Titolo originale: Conquest
Anno: 1983
Regia: Lucio Fulci
Soggetto: Giovanni Di Clemente
Sceneggiatura: Gino Aldo Capone, Carlos Vassallo e José Antonio De La Loma
Direttore della fotografia: Alejandro Garcia Alonzo
Montaggio: Vincenzo Tomassi ed Emilio Rodriguez Oses
Musica: Claudio Simonetti
Effetti speciali: Franco Rufini
Produzione: Giovanni Di Clemente
Origine: Italia / Spagna / Messico
Durata: 1h e 28’
CAST
Jorge Rivero, Andrea Occhipinti, Sabrina Sellers (l’italiana Sabrina Siani), Roberto Gras, Conrado San Martin, José Gras Palau, Gioia Maria Scola, Violeta Cela
TRAMA
Siamo in un Medio Evo preistorico dove la malvagia regina Ocron domina per mezzo del terrore la popolazione. La regina è la bella Sabrina Siani, attrice feticcio del fantasy all’italiana. Fulci nasconde il suo bel viso con una maschera d’oro ma le mette in mostra con generosità il seno prorompente in quasi tutte le scene. La regina Ocron è terribile e perfida, governa anche il giorno e la notte, per questo tiene i sudditi sotto la pesante minaccia di non far più alzare il sole nel cielo. La popolazione la onora con vittime sacrificali che lei utilizza per i suoi riti. Ilias (il bello ma inespressivo Occhpinti) è l’eroe che viene da una terra lontana e armato di un arco magico decide di liberare il regno dalla cattiva regina. Lo aiuta nella difficile impresa l’amico Mace (uno scultoreo e bravo Rivero), un coraggioso guerriero dal fisico imponente che sa parlare con gli animali. Ocron si difende dai due avversari scatenando contro di loro tutti gli esseri mostruosi di cui dispone. A un certo punto Ilias è scoraggiato e vorrebbe rinunciare ma è Mace che lo esorta ad andare avanti. Quando Ilias viene ucciso e decapitato è l’amico che porta a compimento l’impresa. Mace si cosparge il corpo con le ceneri di Ilias e uccide la regina con l’arco magico. Alla fine dal corpo di Ocron (che sotto la maschera aveva un volto deforme) esce un lupo che scappa via.
NOTE
Conquest è un fantasy stile Conan il Barbaro di John Milius (il primo film della serie è del 1981) pure se non rinuncia ad alcune ben riuscite parti orrorifiche. Non è un film memorabile, come diceva Giovanni Di Clemente che pure lo aveva scritto e prodotto, ma Fulci lo difendeva come “un discreto fantasy all’italiana che descrive il male come nei miei horror più riusciti”. Secondo noi di Conquest vanno salvate le parti orrorifiche che vedono in azione uomini bestia, mostri, morti viventi, doppi malefici ed esseri con occhi luccicanti. Lo possiamo paragonare un po’ all’Ator di Aristide Massaccesi (1983) che mostra le sue cose migliori quando il regista si abbandona alla sua anima horror. Ci sono anche cerimonie con sacrifici umani, si vede una ragazza squartata da uomini bestia e si apprezzano alcune parti dichiaratamente splatter. C’è una regina perversa e mascherata che si mangia il cervello delle vittime, ci sono gli zombi che escono fuori da una mefitica palude e c’è pure un’indovinata atmosfera macabra e avventurosa. Altra cosa da salvare la bella fotografia flou di Alejandro Garcia Alonzo che però è rovinata nelle VHS Domovideo che sono troppo scure. Conquest è una pellicola minore ma interessante, come dicono sia Antonio Tentori che Daniele Aramu. Girata sull’onda del successo de La guerra del fuoco ma originale per l’indovinato taglio fantasy – horror. I temi del film sono pseudo romantici e non molto nuovi: il male viene affrontato e sconfitto da due eroi uniti e coraggiosi in odore di latente omosessualità. Il tutto è ben condito di effetti speciali e di effettacci splatter alla Fulci che ci portano a un finale lieto solo per metà (uno dei due eroi muore).
Il film viene girato in Sardegna con i pastori sardi che ostacolano la troupe, ma Fulci sa costruire lo stesso un’ambientazione credibile, soprattutto per merito della bella fotografia di Alejandro Garcia Alonzo e delle riuscite scenografie di Massimo Lentini.
Gli attori non sono eccezionali. Andrea Occhipinti è bello ma inespressivo. Va meglio Jorge Rivero, prestante quanto bravo. Sabrina Siani ha un fisico stupendo e lo mostra con generosità, soprattutto grazie a dei topless ammiccanti. Dobbiamo fare a meno dei suoi occhi e del bel visino per via della maschera di ferro che copre una deformità rivelata solo alla fine. La Siani amoreggia pure con un pitone che poi viene ucciso. Gioia Maria Scola è una cavernicola truccatissima che muore con il cranio sfondato. Da ricordare la scena che Occhipinti stesso rammenta con raccapriccio e che vede il bell’attore ricoperto di vere formiche.
Conquest è un film alimentare che Fulci dovette fare per contratto ma non così pessimo come si vuol far credere, tanto che il regista nello stesso periodo avrebbe dovuto girare un altro fantasy: La Spada di Sigfrido, progetto rimasto lettera morta.
Per concludere dobbiamo dire che quest’unica incursione di Fulci nel fantasy non è stata memorabile pietra miliare della storia del cinema di genere, però ha lasciato sequenze interessanti di cinema horror. Solo per questo ne consigliamo ancora la visione.
Gordiano Lupi & As Chianese
(tratto dal libro Filmare la morte – Il cinema horror e thriller di Lucio Fulci - Edizioni Il Foglio, 2007)