Piazzale del grande centro commerciale. Sette del mattino. Si aprono le porte dell’inferno. Si spalanca l’antro del dominio flessibile.
Ragazzi e ragazze, uomini e donne entrano nella pancia liscia e patinata del grande mostro in cemento. Chi si infila il camice di cassiera, chi la tuta da mulettista, chi il grembiule da addetto alla pulizia. Qualcuno arriva già con la camicia e la corta cravatta: sono i temuti capetti dei turni.
Ore otto: suona lo start, si preparino i sorrisi.
Le multinazionali scelgono paesi della piana strategici, in quanto facilmente raggiungibili dalle città attorno. Puntano il dito sulla cartina, prendono accordi preferenziali con i sindaci, lanciano campagne di assunzione nel paese “benedetto”. A pioggia cadono le assunzioni (rigorosamente a tempo determinato, a progetto, stage, chiamata, interinale, di formazione): presto l’intero paese si ritrova a lavorare alle dipendenze del grande centro commerciale.
Caterina è una cassiera sorridente e cordiale, ai sindacati non pensa e non pensa neanche alla pensione integrativa, non bada agli straordinari, né ai giorni di permesso.
Carlotta l’hanno messa a pulire i gabinetti, perché quando stava alla cassa chiedeva sempre di andare in bagno. E così in bagno ce l’hanno messa a tempo pieno.
Solamente Alberto non lavora al grande centro commerciale. Lui ha l’attività di famiglia da rilevare, quando riuscirà a prendere la laurea in farmacia.
- Senti, ma tu che arrivi sempre qui per primo…
Una receptionist parla con un addetto alla sicurezza.
- … E’ vero quel che dicono? Che ci sono delle coppie di macchine già sul piazzale del centro commerciale?
- Delle coppie di macchine? – risponde l’addetto alla sicurezza.
- Ma sì, di giorno non si notano, perché si confondono con quelle dei clienti, ma di notte…
- Le macchine dei dipendenti dici?
- Ma non so, non c’è nessuno sopra. Sono solo qui, due per volta. – dice la receptionist indicando il piazzale antistante il centro commerciale – E sono già qui prima che arriviamo noi a lavorare, la mattina. In paese gira la voce…
- Ma saranno di quelli delle pulizie!
- No, ma quelli vanno via per mezzanotte. Queste sono come abbandonate.
- Non ci ho fatto caso.
- Dovrebbero capire di chi siano.
- Ci penserà la polizia, noi non abbiamo tempo.
- Già, noi si ha da lavorare.
- … Da lavorare!
(3 – continua)