Jared Martin
Lynda Mason Green
Philip Akin
Richard Chaves
Rachel Blanchard
Denis Forest
Adrian Paul
Catherine Disher
Julian Richings
Corinne Conley
Belinda Metz
Patricia Phillips
Vito Rezza
Origine: Usa; Hometown Films, Paramount Television, Ten Four e Triumph
Ideazione: Greg Strangis, basata sul film del 1953 “La guerra dei mondi”, oltre che sull’adattamento radiofonico di Orson Welles e sul romanzo originale di H. G. Wells
Durata: 2 stagioni per un totale di 43 episodi di 45 minuti
Prendendo come prequel il film degli anni ’50, la serie riparte con l’idea che piuttosto che essere stati uccisi dai germi, gli alieni in realtà sono tutti caduti in uno stato di animazione sospesa molto simile alla morte, un po’ come accade ad alcuni animali e pesci che sono in grado di ibernarsi per i mesi invernali cadendo in letargo. Non sapendo cosa fare con tutti quei corpi, ogni governo del mondo li ha chiusi in fusti di rifiuti tossici conservati in luoghi remoti o spediti a diversi siti di smaltimento all’interno degli Stati Uniti (solo di dieci di tali siti è nota l’esistenza), mentre un’ampia operazione di copertura del governo combinata a una condizione denominata “amnesia selettiva”, ha convinto la maggioranza delle persone che l’invasione non era mai avvenuta. Persino lo stesso protagonista, il dottor Harrison Blackwood, ricorda vagamente le varie battaglie avvenute tra umani e alieni.
Poiché il concetto di esseri intelligenti provenienti da Marte ha perso la sua plausibilità rispetto al periodo del film originale (e del romanzo di H.G. Wells), gli alieni si rivelano essere in realtà provenienti da Mor-Tax, un pianeta a 40 anni luce di distanza che orbita attorno a un sole morente nella costellazione del Toro.
Trentacinque anni dopo, nel 1988 (anno di ambientazione della serie), un gruppo terrorista che si fa chiamare “Partito di Liberazione del Popolo” assalta una base militare che stocca bidoni di rifiuti radioattivi: senza ormai più saperlo dato che sono passati parecchi decenni e vista l’operazione di amnesia di massa, quelli sono invece i bidoni nei quali sono rinchiusi i corpi di molti alieni. Nello scontro tra i militari e i terroristi, tra esplosioni e pallottole vaganti, diversi bidoni si rompono o si aprono rovesciando il loro carico radioattivo sugli alieni che a questo punto si “risvegliano”. A battaglia finita sono i terroristi ad aver vinto, ma gli alieni li catturano uno dopo l’altro e “indossano” i loro corpi. Paradossalmente infatti il materiale radioattivo che li ha svegliati e resi immuni ai germi nell’aria li sta anche uccidendo e l’unico modo di proteggersi è penetrare nei corpi umani e prenderne possesso, uccidendo ovviamente l’ospite. I corpi umani, infatti, vengono “rovinati” più lentamente dalle radiazioni rispetto a quelli extraterrestri. Da qui il bisogno, di tanto in tanto, di cambiare corpi umani quando quelli che indossano diventano inutilizzabili. Il loro programma è di rendere la Terra il loro nuovo pianeta eliminando l’intera umanità e sviluppando uno strumento permanente per immunizzare se stessi contro i batteri indigeni della Terra (diverse puntate saranno indirizzate proprio a questo scopo), dato che è previsto, entro un periodo di cinque anni, l’arrivo di tre milioni di coloni da Mor-Tax.
Un gruppo viene formato dal governo degli Stati Uniti per affrontare la nuova minaccia aliena e la serie segue le loro missioni e avventure (e, spesso, fallimenti) nella lotta contro gli alieni. Il Progetto Blackwood, dal nome del suo membro centrale, è composto da un bel gruppetto, tra cui spicca ovviamente il dottor Harrison Blackwood (Jared Martin), l’astrofisico i cui genitori sono stati uccisi durante l’invasione del 1953. Era stato adottato in seguito agli eventi del film dal dottor Clayton Forrester ed è un pacifista e un vegetariano; spesso pratica molte tecniche di medicina alternativa come ad esempio lo yoga. Troviamo poi la dottoressa Suzanne McCullough (Lynda Mason Green), microbiologa e madre single di Debi. Segue saldamente le procedure standard nel suo lavoro, il che causa attrito con Blackwood e con le sue abitudini di lavoro caotiche ed eccentriche. C’è poi Norton Drake (Philip Akin), vecchio amico di Harrison, un paraplegico e genio del computer al quale è concessa la mobilità attraverso una sedia a rotelle a comando vocale di nome Gertrude. Egli è spesso raffigurato come un personaggio ottimista, rilassato e con un buon senso dell’umorismo. Nella versione originale, nei primi episodi, ha un accento pseudo-caraibico, che poi successivamente abbandona. Il tenente colonnello Paul Ironhorse (Richard Chaves) è invece un militare conservatore e si scontra spesso con gli altri membri del team, soprattutto con Blackwood e con il suo approccio politico e filosofico.
