La più popolare, non solo in Italia, autrice nostrana di romanzi fantasy, Licia Troisi, festeggia i dieci anni di carriera inaugurando una nuova serie, diversa dalle atmosfere urban fantasy per ragazzi de La ragazza drago e soprattutto dai travolgenti universi fantasy del Mondo Emerso e di Nashira.
Stavolta porta lettori e lettrici in una Roma analoga a quella reale, una Roma insolita, lontana da zone turistiche e movida, tra borgate e raccordi, per raccontare la storia di Pandora detta Pam, ragazza amante del gothic e dell’heavy metal, considerata un’outsider dai suoi compagni e per questo discriminata, che rimane vittima di uno stupido scherzo a una festa, liberando da uno scrigno alcuni demoni e diventando invisibile.
L’unico che potrà aiutarla sarà un ragazzo cresciuto in una situazione difficile, Samaele detto Sam, anche lui posseduto dai demoni che Pandora ha liberato, che uccide con il tocco della mano: insieme andranno in cerca di una soluzione, trovando nemici che sono contetissimi dell’avvento dei demoni ma anche chi non fa distinzione tra vere minacce e chi lotta, e anche insospettabili.
Pandora è il primo di una serie che l’autrice ha annunciato di essere di sei volumi, e mescola l’urban fantasy e l’horror, portando nuova linfa a un genere che è un po’ scaduto tra vampiretti e lupacchiotti mannari romantici. Licia Troisi si ispira per l’immaginario del suo libro alla mitologia antica, mescolando Egitto, un mondo che piace sempre, alla Grecia, con un forte richiamo alla storia di Pandora, la donna che aprì il vaso scatenando il male nel mondo proprio come fa l’omonima eroina suo malgrado.
Nei libri precedenti Licia Troisi aveva inventato come protagoniste guerriere o per scelta o per una catena di eventi superiori a loro: Pam invece è più realistica, ed è un modo per parlare di outsider in un mondo omologato, tema sempre attuale, e che colpisce in particolare chi ha interessi alternativi, non ultimi fumetti, fantasy e cultura dark. Nelle pagine del libro si parla anche della difficoltà di fare ricerca in Italia (argomento che Licia Troisi conosce bene), di emarginazione, vite perdute, disperazione, confermando l’interesse per l’autrice di raccontare storie fantastiche parlando del nostro oggi.
A questo punto non resta che aspettare i prossimi capitoli di una saga che si rivolge a un pubblico young adult ma che può piacere anche a chi è un po’ meno young e un po’ più adult, e che magari da più giovane è stato proprio discriminato come Pam perché non si riconosceva in riti e miti dei coetanei, ma ne cercava di suoi, magari più fantasiosi e fuori dagli schemi.