GUERRA NELLA GALASSIA (1955) – PARTE 4
Una figura cammina lungo una strada isolata. É un uomo. L’aspetto è imponente, lo sguardo fisso.
BANDITI ATOMICI (Creature from the Atom Brain)
Una macchina percorre la provinciale a velocità sostenuta. Si ferma davanti a un elegante edificio e ne scende un uomo. Questi scende dalla macchina ed entra nella casa mentre l’essere (Karl “Killer” Davis) lo segue con lo sguardo e si avvicina all’edificio.
Il suo percorso, ciò che lui vede, è costantemente seguito a distanza da Frank Buchanan (Michael Granger) tramite un visore. L’uomo, un famoso gangster, ha in mano un microfono mentre un altro individuo sta manovrando dei comandi in quello che sembra essere un laboratorio.
É uno scienziato, si chiama Whilelm Steigg (Gregory Gaye).
L’essere. intanto, entra sfondando la finestra e piegando facilmente le sbarre mentre la sua futura vittima, il biscazziere Jim Hennessy, dopo aver parlato con il cassiere, sta dando disposizioni per dei versamenti con il dittafono.
Essere: “(parla con la voce di Buchanan) Sono tornato… ti ricordi di Buchanan?.”
Hennessy: “Ma tu non sei Buchanan!”
Essere: “Forse non gli rassomiglio ma sono lui! Non la riconosci la voce, Jim? Avevo giurato di ammazzarti… e lo faccio!”
Hennessy gli spara a bruciapelo a distanza ravvicinata ma la creatura, ignorando i colpi, lo afferra, lo solleva e gli spezza la spina dorsale. La scena è vista con le due ombre sul muro ed è inquietante.
I colpi fanno accorrere gli uomini di Hennessy che sfondano la porta mentre l’essere si è impossessato dei soldi lasciati nella cassaforte aperta. I colpi sparati contro di lui non sembrano fare effetto, ma il bersaglio viene indubbiamente colpito. Ignorando le pallottole la creatura esce per la strada da dove è venuto.
Nel laboratorio, intanto, i due cercano di guidare il killer verso la macchina comandandolo con il microfono.
Buchanan: “Ritorna a casa… ritorna a casa…”
Steigg: “(parlando con spiccato accento tedesco) Entra nella macchina… entra nella macchina… nella macchina… entra dentro… Accendi il quadro! Adesso torna a casa.”
Buchanan: “É stato colpito, chissà se ce la farà.”
Steigg: “Finché il cervello funziona, sì..”
Buchanan: “E se qualcuna delle pallottole avesse danneggiato gli elettrodi?”
Steigg: “Se ha appena un po’ di liquido nelle vene tornerà a casa. Questi automi tornano automaticamente alla sorgente quando stanno per esaurire le energie.”
Buchanan: “Beh, il primo l’abbiamo levato di mezzo e così leverò di mezzo gli altri uno per uno!”
Steigg: “Se avessi saputo le sue intenzioni quando mi ha offerto il suo aiuto…”
Buchanan: “Professor Steigg, se non fosse per me lei sarebbe ancora a fare esperimenti coi cani in quel sottoscala a Vienna. Lo deve a me se ha potuto provare la sua teoria sugli esseri umani!”
Steigg: “Questo è vero. Ma io volevo usare i miei automi per rendere la vita più facile, per far fare a loro le cose più pericolose, lei gli fa ammazzare la gente!”
Buchanan: “Non gente a casaccio! Solo alcuni, solo pochi che devono pagare!”
Steigg: “E poi che farà? Che farà?”
Buchanan: “E poi avremo tutto quello che vorremo, nessuno potrà fermarci!”
I due indossano uno scafandro antiradiazioni e percorrono un lungo tunnel di plastica semitrasparente e si trovano all’interno di una stanza dove, seduti, collegati a dei fili e con lo sguardo fisso in avanti, stanno altre due creature.
Buchanan: “Quello lì non può più funzionare?”
Steigg: “No. Più di venti giorni non durano. Sono le ghiandole che mollano, vanno in putrefazione.”
Buchanan: “Insomma, è morto.”
Steigg: “Non è mai stato vivo. Le varie parti del corpo muoiono in tempi diversi. Io sono riuscito a tenerle tutte in vita finché il cuore continua a battere.”
Buchanan: “Tutto tranne il cervello.”
Steigg: “Il cervello muore quasi subito.”
Steigg stacca i contatti.
Chet Walker (Richard Denning) è il capo del laboratorio di polizia scientifica ed è stato chiamato dal suo collega, il Capitano Dave Harris (S.John Launer), a esaminare il corpo di Jim Hennessy.
Dave: “Ha la spina dorsale rotta in due punti. Come avrà fatto? Ci vuole una forza sovrumana, mentre chi l’ha visto dice che era uno come gli altri.”
Chet: “É lui che ha spezzato quelle sbarre?”
Dave: “Mah, così sembra… dice che é entrato ed uscito di là.”
Chet: “Non ci vorrei litigare… Quelle sono pallottole?”
Gli risponde MacGraw (Tristram Coffin), il magistrato.
MacGraw: “Sì, sì, gli hanno sparato e l’hanno preso… si vede il sangue.”
Dave: ” Eh, arriva fino alla strada!”
MacGraw: “Certo che c’è qualcosa di molto misterioso. Di sangue ne ha perso tanto eppure è riuscito a squagliarsela.”
Chet: “Però è poco prudente. Guarda che impronte digitali ha lasciato… Ma che strano!”
Dave: “Cosa c’è?”
Chet: “Ehi, spegnete un momento la luce… Visto?”
MacGraw: “Sì.”
Dave: “Sì.”
MacGraw: “Sono fosforescenti.”
Dave: “Già. Anche le impronte… e il sangue.”
Chet: “Riaccendete pure.”
Dave: “Uhm… Lei che ne dice?”
MacGraw: “Mah! Io sono un magistrato, non un chimico, lo chieda a lui.”
Dave: “Tu che ne dici?”
