Il periodo che va dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Ottanta, fu un momento molto particolare per la musica popolare: la fantascienza infatti fece capolino in vari generi ispirando veri e propri filoni che ottennero molto successo, grazie a una sapiente commistione di musica, testi, look e coreografie. Se da un lato avevamo lo space-rock dei Rockets e dall’altro il robot-pop dei Kraftwerk, a portare la sci-fi nella disco-music ci pensò Dee D. Jackson, pseudonimo di Deirdre Elaine Cozier, nata a Oxford il 15 luglio 1954, che fu (ed è tuttora) cantante, musicista e produttrice discografica.
Il suo primo singolo, “Man of a Man” (1978), non ottenne inizialmente il successo sperato, ma già il secondo, “Automatic Lover”, la consacrò come nuova promessa della disco-music in Europa e in Brasile. Nel videoclip che accompagnava il brano sfoggiava per la prima volta il suo “look spaziale”. Soprattutto in Brasile il successo di “Automatic Lover” fu particolarmente significativo per il suo inserimento nella colonna sonora della fortunatissima telenovela “Dancin’ Days”.
Nello stesso anno Dee D. Jackson pubblicò l’album “Cosmic Curves”, un disco testimone del movimento musicale in corso proprio in quell’anno, la space-disco. L’album conteneva brani che già dal titolo ci facevano capire gli argomenti fantascientifici contenuti al loro interno: “Galaxy of love”, “Falling into space”, “Galaxy Police” e la stessa “Cosmic Curves” che dava il titolo al disco. “Meteor Man”, suo terzo singolo, uscì alla fine del 1978, ottenendo un enorme successo pari a quello di “Automatic Lover” in Brasile, Argentina, Europa e Giappone, dove restò ai vertici delle classifiche per settimane.
Nel 1979 venne pubblicato un altro singolo, “Fireball”, un brano elettrico ma più duro dei precedenti. Incredibilmente non riuscì, nonostante il richiamo visuale di Dee D. Jackson, a scalare le classifiche britanniche, mentre grazie a una buona programmazione radiofonica e televisiva ottenne un buon successo in Italia, Germania, Brasile, Argentina, Francia e Danimarca. La long-version (MIX 12″) di “Fireball” fu pubblicata solo in Germania e programmata con successo nelle discoteche.
Sempre nel 1979, in Italia, uscì un singolo per l’estate dal titolo “Wich way is up?”: per l’occasione Dee D. Jackson abbandonò definitivamente il “look spaziale”, che non proporrà più solo ed esclusivamente per il pubblico italiano, per indossare quelli più provocanti di sexy girl della musica disco-rock. Dee D. Jackson con questo brano partecipò al Festivalbar, la più importante manifestazione canora estiva italiana. In questa veste si presentò anche sui palcoscenici italiani nella sua tournée invernale, nel corso della quale si mostrava più scatenata che mai, tutta agilità ed estensione vocale, nonché dotata di carica interpretativa.
Dopo mesi di promozioni, apparizioni televisive e viaggi in tutti i paesi europei nel 1980 uscì per il mercato il suo secondo album realizzato a Los Angeles, intitolato “Thunder and lighting” mentre in Italia lo stesso disco venne intitolato “The fantastic”: anche qui le due copertine mettevano in evidenza il differente look di Dee D. Jackson già proposto solo per il mercato italiano con “Which way is up?”. Il primo singolo estratto fu “SOS (Love to the rescue)”, che non riuscì anche questo a entrare nella classifica inglese ma andò invece molto bene in Francia, Germania, Brasile, Italia, Argentina e Giappone. Numerosi furono anche in questo caso i passaggi televisivi in Italia, inclusa una nuova partecipazione al Festivalbar. Una curiosità di questo lavoro riguarda la sua diffusione nei paesi asiatici, avvenuta solo 4 anni dopo.
Nel 1981 uscì il singolo “Talk Me Down”, brano molto originale che ricordava vagamente il periodo spaziale, ma che vide la luce solo in Germania.
Nel 1982 Dee D. Jackson si trasferì definitivamente in Italia, precisamente a Baia e Latina in provincia di Caserta, dove si sposò ed ebbe un bambino. Qui scrisse e compose altri brani tornando saltuariamente a Oxford per curare gli arrangiamenti e il mixaggio, e a Monaco di Baviera per la registrazione dell’album “Profile”. Nello stesso anno fece uscire il singolo “Shotgun”, ancora con sonorità simili a quelle spaziali, ma stavolta con una punta di rock in più. Nel 1984 si ebbe un ritorno sulle scene italiane con il singolo “My sweet carillon” cui fece seguito il 45 giri “Moonlight Starlight”, un pezzo suggestivo e trascinante con sonorità curate nei minimi dettagli, molto apprezzato dal pubblico italiano, che di nuovo ricordavano il suo primo periodo musicale. Tanti i passaggi televisivi, da ricordare: “La corrida”, “Parolamia”, “Drive in”, “Blitz”.
Nel 1985 uscì solo per l’Italia il singolo “Heat of the night”. Tre anni dopo Michael Cretu (produttore musicale tedesco e fautore del progetto gotico-pop-gregoriano “Enigma”) realizzò una nuova versione di “Automatic Lover”, ben accolto dal mercato europeo, ma soprattutto in Giappone dove il successo fu enorme.
Nel 1995, dopo 15 anni dal terzo LP, esce finalmente “Blame it on the rain”, ma solo per il mercato italiano, un disco che tuttavia vede una scarsa distribuzione e promozione. Nel 1996 esce il CD singolo “People” e nel 1998 una nuova versione di “Meteor Man” remixata da Mike Generale, accompagnata dalla raccolta “Il meglio di Dee D. Jackson”.
Da allora Dee D. Jackson vive ancora in Italia, nelle vicinanze di Torino, e ha anche una casa in Inghilterra e un’altra a Monaco di Baviera. La cantante ha fondato con Mike Generale una casa di produzione chiamata D.D.E. (acronimo di Divine Dance Experience) che produce artisti Hip Hop, Garage e Trance.
Per una delle edizioni del programma cult “Matricole & Meteore”, andato in onda qualche tempo fa su Italia Uno, la Jackson ha partecipato in veste di inviata a caccia di meteore del mondo dello spettacolo.
Nel 2010 è uscita la sua prima vera raccolta in CD dal titolo “Space and Time 2010” che contiene 17 brani (un mix di grandi successi e canzoni inedite), mentre un’altra antologia dei suoi brani migliori è uscita nel 2012 con il titolo di “Starlight”.
Restiamo in attesa dei prossimi sviluppi, naturalmente… scrutate i cieli, dallo spazio potremmo vederla tornare accompagnata dal suo mitico “Meteor Man”.