Il “Trieste Science+Fiction 2014”, annuale festival della fantascienza che si tiene in quel di Trieste ci comunica che l’ospite d’onore della quattordicesima edizione sarà il regista cileno Alejandro Jodorowsky, in occasione del suo attesissimo ritorno alla regia, dopo 23 anni, con l’autobiografia visionaria “La danza della realtà” (titolo originale: “La Danza de la Realidad”, Cile/Francia, 2013).
Ad Alejandro Jodorowsky, icona del cinema underground e della controcultura internazionale degli anni ‘70, autore di film fantastici cult come “La montagna sacra”, “El Topo” e “Santa Sangre”, il Festival della Fantascienza di Trieste consegnerà il Premio alla Carriera “Urania d’Argento” (in collaborazione con la rivista Mondadori “Urania”), riconoscimento già assegnato nel corso degli anni a personalità illustri che hanno fatto la storia del cinema di genere, come Dario Argento, Roger Corman, Joe Dante, Christopher Lee, Terry Gilliam, George Romero.
Il regista cileno sarà a Trieste il prossimo 31 ottobre e offrirà al pubblico del “Trieste Science+Fiction” la possibilità di assistere a una sua conferenza/ spettacolo dal vivo nella tradizione del suo celebre Cabaret Mystique, esilarante e profondo intrattenimento, nuovo tassello per la comprensione e il senso della comédie humaine, che l’autore ha saputo perlustrare anche nei suoi risvolti drammatici. Lo spettacolo si articolerà attorno alla lettura del breve testo poetico “Idioma remoto”, da cui prende spunto l’intero film. Lo spettacolo precederà la proiezione de “La danza della realtà”, presentato in anteprima a Cannes nel 2013 alla Quinzaine des Réalisateurs e distribuito in Italia da GARABOMBO – Arte in Movimento di Salvatore Pecoraro e Antonio Bertoli. La data triestina fa parte dell’Alejandro Jodorowsky 2014 Italian Tour che avrà inizio a il 26 ottobre a Bari e toccherà alcune tra le principali piazze italiane (Roma il 28, Bologna il 29, Firenze il 30, Genova il 6 novembre, Napoli il 21 novembre) e in cui Jodorowsky accompagnerà personalmente l’uscita del film.
La presenza di Alejandro Jodorowsky sarà un vero e proprio evento. Scrittore, fumettista, saggista, drammaturgo, regista teatrale, fondatore con Roland Topor e Fernando Arrabal del Movimento Panico, cineasta e poeta, “inventore” della psicomagia, ha firmato solo sette film in quarantacinque anni, ottenendo una fama indiscussa. “La danza della realtà” sarà l’ennesima, sorprendente, esperienza: un’autobiografia immaginaria che rilegge gli anni della sua infanzia, in una catena di ricordi e sogni, grottesca e straniata. «Essendomi separato dal mio io illusorio, ho cercato disperatamente un sentiero e un senso per la vita». Questa dichiarazione del regista ben definisce il progetto biografico del film: restituire l’avventura e la ricerca che è stata la sua vita.
A completare l’omaggio all’autore, ci sarà l’anteprima nazionale del documentario “Jodorowsky’s Dune” (USA, 2013) di Frank Pavich in collaborazione con Disney Media Distribution: il film racconta il fantastico, incredibile e delirante mondo di Alejandro Jodorowsky e del suo progetto per realizzare un adattamento cinematografico di Dune, il capolavoro di Frank Herbert, in cui Mick Jagger, Orson Welles, Salavador Dalì, Moebius, H.R. Giger, Pink Floyd, Mike Oldfield sono solo alcuni dei mancati protagonisti della pellicola che avrebbe cambiato per sempre l’universo della fantascienza.
Altro grande nome di questa edizione del “Trieste Science+Fiction” sarà il celebre regista Enzo G. Castellari, che è stato chiamato a presiedere la giuria internazionale che assegnerà il “Premio Asteroide” al miglior lungometraggio internazionale indipendente di un regista esordiente o emergente, di genere science fiction o fantasy.
Enzo G. Castellari, all’anagrafe Enzo Girolami, è un regista, sceneggiatore, attore, montatore e produttore cinematografico italiano. Nato a Roma il 29 luglio del 1938, figlio del regista Marino Girolami e nipote del regista Romolo Guerrieri, Castellari si diploma scenografo all’Accademia di Belle Arti di Roma e poi consegue la laurea in architettura. Dopo una carriera come pugile entra nel mondo del cinema come attore, quindi continua in veste di assistente alla produzione, aiuto regista, coordinatore degli stuntman e sceneggiatore, muovendo i primi passi nel cinema insieme al padre. La prima esperienza “accreditata” dietro la macchina da presa arriva con il western “7 Winchester per un massacro”, nonostante avesse già girato il western “Pochi dollari per Django” con Anthony Steffen. Considerato uno dei migliori registi italiani di film d’azione, si è cimentato con vari generi, dallo spaghetti western al poliziottesco, dal post-atomico all’avventuroso. Ha diretto film divenuti cult, come “La polizia incrimina, la legge assolve”, “1990: i guerrieri del Bronx”, “Keoma”, “L’ultimo squalo”, “Gli occhi freddi della paura”, “I nuovi barbari”, “Fuga dal Bronx” e “Quel maledetto treno blindato”, (omaggiato da Quentin Tarantino con “Inglorious Bastards”).
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