Chet: “Per ora niente (preleva un campione di sangue tagliando un pezzo del folto tappeto della stanza). Adesso farò le analisi e così vedremo.”
Dave: “Io intanto faccio confrontare le impronte digitali.”
Chet: “Non fate entrare nessuno.”
Chet porta i campioni nel suo ufficio sul quale campeggia la scritta:
LABORATORIO DI POLIZIA SCIENTIFICA
Dr. Chet Walker
Direttore
Nel laboratorio, il poliziotto, assieme a Dave e a MacGraw, sta esaminando il sangue trovato sul luogo del delitto.
Chet: “Guardi, questa é una soluzione d’ematina, due zone di assorbimento fra le righe del Fraunhofer.”
Dave:“Sì, va bene, ma adesso diccelo in parole povere.”
Chet: “Guarda, guarda, questo non è sangue ma una mescolanza non definita!”
Dave: “(guardando al microscopio) Sembrano cristalli.”
Chet: “Infatti, ci sono anche dei cristalli dentro.”
Dave: “Mescolanza di che cosa?”
Chet: “Adesso vediamo… Adrenalina, peridrato di sodio e plasma sanguigno. La luce é deviata verso destra… quindi non c’è emoglobina.”
Dave: “Ma allora non può essere sangue?”
Chet: “No, ve l’ho detto, è una mescolanza non definita. Centrifughiamola e vediamo un po’ che cosa salta fuori.”
Dave: “Guarda… Ma perché è fosforescente?”
MacGraw: “Già, è quello che mi chiedevo anch’io.”
Chet: “(controlla con il geiger) Me l’immaginavo. Questa roba é fortemente radioattiva.”
Mac Graw: “Ma è pericolosa?”
Chet: “Più nove…”
Dave: “Ed è molto?”
Chet: “Può ammazzare se l’esposizione è prolungata. Per adesso non possiamo fare altro. Avvisami appena sai qualche cosa delle impronte.”
I tre escono dall’ufficio e sono assediati dai giornalisti: Chet racconta loro che Hennessy è stato ucciso da un “essere atomico dotato di forza sovrumana e invulnerabile alle revolverate”. Non solo non viene creduto ma i reporter pensano che li stia prendendo in giro.
Il mattino dopo Dave si presenta a casa di Chet e Joyce, sua moglie (Angela Stevens), gli apre la porta. L’uomo é amico di famiglia e lo dimostra il fatto che la figlia di Chet, Penny (Linda Bennett), lo chiama zio. La donna va a svegliare Chet mentre Dave gioca con la piccola e la sua bambola. Quando il poliziotto raggiunge Dave in cucina questi sta ancora giocando con la piccola e la sua bambola, Enrichetta. Poi Joyce accompagna la bambina a prendere il bus della scuola e Chet resta solo con Dave.
Chet: “Che c’è?”
Dave: “Sarà meglio che ti sieda.”
Chet: “Uhm…”
Dave: “Sono passato dall’ufficio, hanno già fatto il confronto delle impronte, si chiama Willar Pears… Questo l’ho preso in archivio.”
Gli passa un dossier. Chet apre la cartella e ne legge il contenuto.
Chet: “Condannato tre volte per furto e due per truffa. Tubercolotico… Ma come è possibile che un tubercolotico abbia spezzato quelle sbarre così?”
Dave: “Ti meraviglia questo? Questo é niente. Spiegami come può averlo fatto un morto!”
Chet: “Un morto?!”
Dave: “Qui c’è da perdere la testa!”
Chet: “E quando è morto?”
Dave: “Lì risulta una settimana fa.”
Chet: “Ma è roba da pazzi!”
Dave: “Ah, siamo a posto! Se pare roba da pazzi a te, figurati a me!”
Chet: “Il certificato di morte, esiste?”
Dave: “Sì, l’ho copiato. É morto di tubercolosi il ventidue del mese scorso. É stato portato all’obitorio per essere usato in sala anatomica.”
Chet: “Hai controllato all’obitorio?”
Dave: “Ho mandato proprio adesso.”
Chet: “Lo sa Mac Graw?”
Dave: “Gli ho telefonato e ci aspetta nel suo ufficio.”
In quel momento squilla il telefono di Chet, l’uomo prende il ricevitore e passa a Dave la comunicazione. Dopo aver brevemente parlato con il suo interlocutore l’uomo depone il ricevitore e informa Chet che qualcosa é rimasto registrato nel dittafono di Hennessy.
I due escono di casa e salutano Joyce.
Intanto MacGraw sta per uscire con la macchina dal garage quando, all’improvviso, vi irrompe un uomo (Paul Hoffmann). Il suo sguardo é fisso e gelido.
MacGraw: “Che cosa vuole lei?”
Essere: “(parla con la voce di Buchanan) Mi manda Buchanan. Ora che sai questo, sai anche cosa voglio.”
Il Magistrato cerca di avviare la macchina ma l’essere afferra il volante e lo stacca dal veicolo, poi afferra MacGraw per la gola e lo solleva.
Essere: “É inutile MacGraw! Ti ho detto che volevo vederti morire… e ti vedo infatti!”
Il corpo del Magistrato cade inerte sul sedile posteriore mentre, dal laboratorio, Buchanan ordina al suo killer di tornare a casa.
Nell’ufficio di Dave Harris, Chat ascolta il messaggio sul dittafono e ascolta le iniziali parole dell’automa.
Dave: “E qui il dittafono gli sarà caduto di mano, immagino.”
Chet: “La voce… Nessuno la conosce?”
Dave: “Ma io non so… ma forse sì. Ci sono dei momenti che mi pare di averla sentita.”
Chet: “Comunque non ti ricordi dove… La voce dell’assassino sembrava più meccanica di quella di Hennessy.”
Dave: “Sì, è vero… come una trasmissione registrata.”
Chet: “T’avevo detto che sarei tornato… Certo, però non è molto…”
Dave: “Può essere uno che é andato a giocare e che è stato pelato o un concorrente invidioso…É una parola.”
Chet: “Una cosa è certa però: che è passato attraverso la finestra, abbiamo sentito il rumore dei vetri.”
