Mancano ormai pochissimi giorni al “1° Fantasy Horror Award”, che si terrà a Orvieto dal 19 al 21 marzo. Saranno tantissimi, come abbiamo avuto modo di vedere, gli ospiti che saranno presenti alla manifestazione e altrettante saranno le iniziative che coinvolgeranno i partecipanti.
Vediamo ora, direttamente dalle parole di Dario Maria Gulli, responsabile della Star Comics”, cosa vi aspetterà durante la kermesse.
“Il Fantasy Horror Award non è un festival nel senso puro del termine. È innanzitutto un award che premia le opere uscite nel 2009 e quelle distribuite nei primi due mesi del 2010. È una festa, e vuole valorizzare i talenti del settore. Durante i tre giorni che precedono l’assegnazione delle statuette, abbiamo deciso di raccontarvi e mostrarvi le opere che ci hanno più convinti, posando lo sguardo in particolare su quelle non distribuite nei cinema italiani: le altre sono note, e non avrebbe avuto gran senso proiettarle di nuovo. Inoltre, abbiamo voluto riservare uno spazio agli operatori italiani che magari non saranno nella lista delle nomination, ma meritano un occhio di riguardo per aver saputo produrre un film in una nazione dove realizzare un’opera di genere fantastico è sempre più difficile, se non impossibile.
Questo è il Fantasy Horror Award: un premio per fumettisti, attori, registi, autori TV e sceneggiatori cinematografici, e vari professionisti del settore. Si tratta del premio di chi guarda al box office ma anche alla qualità. Ecco perché abbiamo messo sullo stesso piano opere famose e opere meno note, artisti cult e altri poco conosciuti.
Per quanto riguarda l’Italia: forse non ha sempre prodotto opere di qualità, ma è anche miope non vedere il buono che c’è nel nostro Paese, e che non abbiamo voluto trascurare sia nelle proiezioni che precedono l’award sia nei premi. Non è nostro scopo aggiungerci agli altri validissimi festival di cinema sul nostro territorio e in Europa, perché la nostra è un’iniziativa diversa e peculiare: noi parliamo anche di TV, fumetti, libri e tanto altro, e non siamo una “rassegna” in senso tradizionale… Noi vogliamo solo festeggiare l’horror e il fantastico e farlo con passione, senza riserve e per una volta senza pensare solo al proprio orticello. Abbiamo invitato molte star internazionali, ma non sarebbe stata festa se non avessimo chiamato chi opera anche in Italia. Abbiamo pensato ai giovani nei giorni precedenti alla premiazione e alle star per i premi, ma abbiamo anche mischiato, quando possibile, le carte per dare spazio a tutti (compreso a chi vorrebbe far parte di questo mondo).
Se quello che accadrà sarà una festa, lo vedremo dal 19 al 21 marzo e sicuramente dipenderà dagli appassionati, ma intanto possiamo essere orgogliosi di aver messo i primi addobbi e aver dato il via al ballo”.
Oltre agli ospiti già citati, saranno presenti anche, in ordine sparso: Milan Konjevic, Ray Habuosh, Loris Curci, Antonio Tentori, Andrea G. Colombo, Gianfranco Nerozzi, Claudio Simonetti, Sergio Stivaletti, Gianfranco Manfredi, Giuliano Montaldo, Alan D. Altieri, Bary Keating, Mark Werba e Corbin Bernsen. Inoltre la rivista americana “Fangoria” e il magazine britannico inglese “Sci Fi Now” presenzieranno alla manifestazione a conferma della risonanza internazionale dell’evento.
Infine Stefano Bessoni (regista dell’acclamato “Imago Mortis”) presenterà in anteprima il suo nuovo film “Krokodyle”. Come ha avuto modo di dire lo stesso Bessoni: “Questo progetto nasce dall’esigenza di lavorare in un modo differente da quello che normalmente si è abituati a fare in ambito cinematografico. Da molto tempo, soprattutto dopo la stressante esperienza della realizzazione del mio film “Imago Mortis”, sento la necessità di “riconciliarmi” con il mezzo cinematografico e di ricercare una leggerezza calligrafica che è normalmente più congeniale ad altre forme espressive, come ad esempio la pittura, la fotografia, o la grafica. Credo che molte volte le cose migliori nascano nel corso di sperimentazioni e ricerche e che il processo di pianificazione industriale, che i costi altissimi del cinema commerciale impongono, impedisce una fase creativa sincera che dovrebbe essere, a mio avviso, alla base di un linguaggio espressivo.
Il film “Krokodyle” vuole essere una sorta di work in progress che possa essere ampliato ed arricchito anche in fasi successive e se necessario anche a distanza di tempo, per cogliere così le naturali trasformazioni che il tempo può determinare su idee, personaggi e struttura narrativa. Vorrei inoltre che non rimanga solamente qualcosa di destinato ad una diffusione strettamente cinematografica ma che possa essere anche eventualmente esteso ad uno sbocco espositivo, editoriale e web.
Questa film vuole essere una serie di appunti e di riflessioni, un taccuino fatto di immagini e suoni, di parole e di musica, di sogni e di incubi. Una serie di mie personali considerazioni sul cinema, sulla fissazione per la cattura delle immagini e su cosa significa vivere da filmaker, con la testa perennemente tra le nuvole, in attesa di una telefonata che ti faccia sperare che forse, e dico forse, tra mesi, o anni, partirà un tuo progetto cinematografico. Il tutto chiaramente infarcito delle mie passioni, o meglio delle mie ossessioni: l’anatomia, la zoologia, la raccolta di oggetti e le wunderkammer, i freaks e le stranezze, la generazione spontanea e gli omuncoli, la fotografia, il disegno… Inoltre vorrei che potesse essere l’occasione per poter esibire libere suggestioni dalle opere di Bruno Schulz, Christian Morgenstern, Lewis Carroll e da tutti quegli autori che mi ispirano e mi influenzano fin da quando ero bambino.
Non voglio mettermi davanti alla macchina da presa, non ne ho la minima voglia, non ne sono capace e non sarebbe assolutamente interessante. Così mi farò sostituire sullo schermo da un attore che vestirà i panni di Kaspar Toporski, un filmaker immaginario che diverrà il mio alter ego, quello che sono e che almeno nella mia fantasia vorrei o avrei voluto essere. Kaspar sarà circondato da una serie di altri personaggi che divideranno con lui concetti ed ossessioni, in modo che il tutto possa essere diluito in una struttura narrativa e si possa cosi allontanare dalla struttura del documentario, o mockumentary che sia.
Il film che vorrei realizzare potrà apparire caotico, confuso, pieno di elementi e di riferimenti, ma è proprio questo il suo scopo, ovvero realizzare uno sketch-book cinematografico, un libro con tanti appunti da sviluppare ampiamente in progetti più grandi. Ci sarà chiaramente una linea narrativa, necessaria per conferire al film una sua coerenza cinematografica. Per far questo utilizzerò una delle mie tematiche più insistenti e particolari, ovvero quella della generazione spontanea ed in particolare della creazione dal nulla di un piccolo essere “in vitro”, una stramba creatura descritta da Paracelso e chiamata omuncolo o homunculus. Ho già lavorato in passato su questa peculiare creatura ed ho anche sviluppato uno script per un progetto cinematografico molto importante e costoso, che spero un giorno possa essere realizzato. Tuttavia, mi piacerebbe lavorare nuovamente su questo concetto in un contesto indipendente e libero, ma con l’ausilio di tecniche ed effetti speciali adeguati che possano permettere una visualizzazione ottimale. Credo che questo diario filmato di un filmaker immaginario possa essere l’occasione giusta per sperimentare in tal senso.
Probabilmente, chi mi conosce dirà che in fondo non c’è nulla di inventato, che sono tutte cose di cui parlo sempre e che fanno parte della mia vita di tutti i giorni. Chi invece non mi conosce dirà che è tutto assurdo, forse dirà che sono tutte stupidaggini. Ma che mi importa di cosa dirà chi vedrà questo lavoro, la cosa fondamentale è scrivere, disegnare, filmare e fermare nel tempo quello che fugacemente fa capolino nella mia fantasia”.
Per tutti i dettagli e il programma vi rimandiamo ovviamente al sito della manifestazione.
Siete pronti? Non vi resta che attendere pochi giorni prima di catapultarvi nel magico mondo del “1° Fantasy Horror Award”.