Vi segnaliamo l’uscita del romanzo fantascientifico “Amganco” di Francesco B. Modugno (174 pagine; 13,00 €) pubblicato nella collana “Atropo” di Eris Edizioni.
Speculando sulle nuove tecnologie e sulle loro applicazioni, social network e smart phone inclusi, l’autore prefigura un’era in cui la modernità è riuscita a plasmare una realtà utopica dove le nostre attuali speranze sulla diffusione del sapere e della scienza generano la peggiore distopia: una società interamente dedita alla gestione di dati e di informazioni in cui l’uso esclusivo dell’intelletto ha reso obsoleto il corpo e l’uomo è libero di pensare ma non di agire. Nella totale assenza di conflitti e guerre, un’équipe di scienziati, conduce esperimenti per realizzare il sogno dell’umanità: unire una conoscenza assoluta a una vita senza fine, sacrificando per un futuro migliore, tutto ciò che l’uomo ha ancora di umano.
Nel Ventitreesimo secolo, dopo un terzo conflitto mondiale che ha devastato il pianeta e decimato la popolazione, l’umanità, per sopravvivere e preservare la pace, ha dovuto scegliere tra l’etica e il consumismo. Ormai le uniche attività ammesse sono quelle legate alla conoscenza e alla ricerca, gli unici lavori possibili quelli legati all’istruzione e all’elaborazione di dati e informazioni. L’essere umano si dedica solo alla speculazione mentale e il corpo è diventato obsoleto in ogni ambito della vita. I rapporti diretti tra individui sono destinati a scomparire a favore della velocità di relazione e la robotica permette a chiunque di dedicarsi esclusivamente al sapere. L’intera società umana è pronta a cambiare per raggiungere il suo apice evolutivo e l’équipe guidata dal dottor Neumann si appresta a realizzare il sogno di tutta la propria specie: andare oltre il limite imposto dalla natura grazie alle ultime tecnologie scoperte, unendo una conoscenza assoluta con una vita senza fine. Sacrificando a questa fede in un futuro migliore tutto ciò l’uomo ha ancora di umano.
Forte di una poetica post cyberpunk, “Amganco” ci offre una profonda riflessione sui rapporti umani sempre più trasformati da internet e dal digitale, in cui la velocità e la comodità di relazione sono preferiti ai contatti reali e dove la sfera emotiva sta perdendo la sua corporeità.
“Amganco” è uno di quei pochi casi di narrativa fantascientifica contemporanea che fanno ritorno alla fantascienza classica, intesa nella sua interpretazione più etimologica: a partire da ipotesi tecnico scientifiche si sviluppa un probabile futuro prossimo dell’umanità. Il giovane autore Francesco B. Modugno (classe 1986) infatti, specula sulle nuove tecnologie e sulle loro applicazioni, social network e smart phone inclusi, prefigurando un futuro idilliaco per l’uomo. Un’era in cui la modernità è riuscita a plasmare una realtà utopica, dove le attuali speranze sulla diffusione della scienza e della cultura in ogni dove, si trasformano però nella peggiore distopia: una società interamente dedita all’informazione e alla gestione dei dati. La Terra trasformata in una grande biblioteca a cielo aperto dove l’uomo è libero di pensare ma non di agire in quanto tale. Un uso esclusivo dell’intelletto tra le facoltà umane, che ha reso obsoleto il corpo.
Sopravvissuta a un terzo conflitto mondiale che ha devastato totalmente il pianeta e decimato la popolazione, l’umanità di “Amganco” riesce a realizzare quello che oggi è il più grande sogno della nostra civiltà: un mondo senza guerre e conflitti, dove tutti gli esseri umani del pianeta vivono in pace e in armonia. La controparte di questo sogno che si realizza però, sta proprio nell’impossibilità di dimenticare e rimuovere i tarli che da sempre hanno segnato la Storia dell’uomo. La volontà di andare sempre oltre, anche a discapito dei propri simili, per raggiungere qualcosa di sempre più alto.
Se negli ultimi anni anche serie televisive come “Black Mirror” ci hanno mostrato diverse possibili società future proprio a partire dalle ultime tecnologie scoperte e applicate in questi anni, le vicende di “Amganco”, attraversate da una forte poetica post cyberpunk, si chiudono tutte dentro a un laboratorio scientifico di sperimentazione dove un’équipe dei migliori ingegneri e specialisti del pianeta affronta il gravoso compito di realizzare il sogno di tutta la propria specie: raggiungere il massimo stadio evolutivo dell’uomo, andando oltre il limite imposto dalla natura grazie alle ultime scoperte tecnologiche, per unire una conoscenza assoluta a una vita senza fine, senza più dover sottostare alla caducità cellulare del corpo umano. Sacrificando a questa fede in un futuro migliore tutto ciò l’uomo ha ancora di realmente umano.
Modugno ci offre così una profonda riflessione sugli attuali rapporti tra esseri umani sempre più trasformati da internet e dalla realtà digitale, in un presente in cui già la velocità e la comodità di relazione sono preferiti ai contatti reali e concreti da “esseri umani” e dove la sfera emotiva sta perdendo la sua corporeità.
Francesco B. Modugno nasce a Torino nel 1986. Tra le sue principali passioni vi è la musica, alla quale contribuisce da 10 anni con una propria etichetta discografica, High Voltage Records, e con progetti personali nell’ambito della musica elettronica con il nome d’arte “Kraken”. Formatosi accademicamente nel settore agrario, attualmente risiede e alleva api nella sua città natale.
Erika Bertoli (Eki Bi), che si è occupata della copertina e delle illustrazioni interne, è una giovane illustratrice bolognese laureata all’Accademia di Belle arti di Torino e formatasi al liceo artistico “F. Arcangeli” di Bologna. Trae massima ispirazione dalle incisioni vibranti ad acquaforte di Rembrant, che traduce a inchiostro, pennarello, penna e china, in un intreccio di forme e volumi apparentemente casuale, ma precisamente delineato e progettato. Per Eris ha illustrato anche il romanzo “Oggi tocca me – Una guerra per bande” (2013).
Eris Edizioni nasce a Torino dal bisogno di un gruppo di amici di essere motore e ricettacolo di una cultura condivisa, slegata dal concetto industriale di libro solo come prodotto e mai come opera. Una cultura condivisa libera di circolare: “non ci accontentiamo degli slogan sui liberi saperi, ci dicono i responsabili del marchio, vogliamo una cultura che viene da tutti e viene restituita a tutti tramite la voce di chi si sceglie autore e crea minuscoli tasselli che ci raccontano il mondo, appartenendo a questo. Vogliamo dare corpo e distribuire opere, non probabili successi economici, senza basare le nostre scelte sull’importanza di un autore ma solo sulla bontà della sua opera, con un occhio di riguardo a chi è esordiente e che ha diritto di essere scelto per quello che fa e non per quanto in libreria potrebbe fruttare.
Giusto un appunto: una policy elementare, Eris in nessun modo, con nessuna sua opera vuole favorire o favorirà il razzismo o atteggiamenti xenofobi, Eris è antisessista, contro ogni discriminazione di genere, antifascista e contro qualsiasi regime totalitario che privi l’uomo dei suoi diritti fondamentali”.
Buona lettura.