Dave: “Guarda che MacGraw ci sta aspettando.”
Un poliziotto risponde al telefono che suona in quel momento. É la notizia che il Magistrato è stato trovato assassinato nel suo garage.
Chet corre a prendere i suoi strumenti e poi raggiunge Dave sul luogo del delitto.
Dave: “É una cosa molto simile a quella di Hennessy.”
Chet: “Ci sono impronte?”
Dave: “Molte. Ho già mandato uno a fare il confronto.”
Chet: “Da quanto sarà morto?”
Dottore: “Da un’ora.”
Dave: “Sarà stato quando è uscito per andare in ufficio.”
Chet: “Chi l’ha trovato?”
Dave: “La moglie. Si sta disperando.”
Dottore: “Le ho dato un calmante. Portatelo via (il corpo di MacGraw). Senta, Capitano, io non ci capisco niente… Mandibola rotta, spina dorsale rotta… Senza ferite. I segni sembrano stati causati da una mano, ma anche MacGraw era robusto. Non ho mai visto una spina dorsale spezzata in quel modo dalla stretta di una mano…”
Mentre i due cercano di capire quello che può essere successo arrivano i reporter che assediano Chet il quale sta esaminando la scena munito di un geiger. Dave si è allontanato perché é stato chiamato via radio. Quando torna comunica l’insolita notizia a Chet.
Dave: “Era l’ufficio. Le impronte sono di un certo Smith morto pochi giorni fa e poi c’è anche di meglio: pare siano spariti otto cadaveri dall’obitorio!”
Chet: “Chiama l’ispettore e digli che gli voglio parlare al più presto e che mi faccia avere un colloquio col Sindaco e con il Generale Comandante la zona.”
Dave: “Il Generale?!”
Chet: “Sì perché avremo bisogno delle forze armate.”
In televisione uno speaker spiega e commenta gli avvenimenti.
Speaker: “Buongiorno Signore e Signori. Eccovi, come al solito, il commento delle notizie del giorno.
Come già saprete la più sensazionale é, per oggi, quella dell’assassinio del Procuratore MacGraw che è stato trovato stamattina nel suo garage in modo molto simile a quello di Hennessy. Quale relazione ci possa essere fra l’assassinio di un tipo come Hennessy e il Procuratore MacGraw è, per ora, oggetto d’indagine. Il professor Walker, capo del laboratorio sperimentale della Polizia, ci ha elargito una sua ipotesi ma, ad essere franchi, ci sembra esageratamente ardita. Secondo lui questi due delitti sono stati perpetrati da uomini morti… Sì, signori, ho detto morti, rimessi in vita in qualche modo misterioso e poi caricati con raggi atomici che danno loro questa forza sovrumana e, per di più, li rendono invulnerabili. Insomma, voi siete padroni di crederci o…”
Una mano spegne nervosamente il televisore: è quella di Buchanan.
Buchanan: “Questo Walker dev’essere piuttosto furbo, eh?”
Steigg: “Certo che ha immaginazione. Un’immaginazione che potrebbe essere pericolosa per noi.”
Buchanan: “Un’immaginazione che potrebbe essere pericolosa per lui. Facciamo il controllo, professore.”
Ignaro del pericolo che si sta addensando su di lui, Chet Walker con Dave è entrato nell’ufficio dell’Ispettore Camden (Charles Evans) dove, ad attenderlo c’é il Generale Saunders (Lane Chandler) con il Sindaco Bremer (Pierre Watkin). Dopo le presentazioni il Sindaco esterna le sue preoccupazioni.
Bremer: “Spero che lei ci abbia fatto venire qui per comunicarci che questa storia dei morti che camminano è tutta un’invenzione..”
Chet: “Purtroppo non è così.”
Camdem: “Che ha saputo di quei cadaveri spariti dall’obitorio?”
Dave: “Erano tutti lì per essere mandati alle sale anatomiche oppure per essere cremati.”
Sanders: “E potrei sapere che cosa c’entro io?”
Chet: “Lei ci può aiutare molto, generale e le dirò come. Ma prima vorrei fare un quadro di tutta la situazione in modo da far loro comprendere, con esattezza, con chi abbiamo a che fare.”
Camdem: “Ma non c’è possibilità che questi esseri agiscano inconsciamente?”
Dave: “Sì, ma è sempre un mistero come abbiano fatto a resuscitare.”
Chet: “E tu sei sicuro che siano vivi?”
Dave: “Ma come sarebbe sono si… Ma camminano, sì o no?”
Bremer: “Avete trovato voi le impronte.”
Camdem: “Ha detto lei che i delitti sono stati compiuti da morti!”
Chet: “Sì, questa è l’ipotesi ma se vogliamo scoprire la verità dovremo usare metodi d’indagine del tutto nuovi.”
Bremer: “Professore, perché non cerca di essere più chiaro?”
Chet: “Dunque… Cercherò di spiegarmi con un esempio. Voi ve lo ricordate quel famoso esperimento della rana?”
Camdem: “A me, in fisica, mi bocciavano sempre.”
Sanders: “Dica pure, io lo ricordo bene.”
Chet: “Allora ricorderà che si applicava una forza, in quel caso l’energia elettrica, alla zampa staccata dell’animale… e si muoveva.”
Bremer: “(ridendo) E che c’entra, non vedo la relazione…”
Chet: “Quando l’esperienza fu fatta per la prima volta la gente non ci credeva, però era così.”
Sanders: “Sì, ma adesso noi….”
Chet: “Ah, sicuro. Adesso a noi la cosa sembra naturale. Nel nostro caso, che può sembrare incredibile come allora sembrava quello della rana, ci sono tracce di un’energia, di un’energia le cui qualità non sono ancora ben conosciute.”
Dave: “L’energia atomica.”
Bremer: “Beh, io mi ritiro.”
Dave: “Insomma, tu adesso vorresti cambiare dalla base tutti i concetti che noi possediamo sulla vita!”
Camdem: “Comunque, quale sarebbe il suo piano?”
