LA DOLCE CASA DEGLI ORRORI

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: La Dolce Casa degli Orrori

Anno: 1989

Regia: Lucio Fulci

Soggetto: Lucio Fulci

Sceneggiatura: Lucio Fulci, Vincenzo Mannino e Gigliola Battaglini

Direttore della fotografia: Nino Celeste

Montaggio: Alberto Moriani

Musica: Vince Tempera

Effetti speciali: Giuseppe Ferranti

Produzione: Renato Camarda e Renato Fiè

Origine: Italia

Durata: 1h e 30’

CAST

Jean-Christophe Bretigner, Vernon Dobtcheff, Cinzia Monreale, Lino Salemme, Lubka Cibulova, Franco Diogene, Ilary Blasi, Pascal Persiano, Dante Fioretti, Giuliano Genuini

TRAMA

Due giovani sposi vengono barbaramente uccisi durante la notte da alcuni ladri. I loro piccoli, un maschietto e una femminuccia, rimangono orfani e sono adottati dagli zii che decidono di trasferirsi nella casa dove si consumò il fatto di sangue. Nella dimora, però, accadono strani fatti: i bambini sembrano vedere sempre più nitidi, giorno dopo giorno, gli spettri dei defunti genitori e, mentre l’angoscia sale, un prete esorcista cercherà di disinfestare il luogo. Ma dovrà fare i conti con spettri vendicatori decisi a tutti i costi a svelare l’identità dei loro assassini, grazie al contatto medianico instaurato con i bambini.

NOTE

Questo è il secondo film TV girato da Fulci per Reteitalia. Il tema è quello delle dimore maledette e si tratta di un prodotto televisivo di medio livello. La serie vide coinvolto pure Umberto Lenzi (La Casa del Sortilegio), ma nessuno dei film venne mai trasmesso perché i burocrati televisivi ritennero il serial troppo violento e truce per un pubblico domestico.

La Dolce Casa degli Orrori, infantile e circense titolo alla Hansel e Gretel tipicamente fulciano, è un film alquanto metodico e scontato, niente a che vedere con l’ottima digressione sulla cattiveria delle forze temporali che aveva caratterizzato La Casa nel Tempo. Il meccanismo è da film thriller, ricalca i successi di film pesanti come Sette Note in Nero, in cui neanche a farlo apposta c’è lo stesso musicista che accompagna, con le sue note, i movimenti di macchina di Fulci: Vince Tempera.

I bambini protagonisti di questo film sono dei piccoli emuli del Bob di Quella Villa Accanto al Cimitero, hanno anche loro lo shining, la luccicanza. I loro poteri servono a fare da tramite tra la dimora in cui si consumò il fatto di sangue e la vendetta contro i nuovi abitatori e quindi anche verso gli assassini. Potremmo quasi dire, dizionario dello spiritismo alla mano, che l’inquietudine repressa dei bambini scateni all’interno delle mura domestica dei poltergeist, dei fantasmi vendicativi che usano l’odio e il timore “innocente” dei bambini per entrare nella nostra dimensione. Si sono addolcite un po’ le tematiche negative: i bambini non sono più degli “innocenti assassini” come nel precedente Demonia ma dei possibili catalizzatori di potenze occulte.

Con l’apporto di Vincenzo Mannino, ottimo professionista che di solito ha fatto coppia con Gianfranco Clerici, il film si orienta verso le equazioni perfette del thriller medianico fulciano, ma non ottiene il successo dovuto alla perfezione di film come Sette Note in Nero e Una Lucertola con la Pelle di Donna.

Il problema di questo film sta nei metodi realizzativi prettamente cinematografici di Fulci che cozzano prepotentemente con i rigidi e invariabili schermi della TV. Quindi è normale un certo attrito di queste immagini destinate alle visioni domestiche al posto di un pubblico pagante e consapevole.

Non fu una felice esperienza, per Fulci, girare questi film televisivi. Il regista in passato aveva già lavorato per la RAI girando alcuni sketch comici con Franco Franchi, ma era un’altra cosa. La negatività di questa esperienza ebbe una risonanza nella coscienza di Fulci, consapevole più che mai della lenta morte di quel cinema di genere che tanto amava. Il regista sapeva che chi avrebbe ucciso il cinema di genere sarebbero state proprio le emittenti televisive e il mercato home video.        

Una piccola curiosità: a far parte del cast artistico c’è una graziosa e brava bambina che, frugando nei titoli, scopriamo essere Ilary Blasi, la pin – up girl e letterina di famosi programmi TV, nonché  modella a tempo perso e fidanzata col famoso calciatore della nazionale e della Roma, Francesco Totti.

Seppur mai trasmesso in TV il film è reperibile nella collana di VHS da edicola Rosso Sangue edita da Shendene & Moizzi a cura della redazione della rivista di cinema alternativo Nocturno.

Gordiano Lupi & As Chianese

(tratto dal libro Filmare la morte – Il cinema horror  e thriller di Lucio Fulci - Edizioni Il Foglio, 2007)