Nella prima stagione i protagonisti lavorano a stretto contatto con i militari e di volta in volta vengono affiancati da squadre militari o prendono contatto con paesi stranieri dove, anche qui, gli alieni si sono risvegliati e minacciano la popolazione.
Ma tutto cambia nella seconda stagione. C’è infatti un totale cambiamento di rotta rimaneggiando quella che può essere considerata la linea temporale. Se la prima stagione era ambientata nella realtà attuale dell’epoca, la seconda si presenta come un futuro distopico dove, senza nessuna spiegazione introduttiva, la società che conosciamo si è quasi sfaldata (da ricordare l’episodio in cui un ex-centro commerciale è ora sotto il controllo di tre gruppi criminali e chi ci vive dentro ricorda i derelitti di “Mad Max”). Il governo, anche qui senza nessuna spiegazione, non offre più aiuto ai protagonisti e nessun militare dell’esercito comparirà più in nessuna puntata successiva. Sembra che al governo, la minaccia mai sconfitta degli alieni, non interessi più. Si fa un vago riferimento al fatto che gli alieni controllano il governo ma niente di chiaro. I protagonisti stessi, da professori in scienze, sono diventati dei combattenti provetti esperti in vari tipi di armi ed esplosivi. Ci sono nuovi alleati a sostituire Ironhorse e Drake (deceduti nella prima stagione) tra i quali, figura fissa nel cast della seconda stagione, troviamo un soldato amico di Ironhorse, interpretato da Adrian Paul. Gli alieni stessi cambiano. Dal loro pianeta natale, sfuggiti a un non ben precisato cataclisma, sono arrivati moltissimi coloni. Essi hanno cambiato geneticamente il loro aspetto in veri e propri esseri umani. Gli alieni che “indossavano” corpi umani all’improvviso non compaiono più nella serie, giustiziati nella prima puntata dai nuovi arrivati dato che loro ormai non servono più. Si scopre che la società aliena è simile a un alveare dove ogni individuo ha uno scopo preciso quale soldato, operaio, ecc. Compare, in una puntata, anche il Dio alieno, Mortrai.
“La guerra dei mondi” (in originale “War of the Worlds”) è una serie televisiva statunitense di fantascienza divisa in 43 episodi trasmessi per la prima volta nel corso di 2 stagioni dal 1988 al 1990. Le musiche furono composte da Billy Thorpe (che appare anche in un episodio nel ruolo di Billy Carlos), mentre alla direzione degli episodi troviamo vari registi. Tra i più accreditati vi sono: William Fruet, George Bloomfield, Neill Fearnley, Armand Mastroianni, Mark Sobel, Colin Chilvers, Francis Delia, Gabriel Pelletier, George McCowan, Herbert Wright e Allan Eastman.
Il protagonista è interpretato, come dicevamo, da Jared Martin, che abbiamo visto anche in film come “Il mondo dei robot” (“Westworld”) di Michael Crichton, “Aenigma” e “I guerrieri dell’anno 2072” di Lucio Fulci e in serie TV come “The Fantastic Journey”, “Varian, l’uomo dal futuro” e “Supercar”.
Rachel Blanchard invece ha recitato anche in “Carrie 2”, “Snakes on a Plane” e nei serial “I viaggiatori delle tenebre” e “Hai paura del buio?”.
Il nome che in seguito a questa serie raggiunse più fama, è sicuramente quello di Adrian Paul, che ha recitato in telefilm come “La bella e la bestia”, “Relic Hunter” e “Streghe”. Ma il ruolo più importante che Adrian Paul abbia mai interpretato è stato quello di Duncan MacLeod nella serie televisiva “Highlander”, ispirata all’omonimo film, iniziata nel 1992 e durata per ben sei stagioni e con lo stesso ruolo ha recitato anche per i film “Highlander: Endgame” e per “Highlander: The Source”.
Julian Richings infine lo troviamo in: “Cube – Il cubo”, “Urban Legend”, “Wrong Turn – Il bosco ha fame”, “X-Men: Conflitto finale” e nella miniserie tv, tratta da un romanzo di Stephen King, intitolata “Mucchio d’ossa”, oltre che in alcuni episodi della serie televisiva “Supernatural”.