Titolo originale: Maleficent
Anno: 2014
Regia: Robert Stromberg
Soggetto: Charles Perrault e i fratelli Grimm
Sceneggiatura: Paul Dini, Linda Woolverton e John Lee Hancock
Direttore della fotografia: Dean Semler
Montaggio: Chris Lebenzon e Richard Pearson
Musica: James Newton Howard
Effetti Speciali: Charlie Graovac
Produzione: Angelina Jolie, Sarah Bradshaw, Palak Patel e Matt Smith
Origine: USA
Durata: 1h e 37’
CAST
Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Cooper, Lesley Manville, Imelda Staunton, Juno Temple, Sam Riley, Brendon Twaites
TRAMA
In un mondo e regno lontano lontano da una parte esistono i possedimenti degli uomini, sotto il dominio ferreo di un re, e dall’altra la Brughiera, luogo abituato da creature magiche e ricco di ricchezze e incanto, dove vive la giovane fata alata Malefica. Il giovane e ambizioso principe Stefano, dopo essersi innamorato da ragazzino della fanciulla magica, decide di sacrificarla per avere il trono del vecchio re, e con l’inganno le taglia le ali per far credere che l’ha uccisa. Malefica giura vendetta, e quando Stefano, dopo essersi sposato per ragioni dinastiche, ha una figlia, Aurora, lei compare al battesimo e le scaglia addosso la maledizione che la farà cadere in un sonno di morte al compimento dei 16 anni e dopo essere stata punta da un arcolaio. Aurora cresce in una capanna del bosco con tre fatine pasticcione, e fin dall’infanzia è tenuta d’occhio da Malefica insieme all’inseparabile corvo Fosco, capace di prendere varie forme, affezionandosi a lei, mentre la fata diventata strega capisce man mano che non può odiare quella bambina e poi ragazza innocente, che sa amare il mondo della Brughiera. La profezia si compirà, ma il bacio del vero amore e la conclusione saranno molto diversi da come si può pensare.
NOTE
Insieme a Cenerentola, La bella addormentata nel bosco è considerata da molti una delle fiabe simbolo della sottomissione femminile, smorzata da Disney nel film del 1959, ma ben presente nelle versioni di Basile, Perrault e anche in una rilettura sado maso fatta da Anne Rice negli anni Settanta.
Per contro Malefica è forse la cattiva più amata di tutto l’immaginario creato dalla casa di Topolino, ma è anche un simbolo di male assoluto e senza perdono. Ecco, prima di vedere questa nuova edizione della celebre fiaba, che arriva dopo le varie riletture di Biancaneve, Hansel e Gretel e Alice, occorre dimenticare tutto quello che si sapeva e pensava di sapere sulla vicenda.
Linda Woolverton, già sceneggiatrice di altri film Disney e responsabile della Bella topo di biblioteca nel castello della Bestia e della Alice con la spada contro la Regina di cuori e le convenzioni vittoriane, capovolge prospettive e vicenda, creando una vicenda ricca di tematiche ecologiste e soprattutto femministe.
Malefica o Maleficent è una ex buona diventata cattiva per rancore, ma che riscopre dentro di sé la bontà, capendo che si può essere madre anche senza aver messo al mondo una bimba ma semplicemente amandola e proteggendola.
La Brughiera è una specie di mondo ideale, un’età dell’oro dove non c’è bisogno di leggi, regole e di un potere che opprime perché si sa vivere in pace e armonia tra esseri anche molto diversi tra di loro. Messaggi forti e sovversivi, che magari fanno storcere il naso ai puristi ma che sono indubbiamente coraggiosi e originali: se non si era riusciti sul grande schermo a rivalutare il personaggio di Grimilde di Biancaneve, che con il volto di Julia Roberts rimaneva una fashion victim e con quello di Charlize Theron una vampira forza del male (allora resta più innnovativa la Regina di Once upon a time), la cosa riesce invece con in fondo la cattiva più cattiva di tutte, affidate all’ottima interpretazione di Angelina Jolie, ex cattiva ragazza nella vita capace di diventare una paladina dei diritti umani e una mamma anticonformista e fuori dalle regole.
Una fiaba fantasy, che recupera comunque l’oscuro e il gotico dei primordi del genere, strizzando l’occhio agli amanti del genere con richiami sparsi a Tolkien riveduto da Jackson (il drago è bellissimo), a Il trono di spade, a Once upon a time, alle illustrazioni di epoca vittoriana di Arthur Rackham ma anche a quelle più recenti ed emblematiche di Brian Froud, che negli anni Settanta ha rilanciato l’interesse per gli orrori e gli incanti del folklore legato al Piccolo Popolo.
I personaggi maschili, tranne il simpatico e multiforme Fosco, sono decisamente sotto tono e poco importanti, seguendo la tendenza degli ultimi film Disney, come Frozen e soprattutto Brave: spiace solo che non ci sia stata una maggiore valorizzazione delle tre fatine, decisamente stupidotte e machiettistiche, e di Aurora, che avrebbe potuto essere meno leziosa e più interessante.
Dopo questo film, Angelina Jolie avrebbe da un lato detto che lascerà le sale dopo aver interpretato ancora il personaggio storico leggendario di Cleopatra, ma anche che le piacerebbe riprendere Malefica, e forse non sarebbe male.