Chet: “Indizi ne abbiamo e uno anche buono: in tutti e due i casi, infatti, ci sono tracce di radioattività. E qui c’entra lei, Generale. Noi… ne dobbiamo trovare la provenienza e questo si può fare solo con gli aerei e le auto equipaggiate a tale scopo e che voi avete.”
Sanders: “(alzandosi) Darò subito ordine che tutti i mezzi in nostro possesso siano messi a sua disposizione. Avrete tutto il nostro aiuto.”
Chet: “Molte grazie, Generale. Se non la disturbo verrò da lei alle tre in punto.”
Sanders: “Arrivederla, professore.”
Chet: “Arrivederla.”
Sanders: “Arrivederci, Signori.”
Bremero: “Doveva proprio succedere mentre ero Sindaco io! Tenetemi informato, eh?”
Camdem: “E quando troveremo la provenienza?”
Chet: “Allora incominceranno i guai sul serio.”
Chet sta dirigendosi all’aeroporto militare dal Generale Sanders e non s’accorge di essere seguito da un’altra macchina alla guida della quale c’è uno degli esseri guidato a distanza da Buchanam il quale gli sta dando istruzioni per investirlo. Quando Steigg si avvede che Chet sta entrando nell’aeroporto fa fermare la macchina e ordina all’essere di tornare indietro. Raggiunta in seguito casa sua Chet trova la moglie davanti alla porta di casa. La donna sta guardando i titoli del giornale:
CI SONO DEI CADAVERI PER LE STRADE?
LA POLIZIA INDAGA ALACREMENTE
Joyce cerca di sapere qualcosa di più da Chet ma l’uomo non é entusiasta di parlarne e, per non impressionare la figlia, Chet le dice che il giornale non è ancora arrivato e la televisione è guasta.
Mentre sta per sorseggiare un aperitivo ecco arrivare ancora una volta Dave con le ultime novità.
Dave: “A te sembrava strano che Hennessy e MacGraw fossero morti nello stesso modo quando, per la loro personalità, non potevano che essere avversari?”
Chet: “Sì, ebbene…?”
Dave: “Ebbene, io ho fatto delle ricerche a questo proposito e ho scoperto che, per una volta, sono stati alleati.”
Chet: “E quando questo?”
Dave: “Dieci anni fa. Tu eri appena entrato nella polizia. Hannessy ha aiutato MacGraw a far condannare Buchanan.”
Chet: “Buchanan? Mi ricordo qualcosa, ma vagamente.”
Dave: “Buchanan era il capo di una potentissima banda di gangster, ed é stato MacGraw a smascherarlo.”
Chet: “Ma Hannessy che c’entra?”
Dave: “Hannessy era sotto Buchanan, voleva prenderne il posto e perciò lo tradì.”
Chet: “Adesso ricordo… ma Buchanan non è stato poi espulso dall’America?
Dave: “Sì, appunto. In seguito al processo.”
Chet: “Beh, ma allora?”
Dave: “Senti questo ritaglio di giornale: “Finita la lettura della sentenza Buchanan si alza in piedi gridando a MacGraw: Me la pagherai! Tu e tutti quelli che mi hanno fatto la spia. Tornerò e vi vedrò morire dal primo all’ultimo!” Sentito?”
Chet: “Questo potrebbe spiegare le parole del dittafono.”
Dave: “Eh, già. É quello che ho pensato anch’io.”
Chet: “Sì.”
Joyce: “Ma se hai detto che è stato espulso?”
Dave: “Io non dico che sia lui però è una possibilità che bisogna esaminare. É uno che potrebbe averli uccisi tutti e due.”
I due si spostano nella veranda.
Chet: “Hai telegrafato a qualche polizia d’Europa?”
Dave: “Sì, e ho avuto già una risposta.”
Dave legge il telegramma il quale, nella traduzione italiana ha questo testo:
Wuxy 8967 CC. PD.
Capitano David Harris
Frank Buchanan risiedeva Vienna fino a due mesi fa.
Partito senza lasciare recapito.
Capo della Polizia di Vienna
In realtà non é questo il vero testo riportato nella edizione americana. Ecco quello giusto:
Wuxy 8967 CC. PD.
Capitano David Harris
Frank Buchanan risiedeva Roma Via Lucullo numero 7
fino a due mesi fa. Partito senza lasciare recapito.
Capo della Polizia di Roma
É chiaro che è stato cambiato il luogo d’esilio di Buchanan per ragioni di opportunità d’immagine. Precauzione curiosa ma in fondo inutile e non solo ma, anche se piccolo, è pur sempre un caso di manipolazione. Non è il primo e non sarà l’ultimo. Il dialogo tra i due continua continuando a coinvolgere l’innocente città di Vienna.
Chet: “(leggendo il telegramma) Frank Buchanan risiedeva Vienna fino a due mesi fa. Partito senza lasciare recapito… Ma potrebbe essere rimasto in Europa.”
Dave: “Ho già telegrafato pregando di fare delle indagini e d’informarmi in proposito.”
Chet: “Chi altro ha contribuito a fare espellere Buchanan?”
Dave: “Altri due dei suoi e quello che era Viceprocuratore Generale, Lester Banning. Adesso fa l’avvocato.”
Chet: “Sarà bene avvisarli.”
Dave: “Li ho mandati a chiamare. A quest’ora dovrebbero essere già in ufficio.”
Chet: “Andiamo.”
I due escono ignorando le proteste di Joyce sul pranzo. La donna li guarda andar via sospirando. Beve l’aperitivo di Chet e rischia di soffocarsi…
Nell’ufficio di Dave si presenta l’avvocato Lester Banning (Don C. Harvey) e le altre possibili vittime: Jason Franchot (Edward Coch), ex contabile di Buchanan, e Tom Dunn, definito da Dave un “ex sgherro di Buchanan”. Pur rendendosi conto della reale possibilità di un possibile pericolo i tre, per varie ragioni, non accettano di essere messi in prigione per essere protetti. Dave è quindi costretto a fornire loro una scorta sia per riaccompagnarli a casa, sia per tenere una continua e costante vigilanza dentro o davanti la loro abitazione. Mentre un poliziotto li accompagna Dave riceve un altro telegramma da “Vienna” (ancora una volta si tratta di Roma). Eccone il testo:
WUGM XV8991 807A
All’attenzione del Capitano Harris
Scoperto che casa occupata da Buchanan dotata laboratorio scientifico.
