L. FILIPPO SANTANIELLO

Complici gli amici di “Altrisogni”, grazie all’uscita dell’antologia “Ore nere – Otto racconti del terrore”, abbiamo avuto la possibilità di incontrare e conoscere meglio gli autori di questo volume. Tra questi troviamo L. Filippo Santaniello.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È L. FILIPPO SANTANIELLO?

Innanzitutto grazie a LaZonaMorta.it per ospitarmi sulle sue pagine (grazie a te di esserci, ndr). Prima di considerarmi autore e sceneggiatore, mi piace definirmi appassionato di letteratura, quindi stimo ogni racconto, romanzo o fumetto in grado di suscitare emozioni, negative o positive che siano. Sono laureato in Letteratura, Musica e Spettacolo alla Sapienza e ho un diploma in sceneggiatura conseguito alla NUCT. Nel corso degli anni ho collezionato pubblicazioni su riviste (Verde) e antologie di diversi editori (Nero Press, Watson, Viola Editrice, Universitalia), specializzate nei generi che più amo: horror, noir, pulp. Come sceneggiatore ho scritto diversi cortometraggi che potete vedere sul mio canale YouTube e un lungometraggio “Bloody Sin” per la regia di Domiziano Cristopharo, che sarà proiettato alla prossima edizione del “Tolfa Film Festival”. “Sarcophaga”, invece, cortometraggio al quale sono molto affezionato e diretto da Giuseppe Peronace, verrà proiettato al prossimo “FantaFestival”, appuntamento da non perdere!

COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

La prima sceneggiatura l’ho scritta per gioco durante le vacanze scolastiche della prima media. Era un cortometraggio horror con protagonisti i miei genitori e alcuni amici. La parte che più mi piacque fu la scrittura, così continuai a inventare brevi racconti dell’orrore che inquietavano mia madre, non tanto per l’efficacia delle storie, quanto perché a scriverle era un bambino di dodici anni: suo figlio. Mia sorella all’epoca aveva tre anni e in uno di quei racconti faceva una fine tremenda per mano mia, che m’immaginavo posseduto da uno spirito demoniaco. Ricordo ancora il titolo del racconto: “Il trasloco” e gli occhi spiritati di mia madre mentre lo leggeva. C’è da dire che nonostante la mia propensione a sterminare membri della famiglia, i miei genitori mi hanno sempre incitato a continuare a scrivere.

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PASSATE, IN PARTICOLAR MODO DI QUELLE A CUI SEI PIU’ LEGATO?

Se parliamo di cinema, sono legato a ogni cortometraggio che è stato prodotto da una mia sceneggiatura perché la soddisfazione di veder realizzate le proprie fantasie è enorme. “Sarcophaga”, la storia d’amore tra una mosca e una donna vittima di un serial killer, è tra i corti che preferisco e se non l’avete visto vi consiglio di rimediare subito guardando su YouTube.
Il progetto più ambizioso rimane “Bloody Sin”, sia perché è un lungometraggio, sia perché per realizzarlo abbiamo speso enormi energie. Come ho detto, il film sarà proiettato alla prossima edizione del “Tolfa Film Festival” dove ci saranno incontri con cast e regista. Guardatevi il trailer di quello che è stato definito il primo “glam horror” al mondo.
Per quanto riguarda la narrativa, due anni fa, il mio alter ego Filip Fromell ha pubblicato “La luna a scacchi” edito da Zero111 Edizioni. Un romanzo a tinte cupe dove la licantropia è trattata da un nuovo punto di vista. Ha avuto buone recensioni e se vi interessa ecco dove acquistarlo: www.ibs.it/code/9788863074550/fromell-filip/luna-scacchi.html.
Come per i cortometraggi, sono affezionato a ogni racconto che ho scritto. Volete leggerne uno parecchio gustoso e splatter? Vi presento “Il mago”, uscito sul numero di maggio della rivista Verde.

RECENTEMENTE HAI PUBBLICATO ALL’INTERNO DELL’ANTOLOGIA “ALTRISOGNI PRESENTA: ORE NERE” IL TUO RACCONTO INTITOLATO “IN TRANCE”. CE NE VUOI PARLARE?

Pubblicare “In Trance” nell’antologia “Ore Nere” è stata una grande soddisfazione e ringrazio ancora gli organizzatori del “Premio Letterario F. M. Crawford”. Il racconto è stato giudicato positivamente da alcuni recensori che ne hanno apprezzato i dialoghi verosimili e la capacità di innovare un tema, quello dell’esorcismo, che sembrava aver detto tutto.
Ho inserito un particolare al quale nessuno, credo, aveva ancora pensato. Ma non voglio dire altro per non rovinare la sorpresa. Visto che siamo in tema esorcismi, vi consiglio davvero di impossessarvi dell’antologia. L’ho letta prima di andare a letto e vi assicuro che non è stato semplice prendere sonno.

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?

Non c’è stata nessuna parte difficile. Avevo personaggi e trama in testa, mi sono seduto davanti al mio computer e la storia è venuta fuori da sola. Sì, possiamo quasi dire che io sia caduto in trance

VISTO CHE ULTIMAMENTE CAPITA SEMPRE PIU’ SPESSO, COME IN QUESTO CASO, DI LEGGERE MOLTI GIOVANI AUTORI, E NON SOLO QUELLI, ANCHE IN FORMATO DIGITALE, SECONDO TE QUALE SARA’ IL FUTURO DELL’EDITORIA? VEDREMO PIAN PIANO SCOMPARIRE IL CARTACEO A FAVORE DEGLI E-BOOK O PENSI CHE QUESTE DUE REALTA’ POSSANO CONVIVERE ANCORA PER LUNGO TEMPO?

Il mercato dell’editoria è sempre più in crisi, questo è un dato certo. E se gli e-book, che prima non amavo ma sto lentamente apprezzando, hanno il potere di rinvigorire la situazione, ben vengano. L’importante non è il formato con cui la gente (sempre meno) legge, ma che non smetta di farlo. Quindi sì, e-book e cartaceo possono coesistere e credo che col tempo il formato elettronico avrà la meglio. Dobbiamo adattarci. I tempi cambiano e noi con loro. Quindi mano al portafoglio e compratevi questo benedetto eReader!

CI PARE DI CAPIRE CHE IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

In realtà non sono un autore che fa un utilizzo sfrenato della fantasia. Mi piace manipolare il reale per creare situazioni all’apparenza fantastiche, perché è l’unico modo che conosco per stupire il lettore. Altero quello a cui è abituato e glielo ripropongo sotto nuove forme: grottesche, terrificanti, macabre, a volte ironiche. L’importante è non annoiare, perché se il lettore passa ad altro (social network, film in streaming, sterminare la propria famiglia) non mi resta che cambiare mestiere e sinceramente non so far altro a parte scrivere.

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Come ho detto, attingo da ciò che mi succede durante la vita di ogni giorno, da quello che vedo, da quello che ascolto. Immagazzino, prendo appunti e poi manipolo, distorco, piego e sovrappongo. Scrivere è come costruire. Ci vuole cura, precisione, attenzione; bisogna adoperare alcune tecniche, non molte, giusto qualche trucchetto che stuzzichi l’attenzione del lettore che, come un pesce, deve essere catturato all’amo. Poi è tutto tuo puoi farne ciò che vuoi. Sì, sono sadico, lo ammetto!

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Niccolò Ammaniti, Stephen King, Raymond Carver, Edgar Allan Poe, Emmanuel Carrère, Charles Bukowski, Pedro Juan Gutiérrez.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?

Sono appassionato di cinema dell’orrore, dai classici, ai film meno noti. Adoro gli splatter anni Ottanta: “Bad Taste”, “Basket Case”, “Street Trash”, “Re-Animator”… Li trovo pieni di invenzioni, le storie sono spesso sgangherate e mi divertono per quello. Ovviamente non posso fare a meno del cinema d’autore: Fellini, Cronenberg, Lynch, Herzog. Un film che ultimamente mi ha colpito e turbato è “Grizzly Man”, proprio di Werner Herzog.
Giacché siamo in tema di cinema dell’orrore, ho letto oggi la notizia che Dario Argento probabilmente girerà un film con Iggy Pop come protagonista. Mi è venuto da ridere. Dopo la mantide religiosa che ci ha fatto accapponare la pelle in “Dracula 3D”, evidentemente ora ha bisogno di un’iguana! A parte le battutacce: spero che Argento stavolta non fallisca l’appuntamento, visto che è da parecchio che non produce più nulla degno del suo grande nome.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

L’ambizione maggiore è scrivere un romanzo che sia apprezzato da un pubblico più ampio, ma per farlo, soprattutto in Italia, forse è il caso di accantonare l’horror e destreggiarsi con generi più commerciali. Mi piacerebbe quindi scrivere un buon romanzo, onesto, pulito e riuscire ad adattarlo per il cinema. Una storia che parli alle persone e che sia lo specchio degli anni che stiamo vivendo. Nel cassetto non voglio lasciare nessun sogno. Spero di avere il tempo, la dedizione e la forza di realizzarli tutti.

IN BOCCA AL LUPO ALLORA! SI DICE CHE “LA ZONA MORTA” PORTI BENE!

Davide Longoni