Torna Pee Gee Daniel per proporci questa volta il suo primo giallo/horror dal titolo “Il lungo sentiero dai mattoni dorati”, recentemente pubblicato in versione digitale dall’Editrice e-piGraphe di Firenze. Potrete trovare sette religiose, microchip sottocutanei, strani cambiamenti nelle vite di danarosi adepti, freak di tutti i tipi… insomma, pane per i vostri denti!
Dorotea Di Serto, siciliana d’origine ma di stanza a Torino, è un giovane funzionario della Polizia di Stato. Dopo una serie di strani suicidi inizia a indagare insieme all’affiatata squadra che la accompagna, imbattendosi ben presto in una setta che sembra manipolare i propri adepti a fini di lucro.
Ma la questione si presenta più complicata di un cliché: ad esempio, come è mai possibile che ai fedeli davvero si realizzino i desideri da loro espressi durante le udienze settimanali?
Dirige la setta una vecchia dal passato torbido, che si presenta come il tramite tra gli adepti e la misteriosa figura del Santo. Chi è costui?
Sconvolgente sarà per Dorotea scoprirlo, nel finale.
Fatto salvo l’impianto giallo, il romanzo vuole anche ritrarre le personalità e le psicologie dei vari personaggi che partecipano alla Comunità del Santo: la Grande Madre, il geometra Biancofiore, la Marchesa di Carabas, Rebaudengo il Profeta Minore.
Sin dal titolo, i riferimenti a “Il Mago di Oz” sono tutt’altro che casuali. Specialmente al messaggio che esso trasmette: il mago che promette facili salvezze non esiste mai! Dietro il suo tendone non troverai altro che ciarlatani senza scrupoli…
Pee Gee Daniel è nato a Torino nel 1976. Nella vita è stato impiegato, magazziniere, aiuto camionista, poliziotto, responsabile di sala giochi, agenzie di scommesse e sale slot, bibliotecario, copywriter, addetto ufficio stampa. È laureato in filosofia. Ha pubblicato “Gigi il bastardo (& le sue 5 morti)”, Montag, 2012; “Phenomenorama”, Inbooki, 2013; e “Il politico”, Golena Edizioni, 2014. È autore del libretto di “Cogli l’attimo”, musical al suo debutto teatrale nel maggio 2014. Il suo saggio “Sometimes I think there’s naught beyond. Ovvero, le influenze del Dizionario Storico-Critico di Pierre Bayle sul Moby Dick di Melville” è stato pubblicato nel numero di dicembre 2013 della rivista “Ethics & Politics”, afferente all’Università di Trieste. Scrive sulla rivista online “Maintenant Mensile”.
Buona lettura.