COLPO DOPPIO PER “FUTURE FICTION”

Gli amici di “Future Fiction” hanno recentemente allargato il loro catalogo con due uscite in e-book che meritano sicuramente la nostra, e la vostra, attenzione: il primo è una raccolta di articoli ed editoriali di Giorgio Manganelli (è una riedizione di un libro uscito nel 2003 per Quiritta), il secondo invece è “Risoluzione 23” del nigeriano Efe Tobunko. Si tratta di un post-cyberpunk che possiede “una carica provocatoria e una rabbia che stilla da molte pagine”, come ci ha detto la curatrice Alda Teodorani. “C’è anche una critica, prosegue la nota scrittrice, molto precisa alle multinazionali da uno scrittore che effettivamente è un senza tetto (oggi vive a Città del Messico in una comune) e sa cosa vuol dire essere privati di ogni diritto”.

Vediamo le due opere nel dettaglio, cominciando da “UFO e altri oggetti non identificati” (121 pagine; 3 euro), pubblicato nella collana “Future Fiction Vol. 13” in formato Kindle. Il volume è, come dicevamo, opera dello scomparso Giorgio Manganelli, curato da Francesco Verso e Lietta Manganelli, con illustrazioni di Massimiliano Ercolani e prefazione di Raffaele Manica.

In questo e-book sono stati raccolti, per la prima volta in digitale, gli scritti dedicati da Giorgio Manganelli (tra il 1972 e il 1990) al fantastico, agli UFO, alla fiaba, alla fantascienza, all’elettronica, agli automi, ai telefoni, insomma a tutto quello che secondo l’autore costituisce il territorio del mito moderno. L’idea del futuro, come l’idea del telefono o dell’astrologia, gli suscitano una molteplicità di considerazioni e riflessioni che prendono la forma della chiacchiera o della satira e lo sollecitano a discorrere – il registro non di rado è quello umoristico (e molti pezzi infatti sono corsivi) – dell’uomo tecnologico come di un essere che, analogamente al cavernicolo, è insoddisfatto del “reale” e proteso a conquistarsi come che sia un po’ di favola. Per Manganelli la “facoltà mitologica” dell’uomo è un dato certo: l’arte e la scienza ne sono la dimostrazione.

Leggiamo dalla presentazione fatta dalla curatrice Lietta Manganelli, figlia di Giorgio: “Sono molti i nuovi lettori di Manganelli: quelli che l’hanno scoperto recentemente e quelli che lo hanno riscoperto dopo averlo archiviato per anni come “scrittore per soli iniziati”.

Il “Manga”, come veniva chiamato da amici ed estimatori, ultimamente sta uscendo dalla nicchia nella quale era stato confinato da critici e studiosi: il Manga complesso e “difficile”, che per essere letto e capito aveva bisogno di lettori in possesso di almeno un paio di lauree, viene man mano sostituito dal Manga leggibile, godibile e molto spesso divertente. E’ il caso di questa raccolta di testi sugli Ufo, la fantascienza e quant’altro; un libro forse inaspettato: cosa avranno mai in comune il Manga e la fantascienza? Molto più di quanto si possa pensare.

Se è vero – e credo che nessuno possa metterlo in dubbio – che Manganelli è un cultore, se non un creatore, di “miti”, come meravigliarsi se a un certo punto ha sostituito agli dei e al loro mondo – a miti come l’amore e l’inferno – un mondo molto più tecnologico e “futurista”? Da buon profeta, e a più di vent’anni dalla sua scomparsa, ne siamo testimoni, ci mette in mano la mappa del nostro futuro, come all’inizio della sua carriera di scrittore ci aveva messo in mano la mappa delle nostre angosce e delle nostre paure.

Poteva Future Fiction nel suo programma editoriale volto a “creare” nuovi lettori digitali, ignorare questo folle e splendido Manga, questo Manga del futuro, ma di un futuro che è ormai divenuto oggi, senza quasi che noi ce ne accorgessimo?”.

Giorgio Manganelli nasce il 15 novembre 1922 a Milano da genitori originari di Roccabianca (PR). Si iscrive all’Università di Pavia, dove, “per non fare il professore”, si laurea in Scienze Politiche con una tesi su Tommaso Campanella. Ancora studente inizia la sua attività di critico sulla “Gazzetta di Parma” e altre testate culturali, e intraprende l’attività di traduttore dall’inglese per Mondadori e altri importanti editori.

Nel 1964 pubblica “Hilarotragoedia”, stralunato volumetto che trasformerà “il miope professore di inglese in un genio”. Tenta la carriera universitaria che abbandona poi per dedicarsi esclusivamente al giornalismo e alla letteratura. Fulminanti i suoi corsivi, destabilizzanti i suoi libri di saggi.

Nel 1977 pubblica “Pinocchio”, libro parallelo “rilettura e non solo” del “Pinocchio” di Collodi: in particolare “lettura” di tutto quello che è scritto “negli spazi bianchi”.

Vince il “Premio Viareggio” nel 1979 con “Centuria”, cento “romanzi lunghi una pagina” e conquista con quest’opera una visibilità mai avuta prima.

La sua produzione non conosce sosta: “Agli Dei ulteriori”, “Sconclusione”, “Amore”, “Salons”, per citarne alcuni.

Muore il 28 maggio 1990, lasciando una mole incredibili di inediti, e un vuoto incolmabile non soltanto nella letteratura italiana.

Chiudiamo questa breve carrellata parlando di “Risoluzione 23” (53 pagine; 2,68 euro), pubblicato nella collana “Future Fiction Vol. 14” in formato Kindle, candidato al premio “British Science Fiction Association” (BSFA) 2013. L’e-book è stato scritto da Efe Tobunko, curato da Alda Teodorani, illustrato da Mattia De Iulis e tradotto da Francesco Verso.

La novella di Efe Tobunko è un mix esplosivo tra “Neuromante” di William Gibson e “Mondo Nuovo” di Aldous Huxley e si concentra sulla relazione che intercorre tra ciò che significa essere un cittadino e una persona. In una Lagos del futuro, capitale oscura della Nigeria, tre quarti della popolazione è considerata sacrificabile, e la stessa parola “persona” ha progressivamente perso il suo senso e uso originale. Solo i “cittadini” possono sopravvivere. Solo una soluzione radicale può essere presa in considerazione.

Efe Tokunbo viene da un pianeta la cui traiettoria spera che intersechi la Terra qualche tempo prima della venuta dell’Apocalisse. Ha trascorso la maggior parte del suo tempo vivendo sulla strada, esplorando gli angoli più remoti della Terra e i luoghi privilegiati dove l’onestà incontra l’abisso. Nei suoi viaggi è stato testimone di un tema comune: ricchi e potenti usano le istituzioni, che spaziano dalla religione ai governi al FMI, per rubare le risorse e la vita del popolo. La devastazione del pianeta è solo un effetto collaterale. Efe Tobunko è anche uno scrittore africano perso tra i Maya e attualmente vive in Messico. E’ stato pubblicato su numerose riviste letterarie e antologie in varie parti del mondo.

Buona lettura.

A cura della redazione