Rinvenuto molti resti di cani, scimmie e altre cavie.
Risulta che Buchanan in relazione con scienziato tedesco di nome Steigg.
Neanche quest’ultimo è più reperibile a Vienna (Roma).
Vi comunicheremo qualsiasi novità.
Polizia di Vienna (Roma)
Il commento di Chet alla lettura di Dave è lapidario:
Chet: “Cani, scimmie, altre cavie: è così che s’incominciano gli esperimenti.”
Dave: “Che cosa?”
Chet: “Dopo le bestie si passa agli esseri umani.”
Un poliziotto si presenta a casa di Franchot per dare il cambio al collega. Quando questi esce la porta si chiude dietro di sé e si ode un urlo di terrore. Il poliziotto torna indietro e, con la pistola, fa saltare la serratura, entra… seguono altre urla.
Il tono dello speaker è, questa volta, ben diverso da quello usato in precedenza.
Speaker: “…e dopo l’assassinio di Jason Franchot io chiedo scusa per lo scetticismo col quale avevo finora considerato le ipotesi della Polizia. Sembra che siano esatte e quindi vi consiglio la massima prudenza. Il capo della Polizia ha assicurato che si sta facendo tutto il possibile per trovare l’origine di questi automi. Aerei ed elicotteri, forniti di strumenti atti a scoprire le sorgenti di radioattività, sono sempre in volo…”
Buchanan sta guardando la televisione…
Speaker: “Autocarri militari dotati di analoghe attrezzature percorrono da parecchie ore, ormai, le vie della nostra città alla ricerca degli esseri.”
Buchanan spegne la televisione e guarda fuori dalla finestra. In alto vede gli aerei che sorvolano la zona. Chiude tutte le aperture mentre Steigg è uscito e si dirige verso un bar dove, con fare impacciato, ordina una birra per poi fuggire di corsa dalla porta sul retro all’arrivo di una delle macchine militari che si ferma proprio davanti al ritrovo. Da essa esce un militare che segue la traccia di Steigg con un contatore geiger sequestrando bicchiere e soldi con i quali lo scienziato aveva pagato la birra.
Walker si è recato all’Ospedale Comunale. La scritta sulla porta ci dice dove esattamente egli si trovi.
Ospedale Comunale
Reparto Neurologia
Prof. Kenneth G. Norton
Chet, infatti, si trova proprio nello studio di Norton (Nelson Leigh) e sta parlando con il professore.
Norton: “Questo è l’annuario internazionale dei medici. Ecco cosa dice: “Uhilelm Steigg, nato a Stoccarda il tre agosto milleottocentonovantatré. Ha studiato a Berlino, Zurigo e Vienna. Nel quarantaquattro ha avuto il premio Hartman per uno studio sui riflessi neuroelettrici.”
Chet: “Riflessi neuroelettrici? Cosa sono?”
Norton: “Sollecitazioni con onde ultracorte a particolari zone del cervello che causano movimenti involontari dei muscoli.”
Chet: “Un campo molto interessante.”
Norton: “Sì. É stato scritto molto sull’argomento, specialmente in questi ultimi anni. Ecco, guardi. (gli porge una pubblicazione) Anche qui cominciano ad interessarsene. Anzi, credo che abbiano intenzione di creare un istituto proprio per questa cosa.”
Chet: “Qui, all’ospedale, non avete fatto nessun esperimento voialtri?”
Norton: “No. Però ho quel filmetto di cui le ho parlato, lo vuole vedere?”
Chet: “Ah, volentieri.”
Norton: “Bene. Vuol chiudere le tende?”
Chet: “Sì.”
Nemmeno Banditi Atomici si sottrae alla moda del “filmetto“, pietra miliare nella cinematografia fantascientifica d’epoca. Spente le luci la proiezione parte.
Norton: “Questo cane sembra contento vero? Non si direbbe che vi siano diciotto elettrodi conficcati nel suo cervello. Attraverso quel quadro si lanciano piccole quantità di onde ultracorte. Gli elettrodi sono sintonizzati per frequenze diverse. Con una data lunghezza d’onda il cane abbaia, lanciando un impulso di diversa frequenza il cane si addormenta istantaneamente e continua a dormire finché continua l’impulso. Un’altra frequenza lo rende aggressivo, un’altra ancora, docile. Si può creare in lui la sensazione di fame come la repulsione per il cibo. (La proiezione finisce) Non é molto ma un’idea dei riflessi neuroelettrici ora ce l’ha. Pensa che quello che ha visto possa servirle a qualcosa?”
Chet: “E chi lo sa?”
I due fumano entrambi la pipa quindi Norton offre a Chet il suo tabacco.
Chet: “Grazie. Quegli esperimenti si fanno sempre su animali vivi?”
Norton: “Sicuro.”
Chet: “Perché, se fossero morti, non si potrebbe?”
Norton: “Per carità, neanche a pensarci! L’impulso è molto debole, meno di un milionesimo di watt, l’energia deve essere fornita dal corpo vivo dell’animale.”
Chet: “E potendo fornire l’energia necessaria artificialmente, sotto forma di energia nucleare, ci si potrebbe riuscire?”
Norton: “Questa sua domanda è troppo astratta perché io le possa rispondere, professore.”
Chet: “E crede che esperimenti su esseri umani potrebbero portare a risultati similari?”
Norton: “Per quanto ne so io non sono stati fatti ancora.”
Lo saranno. E verranno presentati, con risultati disastrosi, nel film Il Cervello di Mister Soames (The Mind of Mister Soames) di Alan Cooke del 1969.
Chet: “Non può darsi che qualcuno li abbia fatti, questi esperimenti, e che siano riusciti?”
Norton: “Lei, per caso, non vorrebbe collegare quello che le ho detto coi fatti misteriosi che stanno accadendo?”
Chet: “É un’ipotesi anche questa. Esseri comandati a distanza la cui energia potrebbe venire fornita da una piccola centrale atomica piazzata nel loro corpo.”
Norton: “Assolutamente pazzesco! (Squilla il telefono e Norton risponde) Sì, pronto?… Sì é qui. É per lei.”
Chet: “Sì? Ah, dimmi Dave… Manda bicchiere e banconota in laboratorio quell’uomo deve sudare uranio dai pori. Non capisco come possa ancora essere vivo se é vero quello che ora mi stai dicendo… Accento tedesco? Fa perquisire tutte le case per un raggio di mezzo chilometro.”
La scena ora si sposta nel laboratorio di Steigg e Buchanan. Quest’ultimo sta aiutando lo scienziato a indossare la tuta antiradiazioni.
Buchanan: “Ah, un’imprudenza simile! Per quale ragione é uscito?”
Steigg: “Il dolore! Il dolore alla mano mi tormentava. Ero uscito per comprare un calmante altrimenti impazzivo!”
Buchanan: “D’ora in poi non si muova di qui. Qui, con gli schermi di piombo, non ci troveranno mai.”
Steigg: “Non ne sono certo. Gli automi lasciano tracce di radioattività. Vedrà che finiranno col trovarci. (Una pattuglia aerea passa sopra di loro) Gli aerei, non si fermano mai! É stato un errore non eliminare Walker quando potevamo farlo.”
Buchanan: “Un errore cui possiamo rimediare. Li obbligherò a fermare gli aerei e le macchine che cercano di individuarci. Lei vada a prepararmi un automa, appena è pronto mi chiami.”
Nonostante queste parole attraversano entrambi il tunnel e si mettono al lavoro per poter muovere e comandare un altro essere.
Nell’ufficio di Camden si cerca di fare il punto della situazione.
Bremer: “Ma lei é certo che sia opera di Buchanan?”
Dave: “Non c’é il minimo dubbio. L’uccisione di Franchot completa il quadro.”
Camden: “E gli altri due? Banning e quell’ex gangster?”
Dave: “Ah, quelli… Li abbiamo chiusi nel carcere giudiziario. L’ex gangster é venuto a implorare di metterlo dentro morto di paura!”
Camdem: “Eh, beh lo capisco… (Risponde al citofono) Sì?”
Segretaria: “C’è una persona al telefono. Non vuol dire chi é ma dice che é importante.”
Camden: “Pronto?… Sì, Ispettore Camden.”
Essere: “(parla con la voce di Buchanan) Dovete cessare all’istante ogni ricerca di tracce di radioattività. (La scena si sposta nel rifugio di Buchanan dove il gangster sta parlando al microfono dando voce all’essere) Vi darò tempo fino alle ore quindici di oggi per obbedire… Se non lo farete incominceremo le rappresaglie contro la popolazione.”
Camden: “Ma chi parla?”
Essere: “Non riceverete altro avviso.”
Camden: “Pronto… pronto…!”
Dave: “(deponendo l’altra cornetta) Non ho fatto in tempo a farlo individuare.”
Camden: “Era l’invito di far cessare, prima delle tre, tutte le ricerche di radioattività. Un ordine…”
Bremer: “Come sarebbe a dire un ordine?”
Camden: “Ha detto che inizierà subito rappresaglie contro la città se non obbediremo.”
Chet: “Com’era questa voce?”
Camden: “Piuttosto meccanica.”
Bremer: “Mi dica, professore, quest’uomo o questi uomini, o queste cose comunque… hanno un tale potere?”
Chet: “Noi non sappiamo fin dove arriva il loro potere.”
Bremer: “Li dobbiamo fermare!”
Chet: “Come?”
Bremer. “Ehm…”
Chet: “L’unico modo è scoprire dove si trovano.”
Dave: “Ma se arrestiamo le macchine e gli aerei non lo scopriremo mai.”
Camden: “Se ci vedono disposti a cedere chissà cosa esigeranno dopo!”
Dave: “Non sarà un bluff?”
Chet: “Non lo escludo ma ne dubito.”
Camden: “Metta la polizia in stato d’allarme e tenga tutti gli uomini disponibili consegnati in caserma. Vorrei proprio sapere che intenzioni hanno.”
Chet: “Lo sapremo presto, fra due ore.”
I fatti danno ragione a Chet quando un’ondata di disastri, sabotaggi e omicidi, si riversa sulla città. Per la solita ragione del film a basso costo, le catastrofi sono sostituite da scene di repertorio e da articoli sui giornali, come questi:
THE DAILY CHRONICLE
DISASTRI AVIATORI, STRADALI E FERROVIARI
TERRORIZZANO LA POPOLAZIONE
THE STAR DISPATCH
LA SERIE DEI MISTERIOSI INCIDENTI CONTINUA
TIMES GLOBE
LE AUTORITÀ NON SANNO SPIEGARE
IL SUSSEGUIRSI DI TANTI INCIDENTI IN 12 ORE
É il Governatore quindi che prende in mano la situazione e si presenta in televisione a lanciare un messaggio. Mentre l’uomo parla, passano sullo schermo altre immagini, quasi tutte di repertorio, che illustrano visivamente ciò che egli dice.
Governatore: “Come Governatore io dichiaro lo stato d’emergenza. Tutte le forze di polizia sono state mobilitate per proteggerci da ulteriori attacchi di questi misteriosi esseri atomici. La Milizia Territoriale coadiuverà la Polizia. La circolazione è sospesa. Coloro che, per necessità dovranno uscire di casa, saranno muniti di documenti di riconoscimento. I mezzi aerei e terrestri attrezzati per la scoperta di radioattività continueranno la loro opera. Nessuno si abbandoni al panico perché l’origine di tutti i recenti disastri verrà presto scoperta. Tutto quanto era possibile è stato…”
Steigg: “Io direi di distruggere tutto e scappare finché siamo in tempo.”
Buchanan: “Non abbiamo finito. Ancora una volta è la mano di Buchanan a spegnere la televisione dalla quale stava seguendo le dichiarazioni del Governatore.
Ci sono altri due. Per non parlare del caro professor Walker…”
Steigg: “Ma lei non sa nemmeno dove li hanno messi Banning e Dunn.”
Buchanan: “Lo sa Walker. Prendiamolo.”
Steigg: “Ma trasformato in automa non avrà più memoria.”
Buchanan: “É un poliziotto. Ci procurerà lui le informazioni… Facciamone uscire uno.”
Intanto Chet chiede a Dave di prendere la sua macchina, dietro al baule della quale c’è un contatore geiger guasto, in modo che il poliziotto possa portare l’apparecchiatura per la riparazione alla Centrale. Era più semplice spostare il geiger invece di scambiarsi le macchine ma in questo modo si giustifica l’errore che Buchanan compie facendo fermare da uno degli esseri, Franchot per la precisione, la macchina di Chet ma con Dave a bordo. L’essere é vestito da poliziotto e troppo tardi Dave si accorge dell’agguato, colui che una volta era Franchot lo stordisce con un colpo in testa e porta l’agente svenuto nel nascondiglio di Buchanan e Steigg. La sua sorte é segnata e l’uomo viene trasformato in automa.
Steigg: “Bisturi! Abbiamo fatto un errore molto grosso stavolta, un errore grave.”
Buchanan: “Non credo.”
Steigg: “A che cosa può servirci questo Harris?”
Buchanan: “A fare quello che doveva fare Walker. É un poliziotto anche lui. Cerchi di far presto professore.”
É passato del tempo. Il diabolico lavoro è terminato.
Buchanan: “É pronto?”
Steigg: “Sì.”
Buchanan: “Vediamolo un po’.”
Steigg: “Entra… Cammina… Fermati.”
Buchanan: “Come mai non ci vede, cos’ha?”
Steigg: “Guardaci… Vede come le pupille dell’automa trasmettono al televisore quello che vedono? In questo qui poi sono riuscito a sollecitare direttamente anche i muscoli della laringe così lui parlerà con la sua voce.”
Buchanan: “Con la sua voce?”
Steigg: “Sì.”
Buchanan: “Sentiamo. Gli faccia dire qualcosa.”
Steigg: “Che cosa deve dire?”
Buchanan: “Il nome… e gli dica di guardarmi.”
Steigg: “Guardalo. Dì “Io sono David Harris, Capitano Harris della Squadra Omicidi.”
Dave: “Io sono… David Harris… Capitano Harris… della Squadra Omicidi.”
Buchanan: “Professore, lei sarà un po’ strambo però é un genio. Credo che prima di domani avremo finito il nostro compito.”
E così la persona che una volta era David Harris si presenta a casa di Chet, cercandolo. Il suo atteggiamento stupisce la bambina che trova lo zio un po’ strano. L’uomo viene comunque a sapere da Joyce che il marito è da Camden per concordare una trappola allo scopo di catturare Buchanam. Così il gangster viene anche a sapere che le sue due ultime vittime sono rinchiuse nel Carcere Giudiziario e si allontana dopo aver lasciato per terra e rotta la bambola che la bambina gli aveva affidato. L’involucro di Harris si dirige verso il carcere e vi penetra facilmente uccidendo Banning e Dunn. Dave esce ma incontra Chet il quale, avvisato da un poliziotto, sta andando dal suo amico per parlargli del suo piano. Sale in macchina con lui ma questi lancia la macchina a tutta velocità e, durante la folle corsa, Chet sente dal trasmettitore della macchina dell’amico il messaggio della Polizia.
Voce: “Attenzione, attenzione. Lester Banning e Tom Dunn trovati uccisi nella loro cella. Si presume che l’omicida sia il Capitano David Harris. Dirige verso la città, con il Professor Walker a bordo, di una macchina aperta chiara. Targa: Due, sette, acca, quattro, nove, due sei…”
L’orribile verità si fa strada nella mente di Chet e mentre Buchanan ordina a Dave di andare fuori strada con la macchina Chet fa in tempo a buttarsi fuori. Il gangster perde i contatti con l’automa e pensa che entrambi siano morti. Un poliziotto in motocicletta raggiunge Walker e questi gli ordina di recuperare immediatamente il corpo dell’amico e di avvisare il professor Norton. Poi tutti si trovano nella stanza d’ospedale dove Norton, dettando appunti a un collega, esamina le radiografie di Dave il quale è sdraiato su un letto.
Norton: “Movimenti muscolari molto forti. Reazioni extraoculari del tutto assenti. Reazioni simili a quelle degli animali sottoposti a sollecitazioni neuroelettriche, ha scritto? Grazie… ah…. Radiografie del cranio… Queste ci daranno la spiegazione, vedrà. Vuol venire in ufficio da me? Dottore, lei stia qui e mi chiami subito se ci fosse qualche cambiamento.”
Siamo ora nell’ufficio di Norton e Camden sta guardando anche lui le radiografie.
Camden: “Straordinario! Ma che sono quelle macchie nere in fondo a ogni filo?”
Norton: “Gli elettrodi. Ognuno è collegato con un circuito diverso.”
Sindaco: “Con che criterio sono messi gli elettrodi?”
Norton: “Ce n’é uno per ognuna delle facoltà del cervello in modo da ottenere tutti i movimenti. É, infatti, da qui che partono gl’impulsi nervosi per i muscoli. É per questo che il corpo obbedisce al cervello.”
Camden: “Tutti muscoli? La laringe è un muscolo, no?”
Norton: “É azionata da contrazioni muscolari.”
Sindaco: “Per questo gli automi possono parlare?”
Norton: “Non so come avvenga ma, se alla laringe arriva l’impulso opportuno, l’automa deve parlare.”
Sindaco: “Ma senza sapere quello che dice?”
Norton: “L’automa non è mai cosciente.”
Chet: “Questi dischi dietro gli occhi, sono cellule al selenio.”
Norton: “Perché dice questo?”
Chet: “Gl’impulsi elettrici prodotti dalla luce potrebbero così essere facilmente trasmessi a una specie di stazione ricevente…”
Camden: “E con questo?”
Chet: “Se l’immagine sulla retina può essere trasmessa a una stazione ricevente, qualcuno potrebbe osservare su di uno schermo quello che vede l’automa.”
Camden: “Com’è possibile?”
Chet: “Guardi qui.”
Norton: “Cosa?”
Chet: “Vede? Ci sono qui alcuni fili che si sono spezzati. Per questo l’automa non agisce.”
In quel momento il medico entra nella stanza.
Dottore: “Si muove, vuole andare via!”
Nel laboratorio dei due Steigg cerca di mettersi in contatto con l’automa.
Steigg: “Non riesco a collegarmi. Vede? Si devono essere spezzati dei contatti nell’incidente. L’oscillografo non registra gl’impulsi.”
Tutti sono andati nella stanza dell’ospedale dove Dave si è messo a sedere sul letto.
Sindaco: “Ha gli occhi aperti!”
Camden: “Ma ci vede?”
Chet: “Non so, non ci avviciniamo. Le cellule al selenio potrebbero ancora funzionare. Dave… cerca di guidarci da loro, cerca… Chissà che non torni automaticamente alla sorgente d’energia. Vedete come si gira? Può darsi che senta la direzione.”
Dave si alza.
Camden: “Attento!”
Chet: “Lasciatelo! Lo seguirò io con l’elicottero.”
Sindaco: “Dica che lo lascino fare anche se va via con una macchina della Polizia.”
Norton: “Speriamo che arrivi prima di perdere tutta l’energia.”
Torniamo ora nel rifugio di Buchanan.
Buchanan: “Mi faccia provare.”
Steigg: “Se ha ancora un po’ di energia deve tornare per forza. Il radio che c’è qui dentro, dovunque si trovi, lo attira come una calamita.”
Quindi, in maniera assolutamente ingenua, i due lasciano che colui il quale una volta era il Capitano Harris guidi le forze dell’ordine e l’esercito al loro rifugio.
Steigg: “Adesso arriverà la polizia… e i soldati arriveranno! Basta, Buchanan, ha ucciso tanta gente ma non gliene farò uccidere più!”
Buchanan: “Provi a impedirmelo!”
Steigg: “Tutto il mio lavoro… lo distruggerò!
Il tardivo e fin troppo opportuno pentimento di Steigg non ha seguito. Buchanan lo colpisce violentemente in testa mentre l’esercito e la polizia sta circondando la casa. Il Generale Saunders incontra Chet e gli altri davanti al loro obbiettivo.
Saunders: “Abbiamo i lanciafiamme, li metto in azione!”
Chet: “No, aspetti! Il fuoco distruggerebbe subito gli schermi di piombo dell’uranio.”
Norton: “E già. Bisogna evitare che i raggi Gamma si spargano per tutta la città.”
Camden: “Allora non possiamo neanche usare esplosivi…”
Chet: “Infatti, c’è il pericolo di provocare altre esplosioni!”
Buchanan sta ordinando a tutti i suoi automi di uscire e di uccidere. Questi escono e ingaggiano una lotta con i militari i quali non possono competere con gli automi.
Norton: “Se non colpiscono gli elettrodi non si fermano.”
Poi tutti vedono Dave che faticosamente esce dalla macchina e si avvia verso la casa.
Norton: “Incredibile! Con la poca energia che gli resta cerca di arrivare alla sorgente!”
Chet lo segue. Dave rompe il vetro della finestra ma le forze gli mancano e cade all’indietro. Chet entra e ingaggia una lotta furibonda con Buchanan il quale sta per ucciderlo ma di nuovo Dave interviene strangolando Buchanan poi cade definitivamente a terra.
Walker distrugge il laboratorio privando così di energia gli automi all’esterno che si abbattono prima di combinare un massacro. Il solito rogo purificatore si innalza nella stanza e il nostro eroe esce dalla casa dopo aver dato un ultimo sguardo al corpo inerte dell’amico. É tutto finito. Tornato a casa Chet porta alla figlia un’altra bambola che la bambina chiamerà Dave, a ricordo dello “zio” che non potrà più venirla a trovare. Sul giornale spicca un titolo che libera tutti da un incubo:
THE DAILY CHRONICLE
GLI ESSERI ATOMICI DEFINITIVAMENTE DISTRUTTI
Il regista Edward L. Cahn (1899 – 1963) é lo stesso de Il Mostro dell’astronave ma questo è comunque rimasto il suo miglior film in assoluto, grazie anche al soggetto e alla sceneggiatura di Curt Siodmak, morto nel 2000 e fratello di Robert Siodmak, morto, invece, nel 1973 e regista di film come l’ottimo La Scala a Chiocciola del 1945 e di Son of Dracula del 1943. Per quanto riguarda Curt suoi sono i soggetti de F.P.1 Antwortet Nicht (1935), Non Stop New York (1937), La Rivincita dell’uomo invisibile (1940), The invisible woman (1941), L’Uomo Lupo (1941), Ho Camminato con uno Zombie (1943), Frankenstein contro l’Uomo Lupo del 1943, di Son of Dracula (1943), Al di là del mistero (1944), di Il Mistero delle Cinque Dita (1947), Bride of Gorilla (1951), Tarzan e la Fontana Magica (1948) e ha diretto Il Mostro Magnetico (1953), Kurussà – La Bestia delle Amazzoni (1956) e La Messaggera del Diavolo del 1962. Dal suo romanzo I cacciatori di meteore e dal suo successivo soggetto, è nato Esploratori dell’infinito del 1954. Per quanto riguarda il protagonista, Richard Denning (1914 – 1998), non era nuovo alla fantascienza, un ricordo per tutti: Il Mostro della Laguna Nera. Il film era tra quelli annunciati dalla Columbia nella serie “Cult” a tutt’oggi sospesa e non risulta mai trasmesso in televisione.
(4 – continua)