Questa volta ci permettiamo di consigliarvi un libro che non può assolutamente mancare nella vostra biblioteca personale del fantastico, trattandosi dell’edizione italiana integrale con gli ultimi tre capitoli del capolavoro dimenticato dell’autore di “Dracula”: stiamo parlando di “La vergine del sudario” (256 pagine; 12,90 euro) di Bram Stoker, a cura di Riccardo Reim, edito da Castelvecchi Editore nella collana “Biblioteca dell’Immaginario”.
Dal padre della letteratura sui non-morti arriva un’altra agghiacciante storia di fantasmi e vampiri: “Diafano, silenzioso fantasma, una giovane donna dalla fatale bellezza, dal viso «illuminato da due occhi scuri, brucianti», solca nella notte la superficie immobile dell’Adriatico nella sua bara, avvolta in un bianco sudario…”.
E’ con questa immagine, inquietante e suggestiva, che Bram Stoker apre “The Lady of the Shroud”, il romanzo che scrive nel 1909, tre anni prima della sua morte e dodici anni dopo aver pubblicato il celeberrimo “Dracula”. Ricomponendo la vicenda pagina dopo pagina attraverso l’uso di ritagli di giornale, lettere, biglietti e brani di diario (una tecnica già felicemente adottata nel suo capolavoro), Stoker trasporta il lettore in un mondo dove realtà e possibilità si confondono e dove l’unica cosa che può essere data per scontata è la paura. In questo modo, il padre della letteratura sui vampiri si conferma come uno straordinario manipolatore di trame: un grande creatore di allucinate atmosfere in cui si rispecchia tutta la sottile perversione dell’epoca vittoriana.
E se non dovesse bastarvi l’incipit per procurarvi al più presto questo romanzo, eccovi anche un breve estratto: «L’ultima cosa che vidi fu il lampo di un viso pallidissimo illuminato da due occhi scuri, brucianti, mentre la figura si lasciava cadere nella bara come nebbia o fumo che si disperda allo spirare del vento».
Bram Stoker nacque a Dublino nel 1847, città in cui morì nel 1912 dopo aver vissuto scrivendo e lavorando come segretario dell’attore Henry Irving. Conosciuto in tutto il mondo per “Dracula” (1897), considerato il capostipite della letteratura sui vampiri, ha scritto molti altri romanzi tra cui, oltre a “La vergine del sudario” riproposto da Castelvecchi dopo molti anni di assenza dalle librerie italiane, vanno almeno ricordati “Il mistero del mare” (1902), “Il gioiello delle sette stelle” (1907) e “La tana del verme bianco” (1911).
Non ci resta che augurarvi buona lettura!