L’OMBRA DEL DIO ALATO

E’ uscita per Kipple Officina Libraria la nuova edizione, rivista e ampliata, del saggio “L’ombra del dio alato” (formato ePub e Mobi; 265 pagine; 3,99€) di Danilo Arona, scrittore e saggista dell’occulto che indaga in tutte le sue forme i territori dell’oscurità; è un ritorno in Kipple, quello di Danilo, già presente dal 2011 nel catalogo con il romanzo “Palo Mayombe 2011”, pubblicato a suo tempo nella collana “Avatar/eAvatar”. La prefazione di questo nuovo lavoro è del maestro Mauro D’Angelo, che introduce e disegna perfettamente il territorio di ombre che Arona attraversa.

“L’ombra del dio alato” esce ora in formato digitale – nell’ambito della nuova collana esoterica “eXoth” – in un contenitore destinato a portare nuove e profonde sorprese agli adepti delle scienze occulte, e prossimamente sarà disponibile anche in versione cartacea per Atmosfera Edizioni.

Vediamo di cosa tratta il volume. Esiste un centro perfetto nella ricerca di Danilo Arona e risiede nell’antichissimo demone mesopotamico Pazuzu, entità che soffiava dal deserto il calore appartenente a quelle terre desolate di sabbia e aridità. Arona ricostruisce – con una trama impeccabile – l’antica tela della civiltà umana, partendo dai tempi arcaici dove ogni connessione, sapientemente esaminata, ci riporta alle origini di Pazuzu e Lilith, sua partner nel duopolio che ruota sull’umanità. Un epicentro oscuro dove le regole dell’odierna Fisica quantistica si applicano perfettamente al mondo esoterico, fino a toccare i coinvolgimenti epocali in cui Pazuzu svetta come essere primigenio ed è causa di eventi apparentemente ordinari. Così come il vento rovente del deserto avvolge tutto, trascinando la sabbia e gli elementi che trova durante il suo passaggio, così la ricerca sistematica e minuziosa di Danilo Arona coinvolge Pazuzu – il demone mesopotamico identificato dal soffio bollente del deserto – e arriva a noi con tutta la sua carica sincretica, sincronica, pregna di una casualità – mai tale – che definisce la densa e fitta tela in cui il passato illumina la nostra condizione umana, dove le cause ci appaiono come il destino demiurgico cui potremmo essere designati, mentre sullo sfondo le energie occulte muovono indisturbate le pedine, quali noi siamo. Questo è l’imperdibile saggio sul dio alato Pazuzu, scritto dal più connettivista tra gli indagatori dell’esoterico.

Leggiamo ora un estratto, giusto per farci un’idea di cosa ci aspetta:

“Alle origini del mondo, le necessità pratiche di visualizzazione e di localizzazione imposero in qualche modo che, all’interno dell’immagine dell’universo stratiforme, la parte più “bassa” – nella quale si pensava vivessero quelle che definiamo “entità intrusive” – s’identificassero nell’abisso, il più profondo e inimmaginabile sottosuolo che chiaramente prese, da quasi subito, a con incidere con l’idea dell’inferno. “Quando l’abisso concede anche solo uno spiraglio, un accesso al limitare delle sue voragini, ne escono le più terribili e orrende creazioni del suo delirio”. L’Abbadon, l’abisso di perdizione nella mitologia babilonese, o lo Sheol, l’abisso ebraico, in questa frase del monaco benedettino visionario Bernard Teyssédre è inteso come la voragine spaventosa che porta da un universo all’altro. Il baratro senza fondo è l’inimmaginabile. E quando si tenta di rappresentarlo si fa riferimento solo alla sua apertura, cioè sotto la forma delle sue fauci spalancate. E da uno di questi universi che hanno trovato magione, tanto nel mito che nei riferimenti biblici, quelli che all’apparenza, in molti casi, richiamano l’iconografia classica dei demoni perché appartenenti in tempi remoti a una razza ibridata che calcò la Terra e tormentò in varie maniere il genere umano. Di questo scontro si trova traccia in molti miti religiosi, come la grande guerra raccontata nell’epopea del Mahabharata o la caduta di Lucifero a opera dell’arcangelo Michele. La lotta degli arcangeli contro Lucifero e gli angeli ribelli è una trasposizione mitica e poi religiosa dell’espulsione dal nostro universo della razza dei “diavoli”, che aveva in epoche primordiali invaso il nostro mondo, il mito classico del Caos primigenio a cui succedette l’ordine del cosmo. Degli esseri intermedi o “demoni – oppure angeli – guardiani” ai valichi tra i mondi, abbiamo numerose tracce nei miti di ogni cultura. Nella Cosmografia di Abuzakariya è scritto: “Sono gli angeli che mantengono l’ordine nell’universo e il fine delle cose esistenti”. Secondo il Corano esiste una categoria di angeli, detti Hafaza, i “guardiani”. Gli ausiliari di Gabriele hanno il controllo del mondo intero. Il loro compito è quello di “produrre le forze irascibili e istintive destinate a premunire contro ciò che è cattivo e dannoso”. L’immagine di Ba’al, o Reshep, l’eroe babilonese che vestito del corto perizoma, con sul capo l’alta tiara e dotato di un paio di ali, trafigge con una lancia un serpente, è un antenato dell’arcangelo che abbatte il dragone”.

Danilo Arona (classe 1950) è tante cose: giornalista, scrittore, musicista, ma anche ricercatore sul campo di “storie ai confini della realtà”, critico cinematografico e letterario, e instancabile “nomade”. Al suo attivo ha un incalcolabile numero di articoli disseminati qua e là tra giornali locali e riviste varie (Robot, Aliens, Cinema&Cinema, Focus, Primo Piano, Carmilla, HorrorMania e Il Corsaro Nero); saggi sul cinema horror e fantastico (Guida al fantacinema, Guida al cinema horror, Nuova guida al fantacinema – La maschera, la carne, il contagio, Vien di notte l’Uomo Nero – Il cinema di Stephen King e Wes Craven – Il buio oltre la siepe) e saggi sul Lato Oscuro della Realtà (Tutte storie, Satana ti vuole e Possessione mediatica). Da anni si dedica stabilmente alla narrativa, elaborando un personale concetto di horror italiano legato alle paure del territorio, con ormai decine di titoli scritti; nel campo della narrativa breve, sono numerosissime le sue partecipazioni alle più prestigiose, e innovative, antologie degli ultimi anni.

La collana “eXoth” è la nuova collana di Kipple Officina Libraria dedicata agli studi del mondo esoterico e dell’occulto, un contenitore di eccellenze filosofiche e medianiche, di esperimenti e astrazioni che spostano continuamente il confine del Reale e del Possibile. È l’altro lato delle nuove scienze Fisiche applicate alle antichissime scuole mistiche, in cui ogni aspetto della vita assume sembianze trascendenti e inumane.

Buona lettura.

A cura della redazione