Complici gli amici di “Altrisogni”, grazie all’uscita dell’antologia “Ore nere – Otto racconti del terrore”, abbiamo avuto la possibilità di incontrare e conoscere meglio gli autori di questo volume. Tra questi troviamo Yuri Abietti.
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È YURI ABIETTI?
Uno che trova estremamente imbarazzante parlare di sé in terza persona, per cui smetto subito! Non è una domanda facile… Diciamo che sono stato molte cose: giornalista, traduttore, creatore di siti web, grafico… E che ho coltivato molti interessi e hobby, dai giochi di ruolo all’horror, dalle arti marziali al fantasy, fumetti, musica… Canto nella band prog-rock Silver Key, scrivo canzoni e, tra le altre cose, scrivo racconti… Insomma, mi do da fare :)
COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?
Ho cominciato alle scuole medie, sfruttando il fatto che, ogni tanto, la nostra prof ci dava dei “temi liberi” che io trasformavo in piccoli raccontini. Alcuni di questi sono finiti nella mia prima raccolta di racconti, “L’Ultimo Incantesimo” che si può scaricare gratuitamente sul sito Dbooks.it in formato .pdf. I miei mi hanno sempre incoraggiato a leggere molto e a scrivere, e il gusto per il fantastico e il “senso di meraviglia” non mi ha mai abbandonato.
VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PASSATE, IN PARTICOLAR MODO DI QUELLE A CUI SEI PIU’ LEGATO?
Per circa dodici anni ho mantenuto un blog (o, come si diceva allora, un “sito E/N”) su cui ho scritto quasi quotidianamente. Devo dire che ricordo con piacere quegli anni, prima dell’avvento di Facebook. È stato lì che ho cominciato a pubblicare online i racconti che sono entrati a far parte dell’antologia di cui parlavo prima. Devo dire che “Il quadro”, il racconto presente nell’antologia “Ore Nere”, è uno di quelli che mi ha dato maggiore soddisfazione, anche rileggendolo a freddo, come semplice “fruitore”. Poi, come si dice, il lavoro migliore è sempre “il prossimo”!
COME DICEVI, RECENTEMENTE HAI PUBBLICATO ALL’INTERNO DELL’ANTOLOGIA “ALTRISOGNI PRESENTA: ORE NERE” IL TUO RACCONTO INTITOLATO “IL QUADRO”. CE NE VUOI PARLARE?
Il racconto “Il quadro”, in realtà, è una vecchia idea che avevo lasciato a metà tra gli innumerevoli file nelle stesse condizioni sull’hard disk del mio portatile. L’ho riletto, pensando proprio a una possibile partecipazione al “Premio Crawford”, ed è emerso un finale che mi piaceva. Giocare con i temi “classici” dell’horror cercando di reinterpretarli in modo personale e in chiave moderna è una cosa che mi affascina molto. In questo caso, si tratta del soggetto del “quadro maledetto” e ci sono alcune influenze del grande Lovecraft, un autore che, ovviamente, amo moltissimo.
QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?
In realtà, le difficoltà maggiori hanno riguardato la trama, più che le ambientazioni e il personaggio principale. Avevo in mente un’idea generale, una “sensazione” di dove il racconto dovesse andare a parare, ma non riuscivo a focalizzarla, fino a che non ho “capito” il colpo di scena finale. Da lì ricollegare il tutto e farne un insieme coerente è stato un passo facile. So di autori che scrivono lasciando che sia l’atto stesso della scrittura, i personaggi, a portarli dove “devono andare”, ma io, tendenzialmente, sono più a mio agio con un’idea già chiara e precisa della trama e del finale.
IL RACCONTO E’ STATO FRA L’ALTRO VINCITORE DEL “PREMIO SPECIALE ALTRISOGNI” E FINALISTA DEL “PREMIO CRAWFORD”: COSA PUOI RACCONTARCI DI QUESTA ESPERIENZA?
La selezione come finalista della scorsa edizione del “Premio Crawford” è stata davvero una sorpresa, così come non mi aspettavo di vincere il premio della critica di “Altrisogni”. Ho ricevuto queste notizie con grande felicità ed entusiasmo e ho accolto con grande gioia l’idea di Vito Di Domenico e Christian Antonini di raccogliere i racconti che li avevano colpiti maggiormente in un e-book. Sono felice che “Ore Nere” sia stato ben accolto dal pubblico di Amazon e che stia scalando le classifiche dei libri horror… spero che ci siano più occasioni e iniziative di questo genere, in futuro!
VISTO CHE ULTIMAMENTE CAPITA SEMPRE PIU’ SPESSO, COME IN QUESTO CASO, DI LEGGERE MOLTI GIOVANI AUTORI, E NON SOLO QUELLI, ANCHE IN FORMATO DIGITALE, SECONDO TE QUALE SARA’ IL FUTURO DELL’EDITORIA? VEDREMO PIAN PIANO SCOMPARIRE IL CARTACEO A FAVORE DEGLI E-BOOK O PENSI CHE QUESTE DUE REALTA’ POSSANO CONVIVERE ANCORA PER LUNGO TEMPO?
Personalmente, ritengo gli e-book una grande cosa per la letteratura di genere (e non solo) italiana e spesso compro libri di autori amici su Amazon, scoprendo piccole chicche che il mercato “ufficiale” dell’editoria, probabilmente, non avrebbe mai preso in considerazione. E la stessa cosa capita sempre più spesso anche nelle produzioni musicali e video. Nonostante io sia un grande amante dei libri cartacei (che ogni tanto continuo a comprare), io credo che gli e-book siano inevitabilmente il futuro e auspico che anche in Italia la loro vendita diventi sempre di più un fatto normale, diffuso e quotidiano. Questo nuovo mercato dà voce a tantissimi autori bravi, permette a case editoriali piccole di realizzare ottimi prodotti con un budget e un investimento limitato, taglia tutta una serie di spese proibitive (come la distribuzione e il magazzino) e, non dimentichiamocelo, c’è anche un fattore ecologico importante: meno carta viene prodotta e meno alberi devono essere abbattuti!
CI PARE DI CAPIRE CHE IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?
Il fantastico, in tutte le sue accezioni, generi e sotto-generi è, per quanto mi riguarda, una delle più pure espressioni di creatività – che si tratti di libri, film, telefilm, fumetti o arte figurativa, eccetera. Quando lasciamo che la nostra mente inventi interi mondi coerenti creiamo una cornice (come quella di un quadro maledetto…) in cui il lettore può entrare vivendo in prima persona le più disparate avventure. Un’opera davvero affascinante, per me, è quella in cui una struttura coerente e solida dà credibilità e verosimiglianza a elementi fantastici e irreali. In questo, credo che Tolkien sia un maestro imbattibile. Il fatto di vivere, respirare, sentire un intero universo alternativo – come può accadere anche nella fantascienza, ad esempio nelle saghe di “Star Trek”, di “Star Wars” o della “Fondazione” – è sempre stato per me motivo di grande coinvolgimento. Poi, però, ci sono anche storie in cui la logica viene sospesa o, per meglio dire, ne viene adottata una di ordine non razionale, onirico – come accade in alcuni racconti di Lovecraft e di altri autori. A volte un linguaggio più istintivo e simbolico parla in modo più diretto all’inconscio dei lettori e ha una risonanza molto efficace. Nel mio piccolo, questa seconda strada è quella che ho cercato di seguire nella stesura di “Il quadro”.
VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?
Dirò una cosa banalissima: “da tutto e da niente”… A volte la scena di un film, la conversazione con un amico, una musica particolare, una foto o un disegno… A volte un sogno (o un incubo!). Non credo che esista un solo metodo o una sola fonte di ispirazione per uno scrittore (o per un autore di qualsiasi genere). Di sicuro non esiste per me!
QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?
In ordine sparso… Stephen King, Tolkien, Lovecraft, R. W. Chambers, Asimov, Crichton, la Rowling, Anne Rice, Eco, Benni, Danielewski, ma anche Alessandro Girola, Davide Schito, Domenico Attianese, Aaron Scott, Valeria Barbera e gli altri autori di “Ore Nere”…
E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?
Che devo assolutamente contenermi, altrimenti rischio di scrivere un libro!… Ho una grande passione, come forse si sarà capito, per i film fantasy, di fantascienza e horror. Sono un grande fan di “Star Wars” e di “Star Trek”, del “Signore degli Anelli”, di Harry Potter, ma anche dei grandi classici horror degli anni Ottanta, da “Venerdì 13” a “Nightmare”. Mi piacciono le commedie italiane degli anni Settanta, i legal thriller, i film di guerra, e amo moltissimo il filone dei film horror-thriller “found footage”, lanciati da “Blair Witch Project” e portati a nuovi livelli di terrore da “[Rec]” e “Paranormal Activity”… Insomma, guardo un po’ di tutto!
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?
Attualmente, sto lavorando alla realizzazione del secondo album della mia band che avrà delle influenze fantascientifiche (mentre il primo era ispirato ai lavori di Lovecraft nel mondo delle “Dreamlands” e di R. W. Chambers de “Il Re in Giallo”). Ho alcune idee per nuovi racconti e mi piacerebbe partecipare all’edizione 2014 del “Premio Crawford”. Mi piacerebbe molto anche realizzare qualcosa insieme ad alcuni illustri esponenti di questa nuova generazione di “autori elettronici”. Di sogni lasciati nel cassetto ce ne sono sempre e, chissà, magari prima o poi mi farò coraggio e ne ritirerò fuori qualcuno…
Grazie mille per l’attenzione e lo spazio che state dando ad “Altrisogni” e a “Ore Nere” e i suoi autori e un saluto ai lettori di Lazonamorta.it!
GRAZIE MILLE A TE: TI ATTENDIAMO AL VARCO PER I PROSSIMI SVILUPPI.