Ed eccoci alla seconda parte dell’intervista con Giulio Leoni: dopo aver parlato di Dante Alighieri Detective, questa volta affrontiamo con lui le sue passioni, gli altri romanzi, gli altri racconti… e molto altro ancora.
DA SEMPRE SEI UN GRANDE APPASSIONATO DI ILLUSIONISMO E DEL FANTASTICO. DA COSA DERIVA QUESTA TUA PASSIONE E COME E’ NATA?
Probamente dall’esser nato in palazzo della vecchia Roma, in cui ero l’unico bambino. E dall’aver dovuto in qualche modo costruire un mondo immaginario per farmi compagnia. E inoltre sicuramente dalle “Mille e una notte”, uno dei primi libri che abbia letto.
FRA LE TANTE STORIE BREVI CHE HAI SCRITTO E PUBBLICATO, CI PARE INTERESSANTE PUNTARE I RIFLETTORI SU UNO SCRITTO DI QUALCHE TEMPO FA, OVVERO L’OTTIMO RACCONTO DI FANTASCIENZA SU GIORGIO MONICELLI E LA NASCITA DI “URANIA” INSERITO NEL LIBRO “LA STORIA DI URANIA 2” A CURA DI LUIGI COZZI. COME E’ NATA QUEST’IDEA E DI COSA PARLA IL RACCONTO?
L’idea mi è venuta dall’aver notato come intercorra poco tempo tra l’episodio di Roswell e la prima idea della rivista. Il racconto parla appunto di come Monicelli, il primo direttore, concepisca il progetto di una rivista di sf sulla suggestione di una lettera di Hemingway, di cui era traduttore, che lo informa dell’accaduto, dandogli una prova materiale della vicenda.
NELLA TUA VASTA PRODUZIONE LETTERARIA, A PARTE LA SAGA DI DANTE INVESTIGATORE DI CUI ABBIAMO GIA’ PARLATO, TROVIAMO ALTRI DUE CICLI NARRATIVI. IL PRIMO E’ QUELLO DE “LA COMPAGNIA DEI SERPENTI”: COME E’ NATA L’IDEA DI QUESTA SERIE?
Volevo scrivere delle storie di avventura per una fascia di età molto delicata, quella dei 10-13 anni. È l’età in cui in genere i ragazzi smettono di leggere, e una volta perduti non tornano più.
IL PRIMO VOLUME E’ STATO “IL DESERTO DEGLI SPETTRI”: VUOI RACCONTARCI QUALCOSA IN MERITO?
La storia fa perno intorno a un misterioso tesoro, le ricchezze di Cartagine andate perdute dopo la distruzione della città nella terza guerra punica. Tesoro di cui per un concorso di circostanze vengono a conoscenza tre ragazzi, che si imbarcano in una sconsiderata ricerca che li porterà fino nel deserto della Libia, tra terroristi, sette misteriose, agenti della CIA, ecc.
“IL SEPOLCRO DI GENGIS KHAN” E’ INVECE AL MOMENTO IL SECONDO E ULTIMO LIBRO DI QUESTA PICCOLA SAGA: COSA PUOI DIRCI IN PROPOSITO?
Questo racconto si svolge invece nel sottosuolo di Roma, dove sembra che possa essere celato addirittura il sepolcro di Gengis Khan, il grande sovrano mongolo di cui si cerca ancora la sepoltura. Come possa essere finito a Roma sembra incredibile, ma non è così per i tre ragazzi che si mettono sulle sue tracce.
RITROVEREMO PRIMA O POI I PROTAGONISTI DELLA COMPAGNIA DEI SERPENTI?
Sì, prima o poi sì. Magari un po’ cresciuti, a questo punto.
IL SECONDO CICLO NARRATIVO LO HAI SCRITTO CON LO PSEUDONIMO DI J.P. RYLAN ED E’ LA TRILOGIA DI “ANHARRA”, UN FANTASY CHE POTREMMO DEFINIRE CLASSICO. COME MAI HAI DECISO DI PERCORRERE ANCHE LA STRADA DI QUESTO GENERE E COME LO HAI AFFRONTATO?
Si tratta di un “poema in prosa”, un racconto che affronta con i modi del fantasy la storia della venuta degli indoeuropei in occidente, e della terribile catastrofe che ne causò la migrazione.
IL PRIMO ROMANZO SI INTITOLA “IL TRONO DELLA FOLLIA”: DI COSA SI TRATTA?
La trama è molto complessa, difficile da riassumere anche per me. Per farvene un’idea vi suggerisco di dare un’occhiata a Wikipedia.
COSA PUOI DIRCI INVECE DEL LIBRO CENTRALE, “IL SANTUARIO DELLE TENEBRE”?
LA SERIE SI CHIUDE CON “L’EREDITÀ DI SANGUE O IL CERCHIO DEL DESTINO”: CE NE VUOI PARLARE?
RITROVEREMO PRIMA O POI J.P. RYLAN E I PROTAGONISTI DI “ANHARRA”?
Questo non lo so. Di sicuro sto per rendere pubblico il testo dei trenta “Canti di Anharra”, intorno a cui ruota la vicenda. Testo di cui sono venuto in possesso in modo fortunoso, e che finora non ho divulgato per l’atmosfera malefica che grava su di essi.
TRA GLI ALTRI ROMANZI CHE HAI SCRITTO NELLA TUA CARRIERA, QUALI RITIENI SIANO LE OPERE CHE PIU’ TI HANNO COINVOLTO NEL PROFONDO?
Sicuramente “La sequenza mirabile” e “La sindone del diavolo”.
VISTO CHE ULTIMAMENTE E’ CAPITATO SPESSO DI LEGGERE MOLTI AUTORI ANCHE IN FORMATO DIGITALE, SECONDO TE QUALE SARA’ IL FUTURO DELL’EDITORIA? VEDREMO PIAN PIANO SCOMPARIRE IL CARTACEO A FAVORE DEGLI E-BOOK O PENSI CHE QUESTE DUE REALTA’ POSSANO CONVIVERE ANCORA PER LUNGO TEMPO?
Io appartengo all’epoca del libro di carta. Possiedo e leggo moltissimi e-book, ma resto affezionato al libro tradizionale e cerco di far pubblicare su carta quello che scrivo. Penso però che il vero rivale del libro non sia l’e-book, ma la serie tv, che ormai sta cominciando a monopolizzare l’attenzione del pubblico in molte arre come il giallo, l’horror e la sf.
MOLTE DELLE TUE PUBBLICAZIONI HANNO VISTO LA LUCE ANCHE IN VERSIONI INTERNAZIONALI: QUALI SONO STATI I PAESI CHE TI HANNO DATO PIU’ SODDISFAZIONE E PERCHE’?
Francia, Spagna e Inghilterra, e poi a sorpresa la Serbia, dove ho molti affezionati lettori.
A COSA STAI LAVORANDO ADESSO E QUALI PROGETTI HA IN SERBO IL FUTURO PER GIULIO LEONI?
Un mucchio di soprese per i lettori, e poi una nuova esperienza per me, la collaborazione a una sceneggiatura di uno dei maestri del cinema di genere in Italia.
RESTIAMO PER ORA IN SOSPESO ALLORA, IN ATTESA DEI PROSSIMI SVILUPPI, CHE NON MANCHERAI DI RACCONTARCI NON APPENA SARA’ POSSIBILE… CERTO CHE ADESSO CI HAI DAVVERO INCURIOSITI!