E’ uscito con il titolo di LIBRI DI SANGUE il nuovo capitolo della famiglia più sanguinaria, e sanguinosa, della storia del fumetto: INKIOSTRO EDIZIONI ha infatti da poco dato alle stampe il N° 3 di THE CANNIBAL FAMILY (36 pagine; € 3,50), splendida serie ideata da Rossano Piccioni e Stefano Fantelli che si avvale in ogni numero di preziose collaborazioni, tanto fra i disegnatori quanto fra gli sceneggiatori e gli ospiti.
Questa terza uscita vede ad esempio Alessandro Bocci alla copertina, Paolo Antiga ai disegni insieme a Piccioni, mentre sul versante testi troviamo, oltre a Fantelli, anche Antonio Tentori (che ce lo aveva anticipato recentemente) ed Edoardo Margheriti.
E per entrare nel merito, leggiamo direttamente dalla prefazione di Edoardo Margheriti: “Ricordo il periodo dei film cannibal… intorno alla fine degli anni 70 molti film videro la luce in seguito al successo di titoli come: “Ultimo mondo Cannibale”, “Cannibal Holocaust” e “Cannibal Ferox”. Questi film erano tutti molto simili tra loro, ambientati nella giungla e tesi più a disgustare il pubblico con effettacci, sangue, frattaglie e budella, che non a raccontare le motivazioni e la cultura atavica che induceva questi popoli a cibarsi di carne umana. La carne dei loro nemici, per acquisirne la forza, il coraggio, ma anche per esorcizzarne la paura, trattandolo alla stregua di un animale da allevamento. Questo filone è stato riesumato quest’anno da Eli Roth con il film “The Green Inferno”, un film strutturato esattamente come i suoi predecessori italiani. Nel 1980 lavorai come attore e aiuto regista in “Apocalypse domani”, di Antonio Margheriti, mio padre. Era un film sul cannibalismo, ma non trattava il tema dell’antropofagia tribale, quanto quello del cannibalismo urbano, inteso come follia omicida e come una specie di virus che simboleggiava gli orrori della guerra del Vietnam e della società moderna che cannibalizza tutto e tutti. Negli anni successivi non ci furono più film del genere, perché il cannibal ebbe vita breve. A parte i film su Hannibal Lecter, e qualche sporadico horror americano, nessuno ha avuto finora il coraggio di affrontare, come Stefano Fantelli e Rossano Piccioni nei racconti di The Cannibal Family, il tema del cannibalismo come scelta di vita, per accelerare il processo di rigenerazione dell’umanità. E tutto questo accade in una fusione fra un mondo passato e quello moderno ed iperconsumistico dove si può comprare qualsiasi cosa e forse, in una realtà suburbana a noi sconosciuta, anche carne umana”.
Figlio di Antonio Margheriti, il regista cult di Quentin Tarantino, Edoardo intraprende i suoi primi passi facendo da seconda unità al padre. Negli anni Ottanta, oltre a dedicarsi agli effetti speciali per i film del genitore, lavora anche per Sergio Martino occupandosi dei modellini. È produttore esecutivo di moltissimi film e serie televisive, come “Elisa di Rivombrosa”, “Lucky Luke”, “Il settimo Papiro”, “Genghis Khan”. Per Mediaset ha diretto “Negli occhi dell’assassino” e “La donna velata”.
La carriera di Antonio Tentori è iniziata invece grazie all’incontro con uno degli autori più importanti del cinema horror, Lucio Fulci, per il quale ha scritto “Demonia” e “Un gatto nel cervello”. In seguito ha collaborato, tra gli altri, con un maestro dello splatter come Aristide Massaccesi/Joe D’Amato (“Ritorno dalla morte – Frankenstein 2000″), con il mago degli effetti speciali Sergio Stivaletti (“I tre volti del terrore”) e con un maestro del cinema popolare come Bruno Mattei (“L’isola dei morti viventi”, “Anime perse”, “Zombi: La creazione”). Ha scritto, insieme a Dario Argento e a Stefano Piani, la sceneggiatura del nuovo film del maestro dell’orrore intitolato “Dracula 3D“.
Buona… digestione.