giugno uscirà un titolo “indie”, il racconto Vessel – Orrore in Terrasanta, già dal sottotitolo puoi immaginare la location e il periodo storico (altrimenti ti aiuto: A.D. 1099). Passando ad Alessandro, a luglio è in uscita una collection di poesie dark, in lingua inglese, insieme a una grande autrice statunitense, per Kipple Officina Libraria. Dopo l’estate Alessandro proporrà il primo episodio di una serie hard-thriller (anche per vincere l’idiosincrasia sul nome che ti ho confidato), Enemy, ispirata alla vita di Jacques Mesrine, il celebre Nemico Pubblico Numero Uno. Anche questa sarà una produzione indipendente. Ma Alessandro continuerà il percorso internazionale con la pubblicazione di un racconto e di alcune poesie dark, sempre in inglese, stavolta insieme a un grande autore di genere italiano, per un editore molto attento alle proposte qualitative. Per ora non posso dire di più. Ma Caleb? L’eretico continuerà a imperversare con la serie “Naraka World”, ma gran parte del tempo dovrà dedicarla a scrivere il terzo romanzo della trilogia Naraka, Samsara. Ci sopporterete?
NOI SIAMO SICURI DI SI’, ANZI PIU’ CHE SOPPORTARTI… TI SUPPORTEREMO! INTANTO DATE UN’OCCHIATA AL SITO PERSONALE DI ALESSANDRO/CALEB… SARETE SEMPRE PIU’ CHE AGGIORNATI.
ALLA PROSSIMA